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Castlevania: Aria of Sorrow, recensione

Vedere in movimento il bellissimo (e tecnicamente eccezionale) Shadowalker, sviluppato da Glu, ha fatto sì che i fan di Castlevania chiedessero a gran voce una versione mobile dello storico action game Konami. L'arrivo di Castlevania: Aria of Sorrow è di certo una risposta efficace, e in attesa di Order of the Shadow si tratta del primo passo verso un'affermazione della serie anche su cellulare.

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   14/04/2008

Castlevania è uno di quei titoli che hanno fatto la storia dei videogame, senza ombra di dubbio. La serie è nata nel 1986, quasi in contemporanea nelle sale giochi e su Nintendo Famicom, cavalcando l'onda dei prodotti a sfondo horror come Ghost'n'Goblins. Protagonista del gioco è Simon Belmont, ultimo discendente di una famiglia che da generazioni dà la caccia ai vampiri: armato di una potente frusta, deve farsi strada fra orde di demoni e non-morti per arrivare al confronto con il Conte Dracula, che ogni cento anni risorge dalle proprie ceneri per opera dei suoi discepoli. Nei ventidue anni trascorsi da quel primo episodio, la serie di Castlevania si è evoluta, pur senza abbandonare la meccanica 2D originale. La struttura lineare degli esordi ha lasciato il posto a fasi di esplorazione anche complesse, che trasformano gli scenari in enormi enigmi che vanno risolti tramite l'acquisizione di nuove capacità. Castlevania: Aria of Sorrow, uscito nel 2003 per GameBoy Advance, segue appunto questa linea.

Il gioco ha per protagonista Soma Cruz, uno studente che scopre di aver ricevuto dei poteri sovrumani in seguito alla morte di Dracula, e si trova a doversi difendere da chi vorrebbe sottrarglieli con la forza. Un giorno come gli altri, Soma viene misteriosamente trasportato in un enorme castello della Transilvania, e qui deve affrontare i suoi nemici: mostri di ogni tipo, demoni volanti, scheletri animati, zombie, pipistrelli e quant'altro. Il personaggio può spiccare potenti salti e dispone di un'arma per difendersi, che può essere brandita agendo sul tasto 5. La struttura è la stessa vista nella versione GBA, e include le numerose possibilità di potenziamento per Soma: se il tasto funzione destro serve per visualizzare la mappa della zona, con tanto di indicazione delle sezioni già visitate, quello sinistro ci permette di accedere a un menu dove gestire oggetti, poteri e abilità del personaggio. Eliminando i nemici appaiono nuove armi, nuove protezioni e quant'altro, da equipaggiare proprio tramite quella schermata. È anche stata introdotta una sezione dedicata alle "anime" (attivabili tramite il tasto 7), ovvero poteri speciali che permettono a Soma di saltare più in alto o di rimanere in aria più tempo, di camminare nell'acqua, di spostarsi rapidamente, ecc. Non mancano, infine, le armi speciali (tasto 9), spesso da lancio, che aumentano le nostre capacità offensive dalla lunga distanza. Gli avversari con cui avremo a che fare si muovono e attaccano secondo pattern piuttosto semplici, ma sono davvero numerosi e arricchiti dalla presenza di boss grossi e cattivi, che vanno affrontati secondo una strategia ogni volta diversa.

Ci troviamo di fronte a una conversione piuttosto curata, anche se i livelli raggiunti da Glu con Shadowalker sono ben altri, soprattutto sotto il profilo dell'animazione. Molto probabilmente il team di sviluppo è è dovuto scendere a compromessi per rendere Aria of Sorrow utilizzabile anche sui cellulari meno potenti, da qui i tagli effettuati. Se la qualità assoluta non è ai massimi livelli, però, lo stesso non si può dire della quantità: il gioco sorprende per il numero degli scenari, per la loro realizzazione, per la presenza dello scrolling in parallasse su tre livelli e per il grandissimo numero di mostri e creature da affrontare. In tal senso, siamo molto al di sopra della media per quanto riguarda il mobile gaming, incluso lo stesso Shadowalker (utilizzato come riferimento per ovvi motivi). È chiaro che le dimensioni delle location ci costringono a sopportare frequenti caricamenti, ma l'attesa non si protrae mai per più di qualche secondo. Il sistema di controllo è davvero semplice e immediato, con il personaggio che si muove e salta utilizzando il joystick, mentre i del pad numerico sono deputati all'attacco, all'attivazione delle anime e alla magia.

Conclusioni

Multiplayer.it
ND
Lettori (21)
9.0
Il tuo voto

Aria of Sorrow è uno degli episodi di Castlevania in cui bisogna risolvere numerosi enigmi per poter procedere fra gli stage: si tratta di una caratteristica interessante, che aggiunge un certo spessore all'esperienza ma che ha ben poco a che fare con il mobile gaming propriamente detto, spesso caratterizzato da sessioni brevi ed estemporanee. Questa conversione, realizzata da The Code Monkeys, è tutt'altro: un gioco di grande sostanza, che va assaporato con i tempi giusti e che non mancherà di coinvolgere tanto gli appassionati della serie quanto chi non la conosce. La grafica non brilla per qualità, ma vanta una quantità di sprite e scenari davvero rara da trovare in un videogame per cellulare (si tratta pur sempre di una conversione da GameBoy Advance, del resto). Un prodotto ottimo, in definitiva, da tenere in considerazione soprattutto se desiderate un action game ricco di spessore.

PRO

CONTRO

Pro: Gameplay di livello superiore Grafica ricca di elementi Una conversione eccellente Contro: Va giocato con calma Animazione tutt'altro che fluida Problemi con il sonoro su alcuni terminali