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Nano Breaker

Konami decide di affrontare il genere action a viso aperto, realizzando un un titolo di grandi ambizioni ma poca sostanza…

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   07/04/2005
Nano Breaker
Nano Breaker
Nano Breaker

Il gioco

In Nano Breaker prenderemo il comando di Jake, un cyborg dotato di un’arma che gli permette di distruggere i propri avversari a livello molecolare. Sull’isola, ormai invasa da mostri di ogni tipo, tutto ciò ci sarà molto utile: Jake può effettuare un numero enorme di combo devastanti, capaci anche di eliminare i nemici con un solo colpo. Ovviamente il fulcro del gioco è costituito dai combattimenti: i due pulsanti di attacco, ai quali si aggiunge un tasto dorsale, vanno premuti in determinate sequenze per dar vita ad altrettanti attacchi, più o meno efficaci. Lungo la strada troveremo dei chip che sarà possibile “montare” per accedere a nuove mosse, sempre più potenti, partendo da una lista divisa per tipi di attacco (frontale, verticale, in salto, ecc.). Il risultato finale è impressionante, almeno nei numeri: Jake può eliminare gli avversari in tanti di quei modi che alla fine diventa complicato descriverli tutti. Purtroppo, però, la spettacolarità di alcune manovre non si traduce in un risultato soddisfacente, e così ben presto metteremo da parte le combo più spettacolari, ma che ci fanno mostrare il fianco, in favore di mosse più banali ma “pratiche”: un vero peccato. Tramite i combattimenti è anche possibile potenziare il personaggio o addirittura guadagnare un po’ di energia vitale, dunque non stupitevi per la quantità incredibile di avversari che vi troverete di fronte e che non mancheranno di ricomparire quando attraverserete zone già visitate in precedenza. E poi ci sono i boss: enormi ma non entusiasmanti a livello di design, tenteranno in tutti i modi di farvi a pezzi, ma basterà impararne le “abitudini” per sconfiggerli…

Nano Breaker
Nano Breaker
Nano Breaker

Analisi tecnica

Nano Breaker è un titolo assolutamente votato all’azione, e la cosa non viene smentita dalle sporadiche “missioni” presenti, né dall’interazione fra i personaggi. Purtroppo, però, gli sviluppatori hanno fatto tutto fuorché un buon lavoro per quanto concerne la gestione della visuale e soprattutto la rilevazione delle collisioni: giocare con Nano Breaker riporta alla mente l’ingenuità dei primi action game 3D, e in questo non c’è nulla di buono. Non è possibile, infatti, cercare la competizione con Devil May Cry o God of War quando i combattimenti sono macchinosi, la telecamera stenta a seguire l’azione e i colpi non vanno a segno. La presenza di numerosissime mosse non può rimediare al fattaccio, che purtroppo mina pesantemente la giocabilità. E tutto si riflette un po’ nella realizzazione tecnica: le ambientazioni non sono al livello delle attuali produzioni per PS2, e il motore in generale stenta a gestire le situazioni più affollate. Il design dei nemici, poi, varia dal sufficiente allo scarso (i boss sono fatti proprio male, ad esempio). Il sonoro è di buona fattura ed è dotato di musiche molto belle e d’atmosfera, peccato non si adattino per nulla all’azione: un tema basato sul pianoforte starebbe bene durante le esplorazioni di un survival horror, ma non può fare da colonna sonora a una serie di combattimenti fra Jake e i mostri biomeccanici…

Nano Breaker
Nano Breaker
Nano Breaker

Commento

Il nuovo prodotto Konami non può assolutamente rivaleggiare con gli altri esponenti illustri di questo genere, poco ma sicuro. Colpa dei numerosi problemi a livello di progettazione: gli sviluppatori magari volevano mettere insieme qualcosa di diverso, ma per un motivo o per l’altro non ci sono riusciti. E così Nano Breaker è un action game mediocre, dotato di un fascino tenue che conquisterà solo i videogiocatori meno esigenti. Il che è un peccato, perché sicuramente alcune idee (come il sistema di combo “da costruire”) sono valide e andavano pensate meglio per una trasposizione su schermo. Combattere contro decine di mostri senza capo ne coda, ricorrendo per lo più alle stesse mosse, non può divertire che per pochissimo tempo…

    Pro:
  • Tantissime mosse a disposizione…
    Contro:
  • …molte delle quali si rivelano poco efficaci
  • Ambientazioni scarne e poco dettagliate
  • Lineare e macchinoso

Viste le potenzialità della nanotecnologia, il governo degli Stati Uniti decide di finanziare un progetto a lungo termine che, nel giro di pochi anni, rivoluziona la tecnologia come la conosciamo. Un’intera isola, con i relativi abitanti, viene deputata a sede di sperimentazione: nelle persone vengono immesse delle nanomacchine capaci di contrastare le malattie o di provocarle, a seconda dell’ambito di utilizzo. Il cervello elettronico che le controlla, però, improvvisamente impazzisce, e così le nanomacchine cominciano a riprodursi in modo scriteriato, prendendo possesso del corpo degli abitanti dell’isola, trasformandoli in pericolosi mostri biomeccanici. L’invio di una squadra di cyborg non risolve la situazione, e così una ricercatrice decide di raggiungere l’isola da sola, nel tentativo di disattivare il computer responsabile dell’incidente. Le numerose minacce presenti, però, convincono il responsabile delle operazioni militari USA a mandare un potente guerriero per scortarla: Jake…