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Ratatouille - Recensione

Un topolino che sa cucinare, un giovane cuoco "telecomandato" e il fantasma di uno chef che ne decreta l'incontro. Signore e signori, ecco Ratatouille.

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   12/11/2007

Dopo il successo de "Gli Incredibili", Pixar si è subito messa al lavoro su un nuovo lungometraggio animato in computer grafica, puntando stavolta ad argomenti ben diversi dal mondo dei supereroi, decisamente più "terra-terra". Per la precisione, a dieci centimetri dal suolo. È più o meno da quell'altezza che il topolino Remy vede il mondo, sognando di diventare un famoso chef. Il film ci mostrerà che anche i problemi più insormontabili si possono superare, specie se c'è qualcuno che ci dà una mano. Tenete quella destra libera, però, perché vi servirà per maneggiare la stilo del Nintendo DS in questo simpatico tie-in.

Ratache?

All'avvio, Ratatouille ci permette di accedere alla modalità di gioco principale (storia) ma anche al minigame della cucina. Se scegliamo la prima opzione, ci troveremo a controllare Remy all'interno di una serie di stage che si rifanno alle location del film, principalmente con lo scopo di esplorarli per raccogliere tutti gli oggetti. Talvolta avremo degli obiettivi specifici, ad esempio raccogliere un determinato numero di vegetali, e spesso dovremo stare attenti a non essere visti dagli esseri umani. Nella parte alta dello schermo, infatti, troveremo una barra che si riempie gradualmente a seconda di quanto tempo rimaniamo esposti: quando supera il livello di guardia, vuol dire che una persona ci ha notato e dobbiamo affrettarci a nasconderci (sotto un mobile, oppure in uno scatolo, o ancora sotto una tazza) perché la barra si azzeri. L'azione si svolge nello schermo superiore del DS, mentre il touch screen viene utilizzato per visualizzare gli oggetti raccolti ed eventualmente il volto di chi ci sta osservando, ma anche per muovere il personaggio utilizzando il peculiare controllo tramite stilo. In tal senso, Ratatouille ci dà una certa libertà di scelta, offrendoci un sistema di controllo convenzionale (d-pad per muovere Remy e i quattro pulsanti principali per saltare, interagire con l'ambiente, usare l'olfatto per individuare gli obiettivi) oppure originale, muovendo la stilo sullo schermo per spostare il topolino e agendo sul solo d-pad per eseguire le varie azioni.

Ratatouille - Recensione
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Ratachi?

La modalità "storia" segue la trama di "Ratatouille" e si produce di tanto in tanto in sequenze testuali corredate da immagini tratte dal film, ma ad un certo punto ci vede anche cimentarci con la cucina vera e propria. Inutile girarci intorno, sono proprio le sezioni di "pratica" il punto di forza del gioco, e probabilmente gli sviluppatori se ne sono resi conto, tanto da rendere i minigame di cucina accessibili fin dalla schermata iniziale. Da lì è possibile selezionare un livello di difficoltà e quindi scegliere una ricetta da portare a termine, quindi si procede con la preparazione degli ingredienti (alcune cose vanno tagliate, altre affettate, altre ancora sminuzzate) e infine ci si mette ai fornelli. Ci sono tre piastre accese a cui badare, ognuna con sopra una pentola o una padella, mentre nella parte sinistra dello schermo figurano gli ingredienti da aggiungere e a destra compare un indicatore della temperatura. Il minigame funziona in questo modo: non appena il recipiente raggiunge una determinata temperatura (zona verde dell'indicatore), sulla sinistra alcuni degli ingredienti diventano accessibili e si può metterli in cottura (trascinandoli con la stilo nella pentola o nella padella), cosa che fa abbassare la temperatura. Perché l'indicatore arrivi più in fretta nella zona verde (visto che avremo comunque un tempo limite per completare tutto), possiamo mescolare con la stilo la pietanza. Ogni volta che uno dei recipienti raggiunge la temperatura giusta per aggiungere altri ingredienti, la nostra attenzione viene richiamata da un campanello. Se non facciamo in tempo ad agire e l'indicatore arriva sul rosso, possiamo soffiare nel microfono del DS per far abbassare la temperatura... in caso contrario, dovremo buttare la pietanza e ricominciare. Una volta che tutti gli ingredienti sono stati aggiunti, non appena l'indicatore tocca la zona verde possiamo far ritirare il piatto. Quando tutto sarà pronto, dovremo solo mettere il cibo nei piatti, decorandolo e aggiungendo le spezie.

Ratatouille - Recensione
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Realizzazione tecnica

La versione DS di Ratatouille vanta una grafica molto ben fatta, che si ricollega al film solo per le immagini che compaiono nei dialoghi, con lo scopo di far procedere la trama. Tutto il resto è opera del team Helixe, che ha scelto di caratterizzare i personaggi con una grafica in stile cartoon "classico" nelle schermate di caricamento e nel minigame di cucina, passando a modelli più aderenti a quelli realizzati da Pixar per il gioco vero e proprio. Remy si muove all'interno di scenari completamente tridimensionali, gestiti da un motore efficiente, che fa il proprio lavoro senza risultati eclatanti ma mantenendo un frame rate costante. E il sonoro accompagna l'azione davvero bene, con una serie di musiche orecchiabili e caratterizzate da strumenti atipici per i videogame, su tutti la chitarra classica. Sul sistema di controllo non c'è molto da dire: la versione "originale", basata sul touch screen, si rivela un po' macchinosa e lascia fin da subito il posto a una soluzione classica, che si comporta abbastanza bene. Del resto si finisce comunque per ricorrere al touch screen nel minigame di cucina, e in quel contesto le cose funzionano perfettamente.

Ratatouille - Recensione
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Commento

Ratatouille per Nintendo DS è sicuramente un prodotto destinato a un target giovane. Non si spiegherebbe altrimenti una modalità "storia" così ripetitiva e banale, che punta solo sulla raccolta di oggetti all'interno di location che, oltretutto, tendono a ripetersi. Ma quando arriva il momento di cucinare, il gioco si trasforma completamente, diventando divertente, coinvolgente e davvero ben congeniato. Inutile dirlo: dopo aver provato i minigame, difficilmente vi cimenterete con la modalità principale; e se lo farete, sarà solo per raggiungere la seconda metà della storia, laddove comincerete appunto a cucinare. Ci troviamo di fronte a un piatto agrodolce (per rimanere in tema), e il voto numerico non può che rappresentare una via di mezzo tra il suo meglio e il suo peggio.

    Pro
  • Minigame eccezionali
  • Grafica ben fatta
  • Sonoro orecchiabile
    Contro
  • Modalità "storia" noiosa e ripetitiva
  • Poteva essere un ottimo "cooking game"...
  • ...se la licenza non avesse pesato