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Age of Empires II: The Conquerors

RECENSIONE di La Redazione   —   26/04/2001

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Introduzione

Come accennavo nella premessa, The Conquerors è l'espansione ufficiale di Age Of Kings (altresì conosciuto come Age Of Empires 2) rilasciata dalla Microsoft nei giorni scorsi, e focalizza la propria attenzione sul periodo coloniale sudamericano della nostra storia.
Così come il primo AOE aveva ricevuto un trattamento identico, con l'espansione intolata The Rise Of The Rome, anche in questo caso i ragazzi degli Ensemble Studios cercano di migliorare ed ampliare un gioco già quasi perfetto: ci sono riusciti? E riusciranno a conquistare i vostri cuori?
La risposta, ve lo anticipo già da queste prime righe, sicuramente è positiva, ma va detto che a tantissimi pregi si accompagnano anche un paio di difetti, che potrebbero influenzare pesantemente la vostra eventuale decisione: tra tutti sicuramente il prezzo pieno del titolo, che non possiede neppure la caratteristica di essere Stand-alone (cioè necessita della versione completa di AOE2 per essere installato). Ma analizziamo il tutto con un po' di calma, così eviteremo di trarre conclusioni affrettate.

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I Conquistatori della Microsoft e le loro novità

Se in Age of Kings avevamo avuto l'opportunità di guidare le prime grandi figure del medioevo, in questa espansione ci viene proposto di prendere il controllo, in tre nuove campagne pensate per il single player, rispettivamente di Attila l'Unno (il "fratello di Dio", come direbbe il buon vecchio Abatantuomo), di El Cid (spagnolo) e di Montezuma (Azteco). 
Tuttavia non solo l'aggiunta di tre nuove campagne caratterizza questo titolo, bensì una lista discretamente lunga di novità che lo migliorano e sicuramente lo raffinano in moltissimi aspetti: basti pensare che la maggior parte di esse è stata creata grazie ai suggerimenti (la famosa storia delle fattorie autoricoltivanti ne rappresenta il massimo esempio) di quelli che avevano giocato AoK e avevano inviato i loro preziosi consigli.
Parlando di novità, quelle a livello generali riguardano l'introduzione di cinque nuove civiltà (Atzechi, Unni, Spagnoli, Maya e Coreani), nuove unità (i Conquistatori, gli Alabardieri, i Missionari, le navi tartaruga...), nuove tecnologie sviluppabili (Erbe guaritrici, Teocrazia, Eresia... naturalmente unità e tecnologie sono riferite al nuovo periodo storico), nuove modalità di gioco multiplayer (il Re della Collina, Difendi la Meraviglia e la Corsa alla Meraviglia), nuove mappe e nuovi tipi di terreno (Mongolia, Scandinavia, Neve su cui si lasciano le impronte...).

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I Conquistatori della Microsoft e le loro novità

Per quello che riguarda invece le novità di carattere "raffinatorio", vanno ricordate: la capacità delle fattorie di autorigenerarsi, la possibilità di condurre le flotte navali con le stesse formazioni adottabili per le terrestri, molti piccoli cambiamenti al costo ed alle capacità di attacco/difesa delle unità (alcuni di questi piccoli cambiamenti riguardano sono valide solo per alcune civiltà, rendendo la scelta di quest'ultime ancora più varia), capacità di chattaare con i computer alleati e chiedere aiuto, una rinnovata e migliore gestione dei lavoratori, una grafica che sembra più definita, alcune musiche, editor potenziato... ed alcune altre novità minori; la stessa giocabilità è stata favorita dall'introduzione di diversi gradi di difficoltà.
Per quello che riguarda invece le pecche che avrebbero potuto migliorare... molto probabilmente l'appunto maggiore va fatto alla IA del computer, che rimane la stessa del titolo base.
A differenza di molte altre espansioni (come ad esempio Brood War per Starcraft o quelle per Red Alert-Tiberian Sun), il titolo in questione offre non solo nuove unità e nove battaglie/campagne, ma anche alcuni importanti cambiamenti nella meccanica di gioco, e ciò lo fa risplendere nel limbo dove di solito stagnano molte espansioni a titoli originali.

A me gli occhi

Come precedentemente accennato, graficamente il titolo sembra avere beneficiato di un lavoro certosino che ha migliorato l'impatto generale del tutto: anche in questo caso possiamo contare su qualche novità significativa. La presentazione è diversa, ma riprende spezzoni di quella del titolo originale apponendo su di essi la scritta Conquerors, mentre schermata principale è identica a quella di AoK, differendosi da essa semplicemente per il diverso Background, che questa volta raffigura la vista notturna di una città.
Le novità più importanti riguardano, ovviamente, le nuove civiltà che l'espansione introduce: Maya ed Atzechi hanno il proprio stile architettonico, i proprio guerrieri ed i propri monaci, però all'attento occhio dell'appassionato storico alcuni particolari stonano: gli arcieri ed i guerrieri hanno un aspettato tipicamente europeo, ma soprattutto il carretto per lo scambio di materiale ha le ruote, quando queste popolazioni non si sognavano neanche di usarle (leggete l'Atzeco di Gary Jennings, che oltre ad essere un buon libro, insegna molte cose su quella popolazioni).
Tuttavia, tralasciando questi piccoli particolari, è un piacere potere osservare tante nuove unità così ben rappresentate, e tra tutte queste, forse gli Ussari, gli Alabardieri e i dinamitardi (capaci di disintegrare gli edifici con il loro attacco eplosivo) sono quelli che fanno migliore figura.
Inoltre ogni civiltà è caratterizzata anche dall'aspetto generale dello schermo di gioco, che le differenza l'una dall'altra attraverso l'utilizzo di diverse barre di comando personalizzate (e su ognuna di essa la scritta " The Conquerors " regna sovrana). Per quello che riguarda i nuovi paesaggi disponibili, gli alberi imbiancati dalla neve e le traccie reperibili sul terreno dopo il passaggio di qualcuno sicuramente fanno sicuramente un grande effetto, ma alla lunga non verranno più probabilmente notate.

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I missionari non erano così buoni...

Tra le nuove unità si segnalano i Conquistatori ed i missionari spagnoli: i primi sono efficacissimi soldati a cavallo armati di archibugio, potenti negli scontri a breve distanza, mentre i secondo sono preti, decisamente ben pasciuti, che vanno in giro su un asinello e per questo più veloci nel curare e nel convertire rispetto ai normali monaci, ma incapaci però di portare con sè le reliquie.
Gli Aztechi ed i Maya possiedono i loro tipici guerrieri e, pur essendo sprovvisti di cavalleria, non mancano di velocità; il guerriero dell'aquila è comune ad entrambe le civiltà, è velocissimo ed estremamente cattivo (oltre che costoso in termini di oro richiesto); il guerriero del giaguaro è l'unità Unica Azteca, ed è un pesante guerriero forte quanto un cavaliere teutonico del titolo originale; i Maya possiedono infine un arciere piumato, rapido, ben protetto e piuttosto incisivo nei suoi attacchi.
Per gli unni scendono in campo i Tarkan, cavalieri armati di torce, molto efficaci nel distruggere, naturalmente incendiandoli, gli edifici nemici.... pregio e limitazione, poiché risulta alla fine utile solo in questo: i Coreani e gli Spagnoli hanno due unità molto particolari, il War Wagon (un curioso carro trainato da due cavalli dal quale lanciare potenti dardi) e la Nave tartaruga, una corazzata del mare molto resistente.
Alcune nuove unità si ritrovano tra più civiltà: gli alabardieri, ulteriore evoluzione dei picchieri (più efficaci rispetto a questi nello scontro con le unità di fanteria normale); gli Ussari (evoluzione della cavalleria leggera), il cui costo è solo in cibo, dotati di una costituzione e forza imponenti; i dinamitardi, piccoli e dolci ometti che portano in giro dei barilotti di dinamite (erano unità attivabili anche nel gioco originale tramite l'utilizzo di cheat) che provocano, buttandosi contro gli edifici come dei vecchi kamikaze, importanti danni ed inutili contro le altre unità; l'ariete ora può ospitare 4 unità dentro ad esso, e ciò rispecchia più fedelmente quanto avveniva nella realtà.

Anche dal punto di vista delle tecnologie ci sono naturalmente importanti novità: ora si possono migliorare i punti vita delle unità di cavalleria, la velocità dei carrettini e delle navi commerciali, la velocità di cura delle unità che si rifugiano nelle case e negli edifici. Il metodo di conversione è leggermente cambiato, poiché adesso si può perdere l'unità convertica che però muore istantaneamente, invece di passare al nemico, o si può migliorare le prestazioni dei propri monaci facendo si che in un gruppo di monaci che realizza una conversione sia solo uno di questi a perdere la propria "fede" e quindi a doversi ricaricare. Infine si possono ora migliorare le corazze degli arcieri a cavallo e l'accuratezza e la velocità di quelli appiedati.
Ogni civiltà possiede anche una civiltà unica ricercabile nel castello, e qui sarebbe veramente lungo ed impossibile enumerarle tutte: basti citare la logistica dei Bizantini che conferisce danno "da travolgere" ad alcune unità poco utili nel gioco originali e l'Eldorado dei Maya che aumenta i punti vita dei guerrieri dell'Aquila.

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Le tre nuove modalità multiplayer

La modalità King of The Hill è molto valida: si tratta di dominare un edificio meraviglia costruito esattamente al centro della mappa, visibile in chiaro fin dall'inizio. Il primo giocatore a raggiungere la meraviglia fa scattare un contatore che inizia la sua corsa, senza azzerarsi qualora il controllo dell'edificio passi ad un altro giocatore, e ciò porta a generare situazioni varie e sicuramente divertenti: si può vincere lo scontro anche approfittando della lotta degli altri giocatori ed appropriandosi della meraviglia a pochi secondi dal termine del contatore, oppure si può vincere l'incontro prendendolo all'inizio e difendendolo fino alla fine. L'intelligenza artificiale del computer, come accennato all'inizio, non ha fatto passi in avanti rispetto ai già più che discreti livelli del titolo originale, ed appare ostica solo se settata da metà difficoltà in avanti, e neppure in maniera del tutto convincente. Nella maggior parte dei casi infatti si limita a cercare di costruire edifici militari vicino al monumento per sfornare in loco i difensori, e se le viene impedito, si limita ad attacchi continui e massicci, ma totalmente disorganizzati tra loro.
Purtroppo anche nel "Corsa alla meraviglia" è così: in questo caso si tratta di costruire per primi la meraviglia, senza preoccuparsi del lato militare della faccenda (poichè in questo caso non è possibile attaccare). La validità di questa modalità di gioco è rappresentata dal fatto che in questo caso è interessante cercare di affinare le proprie scale di priorità di costruzione degli edifici e di sviluppo delle tecnologie... e così via.
In "Difendi la meraviglia" il player one parte già con la meraviglia costruita e con una piccola limitata città difesa dalle mura, mentre gli altri giocatori devono entro un tempo prestabilito cercare naturalmente di abbatterla. Anche in questo caso l'IA del computer si comporta si in maniera travolgente, sfornando attacchi ripetitivi, ma per questo del tutto prevedibili.
Le tre modalità offrono quindi un diverso modo di approccio al gioco, ed allungano la longevità multiplayer ancora di più rispetto all'ottimo titolo originale, e rappresentano quindi davvero un valido input all'acquisto del gioco: tuttavia l'IA ne limita un po' la validità, ed il vero valore di esse si ritrova solamente quando vengono giocate in rete locale o in Internet contro avversari umani.

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Grosso, grande e cattivo?

Ma tutte queste novità di cui abbiamo lungamente parlato, e di cui abbiamo cercato di descrivere i pregi (molti) ed i difetti (pochi), davvero rendono il gioco più raffinato, o semplicemente hanno un ruolo secondario e inutile?
No, senza dubbio l'espansione è stata realizzata con tutti i crismi del caso, e sia la modalità single player, soprattutto apprezzabile per le nuove e brillanti campagne ma anche per le tante nuove modalità skirmish (tuttavia i difetti dell'IA ne limitano la validità in questo senso), sia quella multiplayer allargano (i già larghi e buoni) orizzonti del titolo originale.
Per cui non possiamo fare a meno di consigliarvela, ricordandovi però quello che rappresenta a nostro modo di vedere l 'unico grande, grandissimo difetto del gioco: il titolo viene venduto a prezzo pieno e necessita del titolo originale, e questo non può che dispiacere a chi ha già il primo gioco... e fare molto male a chi voleva avvicinarsi al titolo Benchmark degli strategici bidimensionali (ho come l'impressione che questa carica gli rimarrà anche dopo l'uscita di quello che sembra l'unico possibile antagonista... Red Alert 2... che tuttavia ho già prenotato!) senza possedere per questo l'originale Age Of Kings.
In poche parole se acquisterete questo titolo, il vostro portafoglio non ve lo perdonerà molto facilmente... ma il risultato è davvero garantito.

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Postfazione

Scusate se rompo ancora... ma volevo ringraziare di tutto cuore il più grande stratega che conosco, Antonio, che con la sua insostituibile vicinanza mi ha aiutato a cogliere gli aspetti più profondi del gioco, ma che soprattutto mi ha aiutato nella stesura vera e propria, permettendomi in questa settimana di dedicarmi anche alla correzione di una tesi.
Ciao, e grazie ancora: e non dimenticare che aspetto il tuo rientro a pieno tempo qui a multiplayer.it...

Premessa

Age of Empires ai suoi tempi rappresentò una graditissima novità per tutti gli appassionati del genere degli strategici in tempo reale, ed il suo seguito, Age Of Kings occupa oggi, senza alcun dubbio, il primo posto tra gli strategici bidimensionali. 
AoE2 è sicuramente, già dai primi giorni della sua uscita, diventato il benchmark del genere a cui tutti gli altri titoli aspirano, senza però, per quello che si è visto fino ad adesso, insidiarne il trono.
Tiberian Sun, Total Annihilation: Kingdoms, e tanti altri titoli minori, non hanno introdotto nessuna reale novità al genere, mentre Age of Kings ha saputo rappresentarne la massima evoluzione.
Per questo, proprio perché il gioco che andremo ad analizzare è l'espansione di un titolo così importante, ho chiesto ad un amico, una vecchia conoscenza di Multiplayer.it, Antonio TnT Strada, di scriverne una recensione a quattro mani. Quello che segue, è ciò che è il risultato di queste "strana" collaborazione.