Manie infantili
Buzz! Junior: Robotmania non è la prima divagazione uscita sul tema del celebre quiz-game: ci aveva già pensato il precedente Jungle Party a rompere il ghiaccio (invero non con grande fortuna), proponendo una serie di prove di abilità da affrontare nei panni di alcune simpatiche scimmiette. Il qui presente titolo Sony Australia è quindi un nuovo compendio di minigame orientati ad un pubblico giovane, che fanno della semplicità e dell’immediatezza i propri punti cardine, senza dimenticare quel tocco cartoonesco utile ad avvicinare questa particolare segmentazione di pubblico. Protagonisti del gioco sono dunque quattro robottini colorati estremamente graziosi, che competono amichevolmente per guadagnarsi il titolo di “Robot del Mese”: oltre al nome, ogni utente ha la facoltà di personalizzare il proprio alter-ego meccanico modificandone il look della testa e del torso come preferisce. Le variabili in questo senso non sono comunque moltissime, e lo stesso si può dire riguardo alle opzioni di gioco: diversamente da prodotti analoghi, Robotmania non offre un’ampia gamma di modalità ludiche, consentendo soltanto di affrontare sessioni le cui uniche variabili sono il numero di giocatori, la durata e (in una sezione a parte) i minigiochi da affrontare. Non ci sono tornei o amenità di sorta, ma solo un’unica modalità customizzabile sotto gli aspetti precedentemente descritti. Poco male comunque, considerata la target audience del prodotto, alla quale per l’appunto sono dedicati 25 minigame dalle basilari dinamiche: il più delle volte basta premere il grosso buzzer rosso al momento giusto (ad esempio per saltare un raggio laser o per fermare un mirino su un punto esatto), mentre altri minigame richiedono di utilizzare opportunamente i quattro tasti colorati (spesso per colpire o interagire col robottino della medesima tonalità). Niente di complicato, anzi: ogni stage è comunque introdotto con precisione da una voce fuori campo che ne illustra lo svolgimento, anche se molte volte non sarebbe nemmeno necessaria, dato il livello davvero minimale di complessità che li contraddistingue.
We are the robots
I vari minigiochi sono tutto sommato divertenti -pur se occasionalmente stucchevoli- mentre lo sono molto meno i tempi di attesa tra uno stage e l’altro, occupati da caricamenti, video tutorial e schermate di vittoria e conteggio punti davvero ridondanti ed eccessivamente lunghe. A risentirne non è solo la pazienza dell’utente, ma soprattutto il ritmo di gioco, già penalizzato da un livello di sfida ai minimi termini. Per quanto sia evidentemente orientato ad un pubblico infantile, Robotmania è fin troppo semplicistico, vittima di minigame per gran parte privi di grande mordente: certo, esistono stage particolarmente ispirati o brillanti, ma in media il titolo è piuttosto blando e derivativo, incapace di proporre qualcosa di veramente nuovo o appassionante. A questo punto, anche la longevità viene chiamata in causa, accorciata drasticamente da quella costante sensazione di “già visto” che permea l’intera produzione. In parole povere, Robotmania svolge il proprio compitino, ma senza impegnarsi più di tanto per ottenere un voto migliore. Lo si capisce anche dalla realizzazione tecnica, certamente non indimenticabile: la grafica, nonostante il look simpatico dei protagonisti, è soltanto sufficiente, penalizzata da colori un po’ smorti e da un predominante aliasing, senza contare che il suo livello qualitativo è fortemente altalenante a seconda dello stage analizzato. Il sonoro non riserva certo notizie migliori, in quanto gli effetti e le musiche sono piuttosto ripetitive, mentre il parlato finisce molte volte per essere invadente, sempre quando non si perde nella colonna sonora a causa di un livello di registrazione troppo basso...
Commento
Buzz! Junior: Robotmania è un party game con un target preadolescenziale, e si vede: il titolo Sony Australia è estremamente semplice, diretto e didascalico, al punto da apparire subito banale e superficiale ad un osservatore più maturo. Le opzioni limitate, il sistema di controllo volutamente scarno e la natura elementare e un po’ ripetitiva dei vari minigiochi sono di certo elementi studiati per venire incontro al pubblico giovane, ma siamo sicuri che i bambini si accontentino davvero di così poco?
Pro
- Look carino e simpatico
- 25 diversi minigiochi
- Livello qualitativo altalenante
- Tempi morti tra uno stage e l’altro
- Forse troppo semplice anche per i più piccoli
Da che mondo è mondo, ogni periferica videoludica di successo viene spremuta in tutti i modi possibili, allo scopo di massimizzarne la longevità e l’utilizzo da parte dell’utenza. Il metodo più elementare è quello di realizzare sequel del gioco associato ad essa, ma non è affatto l’unico: spesso e volentieri, i developer si spingono oltre, cercando di dare nuove prospettive alla periferica. E’ questo il caso di Buzz! Junior: Robotmania, che sfrutta i controller dell’originale “simulatore di quiz” ad un fine completamente diverso...