Rossi c’è
Moto Gp per il portatile Sony è un titolo che porta avanti la tradizione del franchise Namco, senza modificare le caratteristiche che ne hanno decretato il successo. Per chi non avesse mai avuto a che fare con la serie Namco, va premesso che la meccanica di gioco si basa su una scelta di semplicità ed accessibilità che lo rendono classificabile nella categoria degli “arcade”. Un prodotto quindi che ben si sposa con la “filosofia” di una console portatile, incline ad offrire esperienze preferibilmente immediate e non troppo impegnative. Purtroppo però, nonostante questa trasposizione da Ps2 a PSP si possa ritenere riuscita anche molto più di altre conversioni del genere, i meriti sono per la maggior parte da dare alla tipologia di gioco piuttosto che all’effettivo sforzo dei programmatori giapponesi. Sì perchè se il succo del titolo, ovvero le gare, si rivelano essere sempre divertenti, appaganti e godibili, dove ci sarebbe più che qualcosa di cui discutere è nel contorno, ovvero nelle modalità di gioco disponibili e nella quantità di contenuti. O meglio della loro assenza, dal momento che la produzione Namco è un titolo che si limita al “minimo indispensabile” facendo il compitino senza ulteriori sforzi. Il cardine è la modalità Stagione, che chiama a vestire i panni di uno dei centauri del campionato -o di un pilota creato ex novo- per affrontare le gare ufficiali una dopo l’altra con l’obiettivo di vincere il campionato. L’Arcade Mode permette invece di affrontare una gara singola a piacimento, mentre il Reward Mode tiene nota di particolari obiettivi (80 in tutto) da raggiungere durante il gioco per sbloccare degli extra. Evidentemente sfiniti dalla fatica di aver realizzato questa manciata di modalità, o per i limiti del supporto UMD (certo, come no), i responsabili del progetto hanno scelto di impiegare in questa versione per PSP del gioco solamente 8 dei circuiti del mondiale, per la precisione quelli europei. Un limite non da poco che mette in seria discussione l’appeal del gioco. Il multiplayer inoltre si limita sfortunatamente alla semplice sezione ad-hoc fino ad 8 partecipanti, svilendo per l’ennesima volta le capacità del portatile Sony; la possibilità di affrontare gare online avrebbe dato sicuramente un fortissimo stimolo al prodotto, rendendolo molto più interessante di quanto sia. Ma evidentemente Namco non ha voluto investire troppo in questo progetto, con buona pace di chi sta attendendo ormai da anni una reale evoluzione della serie.
Brum Brum
Dal punto di vista tecnico, Moto Gp è un gioco nel complesso buono. Pur con un aliasing marcato, il colpo d’occhio resta sempre apprezzabile, con una riproduzione delle livree delle moto fedele alle controparti reali, presenti sia con le edizioni per la stagione 2005 che 2006. Stesso discorso per quanto riguarda i tracciati, che vengono esaltati dalla notevole profondità visiva e da un frame rate che offre veramente di rado il fianco a qualche piccola incertezza. Per quanto riguarda il sistema di controllo, lo stick di PSP mostra anche in questo caso una minore qualità e precisione rispetto a quella del Dual Shock 2, e l’assenza di una seconda levetta o di tasti analogici impedisce di poter dosare gas e freno come su Ps2; ciò nonostante una volta presa la mano è abbastanza facile riuscire a pennellare traiettorie perfette e sorpassi al limite. Come da tradizione per la serie Namco, sono presenti le modalità arcade e simulazione, dove la seconda come facilmente intuibile richiede una maggiore attenzione alla guida; la semplicità del modello fisico mutuato quasi senza modifiche dal primo episodio rende però preferibile la scelta dell’arcade. Molto deludente è l’intelligenza artificiale degli avversari, che in questo genere di giochi non riesce ancora a fare il passo in avanti verso il realismo e l’imprevedibilità che rappresenta in buona parte il fascino dello sport in questione. Gli altri piloti si ostinano infatti a percorrere la traiettoria ideale come all’interno di un binario, facendo sembrare il comportamento del giocatore come quello di una mosca bianca o di una variabile impazzita, specialmente durante i replay. Pessimo l’accompagnamento musicale tekno elettronico, da disattivare immediatamente.
Commento
Moto Gp per PSP è l’ennesimo esempio di conversione da Ps2 che non trova particolare senso di esistere. Rispetto al Moto Gp 4 da cui proviene infatti, la versione per il portatile Sony ha subito una serie di tagli e riduzioni a tratti semplicemente irritanti, che vanno ben al di là di eventuali limiti tecnici e sono al contrario riconducibili semplicemente in una svogliata e poco convinta produzione. Un peccato, perchè l’esperienza di gioco trova per la sua natura semplicistica e immediata addirittura più senso sull’handheld che sulla home console, nonostante la povertà della meccanica mutuata con solo minime variazioni dal primo episodio.
Pro
- Adatto allo spirito della console portatile
- Buona veste grafica
- Piuttosto divertente
- Pesanti tagli rispetto alla versione su Ps2
- Meccanica di gioco invecchiata male
- Intelligenza artificiale mediocre
La stagione 2005-2006 della Moto Gp si è chiusa recentemente in una maniera che in pochi si sarebbero immaginati ad inizio campionato. Il vincitore stavolta non è stato infatti Valentino Rossi, pur protagonista di una incredibile rimonta capace di riscattare col suo talento i tanti episodi sfortunati accorsigli, bensì il simpatico Kentucky Kid Nicky Hayden. Nell’attesa quindi di una nuova stagione che -si spera- possa nascere sotto una stella più favorevole ai tifosi italiani, gli amanti delle due ruote possono far passare il tempo con l’ultima incarnazione della famosa serie Moto Gp di Namco, dedicata a PSP.