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Anteprima di Zanzarah – The Hidden Portal

RECENSIONE di La Redazione   —   06/05/2002

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Per essere ancora più puntigliosi, potremmo unire alla mescola anche un ‘sistema a carte’ tipico dei giochi à-la Magic, solo che qui si hanno a disposizione come ‘pedine da combattimento’ non dei semplici tasselli ma le fate della razze più disparate.
La nostra eroina, quindi, si troverà ad essere una Mistress Fairy, cacciatrice e collazionatrice di fate di tutte le razze e tipi e, lasciatevelo dire, anche se questo è solo un demo sembra che ve ne siano di tanti, tanti tipi diversi.
Vi sono le fate d’acqua, di fuoco, di pietra, del vento, etc… e sono anche diverse esteticamente parlando. Inoltre le nostre fate saranno il cuore del nostro party, perché saranno loro a prendere parte ai combattimenti al nostro posto, saranno loro a salire di livello, a guadagnare punti esperienza, a imparare magie, non noi!
Questa è una cosa un po’ insolita in un gioco di ruolo, e sarà ancora più strano vedere che molti NPC nel corso del gioco possiedono le loro fate, e sono pronti a gareggiare con le loro per far vedere a noi che le sue sono quelle più allenate, le più belle e lui il più ganzo.
A proposito di bellezza, le fate qui sono si come le abbiamo sempre conosciute da piccoli facendoci raccontare le storielline della buona notte, ma essendo dei più svariati tipi ce ne troveremo davvero di tutte le forme e colori, alcune addirittura saranno più simili a dei diavoletti o mostri di diverso stampo che ad un bell’angioletto svolazzante da guardare.
Il sistema di combattimento sembra essere quindi il fulcro del gioco. In pratica, noi collezioniamo fate, e quando incontriamo un tizio che vuole gareggiare oppure semplicemente camminiamo in ‘zone calde’ come la foresta incantata del demo, inizierà il combattimento.
Ad essere sinceri, qui troviamo il classico problema dei combattimenti tipici dei JRPG, e cioè che non vedi né da vicino né da lontano il nostro combattente e quindi, quando meno ce l’aspettiamo, c’è subito una fatina selvaggia che vuole farci il pelo, senza la possibilità di evitare lo scontro. Trovo sinceramente questo metodo decisamente irritante, anche se permette di salire di livello più facilmente.

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Il combattimento stesso avviene poi in una specie di arena (sempre diversa a seconda della zona o del tipo di fata) posta in un altro piano esistenziale, dove su due pedane partono le nostre pedine (che potremmo anche avvicendarle durante l’incontro nel caso qualcuna stia perdendo energia o sia a corto di mana per sparare magie) pronte al combattimento. In pratica è una sequenza piuttosto arcade e sempliciotta dove noi controlliamo in real-time la fata e dove bisogna solo preoccuparsi di sparare magie, con la possibilità di coprirsi con qualche elemento naturale, tipo una costruzione, e con la possibilità di volare, inoltre si può scappare dal combattimento entrando in una sfera di energia posta da qualche parte sempre diversa quando viene generata l’arena (di solito, comunque, sta sempre in alto a tutto e viene raggiunta quasi sempre volando).
Ad ogni modo, la diversità di razze fra fate, le magie sempre diverse, i livelli, portano ad essere un po’ più tattici nel posizionare le pedine migliori nel giusto combattimento (pensate che nell’help c’è un tabella dove viene spiegato che certe fate di una certa razza combattono meglio con altre, e sono inefficaci con altre ancora).
Inoltre all’inizio del combattimento, e cioè prima di entrare nell’arena, viene (o vengono se sono di più) mostrata la fata su di un piedistallo in tutta la sua bellezza (o bruttezza) descrivendone il livello, i suoi poteri, etc…

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L’altro aspetto importante di Zazarah è l’esplorazione che, lo diciamo subito, è decisamente intrigante grazie all’aiuto di una grafica sontuosa, sempre bella da gustare e nel giorovagare nelle rigogliose foreste sempre pronti a trovare qualcosa di nuovo. Se non fosse che ogni 10 passi inizia un nuovo combattimento tra fate…
Per il resto la ragazzuola, fa la spola tra zone naturali e luoghi civilizzati, come la cittadina delle fate dove può parlare con NPC, raccogliere informazioni, iniziare quest, rifornirsi di erbe, magie, fate, pozioni di salute, mana, insomma le solite cose.
Allora, il villaggio non brulica di NPC, ma la parvenza di un bel paesino solare e vispo vi è tutta. Alcuni NPC sono fermi, altri fanno il loro piccolo percorso, e altri ancora hanno animazioni tutte loro, pensate che in Taverna ci sono due elfi, uno col piffero, l’altro con una piccola chitarra che suonano… molto molto carino!
Le quest, essendo un gioco con un’ambientazione ‘infantile’, da favola, sono piuttosto semplici ed i personaggi sembrano andare subito al sodo quando ci viene informato di un qualcosa da poter risolvere. Anche se molti potrebbero storcenere il naso, bisogna dire che queste sono scelte che derivano dalla natura stessa del gioco.
Passiamo al piatto forte del gioco: la grafica. Cosa dire… è davvero bella!
I modelli di NPC, mostri e della nostra eroina hanno una quantità media di poligoni ma sono rivestiti di texture molto ben fatte, così come tutto ciò che riveste anche le ambientazioni, i villaggi, anche l’effetto dell’acqua che da lontano è molto appariscente, pur essendo solo delle tessiture che si contorcono e fluiscono con lo scorrere dell’acqua.
Cosa fa, però, deliziare la vista sono le foreste: intricate, pieni di strade con una pavimentazione tortuosa, ricca di massi, foglie, erba di tanti tipi, alberi a iosa, piante e fiori… un vero spettacolo naturale! Se non fosse per qualche albero che si staglia al cielo con rami e foglie che sembrano dare più un tocco da cartoon che stona un po’, pur essendo in sintonia col gioco (ma la ‘parte giù’ della foresta è di diverso tipo, più realistico), sarebbe decisamente perfetto!
Dovreste vedere le foglie che cadono, i cespuglietti di vari tipi che dondolano al passare di noi o della nostra fatina, le violette, le margherite, gli uccelli che spiccano il volo, i coniglietti, l’erbetta di campo che è davvero ben fatta. Spero in cuor mio, che le foreste di Morrowind siano altrettanto così rigogliose...
E poi non dimentichiamoci degli effetti di luce, di quelli particellari, delle scie luminose delle fatine dietro le spalle degli NPC, dei laghetti di colore magica, davvero incantevoli e molto ben fatti. Per davvero questo è il mondo delle fate!
Anche le ombre fanno un bell’effetto su texture così ben fatte: provate a camminare con la visuale rivolta in basso sopra un pavimento di piastrelle e con la fluidità dell’animazione della corsa, e vedrete che bell’effetto realistico vi darà.
Le musiche poi sono tutte tremendamente belle: quella di apertura (cantata!) è capace di addolcire anche chi ha il cuore di pietra e quelle ambientali sono davvero in sintonia con i luoghi di fantasia che andremo a visitare. Ritornando alla bella foresta, la visione poi viene deliziata anche con gli ottimi rumori di lupi in lontananza, del cinguettio degli uccelli, dello spiccare del volo degli uccelli dagli alberi e cose di questo tipo.
Altra informazione di natura tecnica: sul mio Athlon 1.7Ghz, GeForce2MX, 256DDR, con tutto settato al massimo, ad 800*600*32, va fluido, c’è da dire comunque che gli sviluppatori hanno applicato il gioco in zone o moduli, come Half Life od il recente Morrowind, dove si passa da una zona all’altra con un breve caricamento. Anche se è vero che qui c’è solo la comparsa di un effetto di fade con schermata nera che subito, ma proprio subito viene presentata con la nuova zona, in pratica non sembra granché mettere piede lo swapping dell’hard disk. Bene.
Concludo dicendo, che a chi possa piacere questo genere di giochi, Zanzarah seppur col solo demo rilasciato si presenta decisamente bene, con un’ottimo livello audiovisivo e un’atmosfera da perfetta fiaba. Per il resto si spera che il gioco finale sia longevo al punto giusto, che la trama, seppur ‘infantile’ si sviluppi adeguatamente, e che decidano di far vedere le fate nelle foreste così da poter evitare lo scontro (ma dubito fortemente).
Adesso torno, con ciabatta alla mano, a trascorrere di nuovo la notte in bianco per appiattire queste maledettissime e sanguisughe zanzare(h)!

Matteo "Matthia" Serritiello


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Data di uscita: Giugno 2002
Sviluppatore: Funatics
Publisher: THQ
Distributore: Halifax
Scarica la demo
Sito Ufficiale

Una Zanzarah sul nostro pc...non schiacciatela!

Sta per cominciare la bella stagione, l’estate, col suo caldo asfissiante, il mare, il rumore delle cicale, e noi ci sentiamo già pronti ed attrezzati per combattere di notte contro quelle maledettissime… zanzare!
Zanzarah The Hidden Portal, della semi-sconosciuta Funatics Development, software house tedesca, non ha niente a che fare con le odiatissime zanzare, ma, come uno strano scherzo del destino, guarda caso viene presentato in demo proprio durante l’arrivo della calura estiva. Semplice coincidenza?
Ma allora perché proprio il nome Zanzarah? La risposta non ve la sappiamo dare perché non leggiamo (ancora) le menti contorte degli sviluppatori, ma possiamo solo immaginare che sia stato solo un modo molto originale e fantasioso di dare il nome al mondo in cui si svolge il gioco.
Questa è la storia di due mondi: uno era il mondo della fantasia, ricca di elfi, gnomi e fate, e l’altro era il mondo come noi tutti lo conosciamo. Tanto tempo fa questi due mondi era un tutt’uno, ma adesso sono separati e non consapevoli che esiste una connessione fra loro.
Solo una persona è capace di riunire di nuovo i due mondi: una 18enne scapestrata, che ha appena litigato con i suoi genitori e si è rinchiusa nella sua cameretta a piangere sotto il cuscino, attorniata dai suoi gingilli e dai suoi balocchi. Non so perché ma mi viene in mente “The Labirinth” con David Bowie e Jennifer Connely…
La 18enne sarà quindi il nostro alter-ego e Zanzarah il mondo magico cui avremo a che fare.
Sinceramente, fra notizie varie, screenshots e filmati presentati dalla Funatics durante questi mesi, anche se si parlava del solito tocco da CRPG (ma ormai gli sviluppatori abusano di questa parola anche per i giochi di carte…), Zanzarah ‘puzzava’ molto del solito gioco 3D- action visto in 3a persona, per capirci meglio il genere inaugurato da Tomb Raider.
Gustandone il demo, invece, Zanzarah sembra più accostarsi al genere dei giochi di ruolo orientali, i cosiddetti JRPG, come i Final Fantasy, il recente Grandia 2, ma per essere ancora più precisi, il gioco assomiglia molto nella struttura a Zelda: Ocarina of Time del fu Nintendo 64.