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Boogie - Recensione

Indossate la camicia scura e mettete la brillantina nei capelli, è arrivata l'ora di cantare e ballare.

RECENSIONE di Alessandro Pomili   —   02/10/2007
Boogie - Recensione
Boogie - Recensione

Balla per me balla balla tutta la notte sei bella

La modalità ballo è la cosa più originale che ha da offrire Boogie, infatti il karaoke è già stata potuto apprezzare in altri titoli, come la famosa serie Singstar per PS2. EA sembrava molto entusiasta del sistema studiato per Boogie, un impianto che permetteva di far ballare il giocatore in modo creativo liberandolo dalle catene delle indicazioni a tempo. Tutto questo grazie al sensore del Wiimote che dà (dovrebbe dare) la possibilità di far esibire l’aspirante ballerino in movenze più sciolte e articolate. In verità si tratta solo di scuotere il Wiimote in una delle quattro direzioni possibile (su, giù, sinistra, destra). Lo speaker del controller fungerà da metronomo scandendo col suo suono inconfondibile le battute della canzone che sta suonando nelle casse del vostro tv o amplificatore. Seguendo i ritmi della musica dovrete far ballare il vostro personaggio in mezzo al palco. Non siete costretti a muovervi ad ogni battuta e potrete anche lasciare della pause tra l’una e l’altra, l’importante è muoversi a tempo. Ad ogni mossa il moltiplicatore del punteggio aumenterà fino a portare la vostra tecnica su “bollente”, status che si perderà non appena si sbaglia un ritmo. Oltre a questo il giocatore si dovrà preoccupare di non ripetere sempre la stessa figura (leggasi direzione), pena un punteggio più basso per il passo che si sta eseguendo. Tramite lo stick del nunchuk potrete muovere il personaggio in una delle nove posizioni delle stage. La cosa interessante è che anche questi spostamenti diventano passi di danza e andranno effettuati a tempo. Spostarsi per il livello serve sia per variare un po’ la vostra performance che rischierebbe di annoiarvi prima di arrivare a fine canzone, sia per raccogliere i bonus che ogni tanto una specie di diavoletto ci fornirà gentilmente dalle sue mani.
Oltre a quanto appena descritto sono state inseriti alcuni eventi per variare la formula. Quando un indicatore sarà abbastanza pieno potrete effettuare a scelta una posa o una combo. Per la prima si tratta di mirare una serie di bersagli ruotando col polso il nunchuk nella mano sinistra, la seconda vi permetterà di eseguire una serie di passi seguendo le direzioni imposte su schermo e facendo attenzione a non sbagliare il tempo. Queste operazioni oltre a portare un po’ di brio sul palco vi garantirà altri punti essenziali per battere i record. Nelle diee di EA questo sistema doveva garantire libertà e divertimento per tutti, ma in pratica le cose sono diverse: oltre a qualche imprecisione nella risposta che ogni tanto vi farà sbagliare una combo immeritatamente, e ad una forse eccessiva pignoleria nel giudizio del ritmo, la mancanza più grave di questo sistema è propria l’assoluta autonomia lasciata del giocatore, che non si trova né stimolato da un livello di sfida adeguato, né divertito dalla ripetitività dei passi.

Boogie - Recensione
Boogie - Recensione

Canto, le mani in tasca canto.

Se la prova della modalità ballo lascia l’amaro in bocca, con il canto il sapore non cambia. Prima di tutto il microfono USB in dotazione con il gioco non è di buona qualità. Al tatto è piuttosto solido, ma scoprirete presto che per sentire la vostra voce uscire dalla TV dovrete accostarlo vicinissimo alla bocca. Per un titolo basato per metà sul karaoke questa situazione ci è sembrata francamente incomprensibile.
Per quanto riguarda il resto, le nostre prove si sono rivelate sempre poco chiare e insoddisfacente. A volte sembra che basti intonare una qualsiasi nota per accontentare il software, a volte sembra invece che nonostante si canti bene il software non sia soddisfatto. A destra un indicatore segnalerà l’intensità della nostra voce, che può essere regolata cantando più forte o portandosi il microfono sotto le labbra. Il tutto però sembra passare da uno stato di sordità ad uno di saturazione con conseguente distorsione della voce. Le parole intanto scorrono veloci con l’indicatore del tono che sembra andare per conto suo per le varie note senza che il cantante cambi intonazione. Per contro a volte schizzano su e giù per lo spartito senza capire dove posizionarsi. Queste situazione scoraggiano un giocatore già in imbarazzo di suo (un normale karaoke metterebbe meno in difficoltà), e a rendere la situazione più sconfortante arrivano le canzoni, che, per quanto famose e belle da ascoltare, si rivelano troppo ostiche da cantare. Le traccie sono sicuramente di richiamo, tutte piuttosto conosciute, ma cantarle sarà molto meno piacevole che ascoltarle. Mentre vi esibite il vostro personaggio intanto in secondo piano sullo schermo continuerà a muoversi al ritmo, un vostro amico se vuole (o voi se vi sentite capaci) può controllare il personaggio e farlo ballare come farebbe nella sezione di danza.

Canta tu, che mi viene da ridere

Il menu iniziale offre diverse modalità per mettersi alla prova, ma in verità sono tutte molti simili. Per prima c'è la storia, dove dovrete scegliere uno dei 5 personaggi e completare le 5 prove per ognuno, tre di ballo e due di canto ordinate in modo casuale. Dopo le performance sbloccherete un indumento o un oggetto per personalizzare il personaggio, e alla fine di ogni storia sbloccherete una nuova canzone. Vincendo i gettoni (in qualsiasi modalità) potrete comprare nuovi palchi, nuovi oggetti, e soprattutto nuove canzoni. Oltre a questa modalità, e a poter scegliere singolarmente la prova di danza e di canto, potrete scegliere la modalità crea il video, dove prima dovrete fare una esibizione a scelta e poi montare il video della vostra performance (cosa che si può fare anche giocando le modalità singole). Il montaggio consiste nell’applicare degli effetti alla scena e nel cambiare la camera che inquadra il palco. Tra gli effetti come anticipato ce ne è uno che permette di visualizzare la ripresa con le due immagini rosso/verde, da guardare con gli occhialini per un effetto 3D. Infine, per chi vuole far partecipare qualche amico/a al gioco, c’è la modalità multiplayer dove due giocatori potranno sfidarsi a turno nei punteggi e nelle prove.

Boogie - Recensione
Boogie - Recensione

Commento

Boogie è il prodotto di buone intenzioni impiegate in un progetto nato sotto una cattiva stella. L’impegno degli sviluppatori è percepibile, ma non è bastato. Il risultato è una formula che al di là di alcune sviste abbastanza incomprensibili, soffre di carenze strutturali di base. La parte di ballo è semplicistica: invece di portare una novità o una variazione al genere ottiene il risultato di semplificare le cose senza renderle "migliori". L’unico obiettivo sarà quello di superarsi di volta in volta, ma dopo le prime curiosità i giocatori si annoieranno perfino ad arrivare a fine canzone. La parte di canto è invece frustrata dai problemi relativi al microfono e al riconoscimento della voce, che rendono tutto meno sereno di quanto dovrebbe essere. Con queste premesse tutto il resto, come l’ottima realizzazione grafica e l’azzeccata colonna sonora, passa semplicemente in secondo piano. Questa prima apparizione di Boogie purtroppo è un buco nell’acqua, ma potrebbe aver gettato le basi per qualcosa di più completo. Ci auguriamo solo che se EA avrà voglia di ritentare la sorte con un seguito, possa avere più fortuna.

Pro

  • Buona caratterizzazione del design
  • Track List orecchiabile e classica
  • Potrebbe animare le vostre festicciole
Contro
  • Evidenti lacune strutturali
  • Imprecisioni del microfono
  • Privo di sfida

Boogie è disponibile per Wii e sarà disponibile per PS2 e DS.
La versione testata è quella per Wii.

La generalmente immobile EA prova a re-inventarsi su Wii, con un gioco che si rivolge tanto ai giocatori occasionali quanto agli appassionati dei rhythm game. Il risultato però, lo diciamo subito, non riesce ad accontentare gli appassionati e rischia di lasciare indifferente anche il nuovo bacino di utenza su cui Nintendo ha messo voracemente i denti.
E’ un peccato dover constatare che Boogie sia un buco nell’acqua, perché il gioco sembrava supportato da buone intenzioni e da idee originali. Si capisce che c’era la volontà di fare un buon lavoro già dalle prime schermate di gioco e dal packaging che offre in una fragile custodia cartonata, gioco, microfono e gli occhialini con le lenti rosso/verde per guardare in 3d i video delle nostre performance. I menu sono molto eleganti, così come lo stile grafico del gioco che unisce alcuni cliché cinematografici e teatrali a dei personaggi di fantasia disegnati in una tecnica meticcia tra fumetto e cartone animato. Tutta questa esplosione di elementi è accompagnata intanto da una delle gradevoli tracce sonore inserite nel gioco. Le prime impressioni quindi lasciano più che ben disposti nei confronti di Boogie. Le prime delusioni cominciano ad insinuarsi però, quando si comincia ad esplorare le modalità di gioco. Tralasciando per un attimo tutte le varianti offerte dal titolo, analizziamo la due colonne portanti del progetto, il ballo e il canto.