I ladri gentiluomini rubano l'anima a Kojima
Le prerogative necessarie per creare un marchio accattivante sono tanto elementari (originalità del concept, gameplay solido, cura del background) quanto rare nelle produzioni attuali. In fatto di Platform poi, teoricamente il lavoro è addirittura più semplice: lontano da pretese realistiche e da background particolarmente articolati, lo sviluppatore può muoversi con più libertà, e, volendo, dare sfogo senza troppi patemi alle sue fantasie più ardite. Unica facoltà richiesta per chi decida di lanciarsi in questa avventura (ergo, creare un nuovo Platform), è un pizzico di originalità, voluta più dal buon gusto che non da un ipotetico codice ufficiale del Buon Platform Game. Ebbene, Sly Cooper and the Thievius Raccoonus rispetta in pieno questi canoni, e si spinge addirittura oltre. Già, perché non solo tutti gli elementi indispensabili sono presenti e ben visibili, ma sono anche conditi, è giusto segnalarlo, con grande classe. Innanzitutto la trama, che ci viene introdotta con un breve flashback in seguito a una prima sessione di gioco, utile soprattutto a prendere confidenza coi comandi e a conoscere l'affascinante (perlomeno nella prospettiva del protagonista) poliziotta Fox. Dovremo impersonare Sly Cooper, giovane procione erede di una celebre stirpe di ladri gentiluomini, che, con l'aiuto dei compagni di studi Bentley, la tartaruga "secchiona" e Murray, mite ippopotamo rosa, dovrà recuperare i 5 frammenti in cui è stato diviso il libro di famiglia, il Thevious Raccoonus, rubati da altrettanti scellerati. Come facilmente intuibile, si tratterà quindi di visitare 5 diverse locazioni, in cui si trovano i covi dei rispettivi ladri del libro, ciascuna divisa in vari livelli, che si concludono con il recupero di una chiave che servirà per accedere a livelli successivi. Ogni nemico ed il rispettivo nascondiglio ci sono introdotti mediante un filmato a cartoni animato, accompagnato dalla voce narrante di Sly Cooper. L'impianto ludico strutturato da Sucker Punch mira a ricreare in tutto e per tutto un cartone animato interattivo, e possiamo affermare con sicurezza che l'esperimento è riuscito. L'equilibrio che si instaura tra la parte giocata e il "contorno" è pressoché perfetto, e il risultato è la piacevole sensazione di essere i protagonisti di un bel cartone a puntate, divertente e leggero, che comunque non scade nella banalità e nella noia. Ad offrire un valore aggiunto non indifferente vi sono poi i dialoghi nelle fasi in game tra Sly Cooper e la sua guida timorosa Murray. Il richiamo, in chiave brilantemente satirica, alla strana coppia Otacon/Snake è ben più che sussurrato, e settando l'inglese nella scelta della lingua, sarà possibile apprezzare l'ottimo lavoro di doppiaggio/recitazione e rendersi ulteriormente conto dei legami con l'opera Kojimiana, che si sviluppano, come vedremo, anche a livello di gameplay. La parodia, perfettamente riuscita, vi strapperà sicuramente più di un sorriso. Un'impostazione simile potrebbe apparire di primo acchito eccessivamente lineare; in realtà, anche grazie alla possibilità di rigiocare liberamente i livelli terminati, ai quali si ha accesso dalla base del nostro dinamico trio attraverso le mappe delle varie locazioni, non si sente mai il peso di questa struttura che appare sempre fresca ed equilibrata.
E' bello da vedere... e si controlla bene!
Senza un gameplay solido e divertente, tuttavia, tanta cura nella realizzazione del background diventa sprecata, potrebbe obiettare il detrattore. A simili insinuazioni, Sly Cooper risponde seccamente con un sistema di controllo davvero impeccabile per precisione e velocità nella risposta ed una telecamera che segue il personaggio in modo ottimale, evitando fastidiosi mal di testa al giocatore, peraltro facilmente manovrabile con lo stick analogico destro. Con il tasto X il procione effettua un salto, che diventa doppio mediante una seconda pressione in fase di volo. Il triangolo permette la visuale in soggettiva attraverso un binocolo (senza possibilità di avanzare o di muoversi, come accade anche in Mgs2). Una pressione del quadrato produrrà un attacco, mentre il cerchio da accesso alla funzione di presa effettuabile con il gancio/bastone ricevuto in dotazione, oltre alle tecniche speciali, dal sapore "stealth". Quando segnalato, è infatti possibile compiere movimenti speciale (come ad esempio il camminare aderenti a un muro su superfici di appoggio piccole, o atterrare su piattaforme altrettanto limitate nelle dimensioni, o compiere piroette, e così via); queste azioni extra sono sbloccabili raccogliendo vari messaggi racchiusi in bottiglie sparse per ogni livello, che permettono la decifrazione di un codice per l'apertura di cassaforti che "contengono" queste nuove abilità. Queste non sono il vero e proprio fulcro del gameplay, dato che si limitano alla semplice pressione al momento opportuno di un tasto, ma costituiscono senza dubbio una peculiarità che differenzia Sly Cooper and the Thievius Raccoonus dagli altri concorrenti. Sul cammino di Sly saranno anche presenti numerose monete e icone del protagonista (l'equivalente dei funghi in Super Mario), utili a incrementare le 5 vite inizialmente disponibili, oltre a ferri di cavallo, che raddoppiano la nostra resistenza ai colpi nemici: ne basta uno per vederci soccombere.
Il design e lo stesso susseguirsi dei livelli sono all'insegna della linearità, con la fase di esplorazione (di cui obiettivamente non si sente una gran mancanza) ridotta decisamente all'osso. Gli stessi nemici sono "statici" e presentano dei behaviour poco complessi, ed eliminarli (con un solo colpo) non risulta un grande problema. Portare a termine un livello significa quindi un semplice superamento degli ostacoli posti sul nostro cammino: Sly Cooper pesca con saggezza dai tradizionali platform a due dimensioni e ne ripropone i meccanismi semplici adattati all'evoluzione dei tempi moderni. Grazie alla precisione dei controlli non risulta problematico affrontare la frenesia di certe situazioni, soprattutto quando si tratta di affrontare i Boss, tutti ottimamente studiati, e che portano anche qualche innovazione per il genere Platform, frutto perlopiù di crossover con gli altri generi videoludici. Non mancano neanche i sottogiochi: a bordo di un furgone, all'occorrenza adattato anche all'ambientazione acquatica, o cavalcando un mitragliatore davvero strano, ce n'è davvero per tutti. La longevità, tuttavia, non è di sicuro su livelli eccelsi (abbiamo impiegato circa 13 ore per terminarlo); stimoli, per la verità piuttosto scarsi, alla rigiocabilità sono riscotrabili nella ricerca di recuperare tutti i messaggi e di acquisire così tutte le abilità stealth speciali.
La componente grafica del titolo è curata soprattutto sotto il profilo tecnico, con un engine che macina poligoni dipinti da textures varie e definite a 60 frame al secondo senza fatica, sebbene si rilevino alcuni rallentamenti sporadici, anche in fasi non particolarmente affollate, che ci sembrano dovuti ad una mancata ottimizzazione di alcune parti del codice, soprattutto nel finale. Sebbene quindi alcuni livelli non siano realizzati con la stessa cura di quelli iniziali, il valore grafico del titolo non è messo in discussione. Il design cartonesco del protagonista, ricoperto parzialmente di textures in cell shading, e di tutti i personaggi in generale rende il titolo inevitabilmente appetibile per una fascia d'utenza molto ampia, e si può affermare con sicurezza di trovarsi al cospetto di un cartone animato (interattivo) non solo dal punto di vista concettuale, ma anche da quello prettamente audiovisivo.
Commento
Ps2 e Sony guadagnano grazie a Sucker Punch una nuova mascotte ed un marchio importante e originale. Se nel sequel, alla luce del finale praticamente scontato, si confermeranno la classe e le qualità di Sly Cooper and the Thievius Raccoonus, magari con l'implementazione di una longevità maggiore e l'eliminazione di alcuni difetti marginali, probabilmente questa saga appena nata raccoglierà il successo che già da ora dimostra di meritare. Un acquisto vivamente consigliato, da affiancare all'altra sorpresa nel campo dei platform di casa Sony, Ratchet & Clank.
Pro
+Background curato e originale
+Controlli precisi
+Doppiaggio multilingua e parodia di Mgs2
Contro
-Un po' breve
-Difficoltà abbastanza alta
-Lineare
Dici Nintendo, e pensi a Mario e alla sua allegra combriccola, pensi a Link e a Zelda, pensi a Samus. Sono icone, simboli; sono punti di riferimento per il giocatore in procinto di comprare una console, e in quanto tali lo rassicurano. La legittimazione e la valorizzazione di questi nomi, che sono diventati veri e propri marchi, sono andate di pari passo con il consolidamento e il successo di Nintendo, riscontrabile da tutti. Sony, che recita da debuttante o quasi, sembrerebbe avere capito che per restare a lungo in questo mercato sono decisivi titoli first party significativi e "mascotte" facilmente riconoscibili dal grande pubblico. Non basta affidarsi alle third che possono garantire una sicurezza soltanto passeggera, come ci confermano ulteriormente i recenti trascorsi (da Bio Hazard che abbandona Playstation, fino all'Affaire Rare). In questa particolare categoria rientrano progetti quali Gran Turismo, Ico, Jak And Dexter, Ratchet e Clank, The Getaway, The Mark of Kri e l'ultimo arrivato Sly Cooper and the Thievius Raccoonus, il cui sviluppo è stato curato dai Sucker Punch, noti al pubblico per un unico lavoro su Nintendo 64. Nonostante le vendite, al di fuori dell'europa, sembrino non premiarlo, ci sentiamo di sbilanciarci e di dire che Sly Cooper ha le potenzialità per essere uno di quei tanto agognati punti di riferimento a cui Sony pare aspiri.