La ASUS ROG Strix X570-E Gaming la recensione, si è presentata puntuale all'appuntamento con i nuovi Ryzen 3000, gli attesi processori a 7 nanometri AMD che garantiscono un bel salto prestazionale, anche nel gaming, rispetto alla generazione precedente. Con alcuni titoli i processori Intel mantengono un vantaggio sensibile, ma sono aumentati i casi in cui a viaggiare meglio sono i processori Ryzen per un divario che nel complesso è sceso a un un 5% in 1080p, prendendo anche giochi datati e ottimizzati per Intel. Il tutto destinato a migliorare e possibile anche usando una scheda madre della generazione precedente, benché il passaggio al nuovo chipset porti con se miglioramenti tangibili, a partire dal raffreddamento attivo sul chipset per arrivare ai VRM e alla capacità di sfruttare all'osso il PCIe 4.0 introdotto con i nuovi processori AMD.
I vantaggi del passaggio al chipset X570
Il passaggio al nuovo chipset, dicevamo, corrisponde a componentistica migliore, più linee PCIe 4.0, raffreddamento di fascia alta per i VRM e qualche aggiunta estetica necessaria per rendere più digeribili prezzi inevitabilmente più elevati. Questo vale anche per la ASUS ROG Strix X570-E Gaming, una scheda madre di fascia alta che costa meno di modelli di lusso come la Crosshair Hero, ma finisce comunque per avvicinarsi ai 400 euro anche a causa dell'uso di componentistica premium e della ventola sul chipset, capace di raggiungere temperature ragguardevoli senza il raffreddamento dedicato. Il prezzo, comunque, corrisponde a diverse caratteristiche in comune con la sorella maggiore: troviamo infatti la stessa alimentazioni 7 fasi con doubler per un totale di 14+2, stessi gli condensatori giapponesi di altà qualità per i VRM, la stessa connettività Wi-Fi 6 AX200 dual band con MU-MIMO, la connettività LAN Realtek 2.5GB, il PCB a 6 strati, i 2 slot M.2 PCIe 4.0, la tecnologia OptiMem per la memoria, il supporto SLI 2X, quello CrossFire 3X e l'immancabile illuminazione RGB Aura Sync, con connettori ausiliari per potenziare lo spettacolo visivo. Diminuiscono però le porte USB sul retro, ma sono tutte e 8 3.2 Gen 2, sette Type-A e una Type-C. Tramite i connettori sulla scheda è possibile aggiungere 2 x USB 3.2 Gen 1 e 4 x USB 2.0: abbastanza per soddisfare le necessità più disparate.
Non manca nemmeno il pulsante Flashback del bios accompagnato dal LED di debug che avverte dello stato della scheda e segnala eventuali errori tramite codici alfanumerici. Assenti invece alcuni lussi, come il tasto di accensione o di reset sulla motherboard, è possibile sfruttare la funzione FlexKey per rimappare il tasto di reset e inserire l'opzione desiderata, compensando eventuali mancanze. Inoltre ci sono quattro LED di colori diversi che indicano al volo se ci sono problemi con le componenti principali come CPU, GPU e memoria. In ogni caso a questi livelli parliamo sempre e comunque di schede che lasciano CPU e GPU libere di esprimersi al massimo, o quasi, con prestazioni sempre elevate e margini di overclock discreti. La differenza la fanno la qualità dei componenti, il BIOS che è destinato inevitabilmente a migliorare per una piattaforma giovane e l'estetica che nel caso della Strix è suggestiva e ben pensata, con il logo sul backpanel, la scritta Strix in bella vista poco più in baso su sfondo RGB cangiante e fregio sul chipset. Il tutto impreziosito dalla copertura traforata sul dissipatore attivo, tutta piena di fregi e scritte legati ad ASUS.
Prestazioni e considerazioni
La ASUS ROG Strix X570-E Gaming, dicevamo, si difende bene come componentistica complessiva, robustezza e connettività, rinunciando alla porta PS/2 ma garantendo ben 8 porte SATA 3.0 che, sommate ai due slot M.2, garantiscono anche la possibilità di mettere su sistemi importanti dal punto di vista degli storage, anche se altre schede madri di ultima generazione arrivano a ben tre slot M.2. Ma parliamo di un prodotto orientato a un target che difficilmente andrà a scontrarsi con limiti di questo genere, guardando più che altro alle prestazioni e all'estetica, realizzata in modo da non sovrapporsi con altre componenti RGB installate, concentrando lo spettacolo, come anticipato, sul backpanel che si fa senza dubbio notare. Non si vede, invece, ma è molto importante al giorno d'oggi, il comparto audio integrato che gode della combinazione di punta ASUS fatta di codec S1120 SupremeFX e DAC ESS ES9023P, con connettori placcati oro che garantiscono la massima pulizia per una soluzione integrata di qualità decisamente elevata. Il tutto condito da connettori per i sensori, pompa, porte HDMI e DisplayPort 1.2 per le APU e i già menzionati slot M.2, entrambi PCIe 4.0, equipaggiati con dissipatore passivo. Il problema è che in tutti e due i casi questo si incastra sotto alla copertura del sistema di raffreddamento attivo del dissipatore, costringendo a svitare altre due viti, rimuovendo anche eventuali GPU, per poter installare una SSD NVMe. La procedura, comunque, è rapida e permette di accedere anche alla ventola, laddove scommettiamo che andrà a infilarsi parecchia polvere. Queste ad ogni modo sono faccende personali in cui non vogliamo mettere becco, dopo aver visto fior di PC letteralmente ripieni di sporcizia assortita.
Meglio spostare l'attenzione sullo schermo, al classico ROG UEFI che non manca di alcuna opzione per voltaggi o overclock, garantendo senza troppe sorprese la possibilità di spingere la memoria G.Skill Trident Z Royal RGB a 3600MHz con CL16, raggiungendo quello che dovrebbe essere lo sweet spot del Ryzen 7 3700X che abbiamo installato sulla scheda, a sua volta piazzata su un banco di prova Hydra in versione personalizzata con la grafica ASUS ROG. E abbiamo fatto tutto questo, ovviamente, per poter lanciare qualche test, partendo da 3DMark Time Spy che ci ha restituito, alla voce CPU, 9940 punti, mettendo in luce prestazioni superiori alla media, valori che hanno trovato conferma sia in CPU-Z, con 524 punti in single thread e 5553 punti in multi-thread, sia in Cinebench R20, con 504 punti in single thread e 4915 punti in multi-thread. Tutti punteggi solidi, in multithreading tra i migliori, per una scheda che con la CPU sotto carico si spinge un po' più in su della Crosshair Hero VIII, con 168W di consumi complessivi nello stress test più intenso di Prime 95, che ha comunque evidenziato consumi normali per la CPU sotto sforzo con 86W circa per 73 gradi di temperatura. Tutto nella norma, dunque, tenendo conto che parliamo di schede che consumano e di una piattaforma in divenire, cosa che ci porta a prendere con le pinze valori comunque coerenti per una soluzione che se ne sta sul confine tra fascia alta e soluzione enthusiast, garantendo un relativo risparmio di fronte a una dotazione di tutto rispetto. Questa non ha problemi a spingere la CPU a 4.GHz, con un guadagno di oltre due punti percentuali sulle prestazioni e con temperature di poco superiori a quelle della Crosshair Hero VIII. Salendo ulteriormente di frequenza è probabile che quest'ultima possa dare maggiori garanzie, ma parliamo anche di una scheda che costa 140 euro in più.
Conclusioni
Multiplayer.it
8.6
La ASUS ROG Strix X570-E Gaming si piazza a metà tra la fascia alta e quella di lusso garantendo illuminazione d'impatto seppur elegante, componentistica di prima qualità, audio pulito e prestazioni solide. I consumi sotto sforzo risultano lievemente superiori alla media, ma parliamo di variazioni accettabili per una scheda basata su una piattaforma in divenire e probabilmente destinata a ricevere nuovi aggiornamenti a breve. L'unica cosa che ci fa storcere davvero il naso, dunque, resta la scomodità nell'accesso agli slot M.2, comunque superabile con un pizzico di pazienza.
PRO
- Componentistica di qualità
- Prestazioni solide e audio di ottimo livello
- Elegante in ogni aspetto, BIOS incluso
CONTRO
- Il rincaro legato alle caratteristiche delle X570 si fa sentire su tutti i modelli
- Per accedere ai due slot M.2 è necessario rimuovere la copertura del chipset