Un semplice picchiaduro?
Come avrete capito dall’introduzione, questo gioco ha qualcosa di speciale, vuoi per l’eredità che si porta dietro, vuoi perché è il primo episodio della serie prodotto per PS2. E che sia stato sviluppato per l’ultima console Sony lo si può notare fin dallo spettacolare filmato in FMV iniziale(per il quale, a detta dei programmatori di Namco, ci sono voluti 8 mesi di lavoro…): tutti i personaggi che avrete a disposizione fin dall’inizio vi saranno qui presentati in maniera molto cinematografica e non c’è da stupirsi se qualcuno che passerà vicino al vostro teleschermo confonda quel filmato per un trailer cinematografico. Nulla è dato al caso e tutto è perfettamente realistico. Superato questa perla di programmazione eccoci al menù principale. Le modalità presenti sono: Arcade, Vs Battle, Time Attack, Survival, Team Battle, Practice, 1 on 1, 1 on 1 vs, e, come è abitudine, Option.. Chi ha già giocato ad un qualsiasi picchiaduro saprà che nella modalità Arcade si devono affrontare un certo numero di incontri per finire il gioco ed assistere al filmato finale. Lo stesso vale per TTT ma la novità apportata da esso sta nel dovere scegliere due personaggi(la famosa modalità tag). Combatterete perciò in ogni match(per un totale di 8)contro un’altra coppia di avversari e alla sconfitta di uno dei due vi sarete assicurati la vittoria. Superato l’ultimo match(dove affronterete il nuovo personaggio Unknown, che combatte da solo), assisterete al breve video finale del primo personaggio che avete scelto inizialmente (molto bello da vedere, infatti utilizza la grafica del gioco, ma purtroppo a volte stupido e senza senso). Nella modalità Vs Battle sceglierete due personaggi da utilizzare per affrontare un avversario umano. In Time Attack dovrete portare a termine il gioco nel minor tempo possibile, sempre usando due combattenti. In Survival il vostro scopo sarà quello di sopravvivere al maggior numero di incontri possibile senza aver la possibilità di rigenerare la vostra energia ad ogni round(anche qui combatterete con due personaggi). Practice vi permetterà di allenarvi usando due combattenti da voi scelti. Modalità leggermente differenti sono invece “1 on 1”,“1 on 1 vs” e “Team Battle”: nelle prime due sceglierete solo un lottatore da far combatterete rispettivamente contro il computer e contro un avversario umano. In Team Battle potrete invece combattere con un massimo di otto personaggi ed un minimo di uno. A tutte queste modalità si aggiungeranno(grazie alle vittorie in Arcade)anche Theatre, Gallery e Tekken Bowl. Nella prima avrete la possibilità di rivedere tutti i filmati del gioco. Nella seconda potrete guardare le immagini che avete salvato durante la partita. Nella terza dovrete scegliere due personaggi con i quali giocherete ad un improbabile ma molto divertente simulatore di bowling.
I combattimenti.
Come vi ho già detto, in TTT avrete a disposizione tutti i personaggi che sono comparsi nei vari episodi della serie. Ma per ottenerli tutti dovrete sudare sette camicie e l’unico modo per riuscire ad averli nella vostra schermata di selezione dei personaggi sarà quello di portare a termine il gioco innumerevoli volte. In totale ci sono quattordici personaggi segreti che, sommati ai venti iniziali, fanno un totale di trentaquattro. I venti lottatori che avrete all’inizio sono:Jin, Paul, Law, Lei, King, Nina,Yoshimitsu, Xiaoyu, Hwoarang, Eddy, Julia, Gun Jack, Jun, Baek, Michelle, Anna, Armor King, Ganryu, Bryan ed Heiachi. I buoni conoscitori della saga sapranno che Tekken è, da un certo punto di vista, una telenovela: numerosi sono infatti i legami di parentela tra i personaggi(ad esempio Jin è fratello di Jun, figlio di Kazuya e nipote di Heiachi) ed altri sono invece legati da un forte rapporto di amicizia(Law e Paul). Con l’aumentare dei lottatori la semplice trama iniziale s’infittirà e scoprirete nuovi retroscena sulla storia e sui legami dei vari personaggi. La new-entry di questo episodio è Unknown, una strana donna seguita sempre dal fantasma di un lupo. Questo strano personaggio potrà utilizzare le mosse di tutti i personaggi e cambierà set di colpi ad ogni tag(cioè ogni volta che la rifarete entrare nel ring).
Ma che gioco è questo?
Ecco la domanda che più di una volta vi porrete alla visione di TTT. L’aspetto grafico di questo titolo è qualcosa di assolutamente sconvolgente. E’ praticamente un film. I personaggi sono dettagliati in maniera sublime e sono tutti composti da migliaia e migliaia di poligoni. Ogni muscolo è perfettamente reale, anzi, solamente perfetto. I volti sono talmente particolareggiati da rimanere a bocca aperta per una settimana. Le espressioni del volto rispecchiano la realtà in maniera così fedele che al confronto tutti gli altri giochi devono andare a nascondersi. Ogni minimo aspetto è stato curato, dalle ombre al movimento dei capelli, dai vestiti(anch’essi strepitosi) agli incredibili effetti di luce provocati dai colpi. E i fondali…probabilmente paragonabili solo a quelli di una fotografia. Se per un momento doveste smettere di giocare, vi consiglio vivamente di osservare tutti i personaggi che fanno parte degli sfondi e come sembrano godere di vita propria. Vedrete elicotteri sollevarsi in volo, stupende cascate sulle colline, barche, decine di studenti di arti marziali che si allenano incessantemente. Magnifico. Il solo appunto che si può fare riguarda la non perfetta sincronia tra il movimento del ring e dei fondali; ma ciò è perfettamente comprensibile, visto che altrimenti le arene sarebbero state troppo piccole per garantire un’ampia libertà di movimento. C’è inoltre da dire che TTT è il primo gioco ad utilizzare l’Anti-Alaising(che permette di rendere i contorni omogenei senza la fastidiosa scalettatura), funzione mai sfruttata in un gioco per PS2(infatti tale operazione avviene via software, e non via hardware, cosa che rende il tutto un po’ più complicato da programmare, ma di certo non impossibile). Per finire è necessario lodare le egregie animazioni che impreziosiscono il tutto. I programmatori di Namco hanno infatti utilizzato il Motion-Capture per poter rendere assolutamente credibile ogni mossa di ciascun personaggio. Le animazioni sono quelli di Tekken 3 ma posso assicurarvi che su PS2 fanno un altro effetto(tutto, anche le dita ed i capelli, si muove indipendentemente dal resto del corpo). Per quanto riguarda il discorso sonoro, gli effetti dei colpi sono molto esaltanti, anche se non rispecchiano esattamente i rumori reali. Le voci sono ottime ed azzeccate per ogni personaggio(anche se c’è da dire che in genere si limitano a semplici versi). Le musiche non sono quelle dei Tekken precedenti ma s’intonano bene con il clima generale del gioco(la techno fa sempre effetto in un picchiaduro).
In conclusione....
Tekken è Tekken. Potrete finirlo milioni di volte e forse alla fine vi stuferete. Ma quando un amico prenderà in mano l’altro Joypad, posso assicurarvi che continuerete a giocarci ancora per molto tempo. In più, l’implementazione della modalità Tag e di tutta una serie di segreti(che scoprirete giocando) renderanno il gioco quasi eterno. Dico quasi perché alla fine qualcuno vi staccherà dalla PS2 con la forza. Che dire quindi in conclusione?Avete una PS2?Comprate Tekken Tag Tournament a tutti i costi.Non Avete una PS2? Compratene una e acquistate quello che non ho timore di considerare il miglior picchiaduro di tutti i tempi.
In conclusione....
Pro
-Tutto ai massimi livelli
Contro
-Non consigliato a coloro che hanno una vita sociale molto intensa
-A volte i finali sono un po’ deludenti
Il torneo del pugno d’acciaio
Nell’anno di grazia 1995 fece per la prima volta apparizione, prima nelle salagiochi, poi sulle prime Playstation, un gioco destinato a cambiare per sempre il mondo dei picchiaduro. Il primo del suo genere ad essere tridimensionale e a non basarsi su attacchi a distanza come invece le saghe di Street Fighter e Mortal Kombat avevano fatto per anni. Un gioco che in breve tempo sbaragliò la concorrenza grazie anche a dei personaggi dal forte carisma e ad una realizzazione tecnica ai tempi ineccepibile. Questo capolavoro aveva un nome: Tekken. La storia alla base del più ambizioso prodotto di Namco era semplice e scontata, com’è facile aspettarsi da un picchiaduro: gente di ogni etnia e stato sociale partecipava, per motivi personali, al Iron Fist Tournament(il Torneo del Pugno d’Acciao), sperando di potere vendicare qualcuno o semplicemente di diventare il campione del torneo. Sulla stessa storia si basavano anche gli altri due capitoli della saga che però si svolgevano più avanti nel tempo l’uno dall’altro. Così i concorrenti sono invecchiati e di nuovi sono entrati a far parte del più grande torneo di arti marziali del mondo. E in questo ultimo episodio abbiamo finalmente la possibilità di vederli tutti riuniti.