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Un tempo ci fu un titolo sconosciuto…
L’originale Age Of Wonders uscì in concomitanza con il primo Disciples, nel 1999.
Fu subito conclamato dalla critica, o almeno da quella che non bollava qualsiasi strategico a turni di stampo fantasy come clone di HOMM, come un prodotto molto ben fatto, ben strutturato e con un notevole numero di idee innovative.
Questo purtroppo non salvò AoW dall’essere relegato a titolo di nicchia a basso numero di copie vendute: poco più di 20.000, un inezia se confrontate con HOMM.
La Triumph Studios, in collaborazione con la Gathering of Development però decise di riprovarci, alzando il tiro e presentando un titolo estremamente ambizioso, complesso e variegato: Age of Wonders II: The Wizard’s Throne.
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Un tempo in una terra sconosciuta…
Il nostro compito non sarà semplice, attaccati barbaramente da un gruppo di draghi, io il grande mago Merlin mi ritrovai naufrago in una terra lontana e misteriosa con un pesante fardello sulle spalle.
Mentre affogavo dopo l’affondamento del mio dirigibile vidi in sogno il mago Gabriel che mi chiese di aiutarlo nel porre infine termine alla tremenda e assurda lotta che attanagliava in una morsa di fuoco, ferro e fiamme la sua amata terra.
Essa infatti era piegata dalle lotte di potere fra sei potenti maghi, ognuno di esso al governo di una delle sei sfere di potenza che governano gli elementi del mondo.
Le sei sfere sono Terra, Acqua, Aria, Fuoco, Morte e Vita ed ognuna è governata da un potente mago che andrà sconfitto per potersi impossessare del suo elemento.
Se si riuscisse a sconfiggerli tutti e a riunire le sei sfere si accentrerebbe il potere in un unico mago che governando con giustizia e parsimonia porterebbe la pace e la giustizia nel mondo.
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Un tempo in una terra sconosciuta…
Naturalmente il mago che si dovrà accollare il gravoso compito di diventare il dominatore delle sfere siete proprio voi!
La lotta è impari ma prevarremo!
Terminata la pregevole presentazione ci ritroviamo davanti ad un menù iniziale estremamente ricco, oltre alla campagna principale di cui parleremo in seguito, le opzioni di gioco disponibili sono il giocare una partita in uno scenario costruito in precedenza grazie all’editor di gioco che verrà incluso nel titolo, oppure optare per una partita random, ove impostati pochi parametri sarà compito del generatore incluso disegnare la mappa e disporre le risorse dello scenario.
Oltre a queste opzioni per il gioco in singolo vi saranno tutta una serie di opzioni per il gioco in multiplayer via lan, internet e addirittura PBM (play by e-mail).
Bisogna quindi ammettere che la longevità potenziale di questo titolo si preannuncerà pressoché infinita, cosa decisamente rara di questi tempi nei giochi strategici in genere, soprattutto grazie al generatore random di mappe, opzione che ahimè sta andando estinguendosi.
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La lotta è impari ma prevarremo!
Ma naturalmente l’attenzione iniziale del giocatore sarà calamitata dalla campagna che oltre al classico tutorial presenterà le missioni che dovremo intraprendere contro i maghi detentori del potere della sfere.
Per poterci impossessare di una sfera dovremmo combattere il mago che la detiene in tre missioni ciascuno per un totale di 18 missioni!
Ogni mago detentore di una sfera avrà una caratterizzazione ed un background particolare, inoltre potremo utilizzare unicamente le magie proprie della sfera contesa rendendo la lotta contro ognuno dei sei maghi avversari variegata e originale.
Eleganza!
Il primo impatto con il motore grafico del gioco denota un’eleganza una pulizia e un colorato essenzialismo estremamente gradevole e piacevole.
La collaborazione dei Triumph Studios con i Pop Top, già creatori dell’ottimo Tropico, ha permesso la creazione degli scenari di gioco in uno stupendo 3D liberamente zoomabile.
Il paesaggio presenta una miriade di animazioni, tutte perfettamente armonizzate con lo scenario di gioco rendendolo vivo e pulsante, colorato e imponente.
Ogni cosa mantiene una sua netta distinzione rendendo semplice un immediato riconoscimento degli elementi di gioco e se vorremo maggiori dettagli basterà zoomare con la rotellina del mouse.
Non scordiamoci inoltre la peculiare caratterizzazione degli ambienti di gioco che denotano originalità nelle stupende torri dei maghi e varietà degli ambienti di gioco: pianure, montagne, deserti, mari e il sottosuolo.
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Eleganza!
Il tutto ad una risoluzione variabile che va dal 640x480 alla 1280x1024 senza presentare mai alcun rallentamento o tentennamento.
Il reparto sonoro di AoW2 presenta circa 12 tracce di ineguagliabile bellezza, sentire una così eccelsa colonna sonora non può che rendere l’esperienza di gioco oltremodo gradevole e piacevole.
Il tutto contornato da effetti sonori decisamente ben fatti, soprattutto quelli delle magie che acuiscono ed elevano la bellezza degli effetti grafici.
Essenziale e completa
L’interfaccia di gioco, che altri hanno definito scarna, risulta essere decisamente completa, di semplice navigazione e molto elegante nel suo essenzialismo pragmatico.
In basso avremo un omnipresente barra informativa che presenterà sulla sinistra il log degli avvenimenti, al centro il riepilogo informativo sulla magia, città, economia del regno ciclabili tramite un set di icone e sulla destra la minimappa, l’ordine dei turni e l’avviso di informazioni importanti da leggere.
La cosa che mi ha lasciato più stupito è come tutto sia sott’occhio, di semplice consultazione e il reperimento dell’informazione che ci interessi sia veloce e intuitiva.
Inoltre il log degli avvenimenti sulla sinistra presenta la bellissima funzione di memorizzare gli avvenimenti oltre che di tenerne traccia, basterà infatti cliccare su un avvenimento passato e riviverlo sulla mappa di gioco.
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Essenziale e completa
Stessa semplicità di navigazione e completezza nella gestione delle truppe e delle città che presenteranno tre folder sulla sinistra con le costruzioni di unità, ed edifici da operare, sulla destra un’informativa dettagliata di esse e al centro il costo in unità lavoro e il numero di turni necessario per portarla a termine.
La costruzione delle unità e degli edifici diventa quindi semplice ed immediata poiché sia avranno subito sott’occhio tutte le informazioni necessarie per poter gestirne la complessa economia.
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Economia di gioco
L’economia di gioco non è estremamente complessa, ad ogni turno, a seconda della produzione delle città e delle miniere di oro e di mana avremo un introito di oro e di mana.
Il primo servirà a pagare le truppe che per il loro sostentamento graveranno sull’erario del regno, la mana serve per lanciare i devastanti incantesimi che andremo a ricercare man mano.
Oltre a questo la produzione nelle città sarà dettata dalla capacità produttiva delle stesse.
In pratica in Age of Wonders II avremo una versione “lite” della gestione economica e produttiva di Civilization III.
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Guerra!!
La gestione delle truppe in AoW si presenta anch’essa semplice e intuitiva.
Nelle città la costruzione di particolari edifici darà accesso alla creazione di particolari tipi di truppe, una volta create esse potranno riunirsi in un’armata di massimo otto elementi.
Talvolta nel gioco altri eroi potranno unirsi a noi, queste particolari truppe si distingueranno per essere significativamente più forti delle normali truppe, per i loro bonus in battaglia e per l’avere il loro paper-doll e quindi poter indossare gli oggetti e gli artefatti che andremo a scoprire durante il gioco.
Una evoluzione nella gestione degli oggetti e la capacità di poterli teletrasportare automaticamente ad un altro eroe, quante volte in HOMM o Disciples 2 avete desiderato questa opzione per evitare di sprecare tonnellate di turni al solo intento di avvicinare due eroi e condividerne l’inventario.
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Guerra!!
Quando le truppe amiche inevitabilmente si scontrano con quelle nemiche ecco la battaglia!
Essa potrà vederci in veste di generale di campo oppure potremo far deciderne l’esito al computer.
Nel primo caso entreremo nello scenario dello scontro e a turni far muovere le nostre truppe, castare magie e attaccare fino, si spera, all’annientamento del nemico.
Potremo in qualsiasi momento rivedere lo scontro con un’utile e decisamente innovativo “registratore” che ci permetterà di analizzare le strategie adottate ed affinarle.
Le magie potranno essere castate sia in battaglia che durante i normali turno di gioco tramite la selezione dello spell desiderato dal nostro libro di magia.
Lo spell impiegherà un tot di turni per essere pronto, quindi potremo scagliarlo contro l’avversario con degli effetti grafici di notevole bellezza e efficacia bellica.
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Innovazione o tradizione?
Innovazione nella tradizione, se per alcuni aspetti AOW presenta uno schema simile a Warlords e HOMM, per altri aumenta la complessità e quindi la sfida strategica.
Battere i maghi delle sfere non sarà cosa facile, anche perché essi saranno immortali fino a che saranno inviolate le mura delle loro torri magiche.
Vi serviranno alleati, vi serviranno i favori degli dei, ogni scenario è impreziosito da una complessa gestione della diplomazia resa ancora più interessante dalla implementazione della simpatia e antipatia fra le razze.
Numerose inoltre saranno le quest aggiuntive che vi terranno impegnati durante il conseguimento dell’obiettivo principale.
Questa sezione è molto simile alla gestione delle quest di Warlords che in definitiva si rivela essere l’autentico ispiratore inconscio di questo notevole titolo.
Il 2002 potrebbe essere l’anno della detronizzazione della serie HOMM dal trono di miglior TBS fantasy poiché AoW presenta tutte le carte in regola per essere incoronato come icona del genere per le sue innovazioni e per la sua capacità di render ancora più complesso e strategicamente appagante il genere laddove HOMM pecca in mancanza di originalità ed evoluzione.
Informazioni tecniche:
Versione testata: 0.9
Configurazione computer di prova: AMD Athlon 900Mhz, 512Mb Ram, GeForce 2 MX 400
Stabilità: Ottima
Link Utili:
Sito Ufficiale: ageofwonders2.com
Sviluppatore: Triumph Studios
Produttore: GodGames
Distributore: Cidiverte
L’attacco dei TBS!
Il 2002 può essere definito come l’anno dei giochi strategici a turni (Turn Based Strategy), di stile fantasy rpgistico.
Etherlords, Disciples 2, HOMM4, per non parlare dell’uscita italiana del capostipite assoluto del genere, anche se di altra ambientazione: Civilization III.
Ora tocca all’ultima fatica dei Triumph Studios, in collaborazione con la Pop Top, farsi strada fra la concorrenza ed imporsi come capostipite del genere, magari nel frattempo fregando lo scettro di miglior gioco strategico a turni di stampo fantasy alla saga che forse da troppo tempo ne detiene i diritti.