C'era una volta...
Raikoh, il personaggio che utilizzeremo per tutta la durata del gioco, è l’ultimo sopravvissuto di un clan che aveva lo scopo di dare il colpo di grazia alle persone destinate a morire, favorendo così il loro trapasso al mondo dei defunti. Nonostante tale compito fosse assegnato al suo clan da moltissime generazioni egli ne soffriva ed un giorno, quando gli venne ordinato di uccidere suo padre, si ribellò rifiutandosi di obbedire alla Corte Imperiale che dominava il mondo da più di mille anni. Raikoh si salvò dalla punizione che spettava ai traditori solo grazie alla rottura del Sigillo, il cielo divenne scuro e una tempesta rase al suolo la civiltà. Raikoh non morì grazie all’intervento tempestivo della Principessa, personaggio affascinante ma molto misterioso, che lo strappò al mondo dei defunti mantenendolo in uno stato a metà tra la vita e la morte. Il prode combattente venne salvato per compiere svariate missioni e purificare così il proprio spirito dalle malvagità commesse in passato. Questa la trama, certo non molto originale, che ci porterà ad affrontare i 29 livelli che compongono il titolo sviluppato da From Software e pubblicato da Sega.
Die Hard - Duri a Morire!
La storia non molto profonda ma che coglie a piene mani dalla mitologia e dall’immaginario giapponese, risulta essere comunque funzionale allo svolgimento delle missioni. Le missioni sono discretamente varie e si passerà dallo sconfiggere più demoni possibile, all’uscire da situazioni intricate al distruggere alcuni artefatti e altro ancora. Il nostro status a metà tra la vita e la morte ci consentirà di utilizzare poteri elevati che renderanno molto spettacolari i combattimenti, vero punto di forza di tutto il gioco.
La nostra permanenza in vita non dipenderà esclusivamente dalla consueta barra di energia ma anche da un indicatore di potenza magica, che con il passare dei minuti andrà esaurendosi e una volta finito consumerà in breve tempo la nostra vita. Obbligatorio quindi cercare di perdere meno tempo possibile e al contempo decimare i nemici, facendo ciò infatti ripristineremo parzialmente i due indicatori suddetti oltre ad essere ricompensati in termini di esperienza e di guadagni. Vedremo dopo a cosa serviranno tali ricompense e in cosa consiste l’aspetto RPG di Otogi.
Il titolo dimostra di essere un buonissimo action game, mettendo in evidenza i tutti i suoi pregi nei combattimenti. Potremo sviluppare due diversi tipi di attacco fisico più uno magico, tutti e tre combinabili insieme per ottenere combo devastanti, non solo per i demoni ma anche per l’ambiente circostante. Sì perché il motore di gioco del titolo From Software ci permette di interagire col 99% dell’ambientazione, potremo far crollare tutto con un colpo ben assestato e più distruggeremo migliore sarà la valutazione che riceveremo alla fine di ogni livello.
Raikoh non combatterà mai a mani nude e potrà utilizzare quattro tipologie di armi: la spada, la spada grande, il bastone e le doppie spade. Ogni spada, è quasi inutile ricordarlo, ha le sue caratteristiche ed è più efficace contro certi avversari che contro altri. Potremo equipaggiare il nostro cacciatore di demoni solo con una arma per ogni livello, eventualmente cambiandola fra uno stage e l’altro.
Contro i nemici potremo utilizzare la tecnica dello “scatto”, che consiste in un movimento velocissimo, quasi invisibile, che ci permette di potenziare il nostro colpo oltre a permetterci spostamenti rapidi da una parte all’altra dell’area di gioco. I duelli in aria poi sono veramente fenomenali, lo “scatto” e i colpi andati a segno ci permetteranno di rimanere sospesi nel vuoto, in fase di stallo, consentendoci così di moltiplicare i nostri attacchi, il tutto fortunatamente facilitato da un ottimo sistema di lock on dei nemici attivabile a nostro piacere.
Magicamente RPG
Raikoh essendo un “quasi demone” ha poteri magici molto sviluppati che non faranno che arricchire i nostri mezzi di distruzione. Nel corso dell’avventura acquisiremo (o acquisteremo) incantesimi via via più potenti appartenenti ad una delle quattro case: Drago, Fenice, Chimera, Farfalla. Ogni casa ha un ordine magico nemico e anche i mostri di solito, ma non sempre, appartengono ad un casato. Sarà quindi necessario prima dell’inizio dello stage controllare le tipologie dei mostri che incontreremo, grazie ad un apposito menu, per poterci così armare del giusto incantesimo. Il Drago è la magia più versatile, ottima sia a distanza che negli scontri ravvicinati. La Chimera crea un cerchio di fulmini validissimo nei corpo a corpo ma quasi inutile a distanza. La Fenice è ottima a distanza anche se ha il difetto di colpire solo in linea retta. Per concludere, la Farfalla crea una rete di protezione davanti a Raikoh, risultando quindi essere la magia più difensiva delle quattro.
Otogi non è solo azione pura, è arricchito da alcuni elementi rpg che lo rendono sicuramente più interessante e coinvolgente. Nelle pause tra i diversi livelli potremo infatti potenziare il nostro cacciatore. Uccidendo i demoni Raikoh verrà ricompensato con diverse sfere luminose, alcune relative all’incremento dell’esperienza e altre invece dorate che possiamo utilizzare nello Shop per comprare nuove magie, armi o accessori. Sia con l’avanzare di livello del nostro personaggio sia comprando armi e magie sempre più costose le nostre capacità aumenteranno. Oltre a comprare nuovi strumenti di offesa potremo anche riparare quelli già usati e rovinati dal contatto, molto ravvicinato, con i numerosi demoni. Le armi poi non si differenziano solo per le loro capacità e quindi di riflesso per quanto influiscono sulle nostre abilità, ma anche per il peso e l’ingombro. Una Spada sarà sempre più maneggevole e leggera di uno spadone a due mani.
Poligoni, Poligoni, Poligoni
Pur essendo uscito circa un anno fa nella terra del Sol Levante Otogi è ancora uno splendore per gli occhi. Gli ambienti sono interamente realizzati in 3d e deformabili a seguito dei nostri colpi. Addirittura c’è la possibilità di salvare gli stage dopo il nostro passaggio e di ritornarci per finire l’opera di distruzione. I combattimenti sono sempre fluidi e, tranne in sporadici casi, non risentono di nessun rallentamento neanche in presenza di molti nemici su schermo. L’orizzonte è molto vasto anche se i livelli non sono grandissimi e tutta l’ambientazione è molto tetra, cool al punto giusto, veramente ben riuscita come del resto il character design. I modelli poligonali sia di Raikoh che dei demoni sono molto dettagliati e ben animati. Gli effetti particellari non fanno che esaltare il motore grafico di From Software dotato di un buon filtro antialiasing. Tutto perfetto dunque? L’unico punto dolente, a mio avviso, è purtroppo dato dalla telecamera che seppur regolabile manualmente, spesso nei combattimenti più accesi perde di vista il bersaglio. Problema non trascurabile ma che non inficia più di tanto il tecnicamente ottimo Otogi. L’atmosfera surreale in certi livelli è resa veramente bene e ad incrementare l’immersion ci pensa una musica orientale molto molto coinvolgente.
Commento
Otogi si rivela una piacevole sorpresa, pur non portando alcuna innovazione riesce ad affermarsi come uno tra i migliori esponenti degli “hack ‘n slash”. La trama non molto appassionante e la sua eccessiva linearità sono gli unici difetti di un titolo del quale si sentiva la mancanza nella lineup Xbox. Un’ultima pecca da rilevare è la mancanza di localizzazione sia dei dialoghi che dei sottotitoli, entrambi in inglese. Tecnicamente si rivela superbo, del resto non poteva essere altrimenti visto che Edge lo ha premiato con il Grafical Achievement 2003, e già fremiamo nell’attesa di poter vedere cosa saranno capaci di migliorare i From Software nel seguito già annunciato. Un acquisto consigliato a tutti i possessori di Xbox, non solo amanti del genere.
Pro:
- Azione, azione, azione
- Tecnicamente superbo
- Atmosfera molto cool
Contro:
- Trama insufficiente e troppo lineare
- Telecamera non sempre funzionale
- Non localizzato
Il mercato giapponese si è rivelato subito difficile per l’Xbox, la console è stata guardata con diffidenza viste le sue origini non giapponesi, senza titoli capaci di attirare l’interesse dei videogiocatori con gli occhi a mandorla. Microsoft comunque non ha mollato la presa, pur constatando le basse vendite registrate, e ha insistito su titoli dal forte appeal capaci di risollevare un po’ le condizioni del suo hardware nella terra del Sol Levante. Otogi è uno di questi giochi, uscito circa un anno fa per il mercato orientale e arrivato solo ora sugli scaffali dei negozi di tutta Italia.