0

Championship Surfer

L'estate continua, almeno per i possessori di Sega Dreamcast. Prodotto dall'accoppiata Ubisoft e Game Studios e sviluppato da Krome Studios, Championship Surfer è qui tra noi, cercando di farci dimenticare che l'Autunno è qua tra noi. Ci saranno riusciti?

RECENSIONE di La Redazione   —   02/10/2001
Championship Surfer
Championship Surfer

Grafica e sonoro

Appena lanciato il Gd-Rom la prima cosa che ci colpisce (in negativo) è la presenza del logo Windows CE che accompagna produzioni dal punto di vista grafico sempre sotto la media: iniziamo le stonature con la mancanza dell’opzione per switchare tra i 50 e 60 hz, feature importantissima che è presenti nella maggior parte dei giochi su Dreamcast (mentre su Playstation 2 stranamente latita, a parte un paio di titoli). Anche senza aver giocato il gioco in versione americana e, quindi, a 60 hz, posso assicurare che il gioco non è tremendamente lento da giocare, peccato che il 128 bit Sega ci ha mostrato cosmesi di tutt’altro livello: sprite appena discreti per numero di poligoni e textures si affiancano ad una fisica del mare tutto sommato appena accettabile, se non fosse che un certo Wave Race 64 annichilisse il gioco di Krome Studios (nonostante la limitata potenza di Nintendo 64 rispetto a Dreamcast). Aggiungiamoci una fluidità lontana dai fasti di Ferrari 355, Sonic Adventures 2 e la bilogia di Crazy Taxi (ovvero 50/60 frame per secondo) ed una telecamera decisamente pazzerella, nonché estranea a qualsiasi intervento in tempo reale da parte del giocatore, graficamente Championship Surfer ne esce abbastanza malconcio.
Passando al lato musicale dell gioco prodotto da Ubisoft con Game Studios, possiamo tranquillamente affermare che è in linea con la “cura” preposta al lato visivo di Championship Surfer: musiche appena discrete (che possono piacere come possono risultare anonime e fuori luogo) ed effetti sonori ben fatti cercano di nascondere una certa latitanza dal punto di vista delle digitalizzazioni vocali che avrebbero aumentato di sicuro il grado di adrenalina che può trasmettere un gioco basato sul Surf.

Il gioco in sè

Championship Surfer è ambientato in una deliziosa isola del pacifico chiamata Waves (che originalità,eh? Ndr), un isola con tanto di simpatici vulcani e delle condizioni di mare ideali per i dieci surfisti più in gamba del mondo (otto all’inizio). Le zone di cui si compone l’isola sono una decina, la maggior parte delle quali da sbloccare a mano a mano con le vostre mirabolanti imprese, visto che ogni atleta ha a disposizione un sacco di personalissime acrobazie per un totale di circa cinquanta (mica male!). Le modalità di gioco sonole classiche di questo genere videoludico, ovvero un torneo, il time trial e la modalità multigiocatore. E’ cura del giocatore prima di andare allo sbaraglio di scegliere, oltre al proprio alter ego, la tavola da surf più appropriata. All’inizio bisogna stare sdraiati sull’amata asse da surf aspettando che il mare si faccia più inquieto ed ecco che iniziano….i guai! Il sistema di controllo è decisamente ostico da domare ed all’inizio infatti farete tanti di quei buchi in acqua facendovi riaffiorare alla memoria i bei tempi di quando eravate teneri bimbi intenti a fare tuffi su tuffi da riva. Naturalmente le cose migliorano col tempo, ma non credo che la curva d’apprendimento di Championship Surfer sia tra le migliori; un conto è un gioco difficile per la difficoltà insita del gioco, diversa è la storia se si parla di un sistema di controllo che stronca tutta la buona volontà del giocatore.
Se i programmatori cercavano di ottenere una simulazione perfetta, non è stata di sicuro questa la strada giusta e comunque non ci vuole molto per accorgersi che effettivamente non possiamo neanche parlare di simulazione propriamente detta visto che squali, mine e ostacoli tra i più svariati son stati inseriti per complicare (ulteriormente) le cose). E’ bene dire che la vostra tavola non è certo indistruttibile, quindi le avversità prima elencate non faranno altro che diminuire sempre di più l’apposita barra d’energia. Pe fortuna è comunque possibile estromettere l’uso di queste avversità (aggiuntive) mediante le opzioni. Venendo alla modalità multigiocatore, è divisa in 2 distinti tipi di gioco: Rumble e King Of Waves. La prima prevede i 4 contendenti tutti assieme nella stessa schermata in una gara all’ultimo sangue, condita da bombe, scudi energetici, raggi che influenzano il controllo dei vostri alter ego e via dicendo. La seconda opzione di gioco multiplayer invece prevede un classico torneo in split screen con un massimo di otto contendenti, ovviamente divisi per 2 alla volta.

Championship Surfer
Championship Surfer

Un buco nell'acqua

Personalmente mi spiace davvero molto bocciare Championship Surfer, m’immaginavo di riverdire i fasti divertenti di un tempo ma così non è stato: graficamente è decisamente scadente, ricorda quasi un gioco di prima generazione Dreamcast e la realizzazione delle superfici liquide non è lontanamente paragonabile a quella di Wave Race 64, capolavoro progettato su hardware decisamente inferiore al mitico 128 bit Sega. Musiche anonime e una sensazione di pochezza e di scarso impegno permeano il lato sonoro del gioco. Un controllo decisamente ostile non fa che abbattere definitivamente il titolo di Krome Studios ed anche se qualcuno avrà la forza di cadere diecimila volte dal surf continuando a giocarci, difficilmente saranno sfruttabili le modalità multigiocatore visto che i novellini ma anche gli esperti faranno a gara per togliere il Gd dal tray di Dreamcast rimpiazzandolo con capolavori come Soul Calibur, Capcom Vs Snk 2, Virtua Tennis e Crazy Taxi (giochi che hanno reso Dreamcast una fantastica console, nonostante se ne parli sempre a sproposito).
Per quanto riguarda Championship Surfer, in definitiva, il verdetto è: bocciato, anche se a malinquore. Possiamo solo sperare che un eventuale sequel ripari ai tanti difetti ivi riscontrati per darci quel potenziale capolavoro che tutti aspettiamo in campo surfistico.

L'estate eterna su Dreamcast

Saranno passati oltre una decina d’anni da quando ho avuto a che fare con l’unica esperienza videoludica a base di surf, tizi a petto nudo che cavalcano onde colossali ed una dose di abilità non inferiore ad un qualsiasi episodio di Tony Hawk. Penso che buona parte di voi lettori abbia avuto nel suo passato un computer o una console ad 8 bit e quindi abbia potuto gustare uno dei tanti divertentissimi eventi che caratterizzavano California Games di Epyx, software house rinomatissima fino agli arbori degli anni novanta con la sua collana di giochi multievento.
Dopo tanti anni (e la perfetta conversione su Atari Lynx, indimenticabile!) è di nuovo il momento di prendere in mano la nostra asse da surf, chiamare qualche biondona di stampo “Baywatchiano e stupire tutti quanti: è tra noi Championship Surfer, prodotto da Ubisoft e Game Studios e creato dalle mani di Krome Studios. Sarà all’altezza delle nostre aspettative?