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Sam & Max Season Two: Ice Station Santa - Recensione

La seconda stagione di Sam & Max targata TellTale prende il via in compagnia di un non troppo amichevole Babbo Natale. Chi vuole rovinare il Natale ai due stralunati detective?

RECENSIONE di Andrea Moi e Umberto Moioli   —   09/11/2007
Sam & Max Season Two: Ice Station Santa - Recensione
Sam & Max Season Two: Ice Station Santa - Recensione
Sam & Max Season Two: Ice Station Santa - Recensione

Buon Natale Sam & Max!

Come da consolidata tradizione, l'avventura incomincia all'interno dell'ufficio di Sam & Max – ora adornato con i più significativi ricordi della Season One - alla cui finestra viene ad affacciarsi un malintenzionato robot giocattolo, dalle dimensioni tali da causare distruzione e panico, ma con una parlantina decisamente sviluppata e portatore di una filosofia a cavallo tra Kirkegaard e i musicisti pop anni '80.
Sconfiggere il nefasto ammasso di metallo non sarà un compito arduo, mentre ben più sconvolgente è la rivelazione che la temibile macchina da guerra altri non è se non un macabro regalo proveniente da Babbo Natale in persona. Incuriositi dalle attenzioni del barbuto protagonista delle festività di milioni di bambini, il cane poliziotto Sam e il suo fido coniglio Max decidono quindi di recarsi tra le fredde distese della Lapponia, dove troveranno una realtà ben diversa da quella raccontata da fiabe e leggende.
Un Santa Claus violento e possessivo come nemico: uno spunto valido al complesso di enigmi che seguiranno, quasi sempre incentrati sulla discussione e sulla rielaborazione creativa dei dati precedentemente acquisiti, piuttosto che sulla risoluzione di puzzle complessi o cervellotici. In generale, le poco più di tre ore di durata dell'avventura scorreranno piacevolmente, senza mai eccedere in difficoltà e offrendo, a tratti, brevi sessioni più arcade e legate ai riflessi, come per esempio una versione riveduta e corretta del classico da sagra di paese nel quale abbattere con un martello le talpe che escono dai diversi buchi presenti nel cabinato.
Molti personaggi non giocanti sono stati riciclati dal passato, dando modo di incontrare nuovamente i vari Soda Poppers, Bosco, Sybill e la testa di Abe Lincoln, mentre è ancora presto per poter dire quali tra le nuove entrate - con la sola eccezione dello Stinky's Diner, tavola calda già presente nel vecchio Hit The Road - rimarranno nel cast dei successivi episodi. Questi ultimi, a proposito, promettono di essere ancora una volta legati da una sottile linea: un primo indizio, senza voler rivelare nulla a riguardo della trama, chiama in causa l'Isola di Pasqua – ambientazione del prossimo gioco – e le sue famose sculture rappresentanti delle teste, disponibili nel catalogo dei regali di Babbo Natale.
Tra le righe della narrazione, nel corso di un'esperienza più che godibile, non si può non leggere la critica portata da TellTale all'attuale assetto consumistico della società occidentale moderna, con gli elfi un tempo indaffarati nella costruzione dei regali ora sottoposti a un regime autoritario e disumano, in parte soppiantati dai piccoli dei pinguini, meno costosi e non coperti dall'assicurazione sanitaria.

Sam & Max Season Two: Ice Station Santa - Recensione
Sam & Max Season Two: Ice Station Santa - Recensione
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Risate panoramiche

Tecnicamente Sam & Max Season 2: Ice Station Santa non si discosta da quanto precedentemente visto. Il motore è il medesimo, così come lo stile colorato e super deformed di personaggi e ambientazioni. Le stanze all'interno della casa di Santa Claus sono ricche di dettagli e, in generale, le nuove aree risultano più varie e articolate che in passato.
L'interfaccia non ha subito alcuna modifica, restando comoda e sempre in grado di non intasare lo schermo con inutili orpelli, mentre non potrà non far piacere sapere del nuovo supporto alla visualizzazione widescreen, che però presenta qualche problema quando utilizzata in finestra.
Le musiche e il doppiaggio, affidate ai rispettivi autori del passato, sono ancora una volta uno dei punti forti, specie se vengono tenute in considerazione le non eccessive proporzioni del progetto.

Sam & Max Season Two: Ice Station Santa - Recensione
Sam & Max Season Two: Ice Station Santa - Recensione
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Commento

Sam & Max: Ice Station Santa è la perfetta continuazione di quanto visto pochi mesi or sono dall'ultimo capitolo della Season 1. Gli enigmi si amalgamano perfettamente con la storia e le deliranti vicende dei due poliziotti freelance, mentre le poche ore di gioco si bilanciano con il consueto prezzo budget con cui viene venduto il titolo online sul sito ufficiale.
Un acquisto obbligato e atteso per chi ha già amato le precedenti apparizioni, un buon motivo per conoscere questa magnifica serie per tutti gli altri.

Pro

  • Il Babbo Natale più cattivo di sempre
  • Ironico, demenziale... geniale!
  • Tecnicamente molto gradevole
Contro
  • La struttura è sempre la stessa: prendere o lasciare
  • Durata (giustificatamente) limitata

PC - Requisiti di Sistema


Requisiti Minimi

  • Processore: Pentium 3 800 MHz
  • RAM: 256 MB
  • Scheda Video: 3D 32 MB
  • Spazio su disco: 240 MB
Requisiti Consigliati
  • Processore: Pentium 4 1,5 GHz
  • RAM: 512 MB
Configurazione di Prova
  • Processore: Intel Pentium 4 3,4 GHz HT
  • RAM: 2 GB
  • Scheda Video: NVIDIA 8800 320MB

Da oggetto misterioso a rivelazione, da desaparecidos videoludico a realtà quasi mensile. Sam & Max è un marchio che ha avuto una progressione instabile, quasi psicotica, come a voler fare da immagine riflessa dei due protagonisti, eroi poco virtuosi e scostanti. Dopo aver atteso anni, la scorsa stagione ha visto il rilascio dei sei episodi che ne hanno segnato la rinascita, questa sarà invece il trampolino per una possibile e assolutamente augurabile conferma, tra enigmi sempre più esilaranti e situazioni al limite del paradosso.
Ice Station Santa apre quindi l'ennesimo nuovo corso poliziesco per questa accoppiata atipica, promettendo di bissare il successo ottenuto e affrontando in modo ancora più sarcastico e amaro tematiche attuali e vive. Il pericolo che possa sopraggiungere una sorta di monotonia sarà forse il solo ostacolo a una galoppata che, come si avrà modo di leggere nelle righe successive, sembra non voler mai finire.