Arcade perfect=stato dell’arte?
Partiamo dalle note positive che non sono poche: la velocità di gioco, dal frame rate di 50 fotogrammi al secondo, è davvero rizzacapelli, le pista disponibili (escluse quelle segrete) sono quasi una ventina, i piloti sono abbastanza famosi (Andretti su tutti), potete giocare in modalità arcade, simulazione o intraprendere una stagione e raramente si trova un titolo così immediato: selezionate la modalità di gioco, il pilota, la pista e si gioca, senza problemi, non è certo una simulazione esasperata alla Gran Prix Legends, capolavoro indiscusso delle simulazioni pure e crude. Elencate le cose belle del titolo Midway iniziano però le immancabili note dolenti: la velocità da urlo prima menzionata subisce qualche rallentamento quando c’è un po’ di bagarre su schermo, difetto un miccino perdonabile se ci trovassimo al cospetto di un impatto grafico da urlo. I fondali, scarni da paura, sono “abbelliti” da elementi come palazzi e alberi, incredibile ma vero, bidimensionali (bidimensionali, 2d, avete capito bene!!) che per un attimo mi hanno fatto dubitare se avessi davanti ai miei occhi la fida Playstation 2 che ha dato alla luce (escludendo un CERTO gioco dalle iniziali Gt3 per ovvi motivi) racing game del calibro di Formula 1 2001, Le Mans 24h e Ridge Racer V. Ripensandoci, neanche il Dreamcast avrebbe meritato una programmazione in campo visivo così scadente ma, a dirla tutta, il coin-op è così….
Le monoposto, leggerissimamente abbellite da un po’ di environmental bump mapping (ovviamente fittizio, come in Le Mans 24h, per intenderci), sono realizzate in maniera appena sufficiente per numero di poligoni e textures mentre l’effetto col quale è stato realizzato il riverbero del sole è di sicuro il peggiore mai visto in un gioco di guida: sempra un mirino per giochi con light gun come quello per i futuri Time Crisis 2 e Vampire Night, entrambi coin-op di Namco in dirittura d’arrivo su Playstation 2.
Arcade perfect=stato dell’arte?
Chiudiamo il versante tecnico di Cart Fury con alcune note riguardo alla parte sonora del prodotto di Midway: musiche dance e rock da far accaponare la pelle (ormai chi si stupisce più per qualche canzone cantata?), effetti sonori tutto sommato accettabili e parlato tipicamente da commentatore americano che ricorda più un match di Wrestling, nonostante sia stato campionato con una qualità più che buona.
Arcade(molto) e simulazione(poco)
Cart Fury presenta, tra le altre (come la modalità per 2 giocatori via split screen), tre modalità di gioco: arcade, simulazione e stagione. Scegliendo la prima, con una manciata di click sarete in pista a dare battaglia per il primo posto in graduatoria con i vostri avversari, premio tanti succosi extra classificandovi primi su ogni pista disponibile. Una delle prime cose che saltano all’occhio sono la spettacolarità degli incidenti: vedere un paio di auto volare come se fossero mosche e ricomporsi nonostante la perdita di alettoni e gomme lascia interdetti, anche se chiaramente, si è strizzato l’occhiolino agli assidui frequentatori delle sale giochi, che vogliono spettacolarità, divertimento ed immediatezza per tutta la durata di gioco.
La presenza di nitro, ottenibili alla fine di ogni giro, è l’ulteriore conferma a quanto detto poche righe più sopra: premendo il tasto adibito all’accellerazione temporanea da quasi 400 km all’ora (gulp!!! ndLL), la vostra monoposto andrà in escandescenza, emanando una fiamma che durerà per quella manciata di secondi che vi durerà il turbo.
Detta feature, ovviamente, manca nella modalità simulazione dove ci si aspetta, sempre nei limiti di un gioco di guida per console, un irrigidimento della struttura di gioco per quanto riguarda il metodo di controllo ed un certo tasso d’aderenza alla realtà: ebbene, nitro a parte, il modello di guida non cambia, gli incidenti al limite dell’assurdo fanno ancora capolino e la presenza del giro di qualificazione fa la sua comparsa, a mò d’unica differenza tangibile dalla modalità arcade.
Chiude la rassegna delle tipologie di gara accluse nel pacchetto, la modalità stagione: eliminati i giri di prova, tornati i “fiammanti” nitro, non c’è differenza dalla modalità arcade, se non fosse che l’ordine dei tracciati d’affrontare è prestabilito dai coders americani.
Conclusioni
Cart Fury esce in un momento sbagliato, stretto da una morsa fatale da Gt3, Le Mans 24h e F1 2001, per citare gli esponenti del genere su Playstation 2 (e non solo) e tralasciando la fuffa precedentemente uscita. Graficamente spoglio come pochi, acusticamente dimenticabile, Cart Fury può essere consigliato solo a chi piace giocare senza troppi fronzoli dal punto di vista dell’aderenza alla realtà e della difficoltà di tenere in pista, saldamente, il vostro bolide. Solo in questo caso, l’acquisto di Cart fury ottiene qualche punto di merito, in virtù della frenesia dovuta alla gran velocità di gioco, al gran numero di piste disponibili e al divertimento ottenibile dal superare stormi di avversari su schermo senza troppe difficoltà. Per tutti i fan più esigenti di questo genere di gare, Formula 1 2001 di Studio Liverpool (ex Psygnosis) è ancora la scelta consigliata mentre se si vuol acquistare un solo racing game….ah già, scusatemi, vi sto distraendo dalla vostra partita quotidiana a Gran Turismo 3, tanto lo so che nessun possessore del nero 128 bit Sony si è azzardato a non acquistarlo.
- Pro:
- un sacco di tracciati a disposizione
- immediato e veloce come pochi...
- Contro:
- …poco divertente
- realizzazione tecnica troppo scarna
- musiche terribili
Dalla sala giochi alla Playstation 2
Midway è una software house oramai conosciutissima dai videogiocatori che come il sottoscritto preferivano passare intere giornate nelle sale giochi invece di fare sport o altro: giochi come Nba Jam, San Francisco Rush e Mortal Kombat hanno fruttato cifre da capogiro al famoso marchio americano che ha allargato i suoi profitti con conversioni sempre all’altezza dell’hardware scelto e che hanno scalato le classifiche di vendita e gradimento di videogiochi in tutto il mondo (chi ricorda l’hype attorno a Nba Jam Tournament Edition e Mortal Kombat 2 per Megadrive e Snes?).
Dall’arrivo delle console a 32 bit (PSone e Saturn), la situazione è poco a poco cambiata: nonostante le conversioni diventassero via via migliori e più fedeli, i coin-op (contrazione di coin operator, i videogames funzionanti a gettoni) sono, mano a mano, diminuiti (dopotutto con tutta quella potenza di calcolo disponibile al giocatore casalingo, le cose non potevano che peggiorare); adesso sono le console da casa ad essere così potenti che alcuni coin-op, recenti o meno, sono già, tecnicamente, superati.
Ad esempio di queste parole, abbiamo il qui presente Cart Fury, sempre della summenzionata Midway, un racing game arcade, convertito perfettamente da coin-op, con qualche modalità extra, senza, ahimè, aggiungerci però peculiarità tali da farlo uscire vittorioso con i racing game disponibili per il monolite nero Sony, mai in splendida forma come adesso e, soprattutto, mai così provvisto di giochi di guida d’altissima qualità come al momento.