Una Spada una Leggenda
Il gioco segue il plot del film, mettendoci alternativamente nei panni di uno dei tre personaggi principali. Di volta in volta dopo serie continue di combattimenti attraverseremo le diverse sezioni del gioco, composte ognuna da cinque capitoli corrispondenti alle singole scene principali del film. I combattimenti sono il fulcro del titolo e risultano abbastanza divertenti, anche se decisamente ripetitivi e senza quello stile acrobatico che faceva rimanere esterrefatto il pubblico nelle sale cinematografiche. Gli sviluppatori di Genki hanno cercato di dare un'impronta spettacolare agli scontri marziali ma non ci sono riusciti, il loro unico tentativo di rilievo risulta essere l'introduzione di una mossa speciale che permette di bloccare l'avversario e, digitando con tempismo la giusta combinazione di tasti, di colpirlo a morte con una evoluzione acrobatica. Per il resto il sistema di controllo risulta essere abbastanza convenzionale, anche se non convince molto l'idea di attribuire al trigger di destra la funzione di salto, permettendo di colpire, attraverso i quattro tasti principali, sia con le armi che a mani nude gli sventurati che incontreremo sul nostro cammino. Inoltre potremo effettuare dei brevi scatti premendo il tasto nero che, se effettuati nei pressi di un muro, ci permetteranno di correre sulla superficie dello stesso. Dopo ogni combattimento guadagneremo esperienza che andrà ad aumentare le nostre capacità di attacco e difesa oltre che a permetterci di eseguire nuove combo; tale piccola e giusto accennata impronta da rpg doveva essere approfondita di più per permettere una maggiore personalizzazione e crescita del personaggio stesso. Nel nostro percorso saremo guidati da alcune indicazioni che ci segnaleranno la giusta via da percorrere (meglio di qualsiasi sistema di navigazione moderno), e ci riferiamo a delle lanterne che a seconda del loro colore indicheranno se potremo accedere o no all'area successiva. Affrontando i nemici e portando a termine le mini-quest richieste, saremo costretti a tornare spesso sui nostri passi rendendo l'esperienza di gioco decisamente frustrante e, se a questo aggiungete il fatto che saremo costretti a completare gli stessi livelli, con qualche piccola variazione, con i tre personaggi, capirete che l'esperienza videoludica risulta abbastanza noiosa. Sarà sicuramente emozionante affrontare lo stage della "camminata-svolazzata" fra le piante di bambù, scena icona del film, anche se purtroppo nel gioco ridotta a un mero salta da una parte all'altra dello schermo (come un platform? Mah.. insomma non vorremmo offendere un genere) però doverlo fare sia con Jen che con Li Mu Bai risulta decisamente eccessivo. Non mancheranno gli scontri con personaggi carismatici del film quali Nuvola Nera e Volpe di Giada.
Filosofia e spade affilate
Come detto sopra il sistema di combattimento risulta discreto e rende gli scontri sufficientemente interessanti, certo una maggiore differenziazione tra i nemici e la possibilità di eseguire più evoluzioni non avrebbe guastato. Purtroppo i salti e i combattimenti acrobatici risultano particolarmente goffi e oltre a delle animazioni al limite della decenza anche gli scenari non regalano nessuna ambientazione degna di rilievo, anzi. La fanno da padrone texture scialbe e modelli poligonali molto simili tra loro, eccetto per i protagonisti, che ci ricordano purtroppo l'origine del titolo, ovverosia un mero porting della versione per PlayStation 2. La telecamera, che è fondamentale in ogni picchiaduro a scorrimento che si rispetti, non riesce a farci entrare nel vivo dell'azione e spesso, troppo spesso, non ci offre la miglior visuale possibile. Degne di nota invece sono le musiche, riprese quasi integralmente dal film, molto mistiche e decisamente suggestive. Sufficientemente precisa risulta anche la traduzione italiana dei sottotitoli. La Tigre e il Dragone non supporta in nessun modo Xbox Live, e questa è sicuramente una pecca visto che poter scaricare qualche missione extra, una volta finito il gioco, avrebbe aggiunto longevità ad un titolo purtroppo insufficente. Riguardo proprio la fine del gioco c'è comunque da dire che sono possibili finali diversi e anche nuovi contenuti extra che varieranno in base alle valutazioni da noi ottenute alla fine di ogni livello.
Commento
Sinceramente è strano che Ubisoft si sia presa la responsabilità di pubblicare un titolo come La Tigre e il Dragone, visto che siamo abituati a ben altra qualità dei giochi messi sul mercato dalla casa francese. Possiamo provare a giustificare il miglior publisher europeo dicendo che ha provato a seguire la scia di un titolo come Enter the Matrix che, seppur modesto, solo per il fatto di essere ambientato nell'universo di Neo e compagni, ha avuto molto successo. Secondo la nostra opinione però le differenze con quanto successo con Matrix sono notevoli e soprattutto una va ad incidere moltissimo sull'esito dell'operazione (saremo ben lieti comunque di essere smentiti dai dati di vendita) e cioè il calcolo dei tempi di uscita. Il titolo Genki è uscito decisamente troppo tardi; per giustificare una attesa così lunga il gioco avrebbe dovuto essere un vero capolavoro e purtroppo così non è, non riuscendo neanche a guadagnarsi la sufficenza, e inoltre il ritardo non permetterà di sfruttare fino in fondo il traino del successo del film. Concludendo siamo in presenza di un picchiaduro mediocre che, seppur ispirato ad un film capolavoro, è consigliabile solo agli sfegatati fan della versione in celluloide.
- Pro:
- Tanti combattimenti
- Belle musiche
- Ricrea la bella atmosfera del film...
- Contro:
- ...senza però riuscire a coinvolgere
- tecnicamente è un mero porting della versione ps2
- dove sono le fantastiche acrobazie del film?
Quattro anni fa uno dei film che più colpirono l'attenzione dei media e del pubblico fu La Tigre e il Dragone, kolossal cinese che, unendo epici combattimenti acrobatici ad una solida trama fiabesca, riscosse molto successo in tutto il mondo vincendo addirittura quattro premi Oscar. Davvero tanti per un film orientale. L'intreccio ambientato nella Cina del XIX secolo girava tutto intorno ad una spada chiamata Destino Verde e i protagonisti, alquanto carismatici, su tutti il guerriero zen Li Mu Bai, dotati di capacità fuori dal comune, si combattevano in un modo mai visto: compiendo salti incredibili e movimenti quasi angelici utilizzando le più disparate tecniche basate sulle arti marziali. Sviluppato da Genki e pubblicato da Ubi Soft arriva dopo tanto tempo, decideremo alla fine dell'articolo se l'attesa sarà stata proficua o no, la versione giocabile del film. Guideremo nello sviluppo della storia la giovane aristocratica Jen, il maestro Li Mu Bai e la sua amica guerriera Yu Shu Lien.