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Final Fantasy Tactics: The War of the Lions - Recensione

Il remake di uno dei più bei J-Rpg tattici mai realizzati arriva su PSP con molte novità e sorprese. Ecco a voi Final Fantasy Tactics: The Lion War.

RECENSIONE di Massimo Reina   —   28/09/2007

La guerra dei Leoni
Final Fantasy Tactics: The War of the Lions per il portatile Sony è un rifacimento, fedele, soprattutto nel gameplay, del vecchio gioco originale, anche se riveduto in minima parte e corretto in alcuni punti. Cosa del tutto logica se si considera il fatto che ancora oggi esso è ritenuto non solo il capostipite della "nuova generazione" di strategici "made in Japan" (Suikoden Tactics, i titoli di Nippon Ichi come Disgaea, etc ), ma anche il migliore di sempre nel suo genere per la sua bellezza e profondità. Con la confusione spesso generata da pseudo-remake che talvolta snaturano un titolo nell'ambizioso tentativo di rinnovarlo, è bello sapere che in questo caso si è puntato sul classico, sul sicuro, semplicemente migliorando il migliorabile senza stravolgere nulla. Di fatto, come avremo modo di approfondire tra poco, le uniche differenze di un certo rilievo fra le due versioni possiamo riscontrarle nel comparto grafico, nell'aggiunta di un paio di "nuove" classi e personaggi, più quella di alcune nuove battaglie e missioni extra con Delita, oltre che due modalità inedite. La stessa trama è rimasta invariata, anche se c'è da dire che ha subito qualche modifica per l'aggiunta di alcuni risvolti inediti atti a offrire ulteriori approfondimenti allo storyline. Essa è ambientata in un arco temporale probabilmente post FFXII, in alcune regioni di Ivalice, dove a causa di una guerra appena finita si è creato un vuoto di potere che molti mirano a colmare. Sullo sfondo della lotta per il dominio della regione fra nobili, cospiratori e creature non umane, si muovono le vicende dell'eroico protagonista, il cavaliere Ramza, del suo tormentato e spietato amico Delita, della principessa Ovelia, di Argath (nell'originale Agrias) e di tutta una pletora di personaggi dal forte carisma in cui spesso non c'è una netta distinzione fra buoni e cattivi e dove il tradimento è sempre in agguato.

Final Fantasy Tactics: The War of the Lions  - Recensione
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Final Fantasy Tactics: The War of Lions è disponibile per PSP.

Novità e battaglie

L’avventura, strutturata in quattro capitoli, segue tutti i canoni classici di uno strategico a turni e prevede ovviamente un certo numero di battaglie. Esse si svolgono in ambientazioni pesudo-3D con visuale isometrica, dove il giocatore dispone, come da tradizione, i propri uomini che compongono il party, facendo attenzione a sceglierli in base alla natura dell’area in cui avverrà lo scontro e le abilità proprie e dei nemici. Durante le battaglie, che sono parecchio impegnative per via delle continue variabili coinvolte in ognuna di esse, il giocatore deve conseguire un particolare obiettivo che varia di volta in volta, e che può essere salvare un Pg o sconfiggere un particolare nemico per porre fine subito alla lotta, o ancora uccidere tutti gli avversari. Gli schieramenti non si muovono in maniera schematica, fissa, ma ogni iniziativa è dettata dalle proprie abilità univoche e ogni mossa è rapportata alla propria velocità di esecuzione e al Job, oltre che, come detto prima, all’ambiente naturale ed i suoi ostacoli. Il limite massimo di personaggi reclutabili è salito ora da 16 a 24. Con i tasti dorsali (L & R) si zooma le immagini, mentre con la levetta analogica si ruotano gli scenari. Due le nuove classi inserite: si tratta di quella degli Onion Knight, già vista in FFIII, e dei Dark Knight. Il "Cavaliere della cipolla" non impara alcuna abilità, ma può equipaggiare qualsiasi cosa e diventare molto potente una volta portato a livello Master altri Job (livello 6 per le classi Squire e Chemist), tanto da rivelarsi molto forte quasi a fine gioco. Mentre “il Cavaliere nero” presenta abilità simili a quelle di Gaffgarion. Cosa che lo rende un Job molto forte e pertanto difficile da ottenere. Due anche i nuovi personaggi speciali reclutabili e giocabili. Sono Balthier, direttamente da FFXII, qui impegnato nella ricerca di tesori, e Luso, il protagonista del prossimo FFTA2 sul DS. Il primo ha un Job denominato “Sky Pirate” e può contare sull'abilità Target. Il secondo, invece, ha quello chiamato “Mob Hunter” con in aggiunta, fra le altre cose, le stesse abilità di Ramza. Nuovi personaggi e classi portano inoltre con loro anche nuovi oggetti e armi, come il fucile Fomalhaut o la potente Durandal per i cavalieri, con elemento Sacro, più Protect e Shell sempre presenti…

Final Fantasy Tactics: The War of the Lions  - Recensione
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Multiplayer

La novità però più consistente di The War of the Lions resta a nostro parere quella del multiplayer. Si tratta per l'esattezza di due modalità inedite che costituiscono un'ulteriore gradita aggiunta al prodotto. Esse sono chiamate "Melee" e "Rendez Vous" . Nella prima modalità potete sfidare un amico in battaglie 5 contro 5 allo scopo di ottenere, vincendo, dei premi. Per l'esattezza il vincitore potrà scegliere tre oggetti, mentre lo sconfitto solo uno. Dopo aver terminato uno scontro, infatti, potrete accedere ad una schermata nella quale saranno mostrati svariati bauli del tesoro, tra cui potrete scegliere. Quando selezionate questa modalità, dopo aver stabilito chi inizierà la battaglia, compariranno una serie di voci che consentiranno al primo giocatore di definire le impostazioni della battaglia (luogo, durata, azioni che potranno essere svolte, posizione trappole, etc). Da notare come, in caso di attacco fisico da parte di un personaggio nei confronti di un avversario, si arriverà ad uno scontro "a due" vero e proprio, in cui entrambi i giocatori si ritroveranno a premere ripetutamente il tasto cerchio... Nella seconda modalità, Rendez Vous, due videogiocatori possono invece unire le proprie forze nell'affrontare una o più battaglie. Ci sono 15 missioni in totale, che si renderanno disponibili man mano che si avanzerà nel gioco. Queste possono essere selezionate da apposito menù opzioni e affrontate sia seguendone l'ordine cronologico, che a casaccio. Il giocatore che non sceglie quale battaglia effettuare potrà leggersi le informazioni relative allo scontro ed accettare o declinare di conseguenza l'invito a combattere al fianco dell'amico. Ognuno dei partecipanti potrà scegliere un certo numero di unità che varierà in base al combattimento da affrontare e che non supererà comunque mai le tre unità. Meno unità ci sono in battaglia, più preziosi risultano i premi. Le prestazioni degli utenti vengono monitorate da un sistema di valutazione che va da una a cinque stelle: se entrambi i giocatori dispongono sul campo tre unità, riceveranno generalmente tre stelle al termine della missione, cinque se invece riescono a finire la battaglia utilizzando un solo personaggio e a vincere. Per giocare in multiplayer a questo titolo sono necessari, ovviamente, due PSP ed una coppia di Final Fantasy Tactics: The War of the Lions.

Final Fantasy Tactics: The War of the Lions  - Recensione
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Restyling grafico

Dal punto di vista grafico FFT su PSP riesce ancora a stupire in positivo col suo splendido 2D. Di base anche in questo caso il prodotto è simile alla controparte per PSX, ma in realtà si nota un certo restyling teso a ripulire di più la scena e ad ammorbidire i colori, gli angoli (ad esempio per i personaggi sono stati utilizzati gli stessi sprites, ma questi appaiono alla vista più tondi e dunque rifiniti) e tutto ciò che costituisce gli scenari. Questi ultimi, in pseudo-3D, pur nella loro semplicità si rivelano dettagliati e molto gradevoli alla vista. L'aggiunta importante in ambito grafico è stata compiuta da Square-Enix con l’inserimento di filmati in perfetto stile anime, che prendono il posto delle sequenze di intermezzo nell'originale create con lo stesso engine del gioco. Realizzati in un cell-shading fra il più bello in assoluto mai visto, col suo stile particolare fatto di colori pastello, di tratti che sembrano fatti a matita, anche nella colorazione, si tratta di una autentica opera d’arte, che tende a valorizzare ancor meglio il lavoro di Akihiko Yoshida, il character design del gioco (visto all’opera anche in FFXII), con i personaggi che finalmente riescono più che mai a trasmettere enfasi alla storia, ed emozioni vere al giocatore. Tra l’altro c’è da segnalare come in questa versione per il nostro mercato queste “cut-scenes” siano splendidamente doppiate in inglese, al contrario della versione giapponese che presentava solo dei sottotitoli. Restando sempre in tema di sonoro possiamo inoltre aggiungere come anche in questo caso ci si è mantenuti sul classico, per la gioia dei fans dell'originale, e dunque abbiamo di fatto la stessa (a parte un paio di remix), medesima colonna sonora di sicuro impatto emotivo realizzata da Hitoshi Sakimoto con la collaborazione di Masaharu Iwata, già apprezzata nella versione PSX, ed i medesimi effetti per magie o rumori di battaglia.

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Commento

Passano gli anni ma FF Tactics continua ad essere uno dei punti di riferimento del genere strategico J-Rpg. Come il buon vino è invecchiato bene, specie se come in questa versione per PSP agli elementi caratterizzanti l'originale, cioè la trama coinvolgente e oscura, la meccanica di gioco praticamente perfetta ed una colonna sonora di livello, ne vengono aggiunti di nuovi atti a migliorarne ogni singolo aspetto. Dando al titolo quel "qualcosa in più" che lo rende tra le altre cose prodotto ideale per chi vuole cimentarsi per la prima volta in questo genere, o una ragione in più a chi ha già giocato l'originale per rigiocarlo qui e gustarselo in una versione più completa, a tratti inedita. Una pecca però c'è, lo svolgimento dell'azione, dei turni degli avversari e così via è rimasto identico alla versione originale di dieci anni fa, diventano quindi un po' lento soprattutto se confrontato con quello degli strategici che sono usciti negli anni a seguire, che propongono dinamiche più aggiornate e condite da scorciatoie che velocizzano il flusso dei combattimenti e dei tempi morti. Che questa cosa sia sopportabile o meno è una valutazione soggettiva, mentre è oggettivo il fatto che il titolo rimanga ancora in questa versione un piccolo capolavoro nel suo genere.

    Pro:
  • Più completo e dettagliato dell'originale.
  • Intermezzi in stile anime da Oscar.
  • Nuove modalità e classi.
    Contro:
  • Mancata localizzazione in italiano.
  • Schema di gioco ancorato nelle dinamiche a 10 anni fa.

Ivalice Alliance è un progetto quasi parallelo e simile concettualmente a quello inerente la saga principale di Final Fantasy, e cioè Fabula Nova Crystallis. In linea con la nuova politica di sviluppo di Square-Enix, infatti, quella per intenderci che prevede la realizzazione di più titoli legati ad uno stesso universo videoludico, ma con gameplay differenti, anche la serie di Final Fantasy Tactics ha un suo progetto multipiattaforma. Progetto che porta appunto il nome del mondo immaginario creato nel lontano 1995 da Yasumi Matsuno e che ha avuto sviluppo negli anni oltre che nel "tattico" anche in Final Fantasy XII e Vagrant Story. Di questo “marchio” fanno o faranno parte una serie di videogiochi quali Revenant Wings e Final Fantasy TA2: The sealed Grimoire, per Nintendo Ds, Final Fantasy XII International Zodiac Job System, per PS2 e Final Fantasy Tactics: Shishi Senso (ovvero The War of the Lions) per PSP, remake del famosissimo strategico a turni che oramai ben dieci anni or sono conquistò milioni di appassionati del genere in tutto il mondo, sulla Playstation, e del quale ci accingiamo a parlare in questa recensione. Spiega Akitoshi Kawazu Executive producer di Square-Enix: "Questo progetto vuole essere un modo di espandere l'universo di Ivalice, di ampliarne il mondo e la sua storia, attirando a questo franchise, vecchi e nuovi giocatori”