Mondi scoperti
Il sistema di gioco è per la più parte analogo a quello del predecessore, notevolmente apprezzato soprattutto fra gli amanti del genere. Per chi già conosce il primo episodio non c’è molto da aggiungere, ma se non avete provato il primo Gothic, il sistema richiede un po’ di tempo per essere padroneggiato in pieno: alcune scelte si discostano dall’ uso comune, e soprattutto all’inizio possono risultare leggermente scomode. Nulla di drammatico comunque: dopo qualche ora di gioco il sistema diventa familiare, e ci si rende conto dei suoi lati positivi: primo fra tutti la possibilità di padroneggiare le numerose opzioni in modo semplice e il più possibile immediato: dalla gestione dell’inventario alla scheda del personaggio, alla mappa del luogo (quando disponibile).
Una caratteristica molto interessante è il sistema di riepilogo delle quest: in una sola schermata è praticamente riassunta tutta la storia del personaggio, le sotto-avventure portate a termine, quelle in sospeso e quelle fallite, e per ciascuna di esse è possibile visualizzare la descrizione e i dettagli.
Mostri, nemici e avventurieri.
Parlare di aspetto grafico legato agli RPG è sempre spinoso. Perché se da un lato il concetto di bellezza grafica è legato a capolavori visivi ma relativamente brevi, bisogna dire che l’impostazione stessa del gioco di ruolo richiede interi mondi, infinite situazioni di gioco, centinaia di nemici, incantesimi e armi magiche. Che obbiettivamente, per limiti di calcolo, di memoria, di capacità dei supporti, non possono essere resi con la stessa fedeltà di un livello chiuso, per esempio, o di una pista. Ciononostante Gothic II si difende egregiamente, con un buon livello grafico, che punta molto più sulla coerenza delle ambientazioni che non sulla definizione delle stesse. Il motore grafico, versione migliorata di quello che muoveva il primo Gothic, è in grado di visualizzare porzioni di ambiente molto vaste senza troppe difficoltà, mantenendo sempre una buona fluidità. Solo con azioni particolarmente maliziose lo si riesce a mettere in crisi, ma si tratta comunque di deliberati tentativi finalizzati a testare la solidità del motore, che hanno poco a che vedere con le normali situazioni di gioco. Considerando l’entità del gioco, che risiede su tre CD, la vastità dei mondi e delle situazioni, non si può comunque parlare che bene dell’aspetto grafico.
La via dell’avventura
Gothic II è un gioco dalle molteplici situazioni. Quello che colpisce è la vastità, non tanto dell’ambientazione, ma delle opportunità offerte. Le quest sono sapientemente intrecciate da loro, e sfuggono ai più classici schemi: non troveremo ne un’avventura di tipo troppo lineare ne la classica gestione nidificata (in cui ciascuna quest principale ne contiene di secondarie), ma una vera e propria narrazione complessa, che ci lascerà una notevole libertà di azione, senza contare che la pura e semplice esplorazione, anche al di fuori dell’avventura in senso lato, può portare ulteriori risvolti, la scoperta di nuovi retroscena e molto altro ancora. Se si dovesse definire Gothic II con una sola parola verrebbe da dire “immenso”.
A rafforzare il già notevole coinvolgimento viene in aiuto un comparto sonoro notevole e sempre adeguato. La colonna sonora è di quelle che si sentono ma non si ascoltano, come del resto deve essere in un gioco dove si presuppone che la concentrazione sia alta e continuativa, mentre gli effetti di ambiente raggiungono picchi di realismo davvero notevoli. Inoltre, tutti i personaggi hanno a disposizione dialoghi parlati, anche se ovviamente molti di essi sono interpretati dalla stessa voce, scelta più che comprensibile se si pensa che ne gioco ci sono circa 400 personaggi non giocanti.
Persone e personaggi.
Gestire il nostro personaggio comporta il molteplice lavoro derivante dalle più semplici parti in tempo reale, come spostamenti, attacchi, dialoghi, alla gestione dell’inventario, degli incantesimi e della progressione personale. Ad ogni livello acquisito si avranno a disposizione punti da spendere nelle diverse caratteristiche, nuove abilità e naturalmente un aumento automatico dei punti vita e del mana. Interessante la gestione dei menu, divisa fra una parte contestuale e una parte esterna al gioco. Per fare un esempio, se nel mezzo di un combattimento si decide di modificare uno dei settagli del gioco o di controllare le quest, il gioco passerà automaticamente in pausa; diversamente, il tentativo di utilizzare l’inventario ha serie possibilità di portare il nostro eroe verso una fine prematura: del resto chi ha mai visto un avventuriero frugare dentro il proprio zaino nel bel mezzo della battaglia? Una buona scelta, che aggiunge notevole realismo al contesto.
Forze, forse
Gothic II è un gioco di ruolo davvero notevole, soprattutto per la sua notevole estensione e per la profondità della trama, ricca di ramificazioni e di intrecci. I suoi maggiori difetti sono dovuti principalmente a limitazioni intrinseche del genere, oltre che a una manciata di scelte contestabili. Una delle prime è la mancanza di riferimenti al primo episodio, se non indiretti, che lasciano leggermente spaesato, o comunque con un senso di incompletezza, chi non ha giocato Gothic. Un altro aspetto difficile è il sistema di controllo del personaggio, specialmente durante le fasi di combattimento, non così immediato e che richiede pratica. L’ultimo difetto deriva, paradossalmente, da un punto di forza: alcune volte accade che, proprio per offrire il maggior numero possibile di situazioni, il gioco si faccia confusionario, per la grande quantità di missioni e sotto-missioni proposte.
Conclusioni
In ambito RPG Gothic II è indubbiamente un gioco che merita molte attenzioni, per la sua storicità, per la sua estensione e per la profondità che in gradi di offrire: tre classi di personaggi controllabili, oltre 400 personaggi non giocanti, 50 incantesimi e 150 armi costituiscono una sfida che semplicemente non si può ignorare. Per chi no è particolarmente appassionato del genere Gothic 2 è comunque un gioco molto interessante, una volta superate le prime difficoltà. L’unico vero peccato è la mancanza della localizzazione italiana, che rende il gioco poco appetibile a chi non conosce la lingua inglese. L’attivazione dei sottotitoli, in inglese anch’essi, può essere di aiuto ma non è sicuramente risolutiva. Per tutti gli amanti di RPG e per chi comunque ama i giochi di alto livello e di grande esetensione
- Pro:
- Profondità delle ambientazioni ed enormità dell’ambientazione
- Varietà di armi, incantesimi e situazioni
- Narrazione coinvolgente
- Contro:
- Sistema di controllo non immediato
- Alcuni dialoghi forzatamente ripetitivi
- Nessuna localizzazione, nemmeno parziale
Poco tempo e molti dubbi
Con una introduzione i cui toni non distano molto da quelli della nostra, prende il via Gothic 2, nuova opera dei Piranha Bytes, derivante da un primo episodio che fu un successo tutt’altro che annunciato. Siamo nei panni di un eroe senza nome che, a quattro settimane dalla sua prima avventura, si trova nuovamente a confrontarsi con le minacce che incombono sul suo mondo. Sfortunatamente, il potere e le abilità acquisite nel primo episodio sono andate perdute e il giocatore si troverà a guidare il proprio pupillo praticamente a partire da zero. Dopo un lungo dialogo introduttivo il nostro eroe passerà finalmente sotto il nostro completo controllo, e da questo momento in poi tutto, o quasi, sarà sotto il nostro dominio.