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NBA 2K3

Sega Sports e Visual Concepts propongono la quarta edizione del loro Basket nella serie "2K". Altro termine di paragone? Scopriamolo insieme in questa versione per Game Cube.

RECENSIONE di La Redazione   —   06/02/2003

Back Again...from ESPN!

L'impatto con questo nuovo gioiello di Sega Sports lo si consuma respirando una differente aria già dall'impostazione grafica dell'introduzione. Per la prima volta la serie "2K" sfrutta appieno la licenza televisiva della ESPN (vera leader nel broadcasting televisivo degli sports americani). Questa mossa regala al titolo una moltitudine di notevoli migliorie nella gestione dei menu (puliti, intuitivi e funzionali nonostante la mole massiccia) nonchè per ciò che riguarda lo smodato stile con cui la partita viene presentata, raccontata e vivisezionata fra mille statistiche prima, durante e dopo la gara. Il team di Visual Concepts, sin dalla prima edizione su DC, impressionò la platea per l'accuratezza della simulazione, l'attenzione al dettaglio nelle animazioni e la realizzazione tecnica d'insieme; oggi non si sono solo superati ma hanno deciso di spostare la mira decisamente oltre. Si parla anche troppo di giochi next-generation a sproposito e forse la questione non viene sollevata, a torto, quando si trattano prodotti di questo tipo. Analizzando ciò che il nostro avido animo da videogiocatore incontra per primo, ci si può solo inchinare riverenti di fronte ad un comparto grafico che trascende letteralmente il concetto di sbalorditivo. Non solo la ricostruzione di ogni singolo giocatore NBA è quanto di più fedele si possa chiedere ma diventa in grado di lasciare attoniti nel momento in cui ci si accorge della gamma espressiva di quest'ultimi. Gli atleti vivono la partita attraverso un range emozionale che dipinge sui loro volti gioia, dissenso e rabbia, grinta e stupore di fronte ad una giocata clamorosa di un compagno passando attraverso a tutta una serie di atteggiamenti da bulletto di periferia per compiacersi o farsi beffe degli avversari. Shaq, che dopo una schiacciata a due mani tira pugni nell'aria con andatura dinoccolata, Iverson che accenna passi di break dance dopo aver ubriacato una difesa o Steve Nash che indica il pubblico, entusiasmandolo, sono solo infinitesimali esempi della "vita" che scorre nei modelli poligonali di questo NBA2K3. Piccola postilla: gli atleti, dopo una manciata di minuti giocati su alti ritmi, iniziano a sudare! (effetto visibile e stupefacente che regala un tocco di classe specie sui giocatori colored). Ne parlammo già nelle recensioni dei precedenti capitoli ma è giusto rimarcarlo; nessun titolo sportivo riesce a rendere funzionale al gameplay la spettacolrità stessa delle animazioni come l'NBA secondo VC & Sega. Ogni crossover, finta o un semplice sbilanciamento del corpo dopo un contrasto cambia completamente l'approccio al tiro e la soluzione adottata sia che ci si trovi in zona pitturata che dalla linea dei tre punti. I comandi, semplici ed intuitivi permettono di eseguire letteralmente qualsiasi cosa. Un playmaker marcato stretto per liberare il passaggio vincente gode di decine di soluzioni possibili, dal passaggio dietro la schiena a quello schiacciato a terra, dal tentativo di far partire un alley hoop ad esibirsi in una finta (eseguibile col tasto Z che permette anche di restare in "surplesse" tenendo il pallone con una mano sola al fine d'ingannare, ripartendo, il proprio marcatore) per poi lanciarsi a canestro. Lo stesso dicasi per le guardie in generale o i finalizzatori di potenza per il comparto che riguarda la voce "schiacciate". Credeteci o meno, ma semplicemente non si contano. Dopo settimane di gioco si continua ad esser testimoni di qualcosa di mai visto prima, la fisicità di ogni giocatore incide in modo pesantissimo nelle animazioni e nel repertorio che ognuno di loro ha per schiacciare a canestro. Il bilanciamento del corpo, il punto di staccata, la forza dell'atleta, il contrasto della marcatura sono tutti elementi che si fondono come innumerevoli variabili che regalano l'ennesima nuova ed incredibile movenza in grado di strappare sistematicamente gli "OOooh!" del caso. Ancora una menzione per quel che riguarda la gestione via pad dei giocatori non altissimi come Jason Kidd o Gary Payton ma dotati di classe pura che offrono tutto il loro reportorio sia da lontano che sotto canestro attraverso cambi di mano in zona pitturata col pallone appoggiato al vetro in mezzo a marcature strettissime, il tutto con l'immancabile fluidità e credibilità data dalle squassanti animazioni.

NBA 2K3
NBA 2K3

I Love this Game!...'Cause it's Real

Ben oltre il comparto grafico stupefacente (che comprende anche ogni palazzetto della lega fedelmente ricostruito) in NBA 2K3 splende di luce propria anche l'attenzione alla simulazione pura e semplice. Un ulteriore upgrade dell'AI porta sia la vostra squadra che quella avversaria a muoversi attraverso i veri dogmi della pallacanestro, mettendo in atto schemi di gioco che sarete voi stessi a creare ed impostare. E' impressionante vedere i vostri teammates cercare di sfuggire alla marcatura così come stupisce l'immediatezza della risposta quando si chiama un blocco (con la croce direzionale) per aprire un varco in difese chiuse ermeticamente. Nell'eccezionale gameplay svolge un ruolo da protagonista anche lo stick analogico "C" che consente una maggior precisione nei passaggi ma soprattuto garantisce lo sviluppo di un'azione in contropiede in modo molto più veloce e limpido con un semplice spostamento della leva nella direzione del giocatore smarcato. Proprio nelle marcature si ha un'altra dimostrazione di come i Visual Concepts abbiano fatto sposare in modo sublime grafica e giocabilità. Le collisioni fra giocatori rasentano la perfezione, nei replay ravvicinati, che ripropongono fasi dell'incontro, si notano veri e propri "abbracci" in marcatura, mani che mostrano dita perfettamente articolate e tutto questo, nello scontro fisico fra attaccante e difensore, senza che si assista a collisioni poligonali dubbie o banalmente sbagliate. Nulla da eccepire, la solidità regna sovrana e si combina con il comportamento della sfera marchiata "Spaulding" che, rispettando ogni crisma delle leggi fisiche, raggiunge vette di veridicità mai toccate prima.

Gimme Watcha Got!

NBA 2K3 mette in mostra ogni team della lega, i relativi palazzetti, più una serie smodata di All Star dagli anni '50 ad oggi che regalano la possibilità di far giocare ancora i vari Larry Bird, Magic Johnson e Kareem Abdul Jabbar (mentre per godersi Jordan è sufficiente scegliere i Wizards ed impazzire di fronte alla realizzazione tecnica che hanno profuso per l'inarrivabile MJ) ed una serie di modalità in grado di accontentare davvero chiunque. E' possibile affrontare l'intera stagione (playoff compresi) in due modi differenti che si traducono nella classica Season dove il vostro compito sarà quello di giocare e null'altro o nel completissimo Franchise Mode che accosta al gameplay la fase manageriale fatta di scambio giocatori con rigorosa tradeline, situazioni contrattuali da gestire, ricerca delle nuove promesse, occhio attento ai bilanci e salary- gap; se siete fra coloro che godono della maniacalità in questo genere di giochi, il risultato è davvero impagabile. La torta viene divisa in ulteriori fette, più piccole ma non meno gustose, come lo Street Mode dove, su nove differenti playground, è possibile creare team da un minimo di due a un massimo di cinque giocatori scegliendo fra qualunque star NBA per poi sfidarsi a ritmo di hip hop senza nessuna regola ma semplicemente godendo delle urla e delle frasi di scherno che i vostri idoli si scambieranno, canestro dopo canestro. Come sempre accade anche questa versione regala un Edit Mode curatissimo dove dar vita a un clone poligonale di se stessi o al cestista dei vostri sogni passando attraverso fisicità, muscolatura, ogni tratto somatico immaginabile sino al modello di scarpe e ai doverosi tatuaggi. NBA2K3 permette anche d'importare giocatori talentuosi attraverso scambio dati su memory card dall'altro titolo sfornato da VC e SEGA SPORTS, ovvero NCAA College Basketball 2K3 che ricrea la stagione delle High School americane, laddove nascono i campioni destinati alla grande lega.

NBA 2K3
NBA 2K3

Conclusioni

Ci troviamo di fronte a un titolo praticamente esente da difetti se non fossimo sicuri che sia destinato (com'è nella natura delle cose) ad esser surclassato dall'edizione 2K4. La pecca di questa versione Game Cube è la mancanza della modalità online e si può sottolineare solo un piccolo appunto per ciò che riguarda il sonoro. Nonostante si dimostri su altissimi livelli per il feeling che ricrea nei palazzetti fra il rumoreggiare della gente, le voci degli allenatori (che non parlano mai a caso ma seguono l'azione) e degli stessi giocatori, oltre ad avere nella propria ossatura una buona dose di groove e ritmi hip hop è mancato un po' nel rinnovamento della telecronaca. Quest'ultima pur essendo puntuale e di buon livello è rimasta la medesima in quasi tutte le versioni uscite sinora, questo aspetto potrà esser notato solo dai fedelissimi della serie mentre ciò che già offre esalterà non poco chi si avvicina a questa simulazione soltanto ora. Se amate il Basket e naturalmente la sua massima espressione che risiede nella magia delle tre lettere NBA, non esistono scelte o dubbi di sorta. Tutto ciò che sognate è all'interno di questo mini dvd targato SEGA SPORTS.

    Pro:
  • Animazioni e modelli poligonali eccezionali.
  • Giocabilità e simulazione su livelli altissimi.
  • Franchise Mode e Modalità Playground entusiasmanti.
  • Completezza maniacale dei menu, delle statistiche e del broadcasting in stile televisivo.
    Contro:
  • Manca l'opzione online
  • Telecronaca di buon livello ma ereditata dai titoli precedenti senza innovazioni del caso.

NBA 2K3
NBA 2K3
NBA 2K3
NBA 2K3

Gimme More...

E sono quattro. Un poker di versioni non è certamente cosa da poco per una serie sportiva ma se ci soffermiamo ad osservare il sistematico update annuale in questo settore di videogames, si nota palesemente come profondere qualità ed innovazione in ogni titolo non sia affatto una sana abitudine. Questo aspetto esula fortunatamente qualche software house, l'esempio più lampante lo si trova proprio in Visual Concepts che, per conto di SEGA, ha messo sul piatto, dall'anno 2000, le migliori simulazioni degli sports usa che mai avessero avuto la grazia di raggiungere le nostre consoles; oggi tocca ad NBA 2K3. Nonostante questo, a causa di un mercato che punta decisamente più a confondere il consumatore anzichè rendergli un servizio, la serie NBA2K non ha avuto modo di affermarsi come unico paradigma qui in Europa, pagando una difficile commercializzazione dei primi due episodi (solo su Dreamcast) e successivamente del 2K2 sia su DC che su Game Cube (via semplice porting). Oggi, lo scenario è destinato a cambiare radicalmente con questa edizione che raggiungerà anche il nostro mercato su ogni piattaforma. Addentriamoci nella versione GC.