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Anche il Wii, finalmente, ha il suo piccolo Uncharted?

A pochi mesi dall'uscita dell'ultimo film della serie, Indiana Jones fa capolino su Wii con un gioco breve ma piuttosto interessante.

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   17/06/2009
Indiana Jones e il Bastone dei Re
Indiana Jones e il Bastone dei Re
News Video Immagini

Con le sue avventure grafiche dedicate a Indiana Jones, LucasArts ha stabilito nuovi standard per il genere e generato un numero enorme di appassionati sempre più entusiasti ed esigenti. È quindi doveroso chiarire subito un punto: Indiana Jones e il Bastone dei Re poco ha a che fare con i classici che i videogiocatori più attempati ricordano con affetto e nostalgia, mentre riprende in modo chiaro la struttura di quell'Indiana Jones

Anche il Wii, finalmente, ha il suo piccolo Uncharted?

e la Tomba dell'Imperatore uscito per PC e console nel 2003. Ci troviamo dunque di fronte a un action game in terza persona che più che ai vari Tomb Raider sembra ispirarsi all'ottimo Uncharted per PlayStation 3, attingendo alla fonte dei nuovi adventure game così come questi hanno tratto chiara ispirazione dal personaggio creato da George Lucas. La storia narrata in questo nuovo episodio ci vede esplorare i deserti del Sudan, la Chinatown di San Francisco, le giungle di Panama, i palazzi di Istanbul e le zone più misteriose del Nepal alla ricerca di un bastone che dona a chi lo brandisce il potere di dominare i venti: il Bastone dei Re, appunto. Purtroppo il dottor Jones non è l'unica persona interessata a questo cimelio, che rientra nella lista degli oggetti "mistici" di cui Hitler vuole impossessarsi.

Frusta e cappello

Misteriosamente cancellato nelle sue versioni per Xbox 360 e PlayStation 3, Indiana Jones e il Bastone dei Re trova su Wii la propria incarnazione più sofisticata. Non per la mera realizzazione tecnica, visto che come al solito non ci sono differenze rispetto alla versione per PlayStation 2, quanto per un sistema di controllo che approfitta della rilevazione di movimento di Wii-mote e Nunchuck

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come di rado era capitato prima in un prodotto del genere. Nel gioco, il buon vecchio Indy deve affrontare a mani nude un gran numero di avversari, che siano soldati nazisti o semplici tirapiedi, e ha a sua disposizione un arsenale di mosse da fare invidia a un picchiaduro. Lo scuotimento dei controller si traduce così in diretti, ganci e montanti portati indipendentemente col braccio destro o col sinistro, mentre premendo il pulsante Z si può afferrare un nemico e decidere se prenderlo a sberle oppure avvicinarsi a uno dei tanti oggetti interagibili dello scenario: a quel punto basta premere il pulsante A per sbarazzarsi del proprio avversario in modi davvero divertenti (sbattendolo contro un tavolo, facendogli guardare da vicino un acquario o "mandandolo in buca" su un tavolo da biliardo). All'interno delle location si trovano numerose armi, spesso improprie, che è possibile raccogliere. Volendo, si può persino afferrarle e lanciarle direttamente contro il primo nemico a tiro. Ma non è finita qui: Indiana Jones non si separa mai dalla propria frusta, e nel gioco possiamo usarla in tanti modi diversi tenendo premuto il grilletto B e agitando il Wii-mote esattamente come se volessimo farla schioccare. In tal modo riusciremo non solo a raggiungere zone altrimenti inaccessibili, ma potremo disarmare gli avversari, prenderli per le gambe e farli cadere oppure intrappolarli momentaneamente.

Extra di peso

Indiana Jones e il Bastone dei Re è uno dei pochi titoli per Wii a disporre di "achievement" come quelli presenti nei giochi per Xbox 360 e PS3. Nella fattispecie, dovremo portare a termine determinati compiti durante alcuni stage (è tutto scritto nel diario di bordo del protagonista) per sbloccare extra di grande valore. In primo luogo, potremo accedere a una serie di minigame per due giocatori nonché a delle "arene" in cui combattere a mani nude contro numerosi avversari. Ma soprattutto potremo sbloccare l'intero Indiana Jones and the Fate of Atlantis, che gli appassionati di avventure grafiche non possono che ricordare con affetto.

Archeologo d'azione

I combattimenti ci vedono quasi sempre fronteggiare un gran numero di nemici, dunque la chiave per uscirne indenni sta spesso nella nostra capacità di mettere fuori gioco rapidamente gli avversari. Soverchiarci numericamente è anche di un modo per mascherare la pochezza dell'intelligenza artificiale, visto che i pattern comportamentali dei soldati nazisti e dei loro tirapiedi appaiono tutt'altro che sofisticati: quasi sempre oppongono poca resistenza alle nostre manovre, mentre nel caso dei "bruti" bisogna aspettare che colpiscano, schivare (premendo A e B insieme) e poi prenderli di controbalzo. Quando i nemici arrivano con le

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armi da fuoco spianate, Indy tira fuori la sua rivoltella e si apposta automaticamente dietro qualche riparo, trasformando il gioco per qualche minuto in una sorta di sparatutto con pistola. Come al solito basta puntare il Wii-mote verso lo schermo per spostare il mirino e premere B per aprire il fuoco, anche se in questo caso la precisione di tiro appare quantomeno discutibile. Quest'ultima produzione LucasArts non si basa sulla sola azione, ad ogni modo: l'esplorazione degli stage è pur sempre un elemento centrale del gameplay, gli enigmi da risolvere sono numerosi (e, per fortuna, sempre abbastanza "logici") e per superare alcuni punti ci vengono richiesti prontezza e tempismo. Alcuni livelli ospitano sezioni alternative simpatiche e discretamente riuscite, in cui ci troveremo a pilotare aerei o barche improvvisate, motociclette o addirittura elefanti, interagendo con i controller in modo davvero fantasioso.

Realizzazione tecnica

I possessori di Wii sono abituati ad aspettarsi molto poco dalla qualità dei titoli multipiattaforma, eppure nel caso di Indiana Jones e il Bastone dei Re non si può dire che i ragazzi di Artificial Mind and Movement abbiano fatto un lavoro malvagio. Il motore grafico del gioco riesce infatti a gestire personaggi e ambientazioni in modo molto fluido (anche se le incertezze non mancano), il modello poligonale di Indy è abbastanza somigliante a Harrison Ford (seppure, da quel punto di vista, fosse sicuramente possibile fare un po' di più) e dispone

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di un set di animazioni piuttosto vasto, date le numerose azioni che può compiere soprattutto durante i combattimenti. Lo stesso discorso non può essere fatto per i nemici, purtroppo, visto che si dividono in poche tipologie e dunque finiscono inevitabilmente per sembrare fotocopie l'uno dell'altro. Gli scenari si muovono fra alti e bassi, con qualche bel panorama contrapposto a paesaggi un po' troppo desolati, ma la scelta dei colori rende tutto abbastanza vario e piacevole alla vista. E poi non mancano gli oggetti interagibili, poco ma sicuro. Il comparto sonoro si difende discretamente bene, da un lato grazie alla presenza delle musiche originali firmate da John Williams, dall'altro per via di una completa localizzazione in Italiano, doppiaggio incluso. Purtroppo Indiana Jones non è interpretato dalla sua "voce ufficiale", e c'è da dire che il livello medio della recitazione appare basso, con le battute quasi prive di convinzione, forse per la mancanza di un riscontro visivo in fase di incisione. Male gli effetti, che si fanno notare troppo poco per aggiungere qualcosa all'esperienza.

Conclusioni

Multiplayer.it
6.8
Lettori (19)
7.2
Il tuo voto

Chi si avvicina a Indiana Jones e il Bastone dei Re aspettandosi un prodotto di qualità comparabile alle avventure grafiche made in LucasArts rimarrà inevitabilmente deluso, non c'è dubbio. Allo stesso modo, però, chi si aspetta il solito titolo multipiattaforma "tirato via" non potrà che ricredersi, visto che la nuova avventura di Indy per Wii possiede alcune indubbie qualità. In primo luogo, la storia alla base del gioco è convincente e riesce ad appassionare, con una buona regia e qualche scena spettacolare che davvero fa rimpiangere la mancata uscita delle versioni per Xbox 360 e PS3. In secondo luogo, il sistema di controllo appare davvero interessante e ci permette di eseguire letteralmente decine di movimenti e manovre. Infine, la natura degli enigmi da risolvere non ci costringe mai a fermarci se non per pochi minuti, ovvero non c'è nulla di troppo oscuro o complicato. Insomma, ci troviamo davvero di fronte all'Uncharted del Wii? Purtroppo no, perché così come il prodotto LucasArts vanta dei pregi di valore, allo stesso tempo soffre di problemi rilevanti: la scarsa IA dei nemici, le sezioni "sparatutto" mediocri ma soprattutto una durata eccessivamente breve, che permette di concludere l'avventura senza troppi problemi nel giro di sei o sette ore. Un gioco da prendere, in definitiva, solo tenendo ben presenti i suoi limiti.

PRO

  • Sistema di controllo sorprendente
  • Storia appassionante
  • Molte buone idee, sezioni alternative ed extra di valore

CONTRO

  • Troppo, troppo, troppo corto
  • Sezioni "sparatutto" mediocri
  • Doppiaggio in Italiano "asettico"