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Warhammer 40.000: Glory in Death

Dallo sconfinato universo di Warhammer, arriva un ambizioso strategico a turni per N-Gage...

RECENSIONE di Fabio Palmisano   —   03/05/2006
Warhammer 40.000: Glory in Death
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Warhammer 40.000: Glory in Death
Warhammer 40.000: Glory in Death
Warhammer 40.000: Glory in Death

Guerra di logoramento

Sviluppato da Razorback Developments per conto di THQ Wireless, Glory in Death si presenta come uno strategico a turni ambientato nella parte futuristica dell’universo Warhammer (composto per l’appunto dalle varianti Fantasy e la qui presente 40.000), scenario della più classica delle lotte tra le forze del Bene e del Male. Ecco dunque che quattro fazioni -Space Marine, Chaos Space Marine, Orki ed Eldar- lottano per la supremazia nella galassia, in uno storyline in cui non mancano gli intrecci: la modalità campagna offre infatti circa 60 missioni divise tra gli eserciti sopraccitati, ciascuno con la sua bella parte di plot narrata tramite l’utilizzo di discrete schermate fisse. Com’è facile immaginare, è proprio la sezione single player la più corposa dell’intero pacchetto, e non solo per la quantità -comunque considerevole- di stage di gioco messi a disposizione. Warhammer 40.000: Glory in Death si caratterizza per una profondità ludica davvero fuori dal comune per un prodotto portatile, aspetto che, come avremo modo di vedere, si rivelerà croce e delizia dell’opera Razorback. L’ingombrante struttura di Glory in Death comincia a scricchiolare sotto il peso della sua complessità già con il tutorial in game, sostanzialmente incapace (certo il compito non è dei più semplici) di rendere chiare le norme che regolano le fasi di gameplay. Niente di insormontabile, ovviamente, ma questo ed altri aspetti mettono in luce il fatto che il prodotto THQ si rivolga quasi esclusivamente ad un’utenza settoriale, composta di esperti del genere o di conoscitori dell’universo Warhammer. Per tutti gli altri il rischio di frustrazione -o più semplicemente, di noia- è notevole, complice anche un’interfaccia ben poco user friendly: i menu e gli indicatori su schermo non sono propriamente eloquenti, mentre la visuale a volo d’uccello unita alla relativa piccolezza degli sprite rende inizialmente difficile distinguere le varie unità. Ancora, i passaggi dalla mappa per gli spostamenti alle sequenze di combattimento sono contraddistinti da caricamenti fin troppo lunghi, al punto che diviene ben presto necessario eliminare di sana pianta la visualizzazione degli scontri dal menu delle opzioni. Perlomeno non è una grossa perdita, vista la discutibile qualità cosmetica degli stessi...

Warhammer 40.000: Glory in Death
Warhammer 40.000: Glory in Death
Warhammer 40.000: Glory in Death

40.000 anni e non sentirli

Sebbene estremamente poco abile nel mostrare al meglio le proprie caratteristiche ludiche, Warhammer 40.000: Glory in Death riesce comunque ad imporsi come uno strategico di buona fattura a chiunque abbia sufficiente voglia o pazienza di tenergli testa. Lo schema di gioco segue bene o male gli stilemi del genere (movimento sulla mappa tramite reticoli, bonus/malus a seconda dell’asperità del terreno, precisione di fuoco inversamente proporzionale alla distanza e così via), pur offrendo un’ingente quantità di variabili in più rispetto a titoli analoghi. Ottima in particolare la varietà di tipologie di truppe messe a disposizione dei vari eserciti, così come le capacità di cooperazione tra le stesse (i veicoli possono trasportare soldati, due squadre possono unirsi per una maggiore potenza distruttiva eccetera), senza dimenticare le profonde differenze che distinguono i quattro eserciti, ognuno con punti di forza e debolezza ben visibili. Se a tutto ciò abbiniamo la più che discreta varietà delle missioni e la notevole intelligenza artificiale dei nemici, è facile capire come Glory in Death sarebbe stato un prodotto davvero da vertice se non fosse per le gravi “barriere all’entrata” che erige nei confronti dei meno avvezzi. Il titolo Razorback è infatti tanto -spesso inutilmente- complesso quanto ricco di contenuti: alla campagna single player vanno aggiunti un interessante editor tramite il quale è possibile costruire pezzo per pezzo il proprio esercito ed una sezione per due giocatori tramite il classico Bluetooth o la modalità Hot Seat. Davvero molta carne al fuoco insomma, sostenuta peraltro da una realizzazione cosmetica all’altezza, con una grafica capace di svolgere il proprio compito senza grossi acuti né bassezze ed un comparto sonoro monocorde ma ad ogni modo sufficiente.

Warhammer 40.000: Glory in Death
Warhammer 40.000: Glory in Death
Warhammer 40.000: Glory in Death

Commento

Warhammer 40.000: Glory in Death è uno strategico a turni sicuramente complesso e profondo, ma che proprio per causa di queste sue caratteristiche si rivela in fin dei conti decisamente meno accessibile e divertente di prodotti analoghi della softeca Nokia. Il titolo Razorback avrebbe necessitato di notevoli snellimenti sia nella struttura ludica (a volte fin troppo macchinosa e ricolma di variabili) sia nel comparto tecnico, fastidiosamente anti-funzionale per diversi aspetti. Certo è che chiunque sia alla ricerca di un prodotto strategico hardcore e fedele al board game troverà in Glory in Death pane per i propri denti.

Pro

  • Decisamente profondo e complesso
  • Realizzazione tecnica all’altezza
  • Buona quantità di contenuti
Contro
  • Proibitivo per i meno esperti
  • Ritmo di gioco assai lento
  • Scelte di design opinabili

Vista la sua sensibile propensione per i titoli strategici, la piattaforma portatile Nokia non poteva certo esimersi dall’ospitare un prodotto targato Warhammer, storico franchise del colosso Games Workshop, originariamente nato come board game e poi sviluppatosi -tra le altre cose- in serie videoludica. Vediamo ora se questo Warhammer 40.000: Glory in Death sia in grado o meno di tenere alto il pesante nome che porta...