La recensione della ASUS GeForce RTX 2080 ROG Strix Gaming non può che partire da un'inevitabile considerazione: le nuove GPU invidia sono schede che costano tanto e che non sono ancora sfruttate a pieno. Qualche demo l'abbiamo vista, e delle nuove tecnologie abbiamo parlato approfonditamente nella recensione della GeForce RTX 2080 Founders Edition, ma dalla presentazione della GamesCom sappiamo bene che la tecnologia RTX ha ancora margini di crescita. Non è un caso che le patch tardino ad arrivare, con il lancio delle schede Turing che ha senza dubbio creato qualche problema agli sviluppatori, ed è un passo falso che NVIDIA si è potuta permettere solo perché al momento non ha concorrenza e sta rilanciando sulla sua stessa offerta. Ma anche tenendo a mente tutti questi fattori, è bene ricordare anche che parliamo comunque di GPU molto potenti, schede che incorporano hardware innovativo, che promettono generosi margini di overclock e che con l'aiuto del DLSS, il versatile upscaling hardware che sfrutta i core dedicati al deep learning, potrebbero garantire prestazioni sorprendenti in 4K per tutta la gamma di fascia alta.
Una scheda voluminosa che punta in alto
A prima vista la ASUS GeForce RTX 2080 ROG Strix Gaming sembra più pesante di quanto non sia a causa di dimensioni davvero generose. Circa 3 centimetri più lunga della versione Founders, la scheda ASUS sfiora i 30 centimetri di lunghezza per quasi 6 centimetri di spessore che la portano a occupare 2.7 slot. Ma l'ampiezza ha una funzione con l'involucro in plastica rialzato che lascia spazio a diversi radiatori, utili per massimizzare l'efficacia delle tre ventole. Non manca inoltre un backplate che riprende la trama da circuito futuristico del brand ma lo fa con discrezione ed eleganza, lasciando che l'attenzione sia tutta concentrata per un grosso logo a LED piazzato in corrispondenza dei due connettori ausiliari. E l'illuminazione RGB, disattivabile grazie a uno switch fisico piazzato in prossimità del connettore NVLink, si estende a tutta la parte anteriore della scheda, includendo anche la scritta Republic of Gamers piazzata sul bordo superiore. Come risultato ci troviamo tra le mani una scheda più plasticosa, meno elegante e meno robusta della Founders Edition, ma comunque curata nel dettaglio, aggressiva nell'estetica e senza dubbio pensata per favorire l'efficacia del sistema di raffreddamento. Inoltre ASUS ha impreziosito i due connettori ausiliari da 8-pin con un LED ciascuno, regalandoci uno strumento utile per essere sicuri che la scheda sia correttamente alimentata.
D'altronde parliamo di almeno 225W necessari per dare vita ai i 2944 CUDA Core del TU104, il cervello da 13.6 miliardi di transistor di una scheda le cui specifiche includono 46 RT Core, 368 Tensor Core, 8GB di memoria GDDR6 a 14GBps bus 256-bit per 448 GB/s di banda, 64 ROP, 97 GPixel/s e 371.2 GTexel/s. Il tutto condito con 2 porte HDMI 2.0b, due porte DisplayPort 1.4, HDCP 2.2 e USB Type-C. Abbastanza per mettere in piedi un sistema di lusso anche se il nostro rig di test questa volta si accontenta di un R5 2600 che pur spinto fino a 4GHz risulta meno performante nei giochi CPU based del 2700x. Ed è per questo che non ci stupiamo di fronte a rilevazioni in gioco lievemente più basse rispetto alle recensioni delle Founders, anche se parliamo di una scheda più potente che è senza dubbio capaci di garantire qualche frame in più delle pur overclockate versioni NVIDIA delle schede Turing. Il clock base è il medesimo con 1515MHz, invariato anche rispetto al design reference, ma la ASUS ROG Strix spinge il boost fino a 1860MHz contro i 1800MHz dell'edizione NVIDIA e i 1710MHz del design reference. Raggiunge infatti gli 11164 punti in 3DMark Time Spy contro i circa 10700 della Founders e dovrebbe quindi permettere alla scheda ASUS di superare le 60 RTX-OPS, il valore che rappresenta la combinazione di tutte le capacità delle nuove schede NVIDIA, della versione Founders. Il tutto, tra l'altro, scaldarsi troppo, cosa che come vedremo ha un'importanza vitale per la questione overclock. Ma anche con le frequenze stock sono evidenti i benefici dello spessore generoso della scheda, degli spessi dissipatori in bella vista e delle tre ventole. Con 30 gradi in idle in un ambiente a 21.5 gradi e 59 gradi nello stress test Furmark, la GPU ASUS ROG risulta decisamente fresca e la buona notizia è che resta anche discretamente silenziosa.
Benchmark e overclock
La ASUS GeForce RTX 2080 ROG Strix Gaming si è comportata decisamente bene dnei primi test, ma quando si parla di schede video l'unica cosa che conta davvero sono le prestazioni nei videogiochi, che abbiamo valutato spingendo le impostazioni grafiche al massimo e prendendo in esame anche la risoluzione 1080p; potrebbe sembrare modesta considerando la potenza della scheda, ma permettono di giocare a framerate elevatissimi, molto utili nel caso di sparatutto e giochi particolarmente veloci. Sono invece superflui in The Witcher 3: Wild Hunt ma non ci è dispiaciuto veder filare lo spettacolare titolo CDProject a 144fps, seguito da Battlefield 1 con 140fps, da Forza Horizon 4 con 117fps, da Deus Ex: Mankind Divided con 110fps e da Shadow of the Tomb Raider, che si è confermato uno dei più ostici in assoluto, con 103fps. Non a caso il titolo Square Enix si fermato a soli 77 frame per secondo in 1440p mentre Deus Ex si è spinto fino a 93, Forza Horizon 4 è arrivato a 95, The Witcher 3 ha toccato quota 104 e Battlefield 1 ha superato tutti, aggirandosi intorno ai 114fps nella spettacolare mappa single player Steel on Steel. In 4K ha invece preso il comando Forza Horizon 4 che grazie all'ottimizzazione ha mantenuto i 68fps di media, seguito da The Witcher 3 con 62fps, Battlefield 1 con 61fps, Deus Ex con 48fps e, prevedibilmente, da Shadow of the Tomb Raider che ha chiuso la batteria di test 42fps. Ma questo non ci ha dato di certo tutti i dati necessari per arrivare a un verdetto. Come anticipato la ASUS GeForce RTX 2080 ROG Strix Gaming è costruita in funzione del sistema di raffreddamento che diventa fondamentale quando entra in campo l'overclock.
Per prima cosa abbiamo riprovato a sfruttare la nuova tecnologia scanner, ma i risultati ottenuti ci sono sembrati troppo modesti. Ci siamo quindi spinti manualmente fino a quota 2055MHz con la GPU e 8000MHz con la memoria e, una volta verificata la stabilità di sistema, siamo passati a 3DMark Time Spy ottenendo 11847 punti. Parliamo di un aumento prestazionale di 6 punti percentuali che non è malaccio, ma nemmeno esaltante considerando le frequenze, abbastanza da metterci qualche dubbio su eventuali influenze del nostro sistema. Dubbio che si è disintegrato passando ai benchmark in 4K che hanno visto Deus Ex raggiungere i 60fps, Battlefield 1 arrivare a 70fps, The Witcher 3 toccare i 75fps e Forza Horizon 4 volare addirittura fino a 80fps, regalandoci uno spettacolo in Ultra HD da mascella a terra. Il tutto registrando temperature tra i 60 e i 72 gradi toccati con Deus Ex che è stato l'unico titolo a mostrare qualche lieve problema di stabilità. Non abbiamo invece avuto problemi con Shadow of the Tomb Raider, anche se la terza avventura della nuova Lara Croft si è fermata a 46fps, con un guadagno di soli 4 frame rispetto ai test con frequenze stock. Eppure l'incremento più basso è comunque vicino ai 10 punti percentuali, mentre quello più alto supera addirittura il 20%, restituendoci una scheda che con un po' di spinta può infine agguantare il 4K garantendo i 60fps in molti giochi piuttosto pesanti. Tra l'altro abbiamo voluto provare anche l'overclock con il benchmarks di Final Fantaxy XV, registrando un incremento di nove punti percentuali sia utilizzando il Temporal Anti-aliasing, sia utilizzando il filtro DLSS. Parrebbe dunque che anche le nuove tecnologie godano degli effetti delle frequenze più spinte.
Conclusioni
Multiplayer.it
8.7
Come le sue sorelle anche la ASUS GeForce RTX 2080 ROG Strix è un scheda costosa che al momento, in mancanza del supporto nei giochi delle nuove tecnologie, è costretta a uno scomodo confronto con la GTX 1080 Ti. Ma come evidenziano i dati raccolti per questa recensione parliamo comunque di una soluzione potente che in questa versione custom nasconde un asso nella manica. Nonostante la scheda ASUS sia come tutte le 2080 una scommessa sul futuro, risulta più potente e più silenziosa della controparte Founders ed è caratterizzata da margini di overclock importanti che restituiscono guadagni sorprendenti dal punto di vista delle prestazioni. Guadagni sufficienti a cambiare sostanzialmente le prestazioni della scheda in 4K, ad esclusione di quelle legate a Shadow of the Tomb Raider. Ma per il titolo Square Enix confidiamo nel DLSS che, una volta supportato e rifinito, dovrebbe garantire a tutte le RTX una marcia in più.
PRO
- Raffreddamento efficace e silenzioso
- Più performante della Founders, aggressiva e curata nei dettagli
- Margini di overclock generosi e guadagno prestazionale netto
CONTRO
- Lo spessore elevato può creare qualche problema nei sistemi compatti
- Prezzo elevato
- Le nuove tecnologie non sono ancora sfruttate