Ovile dolce Ovile
Abbandonate gioco forza le ambientazioni poligonali delle versioni precedenti, il gioco adotta una visuale isometrica del campo di gioco dove i vari protagonisti vengono rappresentati sotto forma di sprites di dimensioni ridotte ma ben disegnati. L'approccio grafico con il gioco è senza dubbio piacevole anche e soprattutto in ragione della scelta di adottare una grafica fumettosa e deformata che, oltre a suscitare simpatia immediata, meglio si adatta alla nuova impostazione di gioco. Per il resto, meccanica e finalità di gioco restano invariate: livelli di gioco via via più ampi e strutturati dove pecore di varia natura e carattere scorrazzano in attesa che il nostro cane pastore le convinca con le buone o con le cattive a raggiungere in tempo la metà prestabilita. La prima scelta che il giocatore deve effettuare è proprio quella del cane pastore. Assodato che Sheep propone solo dei pacioccosissimi pastori scozzesi, la scelta del protagonista si limita al sesso: un nerboruto Collie maschio potente ma poco veloce, oppure una vezzosissima femmina dalla velocità elevata ma di poca sostanza. Prima di veder scorrazzare la bestiola scelta sul campo di gioco, il giocatore deve acquisire alcune nozioni fondamentali per superare con successo il livello: il tipo di pecore presenti, il tempo limite e la quantità minima di ovini da salvare. Esistono diversi tipi di pecore, dalle più docili alle più testarde fino ad arrivare a vere e proprie bestie anarchiche ed intrattabili. Ovviamente ogni pecore necessità di un approccio differente, mentre quelle più docili si accontentano della presenza del cane pastore per instradarsi correttamente, altre hanno bisogno di un aiutino sonoro (leggi abbaiata), altre ancora vanno prese di peso e trasportate a destinazione. Queste differenze presuppongono un minimo di strategia anche nel momento della scelta del protagonista che influenzerà l'approccio al gioco per tutta la durata della partita: la femmina trasporta una sola pecora per volta ma indirizza più velocemente con la presenza; il maschio ha velocità ridotta ma può trasportare due pecore per volta. Di solito il tempo limite a disposizione è più che sufficiente, anche perché serve non soltanto a salvare quante più pecore possibili dai mille pericoli presenti nei campi di gioco (recinzioni elettrificate, mietitrebbiatrici e diavolerie varie), ma anche e soprattutto per rintracciare gli svariati bonus presenti, inutili ai fini del completamento del livello, ma gratificanti come punteggio. Infine, il numero minimo di ovini da salvare è puramente indicativo, infatti ogni giocatore di animo nobile farà di tutto per salvare tutte o quante più pecore possibile al fine di non vedere le poverine trasformate in angioletti riccioluti.
Tecnicamente parlando Sheep non si presenta come un titolo di particolare impatto grafico, ma in tutta sincerità sarebbe stato difficile ipotizzare il contrario; la scelta dell'impostazione fumettosa e coloratissima fa acquistare qualche punto ad una cosmesi grafica altrimenti minimalista. Benché i forti contrasti di colore sono probabilmente finalizzati ad una maggiore fruibilità del gioco, la ridotta dimensione dei personaggi e l'impostazione isometrica dei campi di gioco rendono indispensabile una buona fonte di luce per poter giocare a Sheep. Il comparto sonoro è gradevole più nelle musiche vagamente country che negli effetti (quasi del tutto latitanti). Convincente l'impatto con i comandi che prevedono oltre all'ovvio utilizzo della croce direzionale per gli spostamenti i tasti A e B per abbaiare e raccogliere le pecore più testarde. Quasi inutile il dorsale di sinistra che serve per allargare la visuale del campo di gioco rendendo, di fatto, quasi invisibili gli elementi per la distanza.
Commento
Sheep non è un gioco per tutti. Non è immediato come la stragrande maggioranza dei titoli per il portatile nintendo ne profondo come altri giochi strategici o di ruolo già presenti nella line-up. Premesso ciò, il titolo di Empire Interactive è comunque di buona fattura, profondo e longevo quanto basta per giustificare la spesa. Se avete amato la versione PSX o avete comunque una attitudine per gli strategici ma non avete la pazienza di affrontare la complessità di altri titoli Sheep è una scelta obbligata. Per tutti gli altri è un titolo che va provato.
- Pro:
- Giocabilità non immediata ma apprezzabile
- Grafica e sonoro pienamente sufficienti
- Discretamente longevo
- Contro:
- Non adatto a tutti
- Nella media o poco più sotto quasi ogni aspetto
All'inizio fu Sheep per PSX e Personal Computer, recentemente Herdy Gerdy ed ora di nuovo Sheep, riveduto e corretto in funzione delle potenzialità-limitazioni del Gameboy Advance, a proporre sotto forma di intrattenimento elettronico il ... "secondo" mestiere più vecchio del mondo: la pastorizia. Benché Sheep abbia come protagonista ed alter ego virtuale un cane pastore, come in Herdy Gerdy la finalità del gioco è quella di ricondurre un gregge di bestiole, nel caso di specie pecorelle smarrite, all'interno di aree prestabilite, in un tempo limite e con vari ostacoli da superare. Le differenze con la versione poligonale di un paio di anni fa sono più che altro estetiche e lasciano intatta la sostanza e la struttura di base di quello che può, a ragione, essere definito un primitivo strategico in tempo reale con intrusioni platform.