Rayman Mini, la recensione

Con questa recensione di Rayman Mini andiamo senza dubbio a trattare uno dei nomi di maggior richiamo di questa iniziale infornata di videogiochi offerti da Apple Arcade, il nuovo servizio di abbonamento della casa di Cupertino dedicato al mobile gaming. L'uomo melanzana non si faceva vedere su sistemi iOS da dicembre 2015, periodo di uscita di quel Rayman Adventures che tentò di abbracciare l'imperante formula del free to play, riuscendoci peraltro in maniera più che dignitosa: stavolta però le cose vanno diversamente, perché la politica di Apple Arcade prevede solo ed esclusivamente esperienze prive di microtransazioni ed affini, ed ecco dunque che Rayman Mini si presenta come un platform vecchio stampo sotto molti punti di vista, con tutti gli aspetti positivi e negativi che ciò comporta.

Gameplay che vince non si cambia

Sviluppato da Ubisoft Montpellier in collaborazione con Pastagames, Rayman Mini si pone da subito come un prodotto che non si perde molto in chiacchiere e punta dritto al sodo, tanto da non contemplare nemmeno una vera e propria trama: si sa soltanto che i protagonisti (oltre a Rayman si possono selezionare le vecchie conoscenze Barbara e Globox) sono stati ridotti a dimensioni microscopiche e devono affrontare un viaggio tra mille peripezie per tornare alle loro forme originarie, il che è poco più di un pretesto per giustificare i 48 livelli suddivisi in sei diverse ambientazioni che compongono l'offerta del titolo.

Anche il gameplay non necessita di grandissime presentazioni, considerando che si tratta bene o male di quanto già visto non solo in Rayman Adventures ma anche nei precedenti Rayman Jungle Run e Rayman Fiesta Run: il personaggio corre dunque automaticamente da sinistra a destra dello schermo, e l'utente deve agire sul touchscreen per farlo saltare, planare, colpire gli avversari o schiantare a terra, con l'obiettivo di raggiungere indenne il traguardo dello stage raccogliendo il maggior numero possibile di Lum. Questi oltretutto svolgono una funzione mai così accessoria nell'economia di gioco, dato che ottenerne 100 in un livello consente semplicemente di ricevere un gettone da spendere in cambio di un nuovo costume per il personaggio desiderato: una funzionalità prettamente estetica che forse alleggerisce fin troppo la struttura di Rayman Mini, incapace di offrire grandissimi stimoli a chi volesse puntare al punteggio perfetto in ogni schema.

Fa comunque tutto parte di un'evidente scelta di design volta a proporre un'esperienza ludica ancora più snella ed immediata dei predecessori, per un platform che può essere tranquillamente consumato anche per brevi sessioni nei ritagli di tempo: a questo scopo concorrono livelli estremamente concisi, che possono essere portati a termine in meno di un minuto e che presentano un coefficiente di sfida medio decisamente tarato verso il basso. Insomma, non aspettatevi di rovinarvi i polpastrelli con Rayman Mini, al punto che non si sente il reale bisogno di utilizzare un controller esterno, per quanto sia pienamente supportato dal software. Il prodotto Ubisoft si lascia dunque giocare con piacere ma fatica a coinvolgere come le migliori uscite dell'uomo melanzana, complice anche un design dei livelli che non brilla sotto nessun aspetto particolare: raramente si incontra uno stage davvero memorabile, le soluzioni adottate sanno tutte di già visto e oltretutto alcune interazioni con nemici o oggetti risultano poco chiare e finiscono per essere scoperte per caso o a furia di tentativi.

Impossibile invece rimanere delusi dalla componente grafica del titolo, forte di quel meraviglioso stile bidimensionale inaugurato da Rayman Origins e che si ripresenta qui più definito e dettagliato che mai: gli scenari sono ricchi e colorati, le animazioni dei protagonisti sono degne di un cartoon e il tutto si muove ad una notevole velocità che non dà mai alcun segno di cedimento. A voler cercare il pelo nell'uovo si può dire che le ambientazioni non trasudano varietà e che l'accompagnamento sonoro non rimane granché impresso, ma Rayman Mini rimane un prodotto tecnicamente ottimo.