I Ghost sono pronti a tutto
La storia in realtà è molto lineare all’inizio del gioco anche se con il passare delle missioni risulterà più intricata, andandosi ad intrecciare con la trama della versione Xbox del titolo Ubisoft, ambientata peraltro quattro anni prima. Nella versione PlayStation 2 guideremo la squadra dei ghost oltre le linee nemiche in Corea del Nord in seguito all’affondamento di una nave ultratecnologica da parte di nemici in realtà non identificati. I sospetti si riveleranno giusti e, dopo qualche missione, i ghost saranno impiegati in una vera e propria guerra per difendere la Corea del Sud dall’invasione dei nordisti. Fantapolitica? Forse, ma di certo la Corea del Nord non sta simpatica agli americani e a Tom Clancy in particolare. Il gioco in singolo si articola attraverso un tutorial, necessario per avvicinarsi al gioco e per apprendere i nuovi comandi introdotti, e 14 livelli a loro volta inframezzati da filmati che sembrano tratti da un documentario televisivo tanto sono accurati, con interviste agli uomini della squadra e approfondimenti sulla missione da affrontare che rendono sempre più chiara la trama e fanno aumentare il coinvolgimento emotivo del giocatore nel titolo Ubisoft. Le missioni risultano essere varie e ben realizzate, anche se purtroppo brevi e a volte frustranti, a causa anche della impossibilità di salvare durante lo svolgimento delle stesse. Oltre al canonico schema “sposta il team da un punto all’altro e distruggi tutto ciò che trovi sul tuo percorso” ci sono situazioni intriganti e diverse, come ad esempio rintracciare e difendere un elicottero abbattuto ed il suo pilota, prendere il controllo di un campo di prigionia per liberare un generale nord coreano, oppure attaccare una diga respingendo poi l’assalto nemico. Possiamo sicuramente affermare che gli sviluppatori di Red Storm Entertaiment si sono spremuti le meningi per cercare di rendere sempre diversi i livelli del loro gioco, a questo proposito è giusto ricordare che è stata introdotta la modalità Lupo Solitario di cui parleremo in seguito. Il primo cambiamento che balza immediatamente agli occhi è la differente visuale che viene impostata di default dal gioco: una terza persona con telecamera sopra la spalla del giocatore che inquadra tutto il corpo del giocatore stesso oltre che ovviamente tutto ciò che lo circonda. Tale modifica non è meramente estetica ma anzi è stato voluta dagli sviluppatori, e durante la campagna questo si nota, per rendere l’azione del giocatore molto più efficace, garantendogli la possibilità di esaminare attentamente l’area intorno al soldato stesso in modo da capire in una frazione di secondo la provenienza degli eventuali pericoli e quindi anche dei possibili ripari. Non possiamo che confermare quanto di buono offra questa visuale che, inoltre, passa in prima persona ogni volta che utilizziamo lo zoom del fucile, quasi ad accontentare i giocatori più integralisti riguardo proprio la visuale di gioco. E’ comunque possibile scegliendo nel menù delle opzioni giocare sempre con l’inquadratura da fps tradizionale, tranne che nella modalità Lupo Solitario. Questa possibilità è una assoluta novità per Ghost Recon e consente di utilizzare un membro del team per compiere alcune missioni ad alto rischio. Sarà armato con il nuovo fucile M29 dotato di videocamera che permette al giocatore, riparato dietro un qualsiasi ostacolo, di mirare ai nemici semplicemente sporgendo l’arma, senza correre rischi eccessivi ed risultando quindi uno strumento precisissimo, capace di portare attacchi devastanti grazie anche al lanciagranate incorporato.
Run baby run…
In Ghost Recon 2 il giocatore comanderà un solo gruppo di uomini, invece delle canoniche due squadre, ma il suo operato sarà concentrato soprattutto sul proprio soldato, mentre agli altri commilitoni potrà impartire ordini con la semplice pressione del tasto triangolo. Indicando un punto davanti alla squadra e premendo il tasto in questione, vedrà i soldati muoversi in avanti fino all’obiettivo, selezionando una postazione di fuoco fissa, come una mitragliatrice, dopo aver premuto triangolo si vedrà il soldato prenderne possesso ed iniziare ad usarla contro i nemici. Prolungando la pressione dello stesso tasto si può scegliere tra 4 comandi selezionabili indicando semplicemente quello che ci interessa con il d-pad: avanti, stop, sopprimere e lancio di granate. Inoltre se si è dotati di una cuffia usb con microfono oltre a sentire i commenti dei propri compagni direttamente nelle cuffie, potrete dare gli ordini semplicemente pronunciandoli al microfono stesso. Pochi comandi ma utilissimi e capaci di rendere semplice ed efficace guidare il nostro team. Giustamente a questo punto del nostro articolo non possiamo esimerci dall’affrontare l’analisi della I.A. del gioco, visto quanto sono fondamentali le reazioni del nostro team ma anche quelle dei nostri nemici per rendere credibile il simulatore di guerra. I nemici purtroppo “nascono” sempre negli stessi punti, e quindi in caso di morte prematura risulta facile superare l’ostacolo ricordandosi le posizioni degli avversari. Le loro reazioni sono spesso rallentate e non molto plausibili, capita troppo frequentemente che uccidendo uno dei soldati di guardia gli altri non cercheranno copertura ma anzi rimarranno fermi immobili, facile bersaglio del nostro fuoco. Per quanto riguarda il team il discorso è un po’ diverso, e fortunatamente i “ragazzi” si muovono in maniera abbastanza realistica, proteggendosi l’un l’altro e riempiendo di piombo il nemico senza però esporsi eccessivamente al pericolo. A volte però sono preda di improvvisi attacchi di incoscienza e ci è capitato di vedere i “fantasmi” compiere movimenti assolutamente illogici, come mettersi davanti alla linea di fuoco del giocatore. Nella modalità offline la componente grafica non è eccelsa ma almeno riesce a guadagnarsi la sufficienza, certo non regge, neanche in parte, il confronto con quanto visto nella versione Xbox. Le texture sono discretamente definite e anche i modelli poligonali, pur non facendo gridare al miracolo, risultano dettagliati e funzionali allo scopo. L’ambientazione dei vari livelli è ricostruita bene anche se è presente aliasing e le strutture sono ridotte all’essenziale. Buona l’interazione con i fondali stessi che riescono ad offire protezione ai nostri ghost in molte occasioni.
Online o noline?
Il vero succo del gioco Ubisoft, almeno per gli utenti Xbox è sicuramente la modalità online, non poteva quindi mancare questa opzione nella controparte PlayStation 2, che sfrutta il network adaptor ed il server Ubi.com dedicato al gioco in rete. Le modalità presenti sono solo tre: Ultimo Uomo, Assalto e Supremazia. Nella prima opzione dovremo semplicemente sopravvivere, come il più classico dei team death match, in Assalto invece parteciperemo ad un attacco ad una postazione ma ovviamente a turno capiterà anche di difendere l’obiettivo. Supremazia invece è la modalità più tattica, una specie di modalità di conquista nella quale dovremo catturare numerose postazioni di comunicazione. Le mappe presenti sono 10, grandi ma fin troppo regolari, e l’impatto visivo è qualcosa di impressionante, ma purtroppo in negativo. Il downgrade subito dalla cosmesi grafica, già di per se non certo esaltante, è qualcosa di pazzesco che rovina l’atmosfera e costringe i giocatori ad un continuo confronto con texture pessime e molto sgranate, modelli poligonali assolutamente scarni per non parlare di un framerate che ballerino è dire poco. Non è poi possibile, purtroppo, creare e gestire il proprio clan, una mancanza molto evidente soprattutto se pensiamo che Ghost Recon è prevalentemente un gioco di guerra tra squadre diverse. Il servizio online offerto da Ubi.com ci è parso in definitiva molto sottotono, soprattutto se paragonato agli altri giochi ospitati, e ci è capitato spesso di andare incontro a disconnessioni e ad un lag molto fastidioso.
Da Ghost Recon 2 ci aspettavamo di più, soprattutto dopo aver visto la versione Xbox, e siamo rimasti delusi dalla poca cura riservata a questo titolo. La modalità single player, per quanto non eccelsa e che tralascia un po' la tattica strizzando l’occhio a produzioni più action oriented come Call of duty, risulta comunque gradevole per ogni appassionato. La parte online è invece da dimenticare, sperando in un repentino intervento da parte di Ubisoft per quanto riguarda la gestione del server e delle sue modalità. Un’occasione mancata.
- Pro
- Missioni varie e coinvolgenti
- La modalità Lupo Solitario
- Gioco online…
- Contro
- …realizzato in maniera insufficiente
- I.A. a volte deficitaria
- Tecnicamente solo discreto
Dopo essere nata su Personal Computer, la saga di Ghost Recon è sbarcata nell’universo console e, nonostante il primo episodio apparso abbia fatto storcere il naso a parecchi, ha saputo far appassionare i moltissimi utenti PlayStation 2. Seguendo una nuova avvincente trama, tessuta magistralmente da Tom Clancy, giunge nelle nostre console il seguito di quel primo capitolo: si tornerà al tatticismo tanto amato dai giocatori su Pc? O ci sarà una svolta più arcade? Seguiteci nella nostra recensione per conoscere tutti i dettagli.