0

Mystery Case Files: MillionHeir - Recensione

La famosa serie di puzzle game "visivi" approda su Nintendo DS dopo tre episodi per PC e persino una riduzione per cellulare. Siete pronti a vestire i panni del detective?

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   09/02/2009

Per chi non conoscesse Mystery Case Files, è d'obbligo una breve presentazione: si tratta di una serie di creata dall'americana Big Fish Games il cui gameplay si basa fondamentalmente sul "colpo d'occhio", ovvero sull'individuazione di oggetti all'interno di scenari estremamente popolati e complessi. Un prodotto fortemente "casual", insomma, che per molti versi si rifà alla filosofia della "touch generation" e che dunque era fortemente atteso dai possessori di Nintendo DS. Non è un mistero che il peculiare sistema di input della console portatile dal doppio schermo restituisca un feeling molto simile a quello fornito dai comuni mouse, e in tal senso Mystery Case Files: MillionHeir si comporta in modo encomiabile, utilizzando nel migliore dei modi il touch screen e introducendo addirittura il "soffio" in alcune fasi dell'indagine. Indagine che, in questo episodio, ci vedrà indagare sulla scomparsa di un eccentrico milionario...

Ognuna delle location è estremamente caotica e strapiena di oggetti, ma noi dovremo riuscire a individuare solo quelli che ci interessano.

Dov'è finito Felice E. Prospero?

Una volta iniziato il gioco, il super-computer che ci assiste nelle indagini ci mostrerà quali sono i personaggi a cui rivolgere delle domande per capire cos'è successo al signor Prospero. Trattandosi di un puzzle game "visuale", non dovremo affrontare dialoghi come in un qualsiasi episodio di Ace Attorney: l'azione consiste nella risoluzione di alcuni "scenari" che si traduce automaticamente nella raccolta di indizi e informazioni. Ognuna delle location è estremamente caotica e strapiena di oggetti, ma noi dovremo riuscire a individuare solo quelli che ci interessano e che figurano nella lista che si trova nella parte destra dello schermo superiore. È possibile "navigare" la scena utilizzando la stilo in modalità trascinamento oppure agendo sul d-pad, quindi bisogna effettuare un "tap" sugli oggetti nella lista per individuarli ed eliminarli. L'interfaccia sul touch screen ci mostra un'icona per gli aiuti (sono disponibili in numero limitato), che ci permette di trovare rapidamente un oggetto, e una per accedere all'inventario degli strumenti. Oltre alla lente d'ingrandimento "d'ordinanza", infatti, potremo utilizzare un visore a raggi x, degli occhiali subacquei, una torcia elettrica oppure le mani. Tutti strumenti che si rivelano necessari in numerose situazioni, anche perché proseguendo per gli stage cominceremo a imbatterci in liste diverse dal solito: gli oggetti contrassegnati da un asterisco si trovano dietro altri oggetti e dunque vanno individuati utilizzando il visore a raggi x, mentre talvolta dovremo usare le mani per interagire con lo scenario e ottenere ciò che c'è scritto sulla lavagna ("affettare" un pezzo di pane, "tagliare" un'anguria, aggiungere particolari a un disegno, ecc.). All'inizio della partita potremo selezionare il livello di sfida: quello più basso ci restituirà un'esperienza rilassante, vista la mancanza di un tempo limite entro cui trovare tutti gli oggetti, ma in ogni caso la presenza degli aiuti costituirà un elemento sufficiente per non trovarsi mai in seria difficoltà...

Mystery Case Files: MillionHeir - Recensione
Mystery Case Files: MillionHeir - Recensione
Mystery Case Files: MillionHeir - Recensione

Il fiuto dell'investigatore

Benché le fasi principali del gioco, ovvero l'individuazione degli oggetti, rappresentino il fulcro del gameplay e man mano acquistino maggiore spessore e complessità, Mystery Case Files: MillionHeir offre anche un contorno simpatico. Al termine di ogni ricerca, infatti, dovremo affrontare un piccolo puzzle game che sbloccherà le rivelazioni circa il personaggio su cui stiamo indagando. Allo stesso modo, dovremo superare dei brevi minigame anche per rilevare le impronte digitali o effettuare test sul DNA: nel primo caso, useremo la stilo per spargere la polvere rivelatrice sull'oggetto, quindi dovremo soffiare nel microfono per toglierla; nel secondo caso, avremo a che fare con un puzzle game di stampo classico, in cui colonne costituite da sfere colorate si alzano nel touch screen e il nostro obiettivo sarà eliminare gli elementi dello stesso colore per un tempo sufficiente a terminare il test. La storia, divisa per capitoli, si rivela abbastanza intrigante grazie all'introduzione di un gran numero di personaggi. È chiaro, comunque, che a un certo punto avremo già visto tutti gli scenari e magari individuato gli oggetti più importanti, cosa che renderà le ricerche più semplici. Nonostante il grandissimo numero di cose da trovare in ogni location, infatti, c'è da dire che il gioco insiste un po' troppo sulle stesse liste anziché variarle con frequenza.

Mystery Case Files: MillionHeir - Recensione
Mystery Case Files: MillionHeir - Recensione
Mystery Case Files: MillionHeir - Recensione

Realizzazione tecnica

Vista la grande esperienza di Big Fish Games con la serie Mystery Case Files, è chiaro che questo primo episodio per Nintendo DS si presenta già maturo sotto il profilo dell'interfaccia e dello stile: la prima è disposta in modo molto razionale e risulta sempre leggibile, il secondo non fa impazzire ma non si può dire che sia acerbo. Le location, vere e proprie protagoniste del gioco, sono abbastanza numerose e mostrano una confusione e una complessità tanto ben rappresentate da sembrare addirittura plausibili. Non sarà raro trovare oggetti rotondi appiccicati su altri oggetti rotondi per meglio occultarsi, così come frutta, verdura e quant'altro con colori diversi o rappresentazioni stilizzate per ingannare il giocatore. Per fare un esempio banale, se troviamo la parola "mela" sulla lista degli oggetti da trovare ci aspetteremo qualcosa di piccolo e rosso, mentre in realtà la mela potrebbe essere verde oppure potrebbe trattarsi semplicemente di un disegno su una lavagna. C'è da dire che lo scrolling degli scenari sul touch screen non è fluidissimo e purtroppo soffre di un certo "tremore", cosa magari imputabile alla qualità dello schermo del DS ma che di fatto impedisce l'individuazione degli oggetti a meno che l'immagine non sia ferma. Il sonoro è composto da musichette davvero simpatiche e azzeccate, che entrano subito in testa e hanno il grandissimo pregio di non infastidire durante le sessioni di ricerca. Infine, la localizzazione in Italiano è stata fatta davvero bene, nonostante le difficoltà intrinseche di questo genere di prodotti: un plauso a chi se n'è occupato con tanta cura e attenzione.

Mystery Case Files: MillionHeir - Recensione
Mystery Case Files: MillionHeir - Recensione
Mystery Case Files: MillionHeir - Recensione

Commento

Mystery Case Files: MillionHeir è un prodotto che si adatta perfettamente alle caratteristiche del Nintendo DS, e nonostante la chiara connotazione "casual" risulta divertente e coinvolgente anche agli occhi di chi generalmente si cimenta con titoli più seriosi e impegnativi. Insomma, ci troviamo di fronte al classico puzzle game semplice ma appassionante, che si prende in mano per dedicargli solo qualche minuto e ci si accorge poi che di minuti ne sono passati parecchi. Il touch screen è stato utilizzato molto bene, persino il fatto di soffiare ogni tanto nel microfono assume connotazioni naturali e si integra alla perfezione con il gameplay. Tenendo ben presente i limiti di questo tipo di giochi, si potrebbe dire che il primo episodio di MCF per DS ha ben pochi difetti. Fra questi c'è senz'altro il basso livello di difficoltà, ma anche la non sempre razionale ciclizzazione degli oggetti da individuare sugli stessi scenari. Per il resto, c'è poco da dire: se state cercando un gioco simpatico, leggero e divertente, Mystery Case Files: MillionHeir probabilmente è quello che fa per voi.

    Pro
  • Semplice e divertente
  • Buon numero di personaggi e location
  • Ottimo uso delle caratteristiche del DS
    Contro
  • Piuttosto facile
  • Stile grafico non bellissimo
  • Ricerca degli oggetti talvolta ripetitiva