Ma con le crociate è tutta un'altra Storia.
Giochi di parole a parte le cose stanno proprio così: era la storia la grande assente nel primo titolo! La grande (e per certi versi triste) storia dei nostri antenati che, spinti da signori illuminati da promesse di santità, partirono più volte nel tentativo di appropriarsi di terre ritenute "sacre". Questa precisa localizzazione spazio temporale fa sì che l'intero gioco possa prendere una piega ben precisa. Lo scontro fra le potenze crociate e quelle guidate dalla mezza luna non potrà che appassionare anche i meno interessati al genere.
Chi ha avuto il piacere di provare in precedenza Stronghold noterà pochissime differenze a livello di gioco, legate per altro quasi tutte alla nuova ambientazione (ovviamente desertica). Nel deserto sarà importantissimo gestire al meglio le risorse idriche (utili alla sopravvivenza del villaggio e al rimedio degli incendi appiccati dai nemici) e far sì che i nostri popolani,dediti al duro lavoro e al dissodamento del terreno arido del deserto, sopravvivano agli attacchi di nuove fiere. La gestione della città è pressoché identica all'originale, fatta eccezione per l'accentuata importanza di fattori quali la morale della popolazione (facilmente controllabile mediante un'equilibrata produzione di birra) e la fede (come è ovvio che sia, dato che ci troviamo nel bel mezzo di una guerra a sfondo religioso). Avremo a disposizione un esercito completamente nuovo, capeggiato dai terribili signori della guerra medio orientali con i quali dovrete confrontarvi per il dominio assoluto in terra santa.
Ad aspettarvi ci saranno le terribili truppe di Saladino e dei suoi sottomessi i quali vi accoglieranno con miriadi di frecce incendiarie, truppe di temibili arcieri a cavallo, plotoni di guerrieri armati di scimitarre ed elite di assassini reali abili nell'intrufolarsi in silenzio fra le mura del vostro inaccessibile castello. L'influenza della cultura araba ha modificato anche l'aspetto di alcune componenti architettoniche: potremmo utilizzare anche torri molto alte ed affusolate, grazie alle quali sarà possibile bersagliare con le nostre frecce nemici anche molto lontani.
Importanza fondamentale è stata data al fuoco che potrete utilizzare nella duplice funzione di arma sia da attacco che da difesa. Difatti troveremo ancora, fra le armi disponibili, i terribili pentoloni colmi di olio incendiario, le pozze di pece da nascondere fra l'erba secca e la polvere che ricopre il terreno pronte per essere accese dalle frecce infuocate al passaggio del nemico. Per contrastare il potere enorme del fuoco sarà possibile gestire le esigue risorse idriche proprio per prevenire i pericolosissimi incendi che potrebbero mandare in malora in pochi minuti gli sviluppi positivi di un assedio che si protrae da ore presso le nostre mura. Se in Stronghold potevamo avvalerci del solo pozzo della città, ora è possibile fare economia di acqua, raccogliendola in enormi pentoloni che dovranno essere custoditi da tre genieri in contemporanea.
Modalità di gioco. Finalmente completezza!
Già, finalmente completezza, perché era proprio questo ciò che più di ogni altra cosa mancava al primo titolo. O meglio, si potrebbe dire che alla luce dei fatti, e cioè di ciò che ci propongono con questo Stronghold Crusader ci troviamo di fronte a ciò che qualche anno fa accadde con Age of Empires e la sua espansione, The Rise Of Rome (che difatti uscirono di li a poco in una nuova veste chiamata AoE: Gold Edition, la quale comprendeva gioco ed expansion set allo scopo di offrire un prodotto completo).
Crusader può essere considerato come il vero Stronghold, quello giunto alla fase finale della sua produzione. Ora abbiamo un background curato e avvincente, un ambientazione storica e personaggi di tutto rispetto, una maggiore accuratezza nei dettagli e negli equilibri fra le varie unità, due eserciti diversi, contrapposti nelle strategie vincenti e nelle armi utilizzate. Per concludere, non manca una vasta gamma di modalità di gioco per poter soddisfare ogni fascia di utenza (dall'esperto al novizio per intenderci). Non si tratta di semplici livelli di difficoltà, ma di vere e proprie modalità di gioco diverse tra loro e capaci di soddisfare tutti i giocatori.
La modalità "crusader" permette di scegliere fra un percorso di missioni guidate (sono davvero parecchie, a mio parere quasi il doppio di quelle disponibili in Stronghold) volte a farci conoscere le fatiche degli eserciti crociati e una modalità di gioco personalizzato dove poter scegliere a quale esercito appartenere, nemici, alleati e risorse di partenza (non male direi!!!).
Sotto la voce "campagne" potremmo affrontare quattro diverse situazioni di gioco imparando attraverso brevi missioni i meccanismi vincenti del gioco, apprendendo così attraverso la pratica (e non con noiosi tutorial) i segreti dei due eserciti in dotazione e della gestione delle città. La modalità "costruire un castello" offre ai più pacifici e tranquilli videogiocatori la possibilità di costruire e gestire un castello all'ombra delle palme e sotto il solo sguardo spento dei cammelli, senza intrusioni nemiche (ma così niente assedio ragazzi, dove sta il divertimento, il menare le mani, il sangue.
Il multiplayer.
Naturalmente oggigiorno non esiste gioco che non preveda la possibilità di schiacciare i propri amici in sanguinose partite multiplayer, e per questo Firefly vi offre una succosa modalità per il combattimento in simultanea contro i vostri amici\nemici (chi ne può più fare a meno!). Ricordate che in linea generale il multiplayer allunga la longevità di un gioco non limitandolo al solo utilizzo nella modalità single player (che si esaurisce il più delle volte in un tempo piuttosto esiguo). L'opzione "multigiocatore" offre le stesse opportunità della modalità "crusader personalizzata", vale a dire che potrete pianificare battaglie create su misura contro i vostri amici utilizzando i classici protocolli per la comunicazione in rete (TCP\IP, IPX, seriale).
Inoltre troverete molto utile poter sfruttare GameSpy Arcade, un servizio che vi permetterà di conoscere molti compagni di gioco con i quali confrontarsi e raffinare le proprie strategie mortali. In ogni caso il multiplayer di Stronghold Crusader non offre niente di più e niente di meno di ciò che si può provare nel gioco in single player su mappe personalizzate (a parte l'intelligenza dell'avversario che si spera sia più elevata in multiplayer).
Presente anche nella precedente versione, non poteva mancare un editor aggiornato, per questo troverete anche una simpatica voce che vi permetterà di creare i vostri scenari preferiti. Unica pecca il fatto che non sia prevista una modalità "freeze" nell'editor e che per questo motivo i vostri fidati guerrieri inizieranno a distruggere qualsiasi forma di vita si trovi nei paraggi, anche se teoricamente la partita non dovrebbe essere ancora iniziata (un macello quando posizionate le truppe per simulare uno scontro faccia a faccia). Ma vi prego, provate a circondare un gruppo di conigli con un branco di lupi, il divertimento è assicurato!
Note dolenti.
Prima del congedo, però, le note dolenti. Se la grafica non è il punto di forza di Stronghold (nel 2002 la grafica isometrica è decisamente superata, anche se vantaggiosa dal punto di vista della richiesta hardware) non lo sono neanche le musiche che sono rimaste invariate nella loro medioevale monotonia (nessun cambiamento dall'originale). C'è rischio di crollare sotto ipnosi dopo una lunga sessione di gioco (e anche questi sono particolari che potrebbero essere curati in un'espansione). Per quanto riguarda il gameplay, mi ci è voluta qualche sessione di gioco per inquadrare i problemi di questo titolo. Per prima cosa muovo una critica contro l'assenza di costruzioni specificatamente arabe, che crea un vuoto abbastanza evidente nel complesso del gioco.
In poche parole la presenza degli arabi in Stronghold Crusader riguarda solamente la parte militare, senza curare minimamente l'aspetto gestionale che sarebbe stato interessante dedicare anche ai temibili padroni del medio oriente. Il gioco rimane completamente dedicato agli eserciti europei senza approfondire più di tanto il capitolo mussulmano, il quale poteva rappresentare una gradita novità. La presenza dei popoli islamici in questo titolo si limita ad una semplice comparsata la quale non influisce più di tanto sull'evoluzione che avrebbe dovuto interessare Stronghold nel passaggio verso questo nuovo titolo.
Difatti le costruzioni disponibili tra le fila di Saladino sono del tutto identiche a quelle europee, il che fa storcere il naso ai perfezionisti della simulazione che vorrebbero una certa cura dell'aspetto grafico in giochi come questo. Neanche gli stendardi, le rifiniture, i merletti o più semplicemente le finestre degli edifici mostrano la ben che minima influenza araba (a parte il nuovo tipo di torre simile a quelli che sovrastano le moschee). Tutto questo è un po' triste, almeno dal punto di vista della rifinitura del prodotto.
Due parole conclusive.
Ma in conclusione cosa ci offre questo titolo? Nuove truppe, nuove missioni, nuove ambientazioni e ritocchi all'equilibrio fra le varie componenti del gioco che fanno di Stronghold Crusader un must per tutti gli amanti del genere e soprattutto per tutti coloro che pur avendo visto Stronghold non si erano decisi ad acquistarlo.
Infine ricordate che Stronghold Crusader è un gioco completo, che non richiede il possesso della versione originale per poter funzionare, un vero affare per chi ancora non conosce l'affascinante mondo dell'assedio.
Tempo di crociate, quelle vere!
Pronto per l'uscita sul mercato, il nuovo titolo di Firefly Studios promette di aggiungere un pizzico di quel realismo e contesto storico che pareva mancare al suo predecessore. Stronghold Crusader potrebbe in verità essere definito come "tutto quello che avreste voluto trovare in Stronghold ma che al momento dell'installazione non avete trovato".
La potenza innovativa del primo titolo consisteva nell'introdurre il tema dell'assedio puro nell'universo della simulazione di battaglia in grafica isometrica. Se Warcraft 3 punta tutto sulla storia avvincente, sugli effetti speciali e sulla grafica mozzafiato, Stronghold gioca le sue carte migliori nel campo della simulazione di uno dei momenti più concitati (ma spesso trascurati) dell'attacco ad un maniero: l'assedio.
La gestione di città ampiamente popolate, delle risorse minerarie e di cibo, della costruzione di armi e della strategia di difesa/attacco (perchè una buona difesa può essere meglio di un feroce attacco) in un momento così critico della vita di un castello non è cosa da poter trascurare. D'altra parte in passato l'assedio era uno dei metodi più diffusi per poter demoralizzare gli eserciti avversari ed era fondamentale poter offrire agli amanti del gioco strategico un approccio così realistico (e allo stesso tempo avvincente) alla battaglia.