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Syphon Filter: Dark Mirror - Recensione

L'agente speciale Gabriel Logan torna in azione per l'ultimo capitolo di Syphon Filter su PlayStation2.

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   16/10/2007

Generalmente si pensa ai team di sviluppo occidentali come forieri di scarsa innovazione e di motori grafici tecnicamente inferiori a ciò che viene prodotto dalle controparti giapponesi. Nel caso di Syphon Filter, invece, ci troviamo di fronte a una serie che per prima ha introdotto il genere "stealth action", insieme a prodotti come Tenchu e addirittura Metal Gear Solid ai tempi di PSone. Protagonista indiscusso nell'epoca dei 32 bit, l'agente Gabriel "Gabe" Logan non ha trovato un riscontro simile su PS2 e ha tentato la strada della PSP. La scelta si è rivelata vincente con l'episodio Dark Mirror, che ora possiamo vedere all'opera anche su PlayStation2.

Dark Mirror

Dopo il mediocre The Omega Strain, questo nuovo episodio di Syphon Filter si propone di recuperare credibilità in vista del probabile salto su PlayStation3, e lo fa innanzitutto adeguandosi a livello tecnico: lo scattosissimo engine utilizzato precedentemente è stato sostituito con uno molto più efficiente, che quantomeno porta il livello tecnico di questo titolo nella media degli attuali giochi per PS2. Per il resto, non ci sono cambiamenti di rilievo: la storia alla base di Dark Mirror ruota intorno all'invenzione di una nuova super arma satellitare che potrebbe cadere nelle mani sbagliate, e Gabe Logan deve impedire a tutti i costi che ciò accada. Per portare a termine la sua nuova missione, l'agente speciale deve attraversare un gran numero di stage (ambientati in quattro diverse location mondiali), entrare in contatto con determinate persone ed eliminare tutti i cattivi. Ad aiutarlo c'è sempre l'abile Lian Xing, che avremo modo di controllare in alcuni livelli, nonché il classico supporto vocale dell'Agenzia.

Syphon Filter: Dark Mirror - Recensione
Syphon Filter: Dark Mirror - Recensione
Syphon Filter: Dark Mirror - Recensione

Il gioco

La schermata di avvio di Syphon Filter ci permette di regolare le opzioni video (widescreen e progressive scan sono supportati) nonché di personalizzare i controlli, quindi si può partire con il tutorial per capire come funziona il gioco, quali sono le azioni eseguibili da Gabe e in che modo bisogna comportarsi quando ci sono dei nemici. Una volta presa familiarità con il sistema di controllo, si può cominciare: alcune sequenze animate ci mostrano l'incipit della storia, poi sta a noi entrare in azione e seguire le istruzioni del briefing, controllando i progressi dalla schermata di pausa. Possiamo muovere il personaggio utilizzando lo stick analogico sinistro, mentre con lo stick destro ne orientiamo la visuale (e quindi il mirino). Il d-pad serve per accedere agli oggetti (visori di vario tipo, ma anche medkit) e alle armi disponibili (fino a quattro), laddove con i tasti dorsali si può entrare in "modalità mirino" e fare fuoco. Non mancano i fucili di precisione, dunque potremo eliminare i nostri avversari da molto lontano con un headshot, ma anche usare tutta una serie di proiettili di diverso tipo: standard, esplosivi, a gas o dotati di un inibitore elettronico. Una delle differenze sostanziali rispetto a The Omega Strain sta nella mancanza della mira automatica, quindi dovremo inquadrare manualmente i nemici e i combattimenti avranno una componente strategica maggiore, amplificata dalla possibilità di nascondersi dietro elementi dello stage per poi affacciarsi e sparare. Nel momento in cui c'è un avversario molto vicino, Gabe passa automaticamente alla lotta corpo a corpo per metterlo fuori combattimento. L'energia del nostro personaggio ci viene mostrata da una barra che si trova nella parte bassa a destra dello schermo, e anche in questo nuovo capitolo potremo "irrobustirci" dotandoci di un giubbotto antiproiettile. Infine, non mancano gli enigmi da risolvere: ci sono stage in cui bisogna capire come andare avanti, quali interruttori attivare e in quali passaggi nascosti strisciare. Oltre alle armi da fuoco, il protagonista di Dark Mirror è infatti dotato di alcuni attrezzi che possono aprire porte o sfiatatoi del sistema di areazione, per trovare una via d'uscita in ogni situazione.

Syphon Filter: Dark Mirror - Recensione
Syphon Filter: Dark Mirror - Recensione
Syphon Filter: Dark Mirror - Recensione

Realizzazione tecnica

Come accennato, Syphon Filter: Dark Mirror utilizza un motore grafico diverso rispetto a The Omega Strain, vanta una gestione dei poligoni sicuramente più fluida e un livello di dettaglio maggiore, in particolare per quanto concerne i personaggi. Le texture sono nella media dei titoli PS2, dunque non c'è di che gioire, e il frame rate non raggiunge i 30 fps ma neanche scade in vistosi rallentamenti. Nel complesso, ci troviamo di fronte a un prodotto graficamente nella media, che non vanta soluzioni di grande qualità ma nemmeno fa storcere il naso. Per quanto riguarda il comparto sonoro, il suo punto di forza sta sicuramente nel doppiaggio in Italiano, di buona qualità, mentre le musiche risultano piuttosto anonime e gli effetti non brillano per realismo né per originalità. Il sistema di controllo risulta piuttosto semplice e immediato, diventando macchinoso e confusionario solo quando si raccolgono nuove armi in sostituzione di quelle che già abbiamo. La mira risulta abbastanza precisa, anche se una maggiore fluidità della grafica avrebbe certo reso le cose più semplici. Manca del tutto la modalità online, presente invece nella versione PSP del gioco.

Syphon Filter: Dark Mirror - Recensione
Syphon Filter: Dark Mirror - Recensione
Syphon Filter: Dark Mirror - Recensione

Commento

Se su PSP ha trovato terreno fertile per tutta una serie di motivi, non ultima una realizzazione tecnica di alto livello, su PS2 Syphon Filter: Dark Mirror risulta essere un prodotto nella media, privo di acuti e afflitto da "ingenuità" che contraddistinguono la serie da sempre. Il passo in avanti rispetto a The Omega Strain è lampante e tangibile, soprattutto nella grafica, ma non basta a spingere il gioco quanto meriterebbe. I fan di Gabe Logan troveranno comunque pane per i propri denti: questo nuovo episodio è ricco di stage, armi e oggetti, e introduce anche elementi strategici che nel passaggio da PSone a PS2 si erano decisamente persi. Purtroppo la chiave stealth non viene valorizzata molto, ma in generale Dark Mirror rappresenta un acquisto consigliabile per chi ama Syphon Filter e gli action game "occidentali" in generale.

    Pro:
  • Tanti livelli, tante armi, tanti oggetti
  • Scontri a fuoco più "ragionati" che in passato
  • Doppiato in Italiano
    Contro:
  • Tecnicamente discreto, ma nulla più
  • Elementi stealth trascurati
  • Manca la modalità online