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Wild ARMs 5 - Recensione

Il quinto capitolo della famosa saga di JRPG western-futuristica risolleverà la serie in occasione del suo 10° anniversario?

RECENSIONE di Massimo Reina   —   14/03/2008

Wild ARMs è una serie che da sempre ha stuzzicato le attenzioni degli appassionati di JRPG, sia per il suo particolare stile con un'ambientazione "atipica" per un prodotto simile, a metà fra il western-futuristico e il classico fantasy con orchi e creature magiche, sia per il suo gameplay che, almeno nei primi episodi, conteneva qualche elemento adventure. Tant'è che il primo capitolo, nato sulla vecchia PlayStation, nonostante una grafica datata 2D molto "Super Nintendo", è a tutt’oggi ritenuto come uno dei migliori Giochi di ruolo di sempre su console. Ma torniamo ai giorni nostri ed analizziamo questo Wild ARMs 5, che dalle premesse sembra in grado di risollevare una saga leggermente appannata dopo l'ultimo episodio. Dean Stark e Rebecca Streisand sono due ragazzi che vivono in un piccolo villaggio chiamato “Capo Bronco”, nella ormai arcinota Filgaia. Un giorno, mentre sono occupati ad esplorare un'area montagnosa, i due amici vedono letteralmente piombare giù dal cielo un enorme oggetto, che poco dopo, con grande stupore, si scoprirà essere il braccio di un Golem, nella cui mano si trova una ragazza che, forse anche a causa dell'impatto, non ricorda nulla del proprio passato, eccezion fatta per il suo nome: Avril... Poco dopo Dean trova un set di "ARMs" chiamate Twin Fenrir. Questo in sintesi la trama iniziale dell'avventura. Non vi ricorda a grandi linee l'inizio di un vecchio Final Fantasy per Super Nintendo? Per quanto riguarda l'impostazione del gioco, questa è simile ai vecchi capitoli della saga e ai classici JRPG, pur con qualche modifica. Di fatto occorre come da tradizione esplorare varie aree, che spaziano dai villaggi in stile western-futuristico ai castelli, passando per boschi, dungeon e quant'altro,incontrando personaggi con cui interagire per raccogliere nformazioni utili o semplicemente sbloccare delle Sub-Quest, oggetti, armi o potenziamenti, combattendo qua e la i nemici che si pareranno davanti durante il percorso. Senza dimenticare la risoluzione di enigmi e puzzle tipici di questa serie, magari usando le ARM dei membri del party per premere il solito pulsante posto a distanza, etc.

Wild ARMs 5 - Recensione
Wild ARMs 5 - Recensione

Battle System 'ad esagoni'

Il sistema di combattimento di Wild ARMs 5 risulta fin da subito familiare a chi ha giocato l'episodio precedente (Wild ARMs 4). Esso, denominato "Hex Battle System", è strutturato a turni e regolato da una sorta di ATB che stabilisce i momenti in cui ogni Pg, sia esso amico o nemico può agire, ed è ovviamente condizionato da molti fattori, non ultimo il livello degli stessi. Ogni scontro avviene su di una griglia formata da sei caselle (da qui il nome "esagonale", ma quando ci si scontra coi Boss il numero varia), sulla quale si muovono i combattenti di entrambi le fazioni: questo elemento conferisce al titolo una componente strategica davvero interessante, consentendo al giocatore di variare spesso le proprie tattiche e sperimentarne di nuove in rapporto ai nemici e alle situazioni. Muoversi da una casella all’altra, infatti, o rimanervi immobile comporta delle conseguenze immediate sull'evento successivo, come evitare un colpo d'arma da fuoco con un raggio di azione che non riesce a coprire un certo spazio oppure raggruppare un paio di eroi sulla stessa casella in modo da sferrare un attacco più potente. Da notare come adesso sia possibile, diversamente che dal capitolo precedente, compiere un movimento ed un'azione in contemporanea, ad esempio "corsa da un esagono all'altro e lancio di una magia". Altra peculiarità interessante in queste fasi è che alcune caselle possono essere associate ad un particolare elemento, come il Fuoco o il Ghiaccio, ragion per cui chiunque si trovi posizionato su una di esse è più soggetto rispetto ad altri a subire attacchi magici con quelle caratteristiche. Senza contare che gli "Status" quali Veleno, per esempio, possono essere inflitti non tanto al Pg direttamente ma sempre all'"Hex" su cui sosta. Ciò significa che spostandosi da un esagono all'altro il membro del party non si porta dietro lo stato "poison" o comunque alterato, che rimane nella casella originale. I personaggi reclutabili nel team di eroi sono solo sei, ognuno con proprie abilità potenziabili più accessori equipaggiabili, di cui tre utilizzabili contemporaneamente in battaglia. Tuttavia il gioco prevede, per evitare al giocatore di dover compiere una serie enorme di scontri extra per livellare anche i membri secondari o comunque poco utilizzati, di fatto, che i tre personaggi "in panchina" guadagnino più o meno gli stessi punti esperienza di chi combatte. Ancora presenti le battle-cards usando le quali è possibile incrementare il numero di Gella (danaro) o i punti Exp ottenibili dopo la battaglia. Wild ARMs 5 introduce inoltre una interessantissima feature che a nostro parere andrebbe utilizzata in tutti i GDR con incontri casuali: questa permette con la semplice pressione del tasto R2 di eliminarli provvisoriamente da una determinata area, in modo da poterla esplorare liberamente evitando fastidiose interruzioni magari in luoghi dove i nemici ormai sono di un livello troppo basso per costituire una minaccia o un adeguato recupero di punti Exp. Graficamente di buona fattura, con un character design prettamente in stile anime, questo Wild ARMs 5 piace nel look anche degli scenari, certo non complessi ma comunque gradevoli alla vista, per l’introduzione di una visuale personalizzabile con tanto di camera ruotabile di 360° e dotata di zoom, e dal punto di vista audio per una colonna sonora ed effetti di ottima fattura, doppiaggio in inglese compreso.

Wild ARMs 5 - Recensione
Wild ARMs 5 - Recensione

Commento

Wild ARMs 5 è a tutti gli effetti uno dei migliori titoli della saga di Filgaia. Caratterizzato da un efficace ed interessante sistema di battaglie con una griglia che gli conferisce una certa profondità tattica e da qualche lieve innovazione realizzata mantenendosi nel solco della tradizione, il gioco merita l'attenzione di tutti coloro che amano il genere e hanno voglia di godersi un sano, vecchio, JRPG.

    Pro:
  • Ottima longevità.
  • Battle-System interessante.
  • Gran varietà di gioco.
    Contro:
  • A volte ostico, pur senza eccessi.
  • Trama non molto originale.