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Rocky Balboa - Recensione

Dal grande schermo alla PSP: torna il mitico Rocky Balboa, il pugile più amato della storia del cinema.

RECENSIONE di Massimo Reina   —   07/03/2007
Rocky Balboa - Recensione
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Gonna Fly Now

Questa modalità è abbastanza interessante, eccezion fatta per la pre-impostatazione dei combattimenti a livello di opzioni e scenari. Ma in fondo è anche comprensibile visto che questi cercano di ricreare, fin nei dettagli, i match dei film. Oltre a questa modalità il gioco offre poco altro in termini di scelta. Abbiamo una mode denominata "Esibizione", che altri non è se non una sorta di ripetizione della prima ma con l' opzione aggiuntiva di poter selezionare e modificare a proprio piacimento tutti i parametri (ma non si poteva semplicemente aggiungerla alla precedente? -Ndr), compresa la possibilità di poter impersonare tutti gli altri pugili in scontri liberi o ad obiettivi (round continuato fino al primo ko, 3 round di 1 minuto ciascuno, etc). E una modalità “Corsia Veloce”, una specie di "partita immediata", in cui il videogamer è tenuto solo a scegliere quanti minuti giocare prima di venire immediatamente catapultato sul ring. Poco. A giungere in soccorso di una longevità non elevata ci pensa la buona modalità multiplayer che, vista la natura del titolo, potrebbe rivelarsi una delle ragioni principali per acquistare questo titolo. Sfidare un amico con un’altra PsP e copia del gioco in wi-re può rivelarsi molto divertente, e senz’altro più equilibrato in termini di giocabilità, tra poco vedremo perchè. Una volta saliti sul ring ed entrati in azione, Rocky Balboa mostra una realizzazione tecnica altalenante. Ad un sistema di controllo dei pugili abbastanza ostico che fa si che gli atleti non rispondano prontamente ai comandi impartitigli, fanno da contro altare una buona varietà di mosse ed azioni eseguibili con gli stessi, e un discreto gameplay generale palesemente arcade. Oltre alle canoniche serie di ganci, diretti e finte tipiche di ogni produzione a tema, infatti, durante i combattimenti potrà capitare che i personaggi raggiungano degli “stati alterati” in situazioni particolari che moltiplicheranno la forza e la velocità dei colpi inferti per un determinato lasso di tempo.

Rocky Balboa - Recensione
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Gli occhi della tigre

Rappresentate con l’ormai inflazionatissimo effetto motion blur, le sequenze video durante l'esecuzione delle nostre combo ai danni dell' avversario risultano molto belle a vedersi, nonché efficaci. Sicuramente molto di più del sistema che regola le fasi successive ad un knock-out. Una volta colpiti duramente e finiti a terra, rialzarsi può diventare davvero molto difficile e spesso ci si trova a perdere degli incontri pur con la barra energetica al massimo a causa dei controlli. Per recuperare energia ed alzarsi, infatti, anziché premere ripetutamente un tasto come sarebbe stato più logico fare, i programmatori hanno avuto la malaugurata idea di implementare un meccanismo a dir poco infernale che prevede l’uso dello stick analogico per bilanciare una sorta di barra dell'orizzonte affinché essa si fissi su una linea rossa. Il problema è che tale operazione è praticamente difficilissima da compiere, in quanto lo stick è molto sensibile e di fatto posizionare la barra in dieci secondi o meno è un’impresa titanica. Ciò che invece appare ben realizzato in questo titolo è senz’altro il comparto grafico. Certo, la PsP è in grado di offrire di meglio visivamente, ma nel complesso Rocky Balboa si presenta bene ai nostri occhi. I modelli dei pugili si muovono in maniera fluida, sono abbastanza dettagliati e molto simili alle rispettive controparti cinematografiche, eccezion fatta per un effetto “Big Jim” (cioè simil pupazzo di plastica –Ndr) ed una corporatura troppo simile fra atleta ed atleta, così come gli scenari che rendono abbastanza bene l’idea di un incontro di pugilato, nonostante non siano colmi di dettagli. Ed il contorno, con molte situazioni tratte pari pari dall’intera saga dello “stallone italiano”, ultimo film compreso. Peccato per i tempi di caricamento, decisamente troppi per un titolo del genere. Ed il sonoro? Qui nulla da eccepire: grazie alle splendide colonne sonore originali, ad un pubblico partecipe e chiassoso, l’atmosfera dell’evento pugilistico è resa perfettamente. Telecronaca (in lingua inglese, ma con sottotitoli in italiano) compresa.

Rocky Balboa - Recensione
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Conclusioni

Rocky Balboa è un poco riuscito tentativo di portare un gioco di boxe arcade su PSP, in alternativa al più simulativo Fight Night di EA. Tecnicamente parlando la realizzazione grafica, audio e in generale il livello di presentazione del prodotto non sono affatto male, ma il controllo dei personaggi non perfetto e in alcuni punti ostico, e il gameplay che di conseguenza ne deriva, minano alla base il titolo Ubisoft. Eppure, nonostante tutto questo, il discreto comparto multiplayer, e soprattutto la possibilità di controllare un Mito del cinema come Rocky Balboa, paradossalmente potrebbero rendere appetibile questo titolo. Pertanto un consiglio: siate o no fan della pellicola, provatelo prima dell'acquisto.

    Pro:
  • Buona grafica e ottima colonna sonora.
  • Rocky Balboa.
    Contro:
  • Poco longevo.
  • Sistema di controllo ostico che affligge direttamente il gameplay.
  • Tempi di caricamento lunghi.

“Era solo un semplice bullo di periferia. Ma questo non ha fermato Rocky Balboa”. Con questa frase ad effetto Ubisoft lancia anche in Italia il suo titolo dedicato ad uno dei personaggi più amati della storia del cinema, il pugile italo-americano Rocky Balboa, che nel 1976 sbancò i botteghini di mezzo mondo con il primo film a lui dedicato. Accompagnate dalle splendide musiche dei Survivor (ricordate le mitiche “Eye of the Tiger” o “Burning heart”?), di James Brown, di Kenny Loggins & Gladys Knight, nonché da quel gioiello di brano che è “Gonna Fly Now”, le gesta dello “stallone italiano” interpretato dal grande Sylvester Stallone hanno fatto sognare generazione di ragazzi in tutto il mondo, convinti dal concetto stesso espresso dalla pellicola che qualsiasi sogno può essere perseguito da chiunque, con molta volontà, sacrifico e impegno. Rocky Balboa di Ubisoft per PSP ricrea fedelmente le atmosfere dell’intera saga , che proprio recentemente si è conclusa con l’ultimo film. E non lo fa solo dal punto di vista estetico o tematico. Ma anche come concetto, sistema di gioco. Escludendo infatti i dialoghi, i momenti drammatici, il succo, il perno principale dei film di Rocky restano gli allenamenti massacranti a cui il pugile si sottopone e i combattimenti per raggiungere il suo obiettivo. Bene, anche nel videogioco è così. Di fatto tutto ruota attorno a questi due elementi chiave, tant’è che non esiste una modalità “Carriera”, spesso l'unica in grado di risollevare titoli del genere da una longevità altrimenti limitata per ovvie ragioni. Ne “L' angolo di Mickey” (lo storico allenatore), infatti, il giocatore dovrà allenare lo stallone italiano per migliorarne le caratteristiche imparando come muoversi al meglio sul ring e sfruttare le varie tipologie di attacco e difesa, mentre nella modalità “Combattimenti Storici”, che poi è la principale del gioco, può affrontare in una serie di entusiasmanti scontri sul ring i pugili affrontati da Rocky in tutti i suoi film, da Apollo Creed a Ivan Drago, fino ad arrivare a Mason Dixon, tanto per fare un paio di nomi, e sbloccare, vittoria dopo vittoria, nuovi contenuti.