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Recensione MotoGP 3

Torna il rombo a due rote più bello dei circuiti digitali. Moto GP arriva alla sua terza incarnazione e si conferma il migliore di tutti.

RECENSIONE di Andrea Palmisano   —   21/10/2005
Recensione MotoGP 3
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Mi sento estremo

La porzione principale della produzione britannica va ovviamente ricercata nella modalità Grand Prix. Come facilmente intuibile, tale opzione permette di prendere parte ad una carriera all’interno dei 16 tracciati ufficiali del mondiale Moto GP 2004, sfidando tutti i piloti che hanno partecipato alla competizione a bordo delle proprie moto perfettamente riprodotte. Il “contorno” è estremamente valido e curato, con filmati che introducono brevemente ma con efficacia ogni percorso; vincendo le gare si sbloccano inoltre altri gustosi FMV che riassumono i risultati reali delle stesse competizioni, con tanto di interviste ai vari Rossi, Gibernau e compagnia. La apprezzatissima possibilità di creare un proprio pilota, personalizzando al massimo le livree della moto, la tuta e il casco, è ovviamente presente anche in questo terzo episodio. Gara dopo gara vengono assegnati dei punti da distribuire in una manciata di caratteristiche (velocità, frenata, abilità nelle curve e accelerazione), permettendo così di trasformare un pivello in un vero campione, pronto per essere portato online a dare battaglia ad altri avversari umani. In realtà però, le differenze rispetto al secondo Moto Gp sono davvero impercettibili, tanto dal punto di vista grafico quanto da quello del sistema di controllo; non è azzardato infatti affermare che, ad eccezione dell’aggiornamento alla stagione 2004 e di poco altro, la modalità Moto Gp del titolo Climax sia quasi del tutto identica a quella del suo illustre predecessore. E dove hanno quindi speso il periodo di sviluppo i programmatori inglesi? Ma è semplice: nella modalità Extreme.

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Tra i meriti indiscutibili che è giusto ammettere in favore di Xbox, va sicuramente citato il fatto di essere stata teatro della migliore riproduzione videoludica del “vero” motociclismo. Ci riferiamo ovviamente alla serie Moto Gp di Climax, che dopo un esordio promettente ma piuttosto acerbo, è riuscita col secondo episodio a centrare l’obiettivo di coniugare un aspetto tecnico di primo ordine ad una implementazione credibile del comportamento di una motocicletta su pista. Un perfetto compromesso tra simulazione, realismo e accessibilità, senza dimenticare una componente Live eccellente, hanno poi fatto il resto, rendendo Moto Gp 2 di gran lunga migliore rispetto alla staticissima omonima serie di Namco su Ps2. E’ con queste ottime premesse che Moto Gp 3 ha quindi fatto il suo debutto sul mercato, ovviamente sempre su Xbox.

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Sgommando

L’intelligenza artificiale non ha subito grosse migliorie rispetto al secondo capitolo della serie, attestandosi su livelli accettabili pur con qualche eccesso di aggressività difficilmente riscontrabile nei piloti professionisti “reali”. Se infatti si può comprendere un attacco vigoroso su una staccata in curva, non lo stesso si può dire dopo essersi distesi sull’asfalto per colpa di un altro pilota che ha del tutto ignorato la vostra presenza. Dal punto di vista tecnico, la produzione THQ si distingue poco dal secondo episodio per quanto riguarda la modalità Grand Prix. Ciò, sia chiaro, non è affatto un difetto, dal momento che stiamo parlando di un prodotto che rientra tra i graficamente migliori racing game disponibili per la console Microsoft. Il livello di dettaglio è eccellente, così come la profondità visiva e il frame rate, solido a 60 fps anche con parecchie moto su schermo.

Il livello di dettaglio è eccellente, così come la profondità visiva e il frame rate, solido a 60 fps anche con parecchie moto su schermo.

Sgommando

L’utilizzo dei colori è pregevole e realistico, e la riproduzione di moto e piloti raggiunge picchi di assoluta bontà. Ma probabilmente l’aspetto grafico migliore di Moto Gp 3 sta nella sensazione di velocità, davvero capace di restituire almeno in parte le emozioni che si provano sfrecciando parecchio oltre i 250 Kmh a bordo di una di queste splendide moto. Ovviamente di differente impatto, ma altrettanto ottimo è il risultato di fronte all’Extreme mode. In questo caso è notevole anche la ricchezza delle ambientazioni e degli elementi a bordopista, che confermano la validità del motore grafico programmato da Climax. Non altrettanto buono è invece l’impianto sonoro, vittima di una colonna sonora techno/rock davvero di dubbia qualità; nulla da eccepire al contrario per gli effetti, con una valida riproduzione dei motori e di tutto il resto. Ultima ma non ultima, la modalità di gioco online; così come da tradizione della serie, l’implementazione del multiplayer online è parte integrante di ogni settore del gioco. Con un supporto fino a 16 giocatori in Grand Prix mode, e 10 in Extreme mode, unito ad un sistema di classifica praticamente perfetto, Moto Gp 3 rappresenta un vero paradiso per gli amanti delle sfide su Xbox Live.

Recensione MotoGP 3
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Commento

Moto Gp 3: Ultimate Racing Technology è un titolo dai due volti. Molto simile, se non quasi identico al predecessore nella modalità Grand Prix con protagista le Moto Gp; decisamente più arcade e mainstream nell’Extreme mode, con moto di fantasia su circuiti urbani. Una scelta, quella dei programmatori di Climax, probabilmente capace di rendere meno settoriale il proprio titolo, ma che di fatto ne compromette in qualche modo quella personalità che ne aveva decretato il successo tra gli amanti delle due ruote alla ricerca di qualcosa di più di un semplice arcade. Certo non si tratta (ancora) di un gioco per tutti, dal momento che il sistema di controllo è molto più realistico di quello dell’omonima serie Namco su Ps2. Ma si tratta di un passo verso una strada più convenzionale che non tutti potrebbero apprezzare appieno. Detto questo, la produzione THQ resta il miglior titolo motociclistico per console, senza dubbio alcuno.

Pro

  • Ottima grafica
  • Meccanica stimolante e appagante
Contro
  • Più arcade dei precedenti
  • Intelligenza artificiale non perfetta
  • Colonna sonora pessima

Multipiattaforma

Moto GP: Ultimate Racing Technology 3 è disponibile anche in versione PC e, se la sostanza del gioco resta immutata, la conversione non è delle migliori, tanto da rendere consigliabile la versione per Xbox. La versione per Personal Computer, infatti, soffre di problemi con frame rate ed un set di comandi molto meno efficace. Considerando anche il miglior supporto del gioco in rete della versione console, soprattutto se siete appassionati dell'online, la scelta dovrebbe indirizzarsi senza esitazioni verso quest'ultima.

Arcade Power

La modalità Extreme è un evidente segnale della tendenza arcade che il team di programmatori ha voluto seguire in questo Moto Gp 3: Ultimate Racing Technology. Abbandonando piloti e moto reali, tale sezione permette infatti di gareggiare su percorsi urbani e cittadini ambientati in 16 località. Diviso in classi da 600, 1000 e 1200cc, contraddistinte da difficoltà e velocità massima raggiungibile, l’Extreme mode rappresenta un ottimo complemento alla modalità Gran Prix, se non addirittura la scelta principale per quanti preferiscano spettacolarità e un pizzico di originalità rispetto al serioso rigore della Moto Gp classica. E’ chiaro che con questa novità, Climax abbia voluto avvicinare al proprio prodotto una fetta più ampia di utenza, soprattutto quanti erano rimasti scoraggiati dalla curva di apprendimento piuttosto ripida dei predecessori. Ciò è evidente non solo dalla scelta delle ambientazioni, molto più intrigante per i casual gamer, ma anche dal track design piuttosto accomodante e privo di passaggi realmente in grado di mettere in difficoltà l’utente dotato di un minimo di dimestichezza col pad. Ma l’Extreme mode è anche un mezzo per de-europeizzare (scusateci l’orrendo neologismo) un prodotto basato su uno sport apprezzato e seguito per la stragrande maggioranza dal pubblico del Vecchio Continente. Questo cambio di rotta può essere letto in maniera diversa in base ai gusti personali; per quanto ci riguarda, preferivamo in tutta sincerità la “serietà” dei precedenti episodi. Più settoriali senza dubbio, meno mainstream, ma anche più intriganti per il popolo degli amanti delle due ruote alla ricerca di qualcosa di più di un classico arcade.