La recensione di Rainbow Six Siege: Operation Shadow Legacy arriva ora che la situazione si è consolidata e dunque siamo pronti a offrirvi il nostro giudizio finale sulla nuova stagione e le sue numerose novità. Come abbiamo avuto modo di spiegarvi in precedenza, il cambiamento logistico più importante è sicuramente il fatto che da questa stagione l'approccio di Ubisoft al supporto del titolo vira verso una copertura a 360 gradi, rinunciando ovviamente al modello a due operatori per concentrarsi su uno solo, e avendo così più tempo per ogni altro aspetto. Vediamo però nel dettaglio cosa Operation Shadow Legacy ha portato con sé.
Benvenuto Sam Fisher
Il nuovo operatore è un attaccante e si chiama Zero. Quello che però si cela dietro questo nome è un Sam Fisher invecchiato rispetto a come lo abbiamo visto nella sua ultima personale iterazione. Sam aiuterà il Team Rainbow come una sorta di mentore, un uomo con anni di esperienza che proverà a insegnare al team qualche tattica delle sue. Proprio in quest'ottica si inserisce il suo gadget unico chiamato Argus Launcher. In sostanza Sam Fisher avrà a disposizione una pistola che può sparare quattro speciali telecamere in grado di sfruttare un laser ognuna. La particolarità di queste telecamere è la possibilità di aderire alle superfici penetrabili e, bucando il muro, essere utilizzate da ambo i lati della parete. Zero è equipaggiato con un fucile d'assalto SC3000K (iconico fucile di Sam Fisher) o una mitraglietta MP7 come arma primaria, una 57USG speciale silenziata come arma secondaria e claymore o granata a frammentazione come gadget secondario. Parliamo di un operatore ibrido, in grado di dare molte informazioni con le sue telecamere, di distruggere dei gadget con i 4 laser a disposizione (uno per telecamera, ricordiamo), ma allo stesso tempo necessita di sfruttare tattiche di flanking per posizionare i suoi gadget.
L'utilizzo di Sam Fisher è coerente con la storia del personaggio e del suo essere maestro nello stealth. Un operatore che offre tantissime possibilità e dunque a nostro avviso uno di quelli in grado di essere un'ottima alternativa a numerose prime scelte.
Subito dietro a Zero, la seconda grande novità di Operation Shadow Legacy è sicuramente il rework di mappa Chalet. Lo scenario caratterizzato da un ambiente innevato è stato ripensato per essere più idoneo allo stato attuale del meta di Rainbow Six. La famosa balconata esterna che si affacciava sulla camera da letto del piano superiore è stata rimossa per far spazio ad una nuova zona, più consona alle rotation e collegata con una nuova scalinata alla zona inferiore della sala trofei.
Anche quest'ultima, ridotta rispetto al passato, sarà affiancata da una zona da pranzo legata alla celebre cucina. Sempre al piano superiore, il balcone sopra l'entrata principale è stato sistemato e ora avrà due muri in più per coprire la visuale sull'ingresso allo studiolo superiore. Anche la zona del garage ha visto numerose rivisitazioni con tutta la parte che collegava il garage alla stanza delle botti che è stata rivisitata per offrire più possibilità di rotation ai difensori e migliori chance di flanking per gli attaccanti. Chalet dunque ha subito un sostanziale rework per permetterle di entrare fin da subito nei pull da cui attingere per il competitivo, anche se forse ci sarebbero state altre mappe a nostro avviso che avrebbero necessitato di un celere intervento di restyling.
Introduzioni non troppo minori
Come ogni nuova stagione che si rispetti, anche Shadow Legacy porta con sé anche numerose introduzioni "minori" che fanno da contorno alle grosse introduzioni della stagione. In questo caso però, quello che definiamo contorno è un insieme di novità tanto care agli utenti e che dunque fatichiamo a considerare effettivamente "minori" nella stretta concezione del termine. In primis parliamo del Map Ban prima dell'inizio del match. Le due squadre ora potranno scegliere quale mappa bannare tra tre proposte casualmente dal gioco: quella che rimarrà sarà quella teatro della partita. Nel caso in cui le due squadre bannino la stessa mappa, il gioco sceglierà casualmente tra quelle rimaste. Semplice e veloce, così come fu il ban operatore. Una scelta atta a uniformare sempre più lo stile delle partite normali a quelle mostrate nei tornei competitivi.
A seguire troviamo il rework delle granate EMP di Thatcher. Con la nuova operazione queste granate non distruggeranno più i gadget ma li metteranno in time out, evitandone l'uso per qualche una manciata di secondi. Questo rework garantisce l'inefficacia del cosiddetto "Bandit trick" visto che una volta disabilitata la carica di Bandit serviranno molti più secondi. Intervento preciso e chirurgico su un operatore essenziale nell'economia di gioco, ma che ha i suoi numerosi spunti favorevoli.
Un'altra introduzione sarà il Ping 2.0. Ai classici e anonimi Ping gialli verranno affiancati dei Ping che, una volta effettuati in corrispondenza di un elemento di spicco in partita, mostreranno l'icona di quell'elemento: telecamere, gadget degli avversari o disinnescatore per fare alcuni esempi. Questa introduzione garantirà ai giocatori che giocano da soli o senza microfono di interagire in maniera più efficace coi compagni di squadra. Sempre tra le introduzioni minori abbiamo la ristrutturazione del rinforzo di muri e botole per i difensori. I classici due rinforzi per personaggio verranno raggruppati in un pool di 10 rinforzi totali disponibili a inizio round per la difesa. Così facendo si sgraveranno i roomer dal rinforzo, si consentirà ai giocatori una maggiore e più veloce organizzazione del rinforzo e anche la possibilità per un singolo giocatore di gestire ad esempio tutte le botole.
Sono stati modificati anche i mirini che ora non vedranno più la presenza dell'ACOG ma oltre ai classici Reflex e Olografico i giocatori potranno trovare nel menù di personalizzazione degli accessori nuove ottiche con diversi zoom. Avremo infatti lo zoom 1.5x, 2.0x e 2.5x. Solo i cecchini (Glaz nello specifico) avranno l'ottica con 3.5x. Ultima, ma non per importanza, introduzione è l'arrivo nei gadget secondari della mini carica da breccia pesante che vi permetterà di creare un solo buco (scavalcabile) nei muri rinforzati. Come ben potete immaginare, l'impatto di tale introduzione sarà da monitorare visto che fino ad ora solo quattro operatori (sui quasi 100 disponibili) hanno avuto l'onere e l'onore di essere efficaci contro i rinforzi dei difensori. A margine di tutte queste introduzioni, l'arrivo del Battle Pass fin dall'inizio della stagione. Non si parla di una grandissima novità, ma di un modo per uniformarsi all'utilizzo classico dei Pass a contenuti per i giochi/servizio e di conseguenza uno strumento per i giocatori di ottenere più ricompense giocando maggiormente al titolo.
Conclusioni
Operation Shadow Legacy è sicuramente il modo migliore per iniziare la nuova tipologia di supporto stagionale a Rainbow Six. Zero, Chalet, i mirini, gli interventi mirati: tutto gira nel modo giusto e tutto ci sembra molto funzionale al continuo prosieguo di un titolo che ormai è diventato mastodontico. Nonostante ci siano ancora numerose situazioni da risolvere, il nostro giudizio su Shadow Legacy è per ora molto positivo anche in vista di ciò che potrebbe arrivare nella seconda metà di stagione.
PRO
- Sam Fisher non è solo una mascotte
- Rework di Chalet ben strutturato
- I nuovi mirini fanno la differenza
CONTRO
- Ci sarebbero state altre mappe da sistemare prima