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Madden NFL 2006

Il football americano in tutta la gloria ufficiale della lega NFL arriva anche sul Nintendo DS. E si controlla, ovviamente, anche col pennino...

RECENSIONE di La Redazione   —   21/10/2005
Madden NFL 2006
Madden NFL 2006
Madden NFL 2006

In Europa il football americano non gode certo della popolarità che questo sport conosce negli Stati Uniti. Spesso, sul mercato europeo, non tutti gli episodi annuali vengono alla luce su tutte le console. Ne è una prova Madden 2005 per Nintendo DS, mai messo in commercio per DS. Madden 2006 è quindi il primo titolo di football americano a licenza NFL a vedere la luce sul portatile double/touch-screen di Nintendo. Partendo dalla versione 2005 di John Madden NFL Football, che aveva introdotto al doppio schermo di Nintendo la serie, Electronic Arts ha prodotto un Madden 2006 che si sforza poco di ovviare ai limiti di interazione già esistenti. A confronti fatti, dal 2005 al 2006 Madden per DS ha guadagnato solo in termini di aggiornamenti dei dati ufficiali, di una modalità gestionale e di qualche miglioria grafica: un segnale che dimostra che la forza del franchise ufficiale e dell’appeal estetico del gioco e della fama dei giocatori e dei team ha prevalso su uno sforzo di game design che rendesse l’esperienza giocabile migliore rispetto a prima.

Madden NFL 2006
Madden NFL 2006

A Madden 2006 non si può certo rimproverare nulla sul piano della completezza della simulazione del football, delle modalità di gioco e di tutto l’apparato di extra: caratteristiche indubbiamente centrali per un giocatore appassionato di simulazioni elettroniche dei suoi sport preferiti. Tutto il repertorio di giocate e tecniche del football americano è ampiamente applicabile, con una grossa quantità di schemi di gioco e spiegazioni dettagliate (anche in italiano, con il manuale appositamente scaricabile dal sito EA) sul come trasporre in movimenti del pad e del pennino le giocate strategicamente programmate come le trovate più impulsive. Fair Catches, Touchbacks, Audibles, spallate, tuffi e scatti, passaggi e azioni prima e dopo lo Snap sono parte di un repertorio simulativo molto accurato, al quale si aggiungono scelte precise sulle strategie offensive e difensive da seguire. Né mancano le modalità di gioco, che offrono la Lega Ufficiale, Tornei customizzabili, sfide fino a quattro giocatori in wireless (con quattro game cards), una modalità pratica e una di Situazioni da affrontare, una di due minuti ad alta tensione, il modo My Madden, che consente la raccolta di Madden Cards, e persino una modalità storica dal titolo di “great games” associata a un libro dei record. Infine, la modalità Franchigia si presenta come la vera novità nelle incarnazioni portatili della serie, consentendo il controllo e l’osservazione totale della squadra fuori e dentro al campo, con un vasto set di extra e contenuti che includono la gestione e compravendita delle rose di giocatori, le notizie di campionato e altro ancora.

Madden NFL 2006
Madden NFL 2006

Tutti questi contenuti sono ammirevoli, e una buona ragione perché un fan consideri fortemente Madden 2006. Ma il gioco soffre di un cattivo sistema di controllo, peggiorato da un sistema di telecamere non esaltante e da una rappresentazione grafica che non è stata ben studiata per gli schermi, due ma necessariamente più piccoli di una TV, di una console portatile come il DS. Per quanto riguarda il sistema di controllo, il problema deriva dall’alternanza funesta che il gioco richiede tra pennino e controllo direzionale. Invece di costruire una serie di opzioni di controllo ampia e versatile, tale da accontentare il giocatore tradizionalista ed esaltare quello più progressista con un set di movimenti del pennino originali e più “manuali”, Electronic Arts ha optato per l’assegnazione di funzioni diverse del gioco a componenti diverse dell’interfaccia.

Electronic Arts ha optato per l’assegnazione di funzioni diverse del gioco a componenti diverse dell’interfaccia. Muovere il giocatore è cosa da croce direzionale, decidere la potenza di un calcio deriva dal movimento del pennino, e così via...

Muovere il giocatore è cosa da croce direzionale, mentre decidere la potenza di un calcio deriva dal movimento del pennino, e così via. Questa scelta genera scomodità e confusione continue, ed è aggravata dal tipo di scena confusionaria che il giocatore proverà a controllare visivamente. Anche se uno dei due schermi, quello inferiore, viene adibito tra le altre cose alla funzione di radar, questo non basta a controllare l’azione, mentre le visuali delle telecamere non riescono a fornire al giocatore una visuale completa di ciò che succede. Inoltre, la grafica del gioco non sembra essere stata ripensata per lo schermo di un portatile: sembra più che altro una versione semplificata tratta da quelle delle più potenti console casalinghe: ma sullo schermo più piccolo, quelli che erano dettagli diventano ammassi di pixel e quella che era strategia diventa approssimazione. E in effetti sembra che il comune denominatore tra i difetti di Madden 2006 sia il fatto che si sia tentato, da un lato, di costruire superficialmente un controllo originale per il DS senza, però, tenere adeguatamente in conto i reali effetti sull’interfaccia: mentre, dall’altro lato, ci si limitava a produrre una versione graficamente “ridotta” che, tuttavia, si è rivelata confusionaria e poco esaltante, e appena migliore di Madden 2005. A conti fatti, una cosa è pensare di innovare l’interazione con mezzi nuovi con il pennino, altra cosa è lavorarci su. In ogni caso, questa versione avrebbe avuto bisogno di maggiori attenzioni.

Madden 2006 per Nintendo DS sarebbe un gioco ottimo, se non sembrasse soffrire della sindrome della conversione ridotta: il gioco sembra una versione ridotta messa su rapidamente per coprire la forte richiesta sul mercato, a partire dalle versioni per le console casalinghe. La rappresentazione grafica non cerca di ottimizzare gli schermi del portatile ed è impoverita, risultando confusionaria. Inoltre, nel tentativo di creare un tipo di interazione nuova col pennino i programmatori hanno reso un torto alla giocabilità: l’utilizzo a mezzo pennino è fuso malamente con quello tramite pad tradizionale, e il risultato interattivo è scomodo e frustrante. Considerata la quantità di caratteristiche di gioco, opzioni, modalità ed extra di Madden 2006, è decisamente un peccato che la qualità dell’interazione condanni il gioco ad apparire, in parte, come un espositore di un ricco contenuto di merchandise che si rivela a conti fatti troppo poco giocabile. Nel frattempo, gli appassionati potranno comunque trovare opzioni per i propri denti, anche se d’altro canto Madden 2007 non tarderà ad arrivare, e con esso, si spera, delle migliorie sostanziali accanto all’usuale update dei dati ufficiali.

Pro

  • Football-sim accurata
  • Modalità a tornei, storiche, di pratica, gestionali
  • Extra e dati con licenza ufficiale
Contro
  • Pessimo controllo visivo dell’azione
  • Sistema di controllo scomodo, da rivedere
  • Il touch screen andrebbe usato meglio

Madden NFL 2006
Madden NFL 2006

La serie di John Madden è sicuramente il franchise di football americano più famoso e di successo. Le sue versioni riviste, aggiornate e corrette, di anno in anno, colonizzano ogni piattaforma di gioco esistente. Grossa parte del successo della serie, decisamente più affermata della rivale di casa Sega sul piano commerciale, risiede nella capacità di Electronic Arts di associare alla simulazione sportiva tutto ciò che le ruota intorno: licenze ufficiali, tutti i giocatori e i team reali, classifiche e statistiche dettagliate. Tutta l’atmosfera, insomma, che può possibilmente pervadere un titolo sportivo, donandogli quel surplus in fascino che un appassionato del genere e dello sport in questione tenderà ad adorare. Madden 2006, come i suoi predecessori e le versioni per le console casalinghe, non si sottrae a questa forma di rappresentazione dello sport che è insieme simulazione e narrazione/statistica ufficiale, ma il gioco si presenta non del tutto riuscito. Il problema principale di John Madden 2006 è lo stesso del suo predecessore, che aveva introdotto la serie al controllo con pennino possibile su Nintendo DS: quello di non riuscire a costruire un’interazione solida, per il tentativo un po’ affrettato di sviluppare un metodo di controllo originale pensato per il touch screen. In questo modo la sostanza ludica presente nella serie, costruita per affinamenti continui, si trova a cadere. E tutto ciò che la circonda – statistiche, modalità, licenze e personaggi – rischia di sembrare solo tanto fumo attorno a ben poco arrosto.