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SOCOM: U.S. Navy SEALs Fireteam Bravo

Dopo tre fortunati episodi su PS2, la serie di SOCOM sbarca sul portatile Sony: vediamo com’è andata...

RECENSIONE di Fabio Palmisano   —   12/06/2006
SOCOM: U.S. Navy SEALs Fireteam Bravo
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SOCOM: U.S. Navy SEALs Fireteam Bravo
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Bene Bravo Bis

Fireteam Bravo è a tutti gli effetti una versione ridotta dei celebri prodotti usciti su PS2, a cominciare dal numero dei soldati protagonisti delle varie missioni: non più quattro, bensì due, uno dei quali controllato direttamente dall’utente e l’altro gestito dalla CPU, il cui comportamento può essere guidato attraverso diverse tipologie di ordini. Socom, per chi non lo sapesse, è un tactical shooter in terza persona dallo stampo realistico, che vede i nostri SEALs impegnati in questo caso in 14 missioni ambientate tra Cile, Marocco, Polonia ed altri scenari “caldi”. Tutto sommato classici gli obiettivi che l’utente è chiamato a portare a termine nel corso dei vari livelli: acquisizione di informazioni, soppressione delle forze nemiche e recupero di ostaggi la fanno dunque da padrone, sempre all’interno di un’ottica stealth che invita ad un’azione quanto più possibile veloce, silenziosa e “pulita”. L’elemento che distingue maggiormente questa versione PSP dalle sorelle maggiori su PS2 va comunque ricercato nel sistema di controllo, intelligentemente adattato alla particolare conformazione dell’handheld. L’assenza di un secondo stick analogico deputato al free-look è stata dunque abilmente aggirata da Zipper tramite un convincente sistema di lock-on: in sostanza, la levetta gestisce il movimento del personaggio (lo sguardo libero si può attivare da fermi con una banale pressione sul D-Pad) mentre il tasto R viene utilizzato per inquadrare i nemici. Lo spettro di un’eccessiva semplificazione delle sparatorie viene esorcizzato dal fatto che ogni arma ha un proprio raggio d’azione, con una precisione inversamente proporzionale alla distanza dall’obiettivo; ancora, le chance che i colpi vadano a segno dipendono dalla postura e dal movimento del protagonista, nonché dal livello di attenzione del nemico di turno, più vulnerabile quando preso alla sprovvista. Il sistema funziona alla grande, come del resto ogni aspetto nel controllo del gioco: cambiamenti di postura, strafe, gestione delle armi, azioni contestuali ed assegnazione di ordini al partner si risolvono dunque tutti in un’interazione coi tasti sufficientemente confortevole e rapida. Un’impresa non da poco per la quale gli sviluppatori di Zipper meritano davvero più di un plauso.

SOCOM: U.S. Navy SEALs Fireteam Bravo
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Tutti contro tutti

Grazie alle sopraccitate qualità del sistema di controllo e forte di una struttura ludica consolidata e decisamente in forma in quest’incarnazione PSP, Fireteam Bravo scorre che è un piacere nella sua modalità Campaign, lasciando qualche dubbio solo riguardo ad un livello di difficoltà standard piuttosto basso. Come nelle versioni per PS2, tuttavia, il titolo Zipper dimostra un ulteriore -eccezionale- punto di forza sotto il profilo del multiplayer online, che trova nell’handheld Sony un terreno fertile grazie al sistema Wi-fi implementato. Fino ad un massimo di 16 giocatori possono sfidarsi all’interno di arene dedicate nelle diverse modalità Suppression, Extraction, Free For All, Demolition e Captive, ovvero il classico deathmatch con relative varianti del caso (Extraction richiede ad esempio il recupero di ostaggi mentre Captive permette di rivivere i compagni caduti). Anche qui il funzionamento del sistema è quasi impeccabile, a partire dalla gestione delle lobby, complete di message board, graduatorie e sezioni dedicate a clan, amici e news. Quel che più conta, comunque, è il fattore divertimento del multiplayer, di ottimo livello e per nulla svilito dalla presenza del lock-on in luogo del free look. Tra le altre cose, Fireteam Bravo supporta anche la chat vocale (sempre che si possieda l’indispensabile headset), comoda ed estremamente funzionale anche su PSP. Davvero notevole sotto il profilo del gameplay, SOCOM non delude certamente le aspettative per quanto riguarda l’aspetto tecnico: graficamente, il titolo sfoggia una buona cosmesi, capace di gestire scenari ampi e discretamente dettagliati a 30 fps suscettibili solo a qualche calo nelle situazioni più concitate. Curati anche i modelli poligonali dei personaggi, mentre sono un po’ meno esaltanti le animazioni -un po’ legnose- e la qualità delle texture, tutte cose sulle quali comunque non è difficile chiudere un occhio. Nota di merito finale per il sonoro: al di là dell’efficace soundtrack militaresco, colpisce la bontà degli effetti (davvero realistici i diversi suoni delle armi) e quella del doppiaggio in italiano.

SOCOM: U.S. Navy SEALs Fireteam Bravo
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Commento

Fireteam Bravo non solo si rivela una trasposizione più che degna di quanto visto nei tre capitoli di SOCOM su PS2, ma si dimostra uno dei migliori shooter per PSP. Questo grazie ad un sistema di controllo ben studiato, un gameplay solido ed una realizzazione tecnica all’altezza, il tutto adattato in maniera ottima alle caratteristiche dell’handheld. Convincente (anche se un po’ facile) in single player, Fireteam Bravo dà comunque il meglio di sé nelle sue modalità online, estremamente divertenti e ben implementate. Consigliato sia ai fan della serie sia a chiunque fosse alla ricerca di un action game fatto come Dio comanda.

Pro

  • Gameplay collaudato e convincente
  • Sistema di controllo intelligente
  • Modalità multiplayer ottima
Contro
  • Qualche bug qua e là
  • Un po’ facile in single player

All’interno del panorama ludico PS2, SOCOM è una vera e propria istituzione, grazie ad un gameplay di ottimo livello ma soprattutto alla componente online: il titolo Zipper è infatti stato uno dei pochi (se non proprio l’unico) a saper sfruttare in maniera completa e soddisfacente il servizio di rete offerto da Sony, catturando l’attenzione di un notevolissimo numero di utenti. E considerando come il passo da PS2 a PSP sia estremamente breve, non ci voleva certo un genio per profetizzare un futuro passaggio della serie in ambito portatile: evento che si è concretizzato proprio con questo Fireteam Bravo.