In questa seconda fase della riscoperta del “vintage” videoludico, non poteva mancare all’appello Taito, la nipponica software house che ha dominato il mercato dalla fine degli anni ’70 (Space Invaders vi dice qualcosa?) per oltre un decennio. I videogiocatori qualche mese fa hanno avuto già modo di mettere le mani su Taito Legends, la prima raccolta dei gioielli d’altri tempi della casa di New Zealand Story, Bubble Bobble, Rainbow Island e molti altri, ed ora è giunto il momento di presentare questo secondo capitolo.
in questa seconda fase della riscoperta del “vintage” videoludico, non poteva mancare all’appello Taito
40 perle… o quasi…
Scopriamo subito la lista completa dei titoli presenti in Taito Legends 2. Avrete a disposizione i seguenti coin-op che vanno dalla fine degli anni '70 alla prima metà dei '90: Alpine Ski, Arabian Magic, Bonze Adventure, Cameltry, Chack'n Pop, Cleopatra Fortune, Crazy Balloon, Darius Gaiden, Don Doko Don, Dungeon Magic, Elevator Action Returns, Football Champ, Front Line, Gekirindan, Grid Seeker: Project Storm Hammer, Growl, Gun Frontier, Insector X, KiKi KaiKai, Kuri Kinton, Legend of Kage, Liquid Kids, Lunar Rescue, Majestic 12, Metal Black, Puchi Carat, Puzzle Bobble 2, Qix, Raimais, Rastan 2, Space Invaders 95, Space Invaders DX, The Fairyland Story, Violence Fight, Wild Western. Inoltre nella versione PlayStation 2 si troveranno in esclusiva Balloon Bomber, Ray Storm, G Darius, Syvalion mentre solo in quelle PC ed Xbox troveranno posto Bubble Symphony, Cadash, Rayforce e Pop 'n Pop.
Come scritto per contrassegnare questo paragrafo, Taito Legends 2 presenta ben 40 titoli, un numero decisamente al di sopra della media di questo genere di compilation se pur non proprio tutti siano episodi splendenti della produzione videoludica made in Taito. D’altra parte però bisogna affermare che le “chicche” non mancano a cominciare dal mitico Football Champ (quanti gettoni spesi in sala giochi per vincere il mondiale…), il particolarissimo gioco di ruolo Cadash, i simpaticissimi Liquid Kids e KiKi KaiKai, per poi passare ad alcuni titoli fondamentali della “preistoria” videoludica come Lunar Lander, Crazy Baloon e Qix. TL2 colma tutte quelle mancanze del primo episodio proponendoci ad esempio i vari sequel usciti nel corso degli anni di Space Invaders ed anche i seguiti di Rastan, Bubble Bobble ed Elevator Action.
ma le notizie migliori arrivano per gli amanti di shoot’em up e puzzle games
Ma le notizie migliori arrivano per gli amanti di shoot’em up e dei puzzle games. Per i primi, Taito Legends 2 presenta un'ottima selezione di sparatutto a scrolling orizzontale e verticale sia di nomi piuttosto celebri (a cominciare da Darius) che meno, ma tutti di elevata qualità con un gameplay ancora all’altezza anche a distanza di molti anni. Gli amanti dei puzzle invece potranno dilettarsi con un altrettanto buon numero di titoli, per di più si tratta di quelli più recenti come Cleopatra Fortune e Puzze Bobble 2; quest’ultimo un gioco assolutamente senza tempo.
Goodies
Come per il primo capitolo, anche Taito Legends 2 è stato curato in modo eccellente in ogni suo aspetto. Non solo non si è perso nulla dei titoli originali in fatto di numero di giocatori, salvataggio degli high score, ma è presente anche la possibilità di visualizzare i giochi con le dimensioni originali (in alternativa potremo giocarli in full screen adattato o con bande nere orizzontali/verticali). Oltretutto non mancano vari “goodies” come alcune scansioni delle pagine pubblicitarie dei titoli presenti. Potremo così osservare anche come nel corso di 20 anni, l’advertising videoludico si sia completamente rivoluzionato…
Multipiattaforma
Taito Legends 2 può essere apprezzato dagli utenti PlayStation 2, Xbox e PC. Nella recensione abbiamo già elencato i giochi disponibili, quattro, in esclusiva su PlayStation 2 e quelli presenti solo nelle versioni Xbox e PC. L’altra differenza riguarda la visualizzazione su schermo. Su console infatti, avendo la TV una risoluzione minore, il low res dei coin-op si nota meno che su di un monitor per PC nonostante per questa versione sia possibile applicare l’antialiasing. Riguardo al formato PC si segnala negativamente, su monitor di grandi dimensioni (prova effettuata su uno a 23 pollici), la mancanza della visualizzazione a tutto schermo con uno spazio nero nella parte destra dello schermo.
Commento finale
Al di là delle emozioni che si possono provare nel rivedere sul monitor tanti titoli che hanno segnato l’infanzia dei giocatori di più vecchia data, Taito Legends 2 ha indubbiamente un grande valore storico e per gli amanti di puzzle games e shoot’em up, ci sono molti titoli ancora freschi da un punto di vista strettamente ludico. L’unico rammarico, al di là di qualche piccolo problemino “tecnico” su PC, è che i due capitoli di Taito Legends sarebbero potuti essere una sola grande raccolta con tutta la storia seminale della software house giapponese mentre così ad autentiche perle si mescolano anche prodotti già mediocri al momento della prima uscita. Nonostante tutto, ci troviamo sicuramente di fronte ad una compilation retrogaming al di sopra della media sotto il profilo quantitativo e soprattutto qualitativo.
Pro
- Tutta la tradizione ed il prestigio di Taito
- Quantità e qualità al di sopra della media
- Come manna dal cielo per amanti di puzzle e shoot’em up
- Alcuni titoli presenti erano già mediocri al momento della loro uscita
- Con un solo Taito Legends si potevano inserire tutte le vere leggende
- Qualche problemino di visualizzazione su PC
C’era una volta…
C’era una volta Internet a 14.4 e 28.8kbps, una rete virtuale agli albori, senza regole. C’era una volta il fenomeno Napster e lo scambio libero di canzoni, c’era una volta il far west digitale ed il fenomeno del retrogaming, ovvero la diffusione di migliaia di videogiochi degli scorsi decenni facilmente scaricabili e giocabili su PC con l’ausilio degli emulatori (il MAME in primis). C’era una volta ma tutto questo da tempo non c’è più: il web è diventato un mezzo di comunicazione di pari importanza e diffusione (se non maggiore) dei media tradizionali e con regole ben precise. E così il fenomeno retrogaming è tornato nelle mani dei legittimi proprietari, le software house, che hanno inondato il mercato di compilation di giochi d’altri tempi più o meno riuscite.