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The Mandalorian 2x06, la recensione

In questo rocambolesco episodio torna uno dei personaggi più amati e carismatici della saga di George Lucas

RECENSIONE di Christian Colli   —   06/12/2020

Se quindici anni fa, mettiamo, ci avessero detto che The Mandalorian 2 avrebbe concretizzato le fanfiction che avevano in testa milioni di appassionati di Star Wars, difficilmente ci avremmo creduto, e uscivamo pur sempre dalla trilogia prequel in cui avevamo visto Jedi e Sith impegnati in spettacolari duelli con le spade laser. È chiaro che, a questo punto, la serie in programmazione sulla piattaforma Disney + è diventata il giocattolo del suo creatore Jon Favreau che, scrivendo l'episodio di questa settimana, ha dato sfogo alla sua fantasia. Una parola importante, questa. Star Wars è una favola fantasy trapiantata nello spazio; da qui la definizione di "space fantasy". Già Una Nuova Speranza rappresentava la fiaba ideale di George Lucas: c'erano la principessa rapita, il cavaliere nero, l'eroe prescelto che impugna una spada di luce, il vecchio mago e il castello da espugnare. Chi cerca qualcosa di più... "adulto", qualunque cosa significhi, dovrebbe sicuramente rivolgersi altrove, perché La Tragedia è praticamente una fanfiction fatta TV. E in un certo senso va anche bene così.

La tragedia

Pedro Pascal Mandaloriano Grogu Episodio 6 Mandalorian Stagione 2 Credits Disney Plus

Il formato che solitamente utilizziamo per le nostre recensioni di The Mandalorian ci imporrebbe di raccontare sinteticamente la trama dell'episodio senza fare spoiler importanti, ai quali dedichiamo poi il resto della recensione come approfondimento, ma questa settimana sarebbe molto difficile visto che il nuovo episodio dura appena 32 minuti in cui si susseguono sparatorie, stalli alla messicana, altre sparatorie, massi che rotolano, navi che esplodono, facce vecchie e nuove, soldati e robot, poteri della Forza e salti nell'iperspazio. Tutto diretto con consapevolezza dal regista Robert Rodriguez: sì, quel Rodriguez, il migliore amico di Quentin Tarantino che ha firmato, tra le altre cose, Dal Tramonto all'Alba, Sin City, Machete e Alita.

Sicuramente succedono davvero molte cose in pochi minuti, segno che The Mandalorian 2 ci ha messo qualche episodio di troppo a ingranare la marcia: eravamo convinti che Mando e Grogu sarebbero arrivati a Tython soltanto nel season finale, e invece l'episodio 6 comincia proprio quando i nostri sbucano dall'iperspazio davanti al pianeta in cui il Bambino dovrà connettersi alla Forza per scegliere se essere addestrato o meno da qualche Jedi superstite. Il problema è qualcuno sta seguendo la Razor Crest, e non è solo Moff Gideon...

Cacciatori di taglie

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Cominciamo il nostro approfondimento con una precisazione per chi, non avendo mai visto la serie animata The Clone Wars, è rimasto perplesso quando Ahsoka Tano ha mandato Grogu a farsi addestrare da un Jedi. La domanda che vi sarà frullata in testa probabilmente è: perché, lei non è una Jedi? E la risposta è: sì e no. Ricapitoliamo brevemente. Ahsoka era la padawan di Anakin Skywalker e non compariva ne La Vendetta dei Sith per un semplice motivo: alla fine della quinta stagione di The Clone Wars, Ahsoka lasciava l'Ordine dei Jedi in seguito a una rocambolesca serie di eventi che avevano messo a dura prova la sua fiducia nel Consiglio dei Maestri. Pur non essendo più una Jedi in senso stretto, Ahsoka avrebbe potuto addestrare Grogu, ma a questo punto della storia Darth Vader ha già provato a uccidere la nostra Togruta ed è comprensibile che lei non voglia avere più niente a che fare coi casini della Forza.

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In ogni caso, sembra proprio che Grogu sia riuscito a combinare qualcosa su Tython mentre Mando continuava a farsi respingere come una pallina da tennis dal campo di forza intorno al piccolo padawan. Se alla sua chiamata risponderà un Jedi (Ezra Bridger in versione live action oppure Cal Kestis di Jedi: Fallen Order, che tanto hanno già l'attore bell'e pronto?) lo scopriremo nei prossimi episodi. Tython è un pianeta sintonizzato con la Forza per un semplice motivo: è lì che i Je'daii fondarono il primo Ordine di quelli che poi sarebbero diventati i Jedi. Entrando e uscendo da libri, videogiochi e fumetti, Tython è stato canonicizzato ufficialmente lo scorso anno nella miniserie a fumetti Doctor Aphra, ma l'avevamo già esplorato in Star Wars: The Old Republic di BioWare in cui era effettivamente uno dei pianeti di partenza per le classi Jedi Knight e Jedi Consular.

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Torniamo a La Tragedia, titolo che ci ha tenuto col fiato sospeso per tutto l'episodio, specialmente quando Moff Gideon invia i suoi soldati oscuri (adattamento italiano un po' cringe per Darktrooper, un'unità robotica imperiale comparsa per la prima volta nel videogioco Star Wars: Dark Forces) a rapire Grogu. Temevamo che sarebbe morto qualcuno e in un certo senso così è stato, dato che abbiamo fatto ciao ciao con la manina alla Razor Crest, disintegrata dal fuoco orbitale dell'incrociatore imperiale. Fortunatamente, Mando non è rimasto a piedi visto che ha trovato posto sulla... rullo di tamburi... Slave I. Ebbene sì, ce l'abbiamo fatta, e anche prima del previsto. Nei primissimi minuti dell'episodio, subito dopo una divertente gag tra Mando e Grogu e il loro arrivo a Tython, abbiamo visto atterrare la Slave I sul pianeta e sbarcare nientepopodimeno che Temuera Morrison, ovvero Boba Fett. Che poi sarebbe Jango Fett.

Stormtrooper Episodio 6 Mandalorian Stagione 2 Credits Disney Plus

Fermiamoci un attimo, che magari non ve lo ricordate bene o avete rimosso Episodio II: L'attacco dei cloni. L'attore Temuera Morrison interpretava Jango Fett, un cacciatore di taglie che Obi-Wan Kenobi incontra per la prima volta sul pianeta Kamino, quando scopre che i Kaminoani stanno fabbricando un esercito di cloni per il Maestro Jedi Syfo-dias. In realtà è tutta una macchinazione di Palpatine e Dooku, ma il template dei cloni è effettivamente Jango Fett che, in cambio del suo prezioso DNA, chiede soltanto un clone da crescere per conto proprio: Boba. In seguito, Mace Windu decapita Jango sotto gli occhi di Boba, che recupera l'armatura del padre e diventerà in seguito il cacciatore di taglie che catturerà Han Solo in Episodio V: L'Impero colpisce ancora. Ebbene, nonostante l'unica cosa rilevante che Boba Fett abbia fatto sia stato precipitare nel Sarlacc in Episodio VI: Il ritorno dello Jedi, il personaggio ideato da George Lucas - che si ispirò a Clint Eastwood, per inciso - è diventato famosissimo e negli anni ha conquistato un pubblico enorme attraverso romanzi, fumetti e fanfiction varie.

Mandalorian 2

Romanzi, fumetti e fanfiction varie che, però, non appartengono al canon ristabilito con la gestione Disney all'inizio della nuova trilogia. Il reset ha riportato il redivivo Boba nella pancia del Sarlacc, almeno finché Jon Favreau e Dave Filoni (che già aveva incentrato sul ragazzino alcuni episodi di The Clone Wars) non l'hanno tirato fuori nella seconda stagione di The Mandalorian, e in effetti già nella prima. Abbiamo scoperto che la figura che si è avvicinata al corpo inerme di Fennec Shand alla fine del Capitolo 5: Il Pistolero, infatti, era proprio Boba. Restava solo un nodo da sciogliere, quello sulla sua origine. Nella letteratura Legends, infatti, i vari scrittori hanno spiegato in modi diversi e contraddittori l'armatura mandaloriana che indossava Jango: in generale, la narrativa predominante raccontava che l'avesse depredata e si spacciasse per Mandaloriano solo per darsi un tono. Questa versione è stata grossomodo confermata in un episodio di The Clone Wars, quando il Primo Ministro Almec di Mandalore rivela a Obi-Wan Kenobi che Jango Fett non era Mandaloriano.

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The Mandalorian 2x06 rettifica l'informazione che è vera e falsa al tempo stesso. Jango non era Mandaloriano... però era un trovatello, cresciuto e addestrato dai Mandaloriani, e questo faceva di lui un Mandaloriano per adozione. Proprio come il nostro protagonista Din Djarin. Dunque l'armatura di suo padre gli spetta di diritto e il loro scontro iniziale si risolve a tarallucci e vino. Il comportamento onorevole di Boba - che peraltro cita suo padre testualmente dicendo: "Cerco modestamente di farmi strada nell'universo". - non dovrebbe sorprenderci più di tanto visto che, già in un altro episodio di The Clone Wars, Hondo Ohnaka ricordava al giovane e astioso Boba gli insegnamenti e il codice di Jango.

I cacciatori di taglie di Star Wars sono personaggi strani, spesso vincolati a un codice d'onore tutto loro, specialmente quando lavorano in gilde come quella di Greef Karga. Ora bisogna vedere come si comporterà Fennec Shand, legata a Boba da un debito di vita: considerando che l'attrice Ming-Na Wen fa parte della famiglia Disney da molto tempo (oltre a essere stata Melinda May nelle varie stagioni di Agents of SHIELD, ha anche doppiato Mulan nel cartone animato omonimo del '98) siamo abbastanza sicuri che il suo personaggio potrebbe diventare una guest star ricorrente.

Verso il season finale

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A proposito di guest star, sappiamo già che Mando sta andando a reclutare Bill Burr, ovvero il criminale Migs Mayfield che abbiamo conosciuto nel Capitolo 6 della prima stagione, e che probabilmente sarà della squadra di salvataggio anche Cara Dune, rivista a fine episodio col suo nuovo, scintillante stemma da sceriffo della Nuova Repubblica. L'attrice Gina Carano è stata al centro di varie polemiche negli ultimi tempi (è una sostenitrice di Donald Trump e una specie di negazionista no-mask) e qualcosa ci dice che Favreau potrebbe sbarazzarsene nel finale. In coda all'episodio torna anche Giancarlo Esposito, il Moff Gideon che ora si è ripreso finalmente Grogu e i suoi succosi midi-chlorian. Diciamo che vedere Grogu sbatacchiare qua e là gli assaltatori imperiali non promette proprio benissimo e sarebbe un gran colpo di scena se "baby Yoda" sconfinasse nel Lato Oscuro. Sembra l'incipit di una fanfiction ma questo ci riporta punto e a capo.

Conclusioni

Multiplayer.it

8.0

In appena mezzoretta, The Mandalorian 2x06 riporta in scena un personaggio amatissimo nella forma e con la grinta che i fan hanno immaginato per anni: la violenza con cui Boba Fett si sbarazza degli assaltatori imperiali col suo bastone gaderffii fa molto Rodriguez e vederlo finalmente sparare di persona il siluro nel jetpack è un momento che solo la fanfiction televisiva di Jon Favreau poteva regalarci. Un episodio di grande azione e intrattenimento, insomma, che ammicca agli appassionati come al solito e prepara la scacchiera per le settimane finali della stagione.

PRO

  • Il Boba Fett grintoso che abbiamo sempre immaginato
  • Finalmente un po' di chiarezza sulle origini di Jango

CONTRO

  • A parte le ottime e brutali scene d'azione, la regia di Robert Rodriguez non spicca particolarmente sopra gli episodi precedenti
  • L'episodio più corto della stagione!