Take off!
La struttura di gioco di The Belkan War non differisce da quella degli altri episodi di Ace Combat: un’introduzione animata, che in questo caso ricorre a scene filmate con attori reali anziché utilizzare l’eccellente computer grafica vista in Ace Combat 5 (purtroppo), ci cala nell’atmosfera grave del conflitto, in cui ricopriremo il ruolo di protagonisti. Accedendo alla modalità Campagna, un dettagliato briefing ci mostrerà cosa fare missione per missione, con un resoconto degli obiettivi aerei e terrestri, nonché del significato strategico dell’intera manovra. A questo punto potremo decidere di scendere in campo, dopo aver selezionato il nostro aereo fra quelli disponibili ed averlo equipaggiato con un’arma pesante primaria e una secondaria; oppure potremo entrare nell’hangar e utilizzare il denaro guadagnato con il completamento delle missioni precedenti per comprare nuovi veicoli e nuove armi, sbloccabili e disponibili per l’acquisto man mano che si procede nel gioco.
Una volta in volo, Ace Combat: The Belkan War non differisce per nulla rispetto agli altri episodi della serie: il controllo è preciso e risulta, nei limiti, sufficientemente realistico, con la possibilità di virare sia in modo tradizionale (inclinando l’aereo) che tramite l’imbardata, meno veloce da effettuare ma importante nelle situazioni in cui bisogna essere precisi nell’inquadrare il bersaglio. Situazioni che non mancheranno di presentarsi già dopo qualche stage, e che di fatto differenziano TBW dai suoi predecessori: vi capiterà di incontrare dei nemici davvero forti, che riusciranno sempre a eludere le vostre manovre di attacco e che spesso e volentieri vi metteranno in difficoltà, tanto che buttarli giù produrrà un entusiasmo senza precedenti nella serie. [C]
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Sistema di controllo e missioni
Come anticipato, il sistema di controllo di Ace Combat: The Belkan War è contraddistinto da una grande precisione. I comandi sono i soliti: stick analogico sinistro per inclinare l’aereo nelle quattro direzioni, stick destro deputato al solo sguardo del pilota, tasti dorsali primari utilizzati per accelerare e frenare, laddove quelli secondari sono deputati all’imbardata a destra e a sinistra. I pulsanti principali del Dual Shock 2 controllano le armi, mentre con il tasto Select si equipaggia l’arma principale o quella secondaria. La croce direzionale, infine, serve per impartire gli ordini ai propri compagni di volo, che purtroppo riusciranno a imporsi sul nemico solo di rado.
Il gioco parte con la visuale in prima persona e le indicazioni a schermo, ma si può ricorrere a una visuale dall’interno della cabina e a una da dietro l’aereo. Quest’ultima cambia in modo importante l’approccio al gioco, che assume contorni decisamente più arcade e si presta a un’esperienza in qualche modo differente.
Gli sviluppatori Namco hanno investito molto nella costruzione di una trama realistica e convincente, che motivasse il giocatore e conferisse un senso alle missioni; ma è anche vero che si può affrontare il gioco senza ascoltare una sola parola dei briefing, visto che in genere basta eliminare tutti gli obiettivi (in alcuni casi scortando un veicolo amico) per completare con successo ogni stage. Risulta comunque simpatica la possibilità di scegliere talvolta la missione, in una sorta di procedimento a bivi che va ad aumentare il valore di rigiocabilità del prodotto.
Realizzazione tecnica
Questo nuovo Ace Combat si presenta esteticamente immutato rispetto al quinto episodio, che però poteva vantare delle sequenze animate di eccezionale qualità, sostituite in questo caso da poche scene filmate e da molti (inutili) grafici. Un passo indietro in questo senso, dunque. Per il resto, rimane la qualità fotorealistica dei fondali, abbastanza definiti, nonché la realizzazione impeccabile degli aerei. Durante i replay, la grafica viene abbellita da un effetto “bagliore” che conferisce un maggiore fascino ai modelli poligonali. Per quanto concerne il comparto sonoro, esso è composto come al solito da ottime musiche, che sottolineano in maniera efficace l’azione e conferiscono drammaticità. A differenza del parlato, piuttosto piatto seppure contraddistinto da un buon livello di recitazione, con frasi in Inglese e sottotitoli in Italiano. Nient’altro da segnalare. [C]
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Commento
Ci troviamo di fronte a un buon episodio di Ace Combat, contraddistinto da una realizzazione tecnica pari a quella di Ace Combat 5 ma rinnovato sotto il profilo della sfida, che in alcuni casi si rivela davvero impegnativa. In questo senso, The Belkan War è completamente nuovo e pone in essere situazioni inedite, come ad esempio la ricerca frenetica di un nemico che riesce a sfuggire ai nostri attacchi e che sa esattamente quando è il momento di fare fuoco. Il gran numero di missioni, di aerei e di armi disponibili fanno il resto, insieme a una modalità multiplayer con split screen (niente online) che non mancherà di saziare il vostro appetito per le sfide con gli amici. L’episodio zero di Ace Combat, però, ricopre anche il ruolo di “campanello d’allarme”, dato lo scarso grado di innovazione rispetto agli altri titoli della serie: Namco deve per forza di cose impegnarsi a rinnovare il prodotto per la prossima occasione, eventualmente su PS3, per non ridursi a copiare se stessa.
- Pro:
- Tecnicamente valido
- In alcuni casi molto, molto coinvolgente
- Gran numero di missioni, aerei e armi
- Contro:
- Pochissime novità
- Manca il gioco online
- Sequenze animate prive di mordente
Solitamente l’episodio “Zero” racconta gli antefatti di una storia che magari si sviluppa già da qualche tempo, attraverso diversi capitoli. È così anche per Ace Combat: The Belkan War, ambientato nella metà degli anni ’90 di una realtà alternativa alla nostra (ma neanche poi tanto) in cui un principato riesce a rafforzare il proprio esercito segretamente e in seguito dichiara guerra a tutte le nazioni confinanti, per espandere il proprio territorio. Noi facciamo parte di una forza di pace, con il compito di liberare le zone occupate attraverso diciotto missioni contraddistinte da combattimenti aerei mozzafiato.