0

Rayman: Raving Rabbids

In assenza di Mario, Rayman battezza il Wii con un titolo letteralmente delirante...

RECENSIONE di Fabio Palmisano   —   19/12/2006
Rayman: Raving Rabbids
Rayman: Raving Rabbids
Rayman: Raving Rabbids

Coniglio dappertutto

Credeteci o meno, queste sono le premesse di Rayman: Raving Rabbids, primo dichiarato party game per Wii, una console che per ovvi motivi si prospetta come la piattaforma regina di prodotti del genere. Obiettivo dichiarato degli sviluppatori è stato infatti quello di tentare di realizzare una buona quantità di minigiochi (se ne contano oltre 70 in totale) che sapessero trarre vantaggio delle caratteristiche di Nunchuck e Wiimote e sfruttarle a dovere. Una missione che si può dire portata a termine con successo, ma non senza qualche riserva. Dei precedenti titoli di Rayman, Raving Rabbids conserva solo il protagonista: niente sezioni platform et simila dunque, ma solo ed esclusivamente minigame, affrontabili in uno story mode destinato ad un solo utente oppure in multiplayer nella modalità a punteggio. Come è facile immaginare, la sezione single player è poco più di un espediente per sbloccare i vari stage e renderli disponibili per una fruizione libera, ma il tutto funziona egregiamente: la risicata ma comunque presente trama tiene vivo il procedere dell’azione tramite alcune simpatiche cutscene, mentre i vari minigiochi si susseguono con buon ritmo e varietà.

Dei precedenti titoli di Rayman, Raving Rabbids conserva solo il protagonista: niente sezioni platform et simila dunque, ma solo ed esclusivamente minigame

Coniglio dappertutto

L’avventura è suddivisa in blocchi, ognuno dei quali composto da quattro stage, ma basta completarne tre per poter passare alla frazione seguente. Come dicevamo, i minigame sono una settantina, una quantità decisamente considerevole soprattutto in relazione alla generale buona fattura e varietà degli stessi: nonostante qualche inevitabile ripetizione di meccaniche, l’operato degli sviluppatori Ubisoft è senz’altro encomiabile, così come quello dei designer per aver dato vita a creature così adorabili e allo stesso tempo deliranti quali i Rabbids che popolano ogni singolo scenario. Dare un’idea dei vari minigiochi del prodotto non è facile, considerando come differiscano sensibilmente tra loro nel gameplay e nella maniera in cui sfruttano il sistema di controllo. Occorre quindi procedere sciorinando alcuni esempi: il giocatore si troverà dunque a correre per consegnare un pacco esplosivo scuotendo alternativamente Nunchuck e Wiimote; ancora, potrebbe accadere di dover spruzzare i Rabbids di succo di carota, agitando il Nunchuck e puntando gli obiettivi col Wiimote; quest’ultimo va poi utilizzato da solo sullo schermo per tracciare la silhouette di un particolare cibo da dare in pasto ad un coniglio, oppure fatto ruotare a mo’ di lazo in una variante del lancio del martello dove lo strumento è costituito da una mucca legata ad una catena; di nuovo, entrambi i controller andranno agitati a ritmo di musica in alcuni stage vagamente ispirati a prodotti quali Dance Dance Revolution. E questa è solo la punta dell’iceberg di una moltitudine di minigame divertenti nelle loro meccaniche ma assolutamente esilaranti per la presenza dei Rabbids, che con i loro sguardi vacui e le loro urla insensate riescono a strappare più di qualche sana risata. A coronamento del tutto intervengono gli stage speciali posti alla fine di ciascun blocco, principalmente di due tipi: autentiche (e divertentissime) sezioni in stile shooter con light gun a la Time Crisis, nelle quali si sparano degli sturalavandini all’indirizzo dei Rabbids puntando con il Wiimote e ricaricando con una scossa del Nunchuck; oppure delle strampalate corse a cavallo di facoceri e quant’altro, gestite direttamente dallo stick analogico del Nunchuck.

Rayman: Raving Rabbids
Rayman: Raving Rabbids
Rayman: Raving Rabbids

Divertimento > Grafica

Originale, divertente e capace di sfruttare bene il peculiare sistema di controllo di Wii, Rayman: Raving Rabbids non verrà però sicuramente ricordato per la sua veste grafica. Per quanto stilisticamente l’opera Ubisoft sia degna di lode (come già detto, i Rabbids sono davvero d’antologia), a livello meramente tecnico il titolo non si discosta molto da una produzione di fascia media per Gamecube, con tutto ciò che ne consegue. Certamente figlia anche della natura multipiattaforma del prodotto, alla cosmesi di Rayman: Raving Rabbids viene comunque difficile perdonare limiti evidenti quali l’assenza del progressive scan, la piattezza degli effetti di luce e la mancanza di definizione delle texture. Fortunatamente, la situazione viene risollevata dalla bontà della maggior parte delle animazioni e dalla mai troppo lodata carica umoristica dei Rabbids. I conigli psicotici sono le vere e proprie star del gioco, con i loro movimenti sincopati e il loro abbigliamento delirante: intere schiere di Rabbids corrono sullo schermo vestiti da sommozzatori, cowboy, alieni, persino da Sam Fisher, lanciando sturalavandini all’indirizzo del giocatore e urlando continuamente e spesso senza motivo. Proprio a questo proposito, un’altra nota di merito del gioco è il comparto sonoro, non solo per le esilaranti grida dei conigli, ma anche per l’azzeccata selezione musicale (tra le tante, sono presenti versioni di “La Bamba”, “Misirlou” e “Girls Just Wanna Have Fun”), che funge da ottimo accompagnamento per la frenetica azione di gioco.

Rayman: Raving Rabbids
Rayman: Raving Rabbids
Rayman: Raving Rabbids

Multiconiglio

Contrariamente a quanto sarebbe lecito aspettarsi, la parte multiplayer di Rayman: Raving Rabbids non è particolarmente elaborata, e anzi avrebbe decisamente meritato qualche attenzione in più. Anzitutto, non è possibile cimentarsi in tornei o attività simili, ma solo ed esclusivamente affrontare i minigiochi uno per uno, scegliendoli attraverso menu peraltro non sempre chiarissimi. Inoltre, non tutti gli stage sono orientati all’azione di più giocatori in simultanea: alcuni sono limitati a due utenti, altri invece devono essere forzatamente fruiti a turno, provocando un leggero calo nel fattore divertimento per l’assenza di una competitività diretta. Ciò detto, Rayman: Raving Rabbids rimane comunque un buon titolo multiplayer, forse un po’ incompleto ma certamente capace di regalare attimi di sano divertimento a chiunque, grazie alla grande semplicità di quasi tutti i minigame. E poi, chi non ha mai desiderato di rendersi ridicolo di fronte agli amici muovendo freneticamente un Nunchuck ed un Wiimote?

Commento

Rayman: Raving Rabbids è paradossalmente un party game che mostra qualche limite in più in ambito multiplayer, pur mantenendosi su buoni livelli e assicurando un elevato fattore divertimento. Un obiettivo raggiunto grazie all’ottimo sfruttamento di Nunchuk e Wiimote, alla notevole quantità e varietà di minigiochi e -dulcis in fundo- alla esilarante psicosi dei conigli protagonisti del gioco. Per quanto tecnicamente non proprio all’altezza, Rayman: Raving Rabbids è dunque un prodotto divertente ed originale, che ogni utente Wii dovrebbe tenere in seria considerazione.

Pro

  • Originale e divertente
  • Nunchuck e Wiimote sfruttati a dovere
  • Rabbids assolutamente esilaranti
Contro
  • Tecnicamente discutibile
  • Multiplayer non molto elaborato
  • I minigame alla lunga si ripetono

Dopo anni e anni di onorata carriera passata a salvare il mondo, Rayman può finalmente godersi un po’ di pace, e pensa bene di organizzare un bel picnic assieme ai propri piccoli amici Globox. Improvvisamente, però, la terra trema sotto ai loro piedi e degli strampalati conigli sbucano dal sottosuolo, facendo sparire uno ad uno i compagni di merende di Rayman. Senza nemmeno il tempo di reagire, il nostro eroe viene rapito e scaraventato all’interno di un’arena, dalla quale è possibile fuggire in un unico modo: portando a termine una serie di minigame...