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Custom Robo Arena - Recensione

Ci hanno appena regalato un nuovo modello di Custon Robo da combattimento. Assembliamolo, personalizziamolo e lanciamolo in battaglia per vedere cosa riesce a fare...

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   08/08/2007
Custom Robo Arena - Recensione
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…modellismo…

I Custom Robo sono robot da combattimento, che evidentemente rappresentano un elemento fondamentale nel mondo in cui il gioco è ambientato: tutti gli strati sociali hanno a che fare in qualche modo con i Custom Robo, e i combattimenti tra questi sono all’ordine del giorno, e fondamentali per la reputazione di ognuno. Questi robot sono in realtà molto piccoli, delle sorte di modellini automatici ad alto potenziale distruttivo, almeno all’interno delle arene preposte al combattimento. E’ proprio lo spirito del modellismo e del collezionismo puro, ciò che pervade ampiamente tutta l’atmosfera del gioco: si parte con un modello base di Custom Robo, ma progredendo nel gioco sarà possibile acquistare una quantità enorme di pezzi di ricambio e armi aggiuntive, che oltre a cambiare l’estetica del robot trasformano pesantemente le sue caratteristiche e abilità. In totale, troviamo circa 150 parti intercambiabili per il nostro “ferro da combattimento”, ovviamente di valore e rarità crescente andando avanti con il livello di esperienza. Per una vasta parte del tempo impiegato nel gioco, ci troveremo dunque a selezionare quali parti del corpo, armature e armi applicare al robot in vista dell’imminente combattimento, calcolando in maniera strategica i punti forti e deboli del nostro avversario, assemblandolo in modo da scardinare le difese del nemico. Oltre a questo dovremo anche tenere presente costantemente la manutenzione del robot, e dovremo pulirlo (strusciando letteralmente il panno su di esso con pennino e touch screen) con costanza per mantenerlo efficiente al massimo. A rimarcare la componente modellistica del gioco, è possibile anche inserire i Custom Robo all’interno di diorami modificabili, e sistemarli nelle pose che preferiamo. Le possibilità di customizzazione sono effettivamente molto ampie, con una vasta gamma di robot diversi assemblabili e di differenti stili di combattimento attuabili, anche se c’è da registrare la tendenza del gioco (almeno nel single player) a premiare comunque l’utilizzo dei componenti più cari e recenti a scapito di un qualsiasi approccio strategico alla battaglia.

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Gioco di ruolo…

La struttura simil-RPG ha la funzione di amalgamare, narrare le storia e fondamentalmente dare un senso alla successione di combattimenti tra robot che, di fatto, rappresenta la struttura principale del gioco. Si tratta di una soluzione molto simile a quanto visto nella serie Pokémon, dove il protagonista si trova a vagare per le varie zone, interagendo con i personaggi, in attesa di innescare la nuova battaglia ed entrare nel vivo dell’azione. In queste sezioni ci troviamo a seguire la storia del nostro protagonista, che all’inizio del gioco riceve in regalo il suo primo Custom Robo in occasione del primo giorno della nuova scuola che si troverà a frequentare. Con la classica rappresentazione a “volo d’uccello”, il colpo d’occhio è quello tipico dei JRPG degli anni 90, ma la struttura è talmente semplice da risultare una semplice e flebile traccia narrativa da seguire, dialogando con i personaggi che di volta in volta ci indicheranno con precisione la direzione da seguire e ogni tanto ci doneranno gli oggetti utili per proseguire nell’avventura. Niente più che un semplice modo per raccontare la storia e fornire un pretesto ai numerosi combattimenti, dunque, considerando anche che la trama non brilla assolutamente per originalità e profondità (diventare il campione del Custom Robo, incontrando amici e combattendo contro molti nemici, uno più forte dell’altro).

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…e action game

Il vero e proprio nucleo del gameplay è interamente custodito all’interno delle sezioni di combattimento tra robot, nelle quali l’impostazione cambia radicalmente, diventando a tutti gli effetti un action game, con elementi sparatutto. I duelli si svolgono in arene olografiche chiamate “Holosseum”, dove gli utenti guidano i propri robot attraverso una sorta di controllo mentale. In queste fasi la grafica, e la stessa rappresentazione del gioco cambia radicalmente, diventando interamente 3D e mostrando un campo di battaglia solitamente caratterizzato da una base quadrangolare e alcuni oggetti posizionati a creare barricate e elementi di copertura per i robot. I combattimenti ricordano vagamente il glorioso Virtual On di Sega, sebbene in scala molto più piccola, e con l’accento posto su diverse caratteristiche. E’ possibile correre e saltare all’interno delle arene (con possibilità che variano a seconda della configurazione del robot), e lo scopo è essenzialmente abbattere l’avversario. Per fare questo possiamo ricorrere alle tre armi fondamentali che è possibile applicare al proprio Custom Robo: l’arma da fuoco, l’esplosivo e il pod, che è un’arma di supporto dalle diverse funzionalità. Queste hanno munizioni infinite ma dopo una scarica necessitano di qualche secondo per essere ricaricate, dunque è fondamentale ai fini strategici il tempismo con cui utilizzare le armi e la giusta combinazione sequenziale con cui fare fuoco sul nemico (oltre alla capacità di schivare i colpi, ovviamente). I combattimenti sono tutti piuttosto facili, e il gioco fa di tutto per semplificare le cose offrendo la possibilità di inserire un handicap ai danni dell’avversario dopo un tot di tentativi andati in fumo, cosa che non favorisce molto il livello di sfida nel single player. Altro elemento limitante è lo squilibrio che caratterizza la potenza delle varie armi: alcune sono estremamente efficaci, e il gioco fa poco per evitare di utilizzare uno stesso set di componenti o una particolare arma praticamente dall’inizio alla fine. In ogni caso, le fasi di combattimento risultano piuttosto divertenti, rappresentando il nocciolo su cui si basa l’intero gioco, e godendo anche dal buon apporto di giocabilità fornito dal multiplayer.

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Multiplayer

Particolarmente apprezzata è l’introduzione del multiplayer all’interno del gioco, sia in modalità wireless LAN con una o più cartucce, che con la comoda connessione alla Nintendo Wi-Fi Connection. La prima opzione consente un maggior numero di settaggi e possibilità diverse con cui caratterizzare le partite (con più cartucce a disposizione), ma ovviamente la seconda comporta il vantaggio di mettere sempre a portata di mano il combattimento multiplayer. L’impostazione dei match online è simile a quella vista in Metroid Prime Hunters, dunque piuttosto avanzata (per gli standard Nintendo DS), con la possibilità di creare match con amici presenti nella lista o di trovare un avversario da una base globale, selezionando il livello di esperienza o no. Come restrizione, le partite online consentono unicamente di affrontare un avversario al meglio dei 3 round, e con un tempo limite di tre minuti, ma c’è da dire che i match sono veloci e sembrano non soffrire di lag o latenze di alcun tipo, con tanto di voice chat possibile nella lobby pre e post partita (ma solo con i giocatori facenti parte della lista amici).

Tecnicamente

Custom Robo Arena non brilla particolarmente in quanto a realizzazione tecnica, né dal punto di vista grafico, né per quanto riguarda il comparto audio. Le fasi in stile RPG hanno un aspetto che si potrebbe definire arcaico: grafica 2D minimalista volutamente stilizzata, ma con un effetto quasi grottesco. Vedendo il personaggio muoversi all’interno della città, con uomini alti quanto palazzi non si può fare a meno di pensare che un prodotto del genere avrebbe sfigurato forse anche ai tempi degli 8 bit. Il discorso cambia nelle sezioni di combattimento tra robot, dove la grafica in 3D appare veloce e fluida, e tutto il gioco acquista una vitalità insospettabile, rispetto alle altre fasi di gioco. Ogni tanto, compaiono anche rari filmati in full motion video di apprezzabile fattura, a marcare determinate fasi della narrazione. L’accompagnamento musicale è rappresentato dalle tipiche musichette dal gusto puramente nipponico, che si inseriscono comunque bene nell’azione di gioco.

Custom Robo Arena - Recensione
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Commento

Custom Robo Arena è un prodotto prettamente destinato a coloro che apprezzano i giochi in stile Pokémon, e che hanno una certa passione per il modellismo e il collezionismo a base di robot nipponici. Non ha una struttura profonda come quella che può caratterizzare la serie Robot Taisen, per fare un esempio, e la vastità di combinazioni con cui è possibile caratterizzare i custom robo non sono in verità indice di un grande spessore strategico, quanto piuttosto del semplice piacere di “collezionarli tutti”, ma i combattimenti tra robot risultano comunque divertenti e piacevoli nella loro struttura quasi puramente action. L’aggiunta del multiplayer online rappresenta un prezioso incentivo per la longevità del gioco, che in singolo non rappresenta proprio una grande sfida, e aumenta esponenzialmente l’interesse. Non è decisamente un gioco per tutti, ma coloro che rientrano nelle figure del collezionista, del modellista di robot nipponici o dell’appassionato di Pokémon e simili lo troveranno decisamente interessante.

Pro:

  • Combattimenti divertenti
  • Buona modalità multiplayer online
  • Il collezionista/modellista avrà di che godere
Contro:
  • Fase RPG semplicemente noiosa
  • In single player non rappresenta una grande sfida
  • Realizzazione tecnica altalenante

La serie Custom Robo rappresenta un filone di buon successo in Giappone, ma poco conosciuto in occidente, anche per la decisione di Nintendo di non far uscire ufficialmente i capitoli al di fuori del mercato nipponico, almeno prima della versione Gamecube. D’altra parte, si tratta di un gioco che rientra pienamente nel gusto del pubblico giapponese, studiato in modo tale da sfruttare il traino di diverse altre serie, fondendole con caratteristiche eclettiche tratte da altri hobby estremamente in voga nel Sol Levante. In sostanza, Custom Robo risponde all’esigenza di fondere la struttura ben rodata degli RPG, con quella ancora più vicina alla realtà Nintendo dei Pokémon, aggiungendo a queste una buona dose di passione per il collezionismo e per il modellismo basato sui robot. Tutte queste caratteristiche messe insieme formano la struttura del gioco, fortemente indirizzato a coloro che apprezzano gli elementi sopra elencati, e ben poco appetibile per tutti gli altri. Si tratta dunque di seguire le gesta del ragazzo protagonista della storia, narrate nella tipica forma degli RPG nipponici, mentre si fa strada nelle relazioni sociali e nell’elemento portante del gioco: i combattimenti tra Custom Robo, costruiti come delle fasi di action game, fino a diventare il miglior Robo Commander della zona.