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Ape Academy

Mini-giochi e scimmie imbranate come se piovesse per il primo gioco pick and play per il portatile Sony. Per chi crede che cento scimmie in una stanza possano scrivere l'Amleto..

RECENSIONE di La Redazione   —   12/11/2005
Ape Academy
Ape Academy
Ape Academy

Shock the Monkey

Ape Academy è una raccolta di un sacco di mini-giochi, tutti eseguiti da scimmie vivacemente disegnate e colorate, imbranate nei movimenti e decisamente generose nel prodursi in versi e urla tipici della specie.

Lo spirito del gioco è simile, nel feel e nell’estetica, ai precedenti Ape Escape o EyeToy Monkey Mania, ma questa versione per Playstation Portable insegue uno stile di gioco pienamente "alla Wario Ware": rapido, semplice, intuitivo e a ripetizione

Shock the Monkey

. I mini giochi includono riletture dell’hockey da tavolo, del calcio, delle corse di vario genere e di altri eventi più o meno sportivi come il juggling da giocolieri, ma nella raccolta sono compresi anche dei rhythm games, dei quiz e dei giochi di riflessi, il tutto a tema esilarente-scimmiesco-improbabile. Tutti i mini-games sono sbloccabili progressivamente, e offrono la scusa per un’organizzazione del gioco secondo sei anni di “accademia dei primati”. Per superare ogni anno di “accademia” il giocatore dovrà superare i giochi proposti dalla console ottenendo segni positivi che gli consentiranno di rimpolpare la propria griglia di successi e passare agli anni successivi. In pieno stile Wario Ware, superare i giochi proposti a random dalla console man mano che la difficoltà aumenta rende impegnativa la conquista della vetta. Partendo dal Junior Level e conquistando i mini-giochi, il giocatore si aggiudica l’anno accademico e la possibilità di giocare i giochi conquistati nella modalità Collection, oltre a vari tipi di bonus raccolti nella modalità Academy e surfabili nelle opzioni e nella modalità-raccoglitore Showcase. Non manca la possibilità di utilizzare tutti i giochi sbloccati in multiplayer wireless con un altro giocatore dotato di PSP, mentre alcuni giochi consentono l’utilizzo in più giocatori di parti diverse dei controlli della stessa console, un po’ come succedeva per il vecchio MicroMachines (anche se la modalità multiplayer si limita a riproporre per più giocatori gli stessi, identici giochi).

Ape Academy
Ape Academy
Ape Academy

Shock the Monkey

Sulla carta, le premesse e la struttura del gioco pick and play colmo di mini-giochi ci sono. Quel che fa sentire la propria mancanza per la buona riuscita di Ape Academy, però, è proprio la sostanza del gioco. Il primo problema di Ape Acadey è che i mini-giochi non sono poi così tanti. In tutto, sono una cinquantina, ma al netto delle versioni a diversa difficoltà del medesimo gioco il numero di giochi effettivamente diversi si restringe abbastanza. Per lo più, i mini-giochi sono generalmente poco riusciti. Molto spesso, i controlli sono imprecisi e lenti, in alcuni casi persino male implementati. Il caso del mini gioco a quiz è esilarante per esito, non per intenzione: nel domandare dati storici reali, assomiglia più a una partita a Trivial Pursuit che a un mini-gioco per un titolo pick and play. Per quanto i temi dei mini-giochi, perlopiù ricalcati da Wario Ware e da Mario Party, siano in genere divertenti e proposti con un look cartoonesco e coinvolgente, alla rapidità dei tempi richiesti per superarli non corrisponde un game design capace di offrire una sfida per il giocatore che sia tanto divertente sulla carta quanto possibile da superare. Questa debolezza nelle meccaniche di gioco è aggravata da un paio di difetti nella realizzazione del gioco. Tanto per cominciare, le istruzioni che precedono i mini-giochi non dicono quasi nulla su come effettivamente giocare, causando quel tipo di frustrazione che deriva dall’aver perso in pochi secondi senza sapere cosa andava fatto: cosa che va a detrimento di giochi di per se non brillanti. C’è poi il discorso, grave, sui caricamenti. Le attese tra un minigioco e l’altro sono ingiustificatamente lunghe e tediose. Non solo spezzano l’azione del gioco, che dovrebbe essere frenetico, ma fanno anche fare una magra e ingiusta figura al driver UMD del portatile Sony. Soprattutto, i caricamenti distruggono alla base il concetto stesso di gioco pick and play, fatto per essere frenetico, intuitivo, privo di tempi morti non solo ludici ma soprattutto tecnici: non sarà mai possibile accendere il gioco, superare due livelli, metterlo in pausa al volo e scendere dalla fermata dell’autobus, cosa fattibilissima con i titoli a cui Ape Academy tenta di somigliare.

Ape Academy
Ape Academy
Ape Academy

Ape Academy scimmiotta Wario Ware, ma dimostra di non avere imparato le lezioni fondamentali sulla filosofia del gioco pick and play. I mini-giochi sono simpatici, in alcuni casi godibili, ma in genere per nulla originali, dotati di controlli imprecisi e istruzioni che rendono difficile capire cosa fare. Ape Academy è un gioco molto colorato e spassoso, ma tende a essere più simpatico da vedere che non da giocare. Se mille scimmie non possono scrivere l'Amleto, il gioco alla Wario Ware sembra facile ma non è. Ma il vero punto dolente di questo scimmiesco e vivace prodotto, in realtà, è un altro: l’inconcepibile presenza di lunghi, noiosi tempi morti necessari per i caricamenti tra un livello e l’altro, che spezzano l’azione e rendono impraticabile la frenesia richiesta dal genere. Non ottimizzare i loading times di una raccolta di mini-giochi alla Wario Ware su un portatile è un triplo delitto: alla filosofia del genere; al driver UMD portatile di Sony; e allo stesso Ape Escape, un gioco simpatico che avrebbe potuto rivelarsi forse non eccellente o originale, ma quanto meno degno di essere provato. In attesa di un prossimo episodio riparatore, ci si domanda: su Ape Academy, avranno davvero investito tempo e scimmie a sufficienza?

Le console portatili sembrerebbero fatte apposta per i giochi cosiddetti ‘pick and play’, quelli dotati di mini-giochi frenetici, rapidi da giocare e terminare in una manciata di minuti per poi spegnere la console, metterla nella borsa e scendere dal tram. E nonostante questa filosofia di gioco “mordi e fuggi” sia ben più rappresentata sul Nintendo DS, sia in termini di possibilità di interazione tattile con lo schermo che di giochi dedicati, la plurimediale, stilosa e potente Playstation Portable non può certo permettersi di non ospitare titoli di questo genere tra l'offerta della sua softeca, o tra un film in UMD e l'altro. Ape Academy, una raccolta di mini-giochi concepita come una gara olimpionica/accademica tra scimmie imbranate ed esilaranti, è la risposta a questa necessità di line-up. Ma se le scimmie sono dispettose, i giochi pick and play non sono facili da programmare come lo sono da giocare. Per via di una serie di problemi di game design e di realizzazione, Ape Escape non riesce a brillare, e neppure ad avvicinarsi al magnifico minimalismo di giochi come Wario Ware. E per quanto non si tratti affatto di un cattivo gioco, l’errore principale nella sua realizzazione è stato proprio quello di tentare di fare un gioco mordi e fuggi e riuscire a produrne uno che, paradossalmente, è frustrante proprio da giocare “al volo”.