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Tora! Tora! Tora!

Stufi della Seconda Guerra Mondiale? Probabilmente non l'avete mai vissuta dall'interno di una Nave da Guerra!

RECENSIONE di Claudio Camboni   —   19/06/2009

Versione testata: Xbox 360

Battlestations: Pacific è un gioco di battaglie navali a metà strada tra un titolo d'azione ed uno strategico in tempo reale: la campagna principale, divisa in due parti, ci fa rivivere gli eventi della Seconda Guerra Mondiale dal punto di vista degli Americani e dei Giapponesi. Attraverso 28 missioni (14 per parte), combattiamo durante i drammatici eventi che vanno dall'attacco di Pearl Harbor a Midway, per quanto riguarda il punto di vista nipponico, e da Midway alla conquista di Okinawa dagli occhi delle navi yankee.

7 Dicembre 1941

Battlestation: Pacific è prodotto da Eidos e sviluppato dal team di stanza in Ungheria, già autori del primo capitolo. Rispetto a quest'ultimo sono stati fatti decisi passi in avanti sia dal punto di vista meramente estetico che sul versante del gameplay, con numerose migliorie ed innovazioni. Pacific rappresenta, per chi ha apprezzato Midway, un possente "more of the same": un gioco migliore, più raffinato, calibrato, vario ed eterogeneo. Sono stati aggiunti numerosi modelli di navi da guerra, sommergibili ed aerei da caccia come gli sperimentali Kikka e Shinden, oppure i Kamikaze Kaiten e Ohka.

Tora! Tora! Tora!

La campagna, molto lunga e difficile, attraversa quasi cinque anni di guerre nei mari dell'Oceano Pacifico, ripercorrendo con dovizia di particolari e precisione storica numerosi eventi realmente accaduti. Grazie al gioco, questi ultimi potranno avere uno svolgimento ed un finale diverso da quello che tutti ben conosciamo. Possiamo comandare molti tipi di mezzi da guerra: aerei, navi, sommergibili, basi, con la possibilità di gestire la nostra armata, chiamare i rinforzi, cambiare postazione d'attacco in tempo reale. Gli elementi strategici di Battlestation sono molteplici, e vanno assimilati bene per poter ottenere la vittoria nelle missioni avanzate. Battlestation: Pacific è però anche un gioco che preme volutamente sul pedale della spettacolarità e dell'azione, con cut-scene in stile cinematografico e un buon uso delle visuali di gioco. E' stata introdotta quella interna degli aerei da caccia, attraverso la quale possiamo combattere guardando il "cockpit". Molto spettacolare anche la visuale in soggettiva di missili e siluri, attivabile tenendo premuto il grilletto di fuoco. I comandi sono tantissimi e variano in base all'utilizzo di aerei, navi, sottomarini: prima di iniziare è caldamente consigliata la lettura del libretto di istruzioni per poter padroneggiare minimamente la propria flotta.

Obiettivi Xbox 360

Battlestation: Pacific mette in palio i consueti 1000 punti da sbloccare, attraverso ben 50 obiettivi. Circa la metà di questi verranno fuori automaticamente progredendo con le varie missioni ed effettuando particolari manovre (affondare una nave nemica in un dato tempo, ad esempio), mentre gli altri sono destinati al gioco online e all'esperienza da fare nelle partite multiplayer. Non si tratta di un gioco che da questo punto di vista regala particolari gioie, ma i punti andranno guadagnati uno ad uno.

I Kamikaze volavano all'orizzonte

Il gioco si svolge su due piani alternati e strettamente legati. Il primo è quello dell'azione nuda e cruda, attraverso il quale comandiamo direttamente i mezzi della Marina Statunitense e dell'Impero Giapponese. I comandi assomigliano a quelli di tanti giochi di combattimento come Blazing Angel, Ace Combat o Hawx. La differenza però è che a bordo schermo ci sono dei menù e delle icone che sottointendono alla possibilità di poter interagire con l'intera flotta ed impartire particolari comandi. Innanzitutto è possibile riparare i danni subiti, che hanno una gravità variabile in base alle zone colpite. Poi è anche possibile impostare il livello di aggressività o difesa degli alleati, oppure ordinare attacchi e ritirate. I comandi sono veramente tanti, e spesso per niente intuitivi e semplici da impartire. Premendo il tasto back si accede invece alla parte strategica: attraverso una vasta mappa di gioco si possono selezionare i mezzi e dargli una destinazione, proprio come si farebbe in qualsiasi RTS. Anche in questo caso le modalità di gestione delle navi e degli spostamenti non sono proprio ben spiegate ed intuitive, anzi, risultano spesso arbitrarie e confusionarie. Anche l'intelligenza artificiale del nemico non è ben calibrata, e nonostante per la maggior parte delle missioni la curva d'apprendimento sia graduale e morbida, ci si può imbattere in alcune veramente ostiche e quasi impossibili da superare, a causa (spesso) di elementi mal bilanciati. Ad esempio, in un livello di bombardamento risulta quasi impossibile anche solo avvicinarsi all'obiettivo a causa della contraerea fin troppo efficace, che ci abbatte sistematicamente ancor prima di avere la possibilità di sganciare i missili. Ed in questi casi la bravura del giocatore centra veramente poco.

Per fortuna che c'è il Live!

E' proprio il caso di dirlo: il servizio online di Microsoft è in grado di valorizzare, elevare e dare nuova linfa vitale a quasi tutti i giochi che ne sfruttino a dovere le potenzialità. Battlestation: Pacific offre ai giocatori Xbox 360 ben cinque modalità online, tra le quali spicca sicuramente "Conquista l'isola", una sorta di "cattura la bandiera" adattata al caso. Si formano due squadre di quattro giocatori e si deve cercare di distruggere la base avversaria, preservando allo stesso tempo la propria. La strategia di gruppo è in questo caso appagante e veramente divertente, anche se è sempre in agguato il problema dello sbilanciamento delle forze: chi ha sbloccato le navi più potenti ha più possibilità di vittoria. Giocando con utenti a caso è impossibile sapere a priori in quale squadra andremo a finire: una avvantaggiata dagli incrociatori da guerra Iowa oppure nei deboli cacciatorpedinieri giapponesi? Giocare con i propri amici è la soluzione migliore, ed il ventaglio delle possibilità è ampio. Oltre a migliorare la varietà, gli sviluppatori hanno anche evoluto il motore grafico 3D, oggi in grado di mostrare dettagliati modelli poligonali, un'acqua più convincente, dotata di trasparenze, effetti e fisica, nonchè paesaggi decisamente vasti e ben coreografati. Il look generale del gioco è ok, pur non raggiungendo vette impossibili e di assoluta eccellenza. Ambientare un gioco in mezzo al mare non dà ovviamente molte possibilità di allestire una scena poligonale da far cadere la mascella a terra, ma in ogni caso si può apprezzare la varietà delle ambientazioni, gli effetti di luce ed il livello di dettaglio degli elementi su schermo (sulle navi si intravedono i militari intenti ad effettuare operazioni di manovra, ad esempio). Il comparto sonoro è ottimo e comprende una vasta campionatura di effetti ben digitalizzati. Un set di musiche di accompagnamento più incisivo ed ampio sarebbe stato però gradito, così come un doppiaggio più convincente e carismatico, visto che pur sempre si tratta di un gioco di guerra e non un cartone animato. Battlestation: Pacific è in definitiva un buon gioco, ma certamente non adatto al palato di tutti i videogiocatori.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.2
Lettori (25)
8.2
Il tuo voto

Siamo di fronte ad un titolo avvincente quanto complicato: molte sessioni del gioco sono fin troppo difficili, pur mantenendo una linea generale di sfida abbastanza lineare. Ottima la parte online, anche se sbilanciata anch'essa da alcune ingenuità. Battlestation: Pacific non è un titolo fatto per tutti. Il suo gameplay unico e condito da un buon mix tra azione e strategia lo possono rendere particolarmente avvincente per molti, oppure tedioso per alcuni. Sicuramente è fortemente consigliato a tutti coloro che desiderano rivivere la Seconda Guerra Mondiale ai comandi della Marina Militare, un punto di vista fin'ora quasi dimenticato dai videogiochi.

PRO

  • Alternanza di fasi action e strategiche
  • Campagna lunga e molto varia
  • Il gioco online è particolarmente appagante

CONTRO

  • I comandi non sono semplici da impartire
  • Alcune fasi sono fin troppo difficili e tediose
  • La qualità del doppiaggio lascia a desiderare