AAA motore cercansi
Infatti, ciò che salta subito all'occhio è la pochezza grafica mostrata dal gioco su pista. I circuiti sono ben riprodotti (almeno sulla mappa), ma la scarsità di elementi a bordo pista contribuisce non poco ad infondere un certo senso di desolazione: qualche gradinata, delle gomme, dei guard-rail e un po' di fioriere fanno da contorno all'asfalto. Quest'ultimo invece è ben riprodotto ed anche i bolidi messici a disposizione sono belli da vedere e (ormai come da copione) realizzati prima in 3D, poi convertiti in (pochi) sprite bidimensionali; per contro, l'effetto di riflessione applicato sul lunotto posteriore è fisso e di conseguenza inopportuno. Lo scaling degli sprite funziona bene, mentre le collisioni si concedono rarissime défaillance, ci capiterà a volte di venire "penetrati" da un bolide avversario oppure le spinte risultanti da un contatto saranno leggermente irreali; i fondali invece sono generalmente curati (il migliore è quello di Suzuka), ma un po' piatti, a dispetto anche di un semplice effetto parallattico applicato. La velocità del gioco è accettabile, non elevata, ma sufficientemente consona al genere di corse proposte dal titolo; non si avvertono inoltre rallentamenti di sorta. Permane tuttavia la sensazione di trovarsi di fronte ad un motore grafico non in grado di sfruttare appieno le grandi risorse della macchina, quasi fosse un lieve upgrade di una versione ad 8 bit. Infatti anche la profondità è resa male, tutti i circuiti sono piatti (senza salite o discese) e le curve appaiono tutte uguali, come accade nei titoli del genere per GB "liscio". Infine, si può notare che la scala dei colori utilizzata ricorda troppo quella risicata dell'onorevole GBC dimostrando una ristrettezza cromatica votata si al realismo, ma troppo poco brillante e comunque cupa.
Un lavoro facile
Il rombo dei motori è piuttosto realistico (ma identico per tutte le auto) nonché preciso e funzionale nel definirne il regime. Altri effetti come quelli di sgommate, frenate e contatti sono onesti, ma niente di più. Chiaramente è sempre preferibile munirsi di un buon paio di cuffie piuttosto che ascoltare il gracchiare metallico dell'altoparlante del GBA. Le musiche sono costituite da un unico, scontato, motivetto rock che, per fortuna, troviamo soltanto navigando nei menù e scompare scendendo in pista.
Vediamo un po' che c'è di... solito
Top Gear GT Championship ci mette subito a disposizione l'Avvio Veloce (Quick Race), il Campionato (Championship) e le Opzioni (Option). Queste ultime riguardano pochi ma essenziali elementi di gioco, tra cui la configurazione dei tasti e la gestione dei salvataggi, nonché la scelta dell'unità di misura per la velocità. L'Avvio Veloce consente chiaramente di scegliere un'auto, un circuito e di tuffarsi subito in pista per una gara contro il tempo oppure contro avversari comandati dalla CPU. Attraverso l'Avvio Veloce si può anche accedere alla modalità multiplayer, con la quale fino a 4 utenti GBA possono sfidarsi, purché muniti di una copia del gioco ciascuno. Un'altra opzione dell'Avvio Veloce è l'editor di circuiti, mediante il quale potremo sbizzarrirci a creare il tracciato dei nostri sogni (procedendo nella modalità Campionato si possono sbloccare nuovi segmenti di pista da utilizzarvi). Per le gare dell'Avvio Veloce si possono scegliere le condizioni del tempo (sole o pioggia), fare il giusto assetto della macchina e scegliere il livello di difficoltà. Questo aumenta gradualmente con i tre gradi previsti: easy, normal e hard. La sensazione però è che i nostri avversari guidino sulle rotaie, senza l'eventualità di una sbandata o di un fuori pista; in questa maniera risulta frustrante gareggiare, anche perché al nostro primissimo errore verremo invece sonoramente puniti. La modalità Campionato costituisce ovviamente il cuore del gioco: attraverso dieci stagioni, di sei gare ciascuna, dovremo arrivare a vincere la classe ultima, la GT500, terminando così anche il gioco. Prima di ogni gara dovremo effettuare un giro di qualificazione per conquistare la nostra migliore posizione in griglia. Per vincere il campionato sarà necessario inanellare i migliori risultati possibili. Ogni corsa si disputa sulla lunghezza di tre giri, i quali generalmente sono sufficienti per compromettere i nostri buoni propositi e sogni di vittoria.
Quando la macchina è al servizio delle macchine
Questo perché il gioco ha una chiara impostazione arcade (malcelata dietro scarsi propositi simulativi), che sembra favorire gli avversari, sempre e comunque. La nostra vettura (di qualsiasi tipo e classe) appare sempre pesantissima e farle eseguire ogni manovra sarà per noi molto faticoso. Sembra proprio che non si riesca a farla scorrere sull'asfalto e comunque, nel complesso, la sensazione di velocità è resa male. Inoltre, i controlli non sono molto efficienti a svolgere il loro compito, soprattutto l'utilizzo di R e L (per innestare e scalare le marce) risulta lento e impreciso nel cogliere ogni nostra pressione. Continuando su questa stessa nota (dolente), possiamo dire che i nostri avversari corrono sui binari e che i diversi (non chiari) parametri per settare la macchina sono solo fumo negli occhi. Ne esce così fuori un panorama deprimente. Infine, inspiegabilmente ad ogni nostra vittoria subiremo un handicap, corrispondente ad una zavorra di molti chili, così che nella gara successiva avremo ancora maggiori possibilità di sconfitta, tutto ciò, ovviamente, a vantaggio della frustrazione. La cosa scandalosa è che per quanto noi tentiamo di sbandare, la nostra vettura non si presterà mai ad un testacoda (tutt'al più un po' di sovrasterzo) o ad un qualsivoglia incidente, non è possibile nemmeno correre contromano, né innestare la retromarcia, così come non si può danneggiare l'auto, tutto questo, ovviamente, a favore del "realismo". Ciò nonostante, al nostro minimo errore il gioco ci punirà pesantemente, facendoci perdere ogni eventuale posizione faticosamente guadagnata, impedendoci ogni possibile recupero. Le uscite di pista poi sono pericolosissime: già sul cordolo la macchina tende a decelerare violentemente e uscire dall'erba per riguadagnare l'asfalto è un'operazione sempre sfiancante, con la macchina che sembra misteriosamente attratta da quell'invisibile muro che delimita il nostro mondo simulato.
Finalmente concludendo
Questo Top Gear (ecc. ecc.) mostra presto i suoi limiti e le sue scarse ambizioni simulative, goffamente velati dietro un'impostazione arcade approssimativa ed ingenua. Sinceramente ho avvertito precocemente la necessità di abbandonare questo gioco nel personale dimenticatoio; quindi anche il discorso longevità è un argomento sottoposto al soggettivo grado di sopportazione: dipende infatti da quanto si riesce a sopportare certe angherie che il gioco dispensa a larghe dosi. Persiste nel sottoscritto una certa irritazione al ricordo di tale esperienza ludica.
- Pro:
- modelli delle vetture ben riprodotti
- molte vetture a disposizione...
- Contro:
- ...di cui la maggior parte da sbloccare
- avversari "raccomandati" troppo bravi
- realizzazione tecnica mediocre
- È generalmente avvertibile una sensazione di fastidio nell'impugnare la combo GBA+TGGTC
Buon sangue non mente
Questo Top Gear GT Championship (All Japan GT in madrepatria) è l'ultimo nato di una lunga serie che, affondando saldamente le sue radici su SNES passando per il N64, ha sempre suscitato contrastanti pareri da parte del pubblico. Contrastanti pareri dicevamo, per quell'altalenante qualità generale che ha da sempre contraddistinto la serie, vuoi per una realizzazione tecnica ora mediocre ora sopraffina, per una attenzione ai particolari tra alti e bassi, oppure per un'impostazione di guida quando troppo votata all'arcade, quando invece molto realistica ed impegnativa. Chiaramente, il nuovo episodio sviluppato per il portatile di Nintendo non poteva tradire le sue origini, seppure ereditando pressoché esclusivamente i caratteri peggiori. Da notare che il gioco si fregia dei circuiti e delle vetture del campionato GT giapponese. Premetto che, inizialmente ero rimasto favorevolmente colpito dalla presentazione che il gioco avvia all'accensione (statica, ma carina, con un vago retrogusto Namco) e dallo stile grafico dei menù (sobri, con una foggia ormai classica per il genere), nonché dalla vastità degli stessi. Purtroppo però il primo impatto col gioco in movimento (vedi gara) è stato sufficiente a smontare la mia iniziale opinione. 10