L'inizio di una lunga serie?
Il primo Fear Effect rappresentava il tentativo (riuscito) da parte di Eidos di creare la propria versione di Resident Evil e, simultaneamente, affrancarsi per una volta inflazionato personaggio di Lara Croft, dimostrando di essere capace di fare altro. Il taglio adulto dato al prodotto, unito ad una realizzazione tecnica piuttosto originale ed evoluta fecero di FE un titolo che si distingueva dalla massa di giochi fotocopia che si spintonano in cerca di un quarto d'ora di celebrità. Siamo giunti quindi al sequel, vero e proprio banco di prova per testare se un titolo potrà diventare a tutti gli effetti un franchise e generare quei forti guadagni con poco sforzo produttivo a cui tutte le software house sembrano mirare di questi tempi. In quest'avventura ritroveremo i 3 protagonisti dell'episodio primero, Hana, Royce e 'Deke', più una new entry: Rain Qin, amica intima (parecchio intima, se capite cosa intendo) di Hana e non estranea agli accadimenti in cui vi cimenterete. Preparatevi quindi a conoscere e massacrare una sessantina di tipologie di nemici differenti, a risolvere enigmi che nemmeno «La Settimana della Sfinge» ed a visitare luoghi esotici quali Hong Kong, la città di X'iang, le fogne di Hell's Kitchen (su quest'ultima non si effettuano rimborsi)...
Blood & Breasts
Come da copione, Retro Helix ripropone tutti i punti di forza del prequel aggiungendone altri, non molti in verità, anche a causa del poco gap di tempo che ha separato un'uscita dall'altra. Graditissima conferma è il taglio decisamente adulto dato alla sceneggiatura: la trama mischia elementi da fantathriller con richiami alle leggende cinesi e risulta intrigante anche se inizialmente ermetica. I dialoghi sono sicuramente sopra la media delle produzioni analoghe; come nel primo FF è da apprezzare la caratterizzazione dei personaggi molto curata benché densa di stereotipi. Il particolare che salta subito agli occhi è il mix di situazioni a metà tra lo splatter e l'erotico che strizzano l'occhio ad un pubblico maturo, smaliziato ed anche un po' misogino. Un esempio può essere l'accennata relazione lesbo tra Hana e Rain, le quali in più di un'occasione si lasciano andare in atteggiamenti... er... ambigui. I dialoghi stessi non lesinano espressioni volgarotte e doppi sensi un po' pesanti. Ad esempio ad un certo punto Hana indossa un vestito da sera per intrufolarsi ad un party; l'amica Rain le fa notare che, viste le esigue dimensioni del vestito, tanto sarebbe valso di andare in giro nuda. Hana risponde con disinvoltura che se fosse andata senza vestiti avrebbe potuto nascondersi addosso una sola pistola (please, non chiedete dove^_^)... Molte le citazioni che potrete apprezzare durante l'avventura, è stato saccheggiato soprattutto Matrix e la sua 'bullet time photography', che poi è solo un modo cool per dire che viene fatto uso di riprese al rallentatore nelle scene d'azione. In tutto le cut scenes superano le 2 ore di durata, questo spiega perché il gioco riempie 4 CD...
For your eyes only
Graficamente Retro Helix porta avanti il discorso innovativo intrapreso dal paparino. Molto bello il character design per quel suo stile unico che richiama i cartoon e fors'anche alcuni grandi classici come 'Another World' e 'Cruise for a Corpse'. In particolare ne guadagnano molto le espressioni facciali, sempre varie ed intriganti. Altro elemento caratteristico della serie Fear Effect è la rappresentazione degli sfondi. Laddove il survival horror di Capcom sceglieva immagini statiche ottimamente definite, qui si opta per un fondale in FMV. Mi spiego: ogni inquadratura non è costituita da un unico bitmap, bensì da un filmato mandato in loop e caricato in memoria grazie ad una tecnologia di streaming che, di fatto, annulla i caricamenti. Niente penose scene di porte che si aprono quindi. Il vantaggio evidente di questo metodo è che gli sfondi appaiono molto più vivi, con corsi d'acqua in movimento, ombre mutevoli, macchinari in funzione etc... Lo svantaggio risiede nella non altissima risoluzione che tale tecnologia può garantire, in pratica a volte si vedono quei 'flickerii' che accompagnano ad esempio i filmati che si scaricano da internet. Il fastidio arrecato non è comunque molto.
Game Over. Continue? 10 9 8 7...
In Fear Effect 2 si crepa spesso. Fate un passo falso e rischierete di morire sbranati da un'orda di topi, vulcanizzati da androidi o in 99 altri modi. Per fortuna i save point sono ben posizionati ed in numero adeguato da non trasformare la partita in un'esperienza frustrante. Al pari del prequel, anche qui il vostro livello di energia dipenderà e dai colpi subiti e dall'adrenalina che sintetizzerete. Questo sistema era stato pubblicizzato come un'innovazione importante ma... lo confesso... non ci ho capito molto ^_^°. In pratica si deve cercare di non subire molti colpi in sequenza ed aspettare che le acque si calmino affinché la propria barra di energia torni a livelli accettabili. L'aspetto positivo e che si è affrancati dalla ricerca di erbe e medikit vari, ma l'innovazione sembra in effetti poca cosa. Molto interessanti gli enigmi. Intendiamoci, niente che un giocatore con un minimo di esperienza non sappia affrontare, ma si apprezza la volontà dei progettisti di non insultarci con pseudo puzzle in stile Resident Evil 2. Certo, in alcuni casi viene meno la plausibilità dell'enigma proposto, ad esempio vorrei tanto sapere come mai per attivare la pompa idraulica bisogna aggiustare alcune addizioni e sottrazioni... Concludendo mi sento di consigliare Fear Effect a tutti gli appassionati di survival horror; non sarà il gioco dell'anno ma risulta abbastanza avvincente e realizzato con cura... sperando naturalmente che nel finale, da me non visionato, non si abbiano cadute di tono.
Game Over. Continue? 10 9 8 7...
- pro:
- Character design suggestivo.
- Enigmi interessanti e sufficientemente complessi.
- Trama intrigante ed 'adulta'.
- contro:
- L'animazione della capriola è da dimenticare.
- Fin troppo lineare.
[Nota: A causa di un difetto nella copia del gioco speditaci dal distributore italiano, non abbiamo potuto giocare a Retro Helyx nella sua interezza; questa è quindi una recensione parziale che, con buona approssimazione, può comunque dare indicazioni valide sul titolo in questione.]