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Sony ha definitivamente cessato tutte le operazioni in Russia, da PlayStation a Pictures Entertainment

Sony, dopo un processo durato anni, ha terminato in modo definitivo le operazioni in Russia: PlayStation, Music e Pictures Entertainment hanno lasciato la nazione.

NOTIZIA di Marie Armondi   —   14/08/2025
Putin con il dito indice della mano destra puntato verso l'alto davanti a della bandiere della russia

Sony ha ufficialmente e definitivamente chiuso la propria divisione russa, eliminando la sussidiaria locale Sony Mobile Communications Rus: il tutto pare essere avvenuto in data 11 agosto.

La compagnia giapponese ha operato in Russia sin dal 2006, ma nel febbraio 2022 - dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia - Sony aveva annunciato la propria decisione di terminare le operazioni nella nazione asiatica, al pari di altre compagnia.

La storia di Sony in Russia negli ultimi anni

Nel marzo 2022 Sony ha bloccato le spedizioni di console, sospeso le operazioni del PlayStation Store, donato 2 milioni per assistere gli ucraini afflitti dalla guerra tramite le Nazioni Unite e Save the Children.

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PlayStation è stata tra le prime ad abbandonare completamente la Russia, internamente a Sony

Anche Sony Pictures Entertainment aveva bloccato la distribuzione di film, nel mentre Sony Music ha cessato le operazioni nel settembre 2022 rimuovendo opere straniere dai servizi locali di streaming e trasformando la divisione in una etichetta discografica indipendente.

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Nel 2024 ha iniziato a chiudere i negozi marchiati Sony in Russia, completando il processo nel corso di questa estate man mano che i prodotti finivano. I risultati finanziari della divisione locale ovviamente hanno subito un declino: una perdita netta di circa 16 milioni di euro nel 2022 e di circa 6 milioni di euro nel 2023, con un leggero profitto di un milione e mezzo circa di euro nel 2024.

Secondo un report dell'agenzia Kept russa del marzo 2025, circa il 62% delle compagnie occidentali con rilevanti investimenti in Russia ha abbandonato la nazione sin dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina: la maggior parte hanno trasferito i propri asset commerciali a compratori locali o passato la proprietà ai gestori già presenti in sede.