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Yoshi's Island DS, recensione

Dopo il deludente Yoshi Topsy Turvy, Nintendo affida nuovamente il proprio dinosauro nelle mani di Artoon per portare un capolavoro del passato sui due schermi del DS.

RECENSIONE di Andrea Palmisano   —   28/12/2006
Yoshi's Island DS, recensione
Yoshi's Island DS, recensione
Yoshi's Island DS, recensione

Squadra che vince...

Malgrado l’annuncio di un nuovo capitolo abbia riempito di gioia i fan del primo episodio e più in generale gli amanti dei platform di qualità, lo sviluppo del titolo è stato seguito con un occhio particolarmente scettico vista la scelta di Nintendo di non occuparsene direttamente, ma di affidarne la lavorazione al team Artoon. Team, questo, dotato di un curriculum non esattamente brillante, con titoli del “calibro” di Blinx e relativo seguito su Xbox, il deludente Yoshi Topsy Turvy e Pinobee per GBA, solo per fare alcuni nomi. Facile quindi capire l’ansia di chi, dopo aver atteso oltre 10 anni per un seguito del capolavoro su SNES (cercando di dimenticare il pessimo Yoshi’s Story per Nintendo 64), vedesse quindi prospettarsi l’idea di un prodotto non all’altezza del suo nome. Evidentemente Artoon però, dopo aver sperimentato sulla pelle del dinosauro Nintendo con il già citato Topsy Turvy, ha preferito affrontare coi piedi di piombo questa nuova avventura, realizzando quindi un titolo estremamente fedele all’originale. Se infatti New Super Mario Bros ha rappresentato un passo in avanti, per moltissimi versi riuscito, rispetto alle meccaniche classiche, Yoshi’s Island DS è invece praticamente lo stesso gioco del 1995, già a partire dalla schermata iniziale del titolo con l’isola ruotante. Esattamente come all’epoca, anche oggi il protagonista è -ovviamente- Yoshi, incaricato di dare una mano a baby Mario lungo 5 mondi divisi a loro volta in 8 livelli ciascuno. Ed intatto è anche la componente grafica, coloratissima e contraddistinta da un stile disegnato a mano ancora oggi accattivante e originale, anche se non esattamente piena espressione delle capacità della console. Le abilità del dinosauro sono le solite: oltre a saltare, correre e percorrere brevi tratti in volo, può anche catturare i nemici con la lingua per poi trasformarli in uova, da sparare in giro per lo schermo come arma impropria ma anche come strumento per risolvere semplici puzzle o raggiungere aree inaccessibili. La novità più corposa va quindi ricercata nel “cast” di poppanti che il paziente dinosauro dovrà portare sulle spalle; oltre al citato Mario, senza però il fratello Luigi, ci saranno infatti baby Peach, Donkey Kong, Bowser e Wario. In alcune zone speciali (le fermate cicogna) sparse lungo i livelli viene quindi fornita a Yoshi la possibilità di cambiare il proprio giovane compagno di avventura, guadagnando così particolari e personali abilità diverse per ognuno dei bebè. Ovviamente questo si risolve nel più classico dei clichè del genere, vale a dire nella necessità di utilizzare il bambino corretto per poter superare determinati passaggi, raggiungere zone o ogetti altrimenti inaccessibili e via dicendo.

Yoshi's Island DS, recensione
Yoshi's Island DS, recensione
Yoshi's Island DS, recensione

Un bel ricordo

Yoshi's Island per SNES non è certo ricordato come un gioco particolarmente impegnativo da portare a termine; l'abbondanza di vite a disposizione, unita alla possibilità di recuperare con diversi secondi di tempo il frugoletto dopo essere stati colpiti prima di perderne una, spostava quindi il fattore di sfida principalmente nella ricerca di monete rosse e margherite per completare i livelli col punteggio massimo possibile. Anche sotto questo punto di vista l'episodio per DS non si discosta dall'originale, aggiungendo qualche altro oggetto come le monete personaggio. Fino a questo punto, la descrizione di questo nuovo Yoshi's Island dipinge il ritratto di un gioco che avrebbe potuto essere realizzato senza alcuna differenza anche sul caro ed estinto Super Nintendo; consapevoli di ciò, i ragazzi di Artoon hanno deciso perciò di sfruttare il doppio schermo con una soluzione però purtroppo non del tutto convincente. In sintesi, i due monitor forniscono la visuale estesa di ciò che sta sopra o sotto al protagonista; tra di loro però si mantiene costantemente una zona "d'ombra", una striscia non visualizzata che spesso cela segreti, monete, oggetti e via dicendo. La necessità di fermarsi e dare un'occhiata spesso e volentieri in alto e in basso, o di trasportare il dinosauro da uno schermo e l'altro per avere piena visibilità del livello è una pratica che dopo la curiosità iniziale diventa presto monotona, poco divertente se non addirittura irritante, andando a rappresentare un espediente poco felice all'interno di una componente esplorativa originariamente pressochè perfetta. A parte questo passo falso non di poco conto, il level design è in linea di massima piuttosto buono, con stage grandi ma mai dispersivi e con boss (spesso anche questi riciclati) di grandi dimensioni e protagonisti di battaglie molto divertenti, e che in qualche occasione utilizzano il doppio schermo in maniera -finalmente- intrigante ed intelligente. La maggiore dose di backtracking rispetto al primo episodio rappresenta però un aspetto di fondamentale importanza, e il gradimento o meno del singolo giocatore per questo tipo di soluzione è di riflesso un elemento chiave per poter apprezzare questa produzione Nintendo.

Yoshi's Island DS, recensione
Yoshi's Island DS, recensione
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Commento

Yoshi’s Island DS è un buon gioco senza ombra di dubbio, che non stravolge affatto la formula dell’episodio originale ma anzi va a ricalcarne la maggior parte degli aspetti. Lo sviluppatore Artoon ha voluto quindi evitare rischi inutili, limitandosi ad introdurre poche novità come la interessante ma francamente banale presenza di 5 bebè con diverse abilità e lo sfruttamento discutibile del doppio schermo. La sensazione una volta raggiunti i titoli di coda, però, è che Yoshi’s Island per DS sia un prodotto di questo livello più per l’eccezionale qualità del materiale originale da cui Artoon ha attinto a piene mani che per l’effettiva bontà del lavoro svolto dall’ancora evidentemente immaturo team nipponico.

Pro

  • Fedele, fedelissimo all’originale
  • Divertente dall’inizio alla fine
  • Stile grafico splendido
Contro
  • Poche novità e poco convincenti
  • Tecnicamente migliorabile
  • Leggermente troppo facile

Uscito nel 1995 su Super Nintendo quando l’era del poligono e di Playstation era appena ai suoi primi timidi passi, Yoshi’s Island rappresentò di fatto un incredibile canto del cigno per la storica console della grande N, riuscendo non solo a reggere il confronto con il predecessore Super Mario World, ma per molti anche a superarlo andando così dritto tra le vette della classifica dei migliori platform 2d di tutti i tempi. Raro connubio tra giocabilità sublime e tecnica eccellente, esaltato da uno stile grafico sorprendende, dopo essere tornato con una deliziosa conversione per GBA Yoshi’s Island ha scelto finalmente il DS come teatro del suo atteso seguito. Come sarà andata?