Terminato il breve filmato di presentazione e finita l’attesa del lungo caricamento vi potrete destreggiare tra le varie opzioni disponibili oppure decidere di cominciare a giocare. Qualora sia questa la scelta, le possibilità inizialmente offerte sono una prova contro il tempo, in cui gareggerete da soli cercando di battere i vostri record, poi c’è una sorta di campionato arcade e una scuola di guida che vi prepara per accedere alla modalità professionista, del tutto simile alla modalità simulativa di Colin Mc Rae Rally 2. C’è poi una modalità coppa in cui affronterete degli avversari in circuiti speciali (ad esempio quelli paralleli che si vedono al Motor Show di Bologna). Decidendo per la modalità arcade potrete scegliere l’auto da usare da una rosa di circa 20 modelli (i marchi coinvolti sono Seat, Peugeot, Mitsubishi, Toyota, Audi, Subaru e Citroën), anche se quelli inizialmente disponibili sono: Peugeot 206, Seat Cordoba Sport, Seat Cordoba RACC e Toyota Celica.
La scelta dell’area geografica è libera (nel senso che non c’è una sequenza prestabilita): scelta l’area vi saranno mostrati i circuiti disponibili mentre altri si possono sbloccare vincendo le gare. Optando per l’altra modalità vi toccherà portare a termine dieci prove di guida (alcune un po’ ostiche), completate le quali vi sarà offerto un contratto da un team professionistico e da qui accederete al campionato vero e proprio. Come già accennato è strutturato in maniera molto simile a quello di Colin Mc Rae Rally, cioè ci saranno delle gare divise in tre o quattro tappe in cui gareggerete contro i tempi degli avversari e alla fine vi saranno assegnati dei punti in base al risultato ottenuto. Anche la sezione di setup del veicolo riprende pari, pari quella del titolo Codemaster, così come la possibilità di riparare i danni, limitata da un timer, alla fine di ogni tappa. Se alla fine del campionato riuscite ad arrivare primi, potrete accedere alla categoria superiore (le categorie sono: privato, kit car e wrc), se siete secondi in classifica potrete riprovarci con una nuova squadra, mentre classificandosi nelle restanti posizioni occorre ripetere tutto daccapo.
Ma il gioco com’è? Intanto va detto che ci sono molte differenze tra la versione arcade e quella simulativa. Nella modalità più semplice correrete contro altri cinque avversari e qui va evidenziata la prima pecca del gioco: le auto avversarie sono quasi tutte uguali, ad esempio tre Cordoba e due 206. Subito dopo la partenza potrete rilevare la velocità, veramente elevata, alla quale si muove la vostra auto: sembra di giocare a Wipeout! In alcune situazione è addirittura eccessiva: nelle piste su asfalto è quasi impossibile non andare a sbattere continuamente sui cordoli! E, caso più unico che raro, giocato in due tramite il classico split scrren orizzontale è ancora più veloce che in singolo. La cosa più brutta è però l’estrema facilità con cui si arriva a vincere. Pensate che in alcuni circuiti è addirittura possibile arrivare primi senza mai premere il tasto del freno semplicemente andando a sbattere da una parte all’altra del tracciato. Questo va a compromettere il buon modello di guida che, sebbene prettamente arcade, permette comunque un controllo del mezzo molto soddisfacente.
La modalità simulativa non si discosta più di tanto da quella arcade per quanto riguarda il controllo del mezzo, ma è sicuramente più impegnativa e un po’ meno veloce. Inoltre, prima di ogni tappa, è necessario eseguire le rituali operazioni di setup del veicolo e che influiscono in maniera sensibile sul controllo e le prestazioni del mezzo. Peccato, e qui cominciano a venire fuori le pecche tecniche, che la differenza tra i vari tipi di terreno e tra le condizioni climatiche non si faccia sentire molto in termini di differente approccio alla guida: semplicemente sul bagnato o sulla neve si scivola un po’ di più.
E continuano i lati negativi analizzando più a fondo il reparto grafico. Le auto, anche se gli sviluppatori dichiarano tremila poligoni, sono mal modellate e piatte quando viste da dietro (specie le due volumi come la Seat Ibiza) e, nonostante alcune chicche come la vista degli interni e un discreto effetto di environmental mapping (che fa riflettere il paesaggio sulle carrozzerie) applicato alle scocche, direi che il risultato finale è al di sotto della media. Ancora peggio le piste, davvero povere di particolari. In questo caso si apprezzano la profondità di visuale e la quasi assenza dell’aliasing, ma di fronte a difetti imperdonabili come la cattiva amalgama tra le varie textures del terreno (si vede una vistosa differenza tra il manto stradale e la terra circostante), la poca differenza grafica tra i vari tipi di fondo stradale (sembra sempre la stessa texture con i colori cambiati in caso di neve o fango), le costruzioni a bordo pista spoglie e gli alberi che da vicino sembrano un cattivo collage di pixels, non si riesce proprio a sorvolare. Altra pecca sono i danni alle auto che sono implementati ma non visibili: l’auto si sporca e perde in prestazioni e manovrabilità ma non si ammacca togliendo molto al lato simulativo del gioco. In definitiva, dal punto di vista grafico mi sembra di trovarmi di fronte ad un gioco PSone con una maggiore risoluzione e textures appena più definite e questo, su una console come PS2, proprio non ci può stare. Il reparto sonoro soffre di musiche quasi inesistenti (semplicemente si tratta di un sottofondo all’azione di gioco) e di effetti sonori che potevano essere curati un po’ di più, però ha la particolarità del doppiaggio in italiano di tutte le frasi pronunciate dal copilota (ma anche il resto del gioco è completamente doppiato).
Quello che viene da dire come commento finale è che si tratta di una delusione perché le potenzialità per un buon gioco ci sono, ma si ha la sensazione di un’opera fatta uscire sul mercato senza le necessarie rifiniture (e forse così si spiega il prezzo basso). Credo che, almeno dal punto di vista della giocabilità, qualche ora spesa in più per la lavorazione del gioco avrebbe portato significativi miglioramenti (mi riferisco soprattutto alla scarsa sfida della modalità arcade ed al differente comportamento della vettura su terreni differenti quasi assente). A chi proprio non ce la fa ad aspettare l’uscita del nuovo capitolo del simulatore di rally per eccellenza, consiglio prima di provarlo ed eventualmente deciderne l’acquisto.
Pro:
Contro:
È davvero da apprezzare la decisione da parte di Ubi Soft di commercializzare un gioco nuovo ad un prezzo sensibilmente inferiore rispetto alla media. Adesso resterà da vedere come il mercato saprà accogliere questa promozione e, soprattutto, se avrà successivi sviluppi. Con questo Pro Rally 2002 ci troviamo di fronte all’ennesimo tentativo di detronizzare Colin Mc Rae dal trono di miglior gioco di Rally.