Splinter Cell, dove eravamo rimasti? La serie targata Ubisoft sembra un po' ferma al palo e del nuovo titolo, attualmente in sviluppo, nulla o quasi si conosce.
Per ingannare l'attesa, però, un modo c'è: la mini serie girata in live action Splinter Cell: Extintion, rigorosamente fan made, è una piccola perla che non bisogna farsi scappare, recuperando tutti gli episodi a questo indirizzo. Noi embeddiamo qui accanto il prologo, ma merita cornice e risoluzione superiori. Interessante anche il sito ufficiale della casa di produzione Companion Pictures. Ma è una settimana di grande spolvero in generale per spin off, parodie e simili: passando a Skyrim, di cui attendiamo religiosamente di sapere dettagli sull'espansione, primo fra tutti quando avremo modo di giocarla su PC, c'è da ridere da una parte con Skyrim Badass, dall'altra con questo contest per il miglior bikini.
Dopo aver osservato molto, potrebbe venir voglia di sentire qualcosa - ovviamente non c'è una correlazione tra le due cose, è solo un modo per mettere assieme il solito mucchio di link che nulla c'entrano tra loro - e nello specifico indichiamo il podcast di GamesRadar, che ha avuto come ospite Jane Jensen, storica realizzatrice di avventure grafiche attualmente su Kickstarter con Pinkerton Road. Tra l'altro dal sito di raccolta fondi è stato recentemente rimosso Mythic: The Story of Gods and Men, che a quanto sembra più che un progetto dotato di tutti i crismi del caso era un minestrone di asset "presi in prestito" da diverse fonti e messi assieme per creare qualche immagine e un trailer.
Con il crescente successo di Kickstarter, è inevitabile che si porranno problematiche come questa in misura sempre maggiore e che la piattaforma dovrà garantire le necessarie contromisure. Sviluppatori che invece hanno detto, in un caso, e ancora dicono moltissimo, nell'altro, sono rispettivamente Ensemble Studios, a cui si devono su tutti gli Age of Empires, e poi ArenaNet, celebre per Guild Wars e l'imminente seguito: chi interessato a una visione dall'interno delle due realtà può leggere questa intervista, per Ensemble, e questo speciale, per ArenaNet. Il contributo della settimana però è il blog post scritto da Frictional Games, autori di Amnesia e della serie Penumbra, che elenca i dieci aspetti su cui concentrarsi per evolvere il genere dei survival horror. Interessante anche in ottica del loro prossimo, ancora misterioso progetto. Infine i primi dettagli su Reset, indie game che abbiamo scoperto di recente attraverso lo splendido trailer e non vediamo l'ora di poter osservare meglio in azione.
PS: non è attinente all'ambito PC, però dato che l'annuncio della settimana è stato quello del Samsung Galaxy SIII, almeno in quanto a buzz, viene da consigliare la lettura dell'editoriale pubblicato su The Verge di Vlad Savov, che ben esprime la parziale delusione e l'occasione sprecata dal gigante coreano.
di Umberto Moioli
Inizio del mese come sempre segnato dalla configurazione di fascia più alta tra le quattro proposte. Il grosso dubbio che in fase di scelta ci ha attanagliato e ancora non ci lascia del tutto tranquilli è relativo al processore: escludendo come sempre in partenza il 3960X, che pur parlando di macchine per un pubblico enthusiast è fuori mercato in ambito gaming, la logica vorrebbe di restare sul 2600K (oppure sul 2700K) ma d'altra parte è ragionevole pensare che le prime timide apparizioni nei listini del Core i7 3770K, valgano l'inserimento del nuovo campione dell'architettura Ivy Bridge. La verità è che questa non ha portato significativi benefici per chi tiene il proprio sguardo sulle performance in-game e alcune feature, come la grafica integrata, sono pressoché inutili. Lo inseriamo, aspettando di vedere i successivi assestamenti di prezzo, perché in fondo si tratta pur sempre di un minimo passo in avanti, facendo però notare come anche i precedenti processori Sandy Bridge top di gamma offrano risultati quasi identici. Abbiamo inoltre rivisto altre componenti, come la scheda madre, per meglio equilibrare la configurazione.
Come al solito evitiamo in questa sede di indicare uno schermo, nonostante le richieste, perché troppo vasta è l'offerta e difficile selezionare un modello. Indichiamo, però, che la rivista inglese PC Gamer ha recentemente stampato un sonoro 94 su 100 all'AOC i2353FH, che a quanto pare unisce un'ottima a un prezzo onesto. Insomma, dategli un occhio.
di Umberto Moioli
Settimana particolarmente intensa per la scena indie, non tanto per le release, quanto per le polemiche. Notch, il papà di Minecraft, ha attaccato in modo diretto e sfrontato EA.
Il motivo? La pubblicazione dell'EA Indie Bundle su Steam che Notch ha commentato con: "EA releases an "indie bundle"? That's not how that works, EA. Stop attempting to ruin everything, you bunch of cynical bastards." (Trad. EA ha pubblicato un "indie bundle"? Così non va, EA. Smettetela di provare a rovinare tutto, mucchio di cinici bastardi.) Per poi spiegare che: "I don't even call Mojang inde any more. Vlambeer is indie. Polytron is indie. Stephen, Ed, Terry, Derek, Tommy and Chris are indie." (Trad. Non chiamo più indie nemmeno Mojang. Vlambeer è indie. Polytron è indie. Stephen, Ed, Terry, Derek, Tommy e Chris sono indie.) Concludendo che: "Indies are saving gaming. EA is methodically destroying it." (Trad. Gli indipendenti stanno salvando i videogiochi. EA li sta distrugento metodicamente.)
Dal punto di vista delle novità strettamente ludiche, ci fa piacere segnalare il Remake Bundle confezionato da Ideal Soft Blog, che mette insieme dei buoni remake gratuiti di Centipede, Guardian Legend, Donkey Kong Junior e Pang. Li trovate tutti qui: Link
La seconda segnalazione riguarda un libro (sì, esistono ancora, non vi spaventate), Rise of the Videogame Zinesters, scritto da Anna Anthropy, talentuosa e visionaria sviluppatrice indie che ha realizzato un vero e proprio manifesto programmatico contro il cosiddetto Corporate Gaming. Si tratta di una lettura piacevole profonda, che entra nel vivo di un dibattito attualissimo con argomenti molto forti. Se vi interessa saperne di più, cliccate qui: Link
Infine, vi segnaliamo la pubblicazione di due giochi piuttosto interessanti: Analogue: A Hate Story su Steam, interessante gioco narrativo incentrato sul rapporto tra il giocatore e due intelligenze artificiale, e Tagimoto su Desura, piccolo gioco d'azione che per il prezzo di un caffè offre un gameplay semplice e poetico. Di entrambi sono disponibili delle demo giocabili.
La recensione della settimana: Gunman Clive
Gunman Clive di Bertil Hörberg è un platform a tema western che si mette in evidenza per un paio di caratteristiche fondamentali: lo stile grafico, che potete saggiare nell'immagine allegata all'articolo (o nell'articolo allegato all'immagine, se siete analfabeti) e la trama fuori di testa. Il plot è molto lineare: nei panni di un cowboy cui un gruppo di banditi ha rapito la ragazza, dobbiamo andare a salvare la suddetta sventurata. Nel corso della missione dovremo affrontare criminali di ogni risma, armati fino alle dentiere, e una serie di creature che tutto sembra fuorché pericolosa, ma che nasconde un terribile segreto.
Perché dei teneri coniglietti vogliono sbranarci? Perché le papere fanno male come i proiettili? Perché i pellicani defecano bombe? Perché nel vecchio west ci sono dei raggi elettrici? Giacobbo, o sommo, dacci la risposta! "Ma certo, o lettori di Multiplayer.it: è tutta colpa di una razza robotica aliena!" (ringraziamo Giacobbo per la partecipazione alla stesura dell'articolo)
E perché una razza robotica aliena avrebbe schierato tante forze per rapire una singola ragazza terrestre, oltretutto pure impegnata con un tipo che è arrivato secondo a una gara di ciglia di ferro contro Chuck Norris? Non vi sembra di porvi troppe domande? Tirate invece fuori l'euro e cinquantanove centesimi che vi separa dal giocare legalmente con questo platform dalla grafica stilizzata e stilosa. Nonostante i valori produttivi molto bassi, offre un gameplay solido e pieno di tocchi di classe, come la fase shoot'em up a cavallo di un missile o gli impegnativi scontri con i boss. Di questi ultimi, soprattutto il secondo, un treno che si trasforma in un gigantesco robot, è veramente ben fatto.
Per amore della completezza e del salame con il finocchio vi segnaliamo che Gunman Clive è disponibile anche per sistemi iOS e Android e che la redazione usa il... a no, qui non va scritto.
di Simone Tagliaferri
Titolo: Gunman Clive
Sviluppatore: Bertil Hörberg
Distribuzione: DD
Sito di riferimento: Link
Download: Link
Da sapere per giocare al meglio: Niente di rilevante da segnalare.
Tom Clancy's Splinter Cell
Tom Clancy's Splinter Cell è stato il primo di una fortunata serie di videogiochi d'azione con protagonista Sam Fisher, ex agente della CIA ora impiegato dall'NSA nelle missioni d'infiltrazione più delicate. Splinter Cell infatti è un gioco d'infiltrazione puro, dove non c'è spazio per grossolane sparatorie, allarmi indesiderati e macchie di fango incautamente lasciate sul nostro cammino. All'epoca della sua uscita la tentazione di confrontarlo con Metal Gear Solid fu tanta, ma i due giochi non potrebbero essere più distanti come stile e filosofia. E sebbene la creatura di Kojima vinca sul fronte della personalità, Splinter Cell ha lasciato comunque un segno: tre luci verdi nel buio. È Sam Fisher infatti la star del gioco. Con il suo inconfondibile visore notturno e le incredibili capacità di infiltrazione che gli permettono di risolvere con eleganza anche le situazioni più complicate, può ben dirsi un eroe carismatico. Mascella da cowboy, fluidità atletica e ingegno: ecco le sue doti. E per fortuna che c'è lui.
La trama infatti, benché scritta con evidente mestiere, è un polpettone: americani buoni nelle mani di russi cattivi che si rivelano poi ancora più cattivi ma che grazie a un soldato senza macchia non ci faranno più del male. Argh. Oggi probabilmente faremmo fatica a crederci. Ma chi se ne importa. Noi vogliamo giocare e con Splinter Cell si gioca per molte ore. A patto di non voler stare sotto i riflettori. Sam Fisher infatti ama gli anfratti oscuri, la notte e le tende chiuse. Talvolta usa la sua arma silenziata per distruggere inopportune fonti di calore e, se necessario, spara proiettili di gomma per stordire i nemici. Nei casi più estremi può anche arrivare a uccidere. Inoltre è un asso nel combattimento a mani nude che, insieme al suo passo felpato, gli consente di sgattaiolare alle spalle dei nemici e metterli a dormire, oppure minacciarli per farsi rivelare pericolosi segreti. Poi l'agente della segretissima Third Echelon ha dalla sua una grossa quantità di gadget tecnologici, alcuni dei quali letali, e proprio per questo da usare con attenzione. In Splinter Cell non è ammesso perciò farsi scoprire, ma un punto debole del gioco, tipico in questo genere di titoli, ci rende la vita più facile: l'intelligenza artificiale dei nemici non vale infatti un neurone di Fisher (e perciò dei nostri). Se non altro questo lo fa sembrare ancora più invincibile. Splinter Cell compensa comunque con un ambiente interattivo che offre diverse soluzioni allo stesso problema e grandi soddisfazioni per i giocatori che sanno pazientare prima di colpire. Thief rimarrà sempre l'indiscusso capostipite meraviglioso indimenticabile di questo genere di giochi, ma Splinter Cell è un erede che onora le sue nobili origini.
di Andrea Rubbini
Titolo: Tom Clancy's Splinter Cell
Linea: GOG.com
Prezzo: 9.99$
Storico: Thomas Leo Clancy Jr. è un famoso romanziere americano specializzato in storie di spionaggio militare. Nel mondo dei videogiochi è diventato famoso per aver firmato serie di successo come Rainbow Six, Sprinter Cell e Ghost Recon. Inizialmente lui stesso collaborava alla stesura delle sceneggiature dei videogiochi che portavano il suo nome, mentre in seguito Ubisoft ha acquistato i diritti per l'uso del suo nome e ha continuato a pubblicare titoli con il marchio Tom Clancy anche senza il suo coinvolgimento diretto.
Voto originale Multiplayer.it: N/D
Star Wars: The Old Republic
Bisogna ammettere che l'MMO BioWare sta facendo di tutto per sembrare in una situazione sempre più difficile. Questa settimana, ad esempio, il gioco è in saldo un po' dappertutto, forse anche per festeggiare il famigerato "4 maggio" di Star Wars (per chi non lo sapesse, è un gioco di parole: 4 maggio in inglese si scrive "May 4th" e si legge un po' come "May the Force [be with you]", ovvero il mitico "che la Forza sia con te"), e da qualche giorno si parla anche di un servizio di migrazioni con il quale rimpolpare finalmente i server meno popolati. La feature non sarà attiva prima dell'estate e il Senior Producer di The Old Republic, Dallas Dickinson, ha precisato che inizialmente le migrazioni saranno gratuite e dirette a server ben precisi, e soltanto in seguito sarà possibile usufruirne a pagamento per raggiungere ogni server nella lista.
Il problema dei server è davvero molto grave e affligge l'MMORPG di BioWare già da alcuni mesi, rendendo quasi impossibile creare gruppi per Flashpoint o PvP. Ciò nonostante, il direttore Daniel Erickson continua a definirsi ottimista: a quanto pare l'Update 1.2 ha avuto un ottimo successo e l'attività dei giocatori sembra sia incrementata sensibilmente. Secondo Erickson, "la comunità ha reagito positivamente alla direzione intrapresa dal gioco e il team di sviluppo si accinge a completare tutta una serie di feature, come il group finder, per poi concentrarsi su altri contenuti inediti, come gli eventi speciali". Quest'ultimi continueranno a restare segreti fino all'attivazione allo scopo di risultare organici e sorprendenti, senza che il passaparola internettiano rovini la sorpresa. Ci sono piani in ballo anche per il PvP: i devs si sono finalmente resi conto che il gioco ha un'importante comunità dedicata al PvP e di conseguenza si è deciso di puntare molto su di esso, ma anche sui nuovi contenuti endgame PvE che vedremo nei prossimi mesi.
Il Signore degli Anelli Online
Mentre Peter Jackson si prepara a stupirci al cinema con la prima parte de Lo Hobbit in 3D a 48fps, anche per la Terra di Mezzo virtuale è tempo di revamp. In particolare, parliamo di Moria, di un'area e di una serie di contenuti che gli sviluppatori hanno deciso di rispolverare e adeguare alla nuova comunità de Il Signore degli Anelli Online. È quindi toccato alla programmatrice Lauren Salk l'amaro compito di spiegare ai fan in cosa consisteranno questi cambiamenti, pensati proprio per rispondere a un'annosa serie di critiche relative alla difficoltà e al ritmo di quella porzione del gioco.
In effetti, Salk ammette che il generale design delle quest di Moria è abbastanza confuso e non conduce sempre nelle zone giuste, alimentando un crescente senso di frustrazione nei giocatori intrappolati nel sottosuolo dei nani. Di conseguenza, l'Update 7 del client provvederà a modificare pesantemente la prima metà di Moria, con la seconda parte del revamp prevista nei prossimi mesi: queste modifiche renderanno più fluide e accessibili le quest, aggiungendo contemporaneamente una generosa serie di contenuti. Anche l'ambientazione stessa subirà una bella ritoccata, in special modo l'illuminazione e la posizione dei mostri, che deambuleranno ben lontani dai percorsi principali. Il revamp di Moria sarà soltanto una parte della nuova patch, che verrà presto rilasciata sui server di prova: intitolato Shades of the Past, questo aggiornamento integrerà una nuova skirmish, Storm of Methedras, che consentirà a un massimo di dodici giocatori di affrontare Gwyllion nell'area delle Montagne Nebbiose. Inoltre, Turbine ha promesso di ritoccare anche il vecchio ed enorme dungeon Fornost, dividendolo in quattro istanze scalabili pensate per i giocatori almeno di livello 30. Chi dice che il free-to-play è, insomma, l'inizio della fine di un MMORPG, in questo caso si sbaglia di grosso.
TERA
Il lancio di un nuovo MMORPG comporta sempre qualche problema e anche il titolo coreano portato in Europa da Frogster non si è esentato da questa antipatica tradizione. Il mondo di TERA è ufficialmente online già da ieri, celebrato da un avvincente trailer che sottolinea categoricamente l'importanza dell'innovativo "true action combat" e dei monumentali "big ass monster" che caratterizzano il gioco. Ma quali sono, dunque, questi problemi?
Beh, in effetti se n'è presentata una buona varietà, ma se escludiamo le lunghissime code (accentuate anche dall'esiguo numero di server PvP per un gioco che si basa parecchio sul quel tipo di esperienza) i più interessanti hanno a che fare con sistema di addebito che è praticamente impazzito, ignorando i canonici trenta giorni di gioco gratis iniziali e prelevando immediatamente una prima quota mensile dalla carta di credito collegata all'account dei giocatori. Gli utenti colpiti da questo fastidiosissimo errore sono stati migliaia e la community, com'era prevedibile, non ci è andata leggera. Altri account hanno invece lamentato l'impossibilità pura e semplice di collegarsi, sia per una serie di frequenti crash e disconnessioni, sia per un bug del sistema che considera già concluso il loro periodo di prova. Insomma, la situazione al momento è abbastanza delicata e di certo TERA non ha fatto un'ottima figura: Frogster sta lavorando duramente per risolvere questi problemi il più presto possibile e già nelle ultime ore i giocatori non hanno più riscontrato addebiti a tradimento o code improponibili, limate da una routine progettata in fretta e furia che tiene conto della posizione in coda dei giocatori al momento di un crash o di una disconnessione.
Age of Conan
Chiudiamo questo appuntamento settimanale con il nostro cimmero preferito: il fatto che Funcom stia ultimando lo sviluppo di The Secret World potrebbe far pensare che non ci sia più spazio nei loro pensieri per Age of Conan, ma evidentemente non è così dato che il gioco si sta avvicinando al suo quarto anno con alcune interessanti novità all'orizzonte.
Questa volta si è parlato di una serie di modifiche alle meccaniche di gioco: il solito Craig Morrison ha infatti spiegato il modo in cui verrà cambiato il tanto chiacchierato valore della "stamina". Presto verrà infatti aggiunta una nuova risorsa individuale collegata alla corsa che gli altri giocatori non potranno vedere; la "stamina", invece, verrà utilizzata soltanto per le combo e sarà rimossa nelle classi che utilizzano la magia. Inoltre, i devs hanno intenzione di integrare la possibilità di cambiare specializzazione al volo, in qualunque luogo o momento, anche se certamente non in un dungeon o nel bel mezzo di uno scontro. Questa apprezzatissima feature verrà rilasciata durante l'estate, così come una serie di migliorie e novità per le classi, a cominciare dalla Tempesta per passare allo Sciamano, l'Araldo e il Negromante.
di Christian La Via Colli
Apriamo questo assembla con una di quelle classifiche che ci piacciono tanto. Questa volta la protagonista è la lista, redatta da Techspot, dei fallimenti tecnologici degli ultimi 10 anni.
Per prima cosa ci dichiariamo discordi nell'includere il Dreamcast in una classifica del genere. La console SEGA ha precorso i tempi, online su console incluso, e ha fatto da madrina all'Xbox. Non è certo stata un successo commerciale ma se dovessimo elogiare solo quello che vende probabilmente a quest'ora saremmo tutti in fila davanti al casting del Grande Fratello. Molto meno questionabile invece la presenza in classifica del gaming smartphone Nokia N-Gage e del Microsoft Tablet PC. Il primo è stato un precursore, condannato però da uno schermo risibile, pochi titoli e diversi problemi. Il secondo invece è stato affondato dal temibile trittico troppo presto, troppa roba e troppo male.
Sul versante software non mancano ovviamente Windows ME e Windows Vista, i due sistemi operativi Microsoft forse più problematici di sempre con il secondo che si è ripreso sul finale ma ha comunque richiesto un aggiornamento completo chiamato Windows 7 (venduto purtroppo a prezzo pieno). Nella lista c'è spazio anche per le applicazioni social con Google Wave, che ha dovuto lasciare il posto a Google+, e MySpace. Quest'ultimo in verità è partito molto bene e ha aperto la strada ai social network di massa, ma non è stato capace di rinnovarsi e di affrontare il titano Facebook. La classifica include poi l'HD-DVD che è stato sconfitto dal Blue Ray e il DRM, il famigerato sistema anti pirateria che ha reso più difficile la vita agli acquirenti onesti che ai pirati.
La GeForce GTX 690 e il futuro della serie 600
Per il mondo tecnologico la notizia della settimana è il lancio della GeForce GTX 690. Doppio GK104, quello della GTX 680, e prestazioni quasi pari a quest'ultima in SLI, con tutti i vantaggi del nuovo chipset Nvidia tra cui spiccano i consumi contenuti (in questo caso molto considerando il doppio chip) e l'overclocking automatico, anche se parziale, grazie alla nuova feature boost. Purtroppo a raddoppiare è anche il prezzo (999 dollari) e considerando che Nvidia ci ha ripetuto più e più volte di essere intenzionata a lanciare un GK110 in tempi non troppo lontani ecco che la GTX 690 diventa un po' meno appetibile.
Ovviamente chi vuole quattro GPU nel proprio sistema ha una soluzione pronto uso di fascia decisamente alta, ma non è consigliata per giocare e comunque, al momento, basta una singola 680 per gestire anche il più esoso dei titoli. Consigliata dunque solo a chi vuole mettere in fila 3 schermi, con un quarto optional per e-mail e browser, e non vuole i consumi e l'ingombro di uno SLI. In ogni caso la GTX 690 è senza dubbio un concentrato di potenza, adatto a chi vuole sempre il top a tutti i costi, e potrebbe essere l'unica alternativa per diversi mesi. Infatti, nel caso in cui la Radeon HD 7990 non dovesse dimostrarsi all'altezza, potremmo vedere severi ritardi nell'uscita del GK110 visto che Nvidia non avrebbe motivo di tirare fuori schede dotate di prestazioni superiori a quelle che ha lanciato. Dunque il GK110, che i rumor danno in arrivo a fine estate, potrebbe arrivare addirittura nel periodo Natalizio, o anche dopo, costringendo a una lunga attesa chi preferisce saltare questa generazione intermedia. In ogni caso l'attesa, se avete una scheda recente, non dovrebbe essere particolarmente dolorosa. I nuovi titoli di grossa taglia sono infatti attesi per la fine dell'anno e per il 2013 con le nuove feature dell'Unreal Engine e le nuove incarnazioni del Frostbite. Dunque potrebbe essere proprio il periodo a cavallo del nuovo anno il più adatto per puntare a una soluzione di fascia alta, con la speranza che AMD abbassi i prezzi e costringa Nvidia a una politica meno rilassata. Molti infatti vedono i 999 dollari della GTX 690 come un problema scatenato da AMD.
Articoli come questo pubblicato da Tech Radar lo affermano senza mezzi termini. Il pezzo in questione, provocatoriamente, si chiama It's All AMD Fault? (E' tutta colpa di AMD?) e contiene senza dubbio tracce di verità. Infatti l'azienda ha allentato la pressione e ridotto l'aggressività sia nel mondo delle GPU che dei processori lasciando alla concorrenza una florida prateria in cui correre spensierata. AMD, contenta dei buoni risultati nei SoC, ha pero' lasciato il mercato delle CPU in mano a Intel, escludendo alcune soluzioni economiche, che si è trovata a fare concorrenza a se stessa. Per questo quest'ultima ha dovuto abbassare, paradossalmente, i prezzi a causa della necessità di coprire tutte le fasce di mercato. Ma è chiaro che un eventuale monopolio potrebbe portare a situazioni spiacevoli. Per quanto riguarda il mercato delle GPU invece AMD ha sfornato delle schede buone ma ha alzato i prezzi, convinta che l'uscita anticipata le avrebbe consentito di rovesciare le parti con Nvidia. Purtroppo per AMD la nuova serie 600 di Nvidia ha una qualità costruittiva a tratti sorprendente e non porge il fianco alle critiche come le serie precedenti. In sostanza non è sufficiente il miglior supporto driver e il vantaggio di 4 mesi sul lancio, anche perchè con la crescita dei prezzi è crollato uno dei punti fondamentali dell'identità delle Radeon.
di Mattia Armani