9

Il ritorno del Re dei Combattenti

Dopo l'uscita di KOF '94 per la Virtual Console, The King of Fighters torna su Wii con una raccolta dei primi cinque episodi pensata soprattutto per i nostalgici.

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   14/04/2009

Negli anni '90 i picchiaduro a incontri andavano per la maggiore tanto nelle sale giochi quanto sulle console casalinghe, e i protagonisti di quel periodo erano senz'altro Capcom ed SNK: la prima ha dato inizio alle danze con Street Fighter 2 e con i numerosi update della serie, la seconda ha risposto in modo diverso con Fatal Fury, Art of Fighting e Samurai Shodown. I videogiocatori sono stati quelli che più hanno guadagnato da questo scontro senza esclusione di colpi, trovandosi di fronte veri e propri capolavori del genere. Nel 1994, SNK ha diversificato ulteriormente la propria offerta grazie alla serie The King of Fighters, un vero e proprio crossover che riuniva i personaggi provenienti da titoli vecchi e nuovi, che interagivano all'interno del medesimo torneo di arti marziali così come i supereroi Marvel o DC condividono lo stesso "universo". A giudicare dalla longevità della serie, è evidente che si è trattato di una scelta vincente, che fra le altre cose introduceva il concetto di combattimento in team ripreso poi da numerosi titoli: il giocatore non doveva selezionare un unico personaggio, bensì una squadra composta da tre lottatori che si sarebbero alternati durante ogni scontro.

The King of Fighters '94 e '95

Dopo un'introduzione animata tutt'altro che spettacolare, che miscela purtroppo in modo mediocre immagini in bassa e media risoluzione, The King of Fighters Collection: The Orochi Saga ci presenta un menu principale da cui è possibile selezionare uno dei cinque episodi della serie oppure accedere all'unica modalità extra presente, "Challenges": si tratta di una serie di sfide da portare a termine nonostante un qualche handicap, che può essere l'obbligo di usare un solo tipo di colpo, una barra dell'energia quasi vuota o un limite di tempo. Purtroppo manca il multiplayer online, ma trattandosi di una semplice raccolta sarebbe stato troppo chiedere agli sviluppatori di inserirlo.

Il ritorno del Re dei Combattenti

The King of Fighters '94, in qualità di primo capitolo della saga, mostra il fianco a una serie di limitazioni dal punto di vista del gameplay che però vengono mitigate da una realizzazione tecnica oltremodo curata. Non è possibile editare i team, dunque bisogna scegliere necessariamente i gruppi preimpostati e abbinati a una nazione: i fratelli Terry e Andy Bogard insieme all'amico Joe Higashi a rappresentare, stranamente, l'Italia; il trio di Art of Fighting formato da Ryo e Akuma Sakazaki insieme all'amico Robert Garcia a rappresentare il Messico; il team del "protagonista" Kyo Kusanagi insieme a Goro e Benimaru per tenere alta la bandiera del Giappone, e così via per un totale di otto squadre e ventiquattro singoli personaggi. L'impatto con il gioco, a quindici anni dall'uscita, è certamente un po' traumatico, specie per quanto concerne il bilanciamento della difficoltà: anche impostandola al valore minimo (1 su 8), superare indenni gli scontri è un'impresa tutt'altro che semplice. Legare le varie mosse per dar vita a delle combo (comunque non "rilevate" dal sistema) è quasi impossibile, i combattimenti risultano molto frammentari e ragionati, e infine viene data un'incredibile importanza alla supermosse eseguibili quando la barra dell'energia è in rosso: ne bastano due per eliminare un avversario, dunque si pongono come manovre ideali per cambiare le sorti di uno scontro. Da questo punto di vista, The King of Fighters '95 non introduce chissà quali novità: la filosofia è la medesima, ma viene introdotta la possibilità di editare i team che diventano nove (per un totale, dunque, di ventisette personaggi singoli). Difficoltà sempre molto alta, scontri estremamente tattici e supermosse a fare la differenza fra la vittoria e la sconfitta. Questi primi due episodi, pur distanti dall'attuale concezione dei picchiaduro a incontri, si pongono come quelli meglio realizzati dal punto di vista tecnico: gli sprite sono ben disegnati e ben animati, ma soprattutto è possibile ammirare dei fondali bellissimi, ricchi di dettagli e di elementi animati, introdotti ogni volta in modo differente. Si può fare un discorso simile relativamente al sonoro: le voci non sono un granché, ma le musiche hanno fatto letteralmente scuola.

The King of Fighters '96, '97 e '98

Con gli episodi dal '96 al '98, vengono apportate delle modifiche sostanziali alla serie. In primo luogo, la grafica viene quasi completamente ridisegnata, alcuni personaggi troppo potenti (i membri del team Sakazaki, in particolare) vengono privati di qualche mossa e c'è un forte lavoro di diversificazione dei lottatori. Si verifica insomma un netto miglioramento dal punto di vista del gameplay, viene finalmente data la possibilità al giocatore di concatenare più mosse e gli scontri diventano più dinamici e coinvolgenti. Di pari passo, il livello di difficoltà viene notevolmente abbassato e l'efficacia delle supermosse viene sensibilmente diminuita. Negli episodi '97 e '98, inoltre, gli sviluppatori hanno inserito la possibilità di selezionare inizialmente uno "stile" che permette ai team di caricare la propria energia spirituale in modi differenti, a seconda dell'approccio alla partita.

Il ritorno del Re dei Combattenti

Rimane la possibilità di editare le squadre, che raggiungono il numero di dodici in KOF98, mentre purtroppo l'aspetto visivo passa un po' in secondo piano: seppure il restyling dei personaggi implichi un grosso lavoro, con uno stile che può essere apprezzato o meno, gli sfondi diventano progressivamente più semplici e poveri, toccando talvolta punte di tristezza se paragonati con quelli dei primi episodi. La Collection ci permette di selezionare la configurazione dei controlli per utilizzare il Wii-mote in orizzontale, la combinazione di Wii-mote e Nunchuck, il controller del GameCube o il Classic Controller. Sebbene le ultime due opzioni siano in assoluto le migliori, si riesce a giocare dignitosamente anche utilizzando il d-pad del Wii-mote, mentre è chiaro che la disposizione dei pulsanti risulta tutt'altro che comoda.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.2
Lettori (3)
6.9
Il tuo voto

The King of Fighters Collection: The Orochi Saga è esattamente quello che i fan della serie SNK si aspettavano: una raccolta senza troppi fronzoli, ottimizzata dal punto di vista dei caricamenti (davvero ridotti al minimo), che offre l'emulazione perfetta di ben cinque episodi (dunque più economica rispetto all'eventuale acquisto dei singoli capitoli sulla Virtual Console - peraltro non disponibili, a parte il primo) e aggiunge una simpatica modalità Challenges per mettere alla prova i puristi del genere. Il gameplay di KOF '94 e '95 risulta inadeguato allo scenario attuale, mentre gli episodi successivi appaiono decisamente più giocabili e divertenti anche se non possono contare sulla medesima cura realizzativa. Il supporto di qualsiasi soluzione a livello di controller è sicuramente gradito, infine. Concludendo, è chiaro che se avete voglia di un picchiaduro a incontri attuale e spettacolare dovreste procurarvi l'eccellente Tatsunoko vs Capcom senza pensarci due volte (ammesso che ne abbiate la possibilità visto che al momento è disponibile solo in versione jap), mentre questa Collection si pone come una scelta valida solo se avete voglia di rivivere il periodo d'oro di SNK.

PRO

  • Imperdibile per i fan della serie
  • Gli ultimi tre episodi vantano un gameplay attuale
  • Una raccolta di ben cinque giochi...

CONTRO

  • ...tutti estremamente simili fra loro
  • I primi due episodi risultano lenti e ostici
  • La realizzazione tecnica si muove fra alti e bassi