Marcus ora è un uomo pulito, lo aspetta una nuova vita.
"Il gameplay profondo e vario del gioco trascinerà i videogiocatori nei bassifondi di New York, dai palazzi alle metropolitane e farà vivere virtualmente la città in un modo mai visto prima in un videogioco" ha detto Will Kassoy, vice presidente del Global Brand Management di Activision. Non facciamo fatica a credergli, giudicando l'operato degli sviluppatori Luxoflux nel capitolo uscito nel 2003 ambientato a Los Angeles. In quel gioco lo spazio virtuale si estendeva dalle spiaggie di Santa Monica e Venice Beach fino alle colline di Hollywood, passando ovviamente tra i grattacieli di Downtown. Activision ha deciso di abbandonare con questo sequel lo scenario della West Coast cercando un'altra locazione che avesse maggior fascino: la Grande Mela, New York. Città controversa, cosmopolita, che al contrario di Los Angeles non cresce in orizzontale ma in verticale, con i suoi palazzi altissimi ed i suoi bassifondi sottoterra, tra metropolitane e locali underground. Anche l'incipit della storia è stato maggiormente curato, il protagonista si chiama Marcus ed all'inizio si trova invischiato in una regolazione di conti con il Boss Isaiah, desideroso di uccidere lui ed il padre per prendere controllo degli affari malavitosi della zona.
Activision ha deciso di abbandonare il poco eccitante scenario della West Coast cercando un'altra locazione che avesse maggior fascino: la Grande Mela, New York
Il padre di Marcus muore, ma il ragazzo riesce fortunatamente a sopravvivere grazie all'aiuto di un poliziotto. La scena si sposta di colpo cinque anni avanti, dove Marcus ha finalmente una vita "pulita" ed è entrato in polizia, forse proprio perchè nessuno meglio di lui conosce le strade della città. Le cut scenes e la storia sono ben realizzate e riescono a far immergere il giocatore molto più di quanto non fosse avvenuto con il prequel. Che poi di prequel non si tratta in quanto le due storie sono completamente slegate e Activision non ha aggiunto nessun suffisso "2" davanti al titolo, proprio a dimostrazione della volontà di creare una serie di uscite su un brand forte.
Il poliziotto di strada non si annoia mai
Il mondo ricreato intorno a Marcus ha una verosomiglianza incredibile. A partire dalla stazione di Polizia, dove tutti lavorano, si danno da fare, si allenano. C'è un poligono di tiro, una pista per imparare a guidare la macchina come si deve, il nostro armadietto personale. Una volta completato il breve tutorial, che per una volta tanto è divertente, si apre la porta del commissariato e ci buttiamo per le strade della Grande Mela. La miglior cosa di True Crime: New York è la ricostruzione della vita da poliziotto di strada. Proprio come nel capitolo "Los Angeles", passeggiando per la città o guidando tra le sue strade, i crimini che ci capiteranno saranno molteplici, costanti, numerosi e sopratutto vari. True Crime, da questo punto di vista, non annoia. Si passa dal pazzo che vuole uccidere un ostaggio, al bandito che compie una rapina, al ladro di macchine, le scazzottate per strada tra bande rivali, e chi più ne ha più ne metta. Ovviamente esiste un filone principale che è possibile seguire tra un caso e l'altro, e si tratta ovviamente del classico tema della vendetta. Vendetta contro il Boss Isaiah che ha ucciso nostro padre. Durante il gioco sarà necessario infiltrarsi in alcune bande criminose per poter arrestare i colpevoli.
La miglior cosa di True Crime: New York è la ricostruzione della vita da poliziotto di strada.
Ad esempio è possibile prendere parte a corse di macchine clandestine, che generalmente avvengono in alcuni punti della periferia nelle ore notturne, oppure sarà necessario partecipare a qualche incontro di boxe. La cosa positiva è che tutto ciò è divertente e soddisfacente. Molto più del gioco principale e della storia, che puntano tutto su uno schema sperimentato e abusato: interroga un testimone, vai dal criminale, uccidi tutti quelli che lo proteggono ed arrestalo. Ciclicamente. Per questo le "sub quest" di True Crime, che dovrebbero essere il companatico del gioco, risultano essere un bel salvagente per il divertimento che riesce a creare, finendo per diventare il primo piatto. Probabilmente giocando in modo normale, tenendo conto della storia principale in modo marginale, il titolo risulta più godibile e soddisfacente. Se al contrario ci concentreremo sulla trama, True Crime finirà per diventare un titolo molto corto e poco vario. Ma questo dipende ovviamente dall'approccio del videogiocatore. Essendo un titolo "GTA style" è probabile comunque che la maggior parte del tempo la passeremo per strada cercando di capitare in qualche scena del crimine, relegando lo storyline in secondo piano.
Nuovi metodi implementati... in che modo?
Il nuovo True Crime ha delle buone pensate. Ad esempio dopo aver catturato un criminale, vi sarà concesso interrogarlo nel vostro ufficio. E se non canterà con le buone, state sicuri che qualche informazione la sputerà fuori, ma con le cattive. Quando l'interrogatorio inizia, sulla parte alta dello schermo compare una barra con una parte colorata. Il nostro obiettivo è far andare il cursore della barra almeno tre volte sulla parte evidenziata. E questo tramite una combinazione di azioni, tra le quali la minaccia (puntanto la pistola verso il criminale), e lo sbeffeggio, colpendo il nostro elemento con il calcio dell'arma. Il problema stà tutto nella difficoltà di esecuzione: semplicissimo. Raramente vi capiterà di sbagliare. Peccato perchè la trovata non era male, e con un pizzico di sfida in più l'interrogatorio sarebbe risultato più avvincente. Nel caso la prova andasse male ed il criminale non ci rivelasse nulla per continuare la storia dovremmo andare a parlare con qualche nostro personale informatore. Un'altra innovazione di "New York" stà nelle modalità di mira.
Anche in questo capitolo di True Crime il nostro personaggio potrà avere un allineamento morale da buono o da cattivo.
Oltre alla mira di precisione, che rallenta il tempo e vi dà tutta la comodità di centrare il bersaglio, ne sono state implementate altre. Una locka il bersaglio mediante la pressione del grilletto sinistro, alla GTA, un'altra invece vi permette di muovere liberamente il personaggio metre si trova coinvolto in una sparatoria, in pieno stile Max Payne. Non esiste un metodo di mira universale ma starà a noi scegliere il migliore a seconda della situazione. Per bloccare un'auto in fuga, ad esempio, potremo scegliere di forargli un pneumatico con la mira di precisione, oppure crivellarlo di colpi finchè il mezzo non fermerà. Anche in questo capitolo di True Crime il nostro personaggio potrà avere un allineamento morale da buono o da cattivo. Nelle fasi stealth, ad esempio, è possibile stordire un nemico oppure spezzargli il collo. In egual modo l'uccisione di civili innocenti influisce sulla nostra reputazione.
Locazioni e Colonna Sonora
Nonostante le novità introdotte, True Crime fallisce in parte nel tentativo di donare un'esperienza di gioco fresca e nuova. Il gioco è molto simile al predecessore, che ricordiamo è uscito ben due anni fà. True Crime: New York è un gioco che non si prende mai grossi rischi, risultando già alla seconda apparizione un titolo dal gameplay già visto. La nuova locazione, New York, che a detta degli sviluppatori è stata scelta in quanto più ispirata di Los Angeles, personalmente non convince appieno. La mappa di gioco è si enorme, e riesce a creare perfettamente ed in modo maniacale tutta Manhattan, ma in fondo ci troviamo a giocare costantemente in mezzo a palazzi, palazzi, palazzi. Laddove Los Angeles offre scorci di panorama comunque apprezzabili e locazioni più variegate: le spiaggie, la città, la collina, le case ordinate di Beverly Hills. True Crime ha quindi preso una svolta "urbana" che può piacere ma anche annoiare. La qualità della realizzazione tecnica della città è controversa. Da un lato è apprezzabile il significativo sforzo di ricreare un mondo così complesso, dall'altra il frame rate ne mina il fascino in modo distruttivo. Su PlayStation2 l'aggiornamento raramente raggiunge i 30 fps. Nelle sessioni di guida, e sopratutto in quelle di gara, la scattosità delle immagini può offendere i più sensibili.
True Crime ha quindi preso una svolta "urbana" che può piacere ma anche annoiare
Le strade di New York sono infatti molto più "vive", sono state pienate di passanti, persone, immondizie, giornali che volano, macchine. Utilizzando lo stesso vecchio motore grafico, è facile intuire che l'appesantimento poligonale influsce in modo negativo sulla fluidità del tutto. Fluidità decisamente migliore per la controparte Xbox, che gode di maggiori effetti e luci, per esempio sulle carrozzerie delle vetture. Il comparto audio è invece impeccabile, uno dei migliori del genere. Spazia dall'Hip-Hop con Run D.M.C., Wu-Tang Clan, Mobb Deep e LL Cool J, all'R'n'B, Rock, pop con i gruppi e gli artisti più vari, tra i quali Public Enemy, Bob Dylan, Ramones, Sonic Youth, Blondie, Biohazard, Iggy Pop, White Zombie, Velvet Underground e chi più ne ha più ne metta. Tutto il comparto audio è ben curato, partendo dalle musiche e gli effetti, fino ad arrivare al doppiaggio hollywoodiano.
True Crime New York è un titolo più controverso del precedente capitolo. Se "Los Angeles" aveva portato un pò di aria fresca nel genere, lo stesso non si può dire questo capitolo. Le aggiunte al gameplay, la storia più curata ed i controlli migliorati sono apprezzabili, mentre Luxoflux avrebbe dovuto concentrarsi maggiormente allo sviluppo di un nuovo motore grafico, all'altezza di un titolo uscito a fine 2005 e sul livello di sfida, un po' basso. True Crime punta quindi tutto sulla città nella quale è ambientato, nella varietà delle situazioni e nella caratterizzazione del nostro personaggio, Marcus. Forse troppo poco vista l'ambizione del progetto.
- Pro:
- Area di gioco vasta
- Miglioramenti graditi ai controlli
- Comparto audio eccellente
- Contro:
- Frame rate basso su PlayStation2
- Ambientazione monotona
- Molto facile
- Storia principale troppo breve
Multipiattaforma
Mentre la versione PlayStation2 soffre di problemi fastidiosi e difficilmente sormontabili a livello tecnico, che minano soprattutto la godibilità delle sessioni a piedi e di quelle alla guida della macchina, la controparte Xbox da questo punto di vista invece sembra un'altro titolo, con un motore decisamente più convincente.
True Crime è un progetto molto ambizioso. Talmente ambizioso da far investire ad Activision cifre da capogiro, un giro di soldi da mega produzione hollywoodiana che coinvolge il team interno Luxoflux ed un cast di voci stellare con Laurence Fishbourne, Mickey Rourke e Christopher Walken. Dopo il discreto successo del primo capitolo, "Streets of Los Angeles", pare che Activision voglia migliorare ancora di più True Crime cercando di portarlo a livelli di assoluta eccellenza, ci sono riusciti?